La velocità perfetta

La velocità di crociera dovrebbe essere un dato certo, ma talvolta non lo è: i dati pubblicati in sede di lancio di un modello di imbarcazione possono essere fuorvianti, perché magari calcolati con carichi minimi, distanti dalle condizioni di reale utilizzo, vuoi perché il cantiere punta spesso a sfoggiare spiccate doti velocistiche del mezzo. Analizziamo l’aspetto della ricerca della velocità di crociera ottimale, ma aggrappati al “mondo reale”. CLICCA QUI Buona lettura e Buon Mare! Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di BariWhatsApp: 348/6562148E-Mail: info@fishermanamericani.comAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBookScrittore per la rivista Pesca in MareFISHERMANAMERICANI Podcast


Le testimonianze dei clienti di Fisherman Americani

Fisherman Americani non si serve di campagne pubblicitarie Google, Facebook o di qualsivoglia altro fornitore di pubblicità online. L’unica pubblicità di cui gode è la voce dei clienti e dei lettori. Ecco perché è per me di primaria importanza soddisfarli al massimo, nei limiti delle mie competenze e possibilità, naturalmente. In questo articolo, riporto con soddisfazione la voce di tre miei clienti, che così hanno descritto i servizi di Fisherman Americani: Da Andrea: Innegabile la conoscenza e la passione che dimostra Benedetto verso i fisherman americani. Dopo aver venduto la mia barca mi son trovato “a terra” per parecchi mesi; la stagione stava cominciando e il timore di trovarmi senza barca mi stava portando a fare l’acquisto sbagliato. La fretta non è mai una buona consigliera. Ho avuto diverse consulenze telefoniche e via mail da Benedetto che mi ha tenuto lontano da barche non adatte a me o con prezzi non giustificati. Fortunatamente in extremis ho trovato la barca giusta per me e con l’approvazione di Benedetto ora sono felice possessore di un bellissimo center console americano. Da Antonio: Benedetto è uno dei massimi esperti di fisherman americani. La sua competenza unite alla sua passione sono state fondamentali nella ricerca della mia barca da pesca. A distanza di qualche mese e di centinaia di miglia di navigazione posso affermare di essere estremamente soddisfatto della sua consulenza in fase di acquisto e assistenza a 360 gradi successiva Da Mauro: Sono un appassionato velista e pescasportivo e frequento il mondo della nautica da mezzo secolo… Ho avuto modo di apprezzare la competenza, sicuramente maturata in anni di studio e passione, del Dott. Rutigliano sia leggendo i suoi testi sia in occasione di una consulenza fattami qualche anno fa. Raccomando vivamente il suo operato che posso garantirvi molto professionale e cordiale. Spero di…


Convenzione assicurazioni ramo nautico clienti Fisherman Americani

Nell’intento di offrire un aiuto completo al diportista e pescasportivo dalla barca, sono lieto di annunciarvi che, per i nostri lettori e clienti è da oggi attiva una convenzione per polizze assicurative del ramo nautico. La Compagnia Assicurativa con la quale è stata stabilita la convenzione è di prim’ordine e, dato che, come sapete, l’aiuto che offro è da sempre frutto di mia esperienza diretta, a cominciare da quando ho scritto le prime righe dei miei libri, posso assicurarvi che questa Compagnia è stata da me “testata” in prima persona, in anni di diporto. Per saperne di più, contatta su WhatsApp il 348/6562148 o, per email, scrivendo ad info@fishermanamericani.com con oggetto “INFO POLIZZA”. Buon Mare, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di BariWhatsApp: 348/6562148E-Mail: info@fishermanamericani.comAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBookScrittore per la rivista Pesca in MareFISHERMANAMERICANI Podcast


Il giusto approccio all’elettrico nella nautica (per ora)

Forse il nostro approccio critico all’elettrico nella nautica, per lo meno alla luce della tecnologia di cui attualmente disponiamo per accumulare energia a bordo, dovrebbe essere diverso rispetto a quello che abbiamo verso una barca con motorizzazione tradizionale, e lo dico da scettico dell’elettrico, in senso assoluto. Lo studio da parte mia di una soluzione che consente di “ibridare” anche barche datate mi ha fatto riflettere, e non poco. Perché focalizzare l’attenzione del potenziale cliente su argomenti obiettivamente deboli, come autonomia e performance, e non riflettere sul fatto che l’elettrico può offrire “propulsione di supporto” a quella a combustibile fossile? Ecco, se ragioniamo in questi termini, la musica cambia, ed i vantaggi si vedono. Un sistema che affianca al motore endotermico un motore elettrico collegato anch’esso alle trasmissioni, offre sicuramente diversi validi spunti di riflessione. Ecco quelle salienti: Posso ridurre i consumi di carburante quando navigo (o pesco) a lento moto;Posso ridurre l’usura dei motori, soprattutto se a gasolio, motori che notoriamente soffrono i bassi regimi di rotazione ed indici di carico ridotto per lunghi periodi di tempo (situazione tipica della pesca a traina);Posso ridurre le emissioni “overall” della mia vecchia barca, rendendola idonea ad usufruire di eventuali future agevolazioni fiscali, in un’era di continuo cambiamento a favore del “green” e di veicoli poco inquinanti;Posso accedere a zone normalmente interdette alla navigazione a motore, poiché aree protette o di competenza di parchi naturali;Posso navigare in totale silenzio. Il sistema di ibridazione parallela per imbarcazioni a motore di e-Motion promette 5 ore di navigazione a lento moto (velocità tipiche della traina, appunto): vorreste sostenere che la media delle nostre uscite di pesca siano di molto superiori alle 5 ore, per durata? E semmai lo fosse, dovremmo trainare a motore (endotermico) per le 2 ore eccedenti l’autonomia del sistema elettrico: non sarebbe…


Tratto da una storia vera -di refitting-

Ricevo una telefonata da un tecnico incaricato di restaurare una barca di circa trent’anni, di un noto costruttore di sportfisherman americani. Il motivo dell’avermi interpellato è conoscere lo schema dell’impianto idraulico della barca, al fine di revisionarlo e, laddove necessario, sostituire i settori usurati. Al che, come sono solito fare in questi casi, mi offro di eseguire uno studio che, per forza di cose, va a ritroso negli archivi in mio possesso e, qualora questi non siano sufficienti, prevedono di interpellare “addetti ai lavori” oltreoceano, risalire tramite Hull ID Number allo stabilimento dove è stata costruita la barca, al personale che ci ho lavorato su. Insomma, un lavoro di ricostruzione che ha tempi e costi, per una barca che vale la pena di recuperare e rispettare. La risposta a quanto gli avevo illustrato telefonicamente è stata: “ah, pensavo che fosse un tecnico del cantiere XYZ, vabbè fa niente, grazie comunque”. Probabilmente non è ancora chiaro il mio ruolo, e di ciò mi faccio colpa, evidentemente non essendo riuscito a spiegarmi bene nei miei articoli e video. Il mio ruolo è aiutarvi a mantenere, migliorare e “rispettare” il vostro fisherman, e ciò vale, a maggior ragione, se la vostra ha un valore storico ed economico considerevole. Tuttavia, non è chiaro nemmeno che, procedendo a tentoni e non investendo tempo, pazienza ed una minima somma di denaro per una consulenza, rispetto al costo complessivo di un refitting, si continuerà ad arrabattare soluzioni che riducono il valore di mercato di queste barche, oggetti spesso rari e prestigiosi, che dovrebbero essere trattati con i guanti bianchi. Solo così potremmo aver ragione dell’impegno e dei capitali profusi per riportare questi fisherman ai loro originali fasti. RICHIEDI UNA CONSULENZA QUI Buon mare, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei…


Stuart 27, l’instant classic dei center console

E’ bello scoprire che, al di là dei marchi più blasonati, nel mercato persistano piccole, talvolta piccolissime realtà a conduzione artigianale, che si dividono quella fascia di clienti non soddisfatti del prodotto industriale. Questo non necessariamente significa barche estremamente costose, come nel caso di Stuart Boatworks, che si impegna a produrre barche di qualità, ascoltando in toto tutte le necessità e volontà dell’armatore in fase di progettazione della coperta ed allestimento. Stuart 27 CC è una barca snella, ben fatta, sobria, dalle specifiche di carena che ben si adatterebbero ad un uso mediterraneo, magari accoppiata a due fuoribordo di media potenza. Sì, perché questa barca è progettata per planare con un solo motore di 150HP… sì, avete capito bene: il cantiere sostiene che, sollevando il secondo motore, a questo scafo siano sufficienti 150HP per planare e tenere velocità dai 20 ai 28 nodi. Lo schema di sezione delle carene Stuart, come riportato sul sito web del cantiere. Lo specchio di poppa è in grado di supportare fino alla bellezza di 600HP, e misura quasi 30 piedi fuori tutto, per 2.65 metri di larghezza (già, non è carrellabile). Come si evince dallo schema sopra riportato, la carena riprende i canoni degli scafi tradizionali in legno, con completa assenza di pattini di sostentamento, dei lifting strakes appena accennati con ginocchio arrotondato. In più, una piccola controchiglia nasce sul dritto di prora per accentuarsi man mano che si procede verso poppa. Questa conferisce direzionalità allo scafo anche a medie andature e con mare mosso, attutendo al contempo il rollio. E’ davvero difficile confondere lo Stuart 27 con altri center console di pari dimensioni, se non altro per le linee che tendono a rievocare addirittura i nostri lancioni e gozzi, in certi tratti, soprattutto da mezza barca a prua estrema. Sul fronte prestazioni, questa…


Due, tre, n fuoribordo?

La motorizzazione fuoribordo si è ricavata il suo posto di diritto oltre 40 anni fa su barche da pesca sportiva lunghe fino a 28 piedi circa. Oggi, la sua presenza è predominante anche su taglie “oversize”, complici l’impennata delle potenze disponibili e la possibilità di gestione di motorizzazioni multiple, e per multiple intendiamo 3, 4, fino a 6 (SEI) fuoribordo di altissima potenza in serie. Un fenomeno da analizzare con occhio critico verso l’ambito della pesca sportiva. SCARICA L’ARTICOLO COMPLETO Buona lettura e Buon Mare! Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di BariWhatsApp: 348/6562148E-Mail: info@fishermanamericani.comAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBookScrittore per la rivista Pesca in MareFISHERMANAMERICANI Podcast PS: NON DIMENTICARE DI LEGGERE L’ULTIMO ARRIVATO DELLA COLLANA DI LIBRI DEDICATI AI FISHERMAN: BARCHE DA PESCA DI IERI E DI OGGI


Trattamenti ceramici per proteggere la nostra barca

La foto di questa candela, che ho rinvenuto durante un bagno estivo di quest’anno, suggerisce due cose: prima di tutto, che la natura ce la mette proprio tutta per digerire e reintegrare i rifiuti dell’uomo sporcaccione; In secondo luogo, che la ceramica, in mare, ha la meglio rispetto a molti altri materiali. Ha combattuto egregiamente alghe, depositi e colonie animali e vegetali di qualsiasi genere sull’unica parte ceramica di questa candela. Osservate l’unica zona rimasta priva di qualsiasi concrezione: il collare in ceramica. Questa candela potrebbe essere rimasta sul fondo del mare di Ugento per 10, forse anche 20 anni. In tutto questo tempo la ceramica si è letteralmente fatta scivolare addosso ogni tentativo del mare di ricoprirla e inglobarla. I rivestimenti nanoceramici (da non confondere con l’esempio “estremo” del ritrovamento di cui alla foto sopra, che riguarda il comportamento della ceramica in senso stretto) esistono in commercio, sono molto validi, sebbene più costosi dei trattamenti tradizionali per rinnovamento di gelcoat.  I rivestimenti con tecnologia alle nanoceramiche per barche, semplificando al massimo il concetto, sono composti da microscopiche particelle di silicio (ma non solo) sospese in un mezzo. Un solvente mantiene liquido il rivestimento fino a quando non viene applicato sulla superficie; una volta che il solvente è evaporato, ciò che rimane è uno strato durevole e lucente che si attaccherà alla superficie fino a quando non sarà abraso. Occhio proprio all’abrasione: il principale nemico dei prodotto a base di silicio (componente principale della ceramica, appunto) è la pasta abrasiva, che usualmente viene lavorata con la levigatrice orbitale: la pressione esercitata dal tampone è sufficiente per far letteralmente incastonare i grani di silicio all’interno del gelcoat, danneggiandolo. Ecco perché é essenziale una applicazione professionale di questi prodotti. Oggigiorno le aziende che entrano in questo settore ad alto tasso di ricerca e sviluppo,…


Il trasparente per tendalini… che rinfresca!

Si chiama Cool2Sea, proviene dagli USA ed è il materiale trasparente per tendalini tra i più efficienti ed esteticamente rilevanti che esistano. Si tratta di due laminati in acrilico mescolati a speciali componenti che gli conferiscono il caratteristico colore “light green”, che si sposa perfettamente alla tinta dei vetri per parabrezza atermici by American Marine, Taylor Made ed altri brand specializzati in parabrezza di alta qualità. Questo materiale è disponibile sia in versione arrotolabile, che rigida. Ecco come sarebbe la vista dalla plancia, se aveste il Cool2Sea Tecnicamente, la sfumatura verde da il grosso vantaggio di abbattere fino a 10°C in media la temperatura all’interno delle aree racchiuse da trasparenti di questo materiale e colore. Questo significa: minor ingiallimento/invecchiamento delle parti in vetroresina, plexiglass o altro materiale plastico in zona guida, grazie all’elevato filtro UV di questo materiale (filtra il 98% dei raggi UV);conservazione di una temperatura confortevole anche in piena stagione estiva (blocca il 23% del calore generato da raggi UV della banda infrarossa);effetto estetico eccellente, soprattutto se i vetri del parabrezza sono atermici (quindi nella classica tonalità verdino); grande visibilità nella navigazione notturna con annullamento del riflesso. Tutto ciò significa che avrete un comfort maggiore a bordo, ma anche che le componenti e gli arredi della barca, protetti da Cool2Sea, dureranno molto di più: pensate, ad esempio, alle cuscinerie. Cool2Sea è un brevetto esclusivo americano, che appartiene, tra l’altro, allo stesso inventore di EZ2CY Un estratto della brochure Cool2Sea PER MAGGIORI INFORMAZIONI SU QUESTO MATERIALE SCRIVIMI Ainfo@fishermanamericani.com Buon mare, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di BariWhatsApp: 348/6562148E-Mail: info@fishermanamericani.comAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca…


Rifacciamoci il parabrezza

Sapevi che il parabrezza, ed in genere ogni componente in plexiglass o acrilico della tua barca, possono essere riprodotti fedelmente? Il tempo, il sole e gli agenti atmosferici logorano e opacizzano qualsiasi superficie trasparente. Un parabrezza invecchiato conferisce un aspetto dimesso e poco curato all’intera barca. Ma a tutto c’è un rimedio. Vi sono due modi di procedere per ricostruire un parabrezza in plexiglass: Costruire il nuovo usando il vecchio parabrezza come stampo. In tal caso, il nuovo parabrezza risulterà impercettibilmente più grande dell’originale, e richiederà distanziali leggermente più lunghi dei primi;Costruire uno stampo in legno, da utilizzare per riprodurre in proporzioni perfettamente identiche il nuovo parabrezza. In tal caso I distanziali resteranno quelli originali. Delle due, la prima è la soluzione più economica, ma la seconda garantisce la fedeltà piena all’originale in termini di dimensioni. Se hai bisogno di ricostruire il parabrezza o altre parti in plexiglass della tua barca, contattami a info@fishermanamericani.com Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di BariWhatsApp: 348/6562148E-Mail: info@fishermanamericani.comAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBookScrittore per la rivista Pesca in MareFISHERMANAMERICANI Podcast