Il giusto approccio all’elettrico nella nautica (per ora)

Forse il nostro approccio critico all’elettrico nella nautica, per lo meno alla luce della tecnologia di cui attualmente disponiamo per accumulare energia a bordo, dovrebbe essere diverso rispetto a quello che abbiamo verso una barca con motorizzazione tradizionale, e lo dico da scettico dell’elettrico, in senso assoluto.

Lo studio da parte mia di una soluzione che consente di “ibridare” anche barche datate mi ha fatto riflettere, e non poco.

Perché focalizzare l’attenzione del potenziale cliente su argomenti obiettivamente deboli, come autonomia e performance, e non riflettere sul fatto che l’elettrico può offrire “propulsione di supporto” a quella a combustibile fossile?

Ecco, se ragioniamo in questi termini, la musica cambia, ed i vantaggi si vedono.

Un sistema che affianca al motore endotermico un motore elettrico collegato anch’esso alle trasmissioni, offre sicuramente diversi validi spunti di riflessione. Ecco quelle salienti:

  1. Posso ridurre i consumi di carburante quando navigo (o pesco) a lento moto;
  2. Posso ridurre l’usura dei motori, soprattutto se a gasolio, motori che notoriamente soffrono i bassi regimi di rotazione ed indici di carico ridotto per lunghi periodi di tempo (situazione tipica della pesca a traina);
  3. Posso ridurre le emissioni “overall” della mia vecchia barca, rendendola idonea ad usufruire di eventuali future agevolazioni fiscali, in un’era di continuo cambiamento a favore del “green” e di veicoli poco inquinanti;
  4. Posso accedere a zone normalmente interdette alla navigazione a motore, poiché aree protette o di competenza di parchi naturali;
  5. Posso navigare in totale silenzio.

Il sistema di ibridazione parallela per imbarcazioni a motore di e-Motion promette 5 ore di navigazione a lento moto (velocità tipiche della traina, appunto): vorreste sostenere che la media delle nostre uscite di pesca siano di molto superiori alle 5 ore, per durata? E semmai lo fosse, dovremmo trainare a motore (endotermico) per le 2 ore eccedenti l’autonomia del sistema elettrico: non sarebbe comunque meglio rispetto a farci l’intera giornata a benzina o gasolio?

Se rimotorizzare una barca usata, soprattutto se di una certa importanza, può costare molto, sicuramente implementare il suo refitting con un sistema di ibridazione può conferirle un valore aggiunto e donarle nuova vita e legittimazione in un momento in cui il mondo guarda, a torto o a ragione, verso l’utopia delle “emissioni zero”.

L’utopia lasciamola ai libri di fantascienza, ma per lo meno sfruttiamo ciò che, della tecnologia, può darci vantaggio economico e di comfort.

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