Il revival dei vecchi fisherman -non tutti i mali vengon per nuocere!
Oggi vediamo rifiorire barche datate, sottoposte a meticolosi refitting, talvolta un po’ “originali”, talaltra fedeli al progetto. In entrambi i casi, questa tendenza sancisce un bisogno: quello di volere una barca costruita con crismi e design di coperta che oggi possono esser giudicati dal mercato odierno (ma evidentemente, solo da questo, ndr) superati o quantomeno non al passo con i tempi. Ma se un tempo il mercato ascoltava i bisogni degli utenti e dei consumatori, oggi sono questi ultimi che debbono allinearsi a ciò che il mercato, quasi dispoticamente, impone loro. Il restauro di vecchi fisherman ha una ragion d’essere per chi non accetta i compromessi cui le barche di odierna produzione talvolta costringono il pescasportivo. Pensiamo al settore dei fisherman, perché è ciò di cui mi occupo e che più appassiona la community di Fisherman Americani: walkaround, piccoli express, cuddy cabin sono stati banditi dalle linee produttive. Sopravvivono solo pochi modelli, a costi di certo non incentivanti (un Grady White di 21 piedi accessoriato supera i 200.000 Euro alla boa), e, in alternativa, la massa della proposta che affolla i listini è costituita da center console declinati nelle varie “vie di mezzo”, dai CC puri (pochissimi ormai, per la verità), a quelli ibridi (cioè teoricamente indicati sia per la pesca che per il piccolo diporto con amici o famiglia), sino a quelli dichiaratamente rientranti tra le “picnic boats”. Il pozzetto di un Pursuit S288, completo di accessori per i vari impieghi per cui una barca può esser utilizzata. Naturalmente questa iper-completezza ruba spazio prezioso in coperta. Poi vi sono i dual console, questi notoriamente di indole day cruising, ma che taluni, a buon merito a mio parere, cercano di mascolinizzare sfruttando la coperta protettiva ma adeguatamente spaziosa del dual console per allestirvici una versione da pesca sportiva. E poi…
Leggi ora