Articles by Benedetto Rutigliano

Barche usate: le parti esterne più soggette ad usura

Il mare non teme neppure la migliore delle realizzazioni nautiche, lo sappiamo. Il sole, il vento, gli sbalzi termici ed il salino lavorano senza sosta su ogni elemento esposto delle nostre barche, affinché le prime “rughe” comincino a manifestarsi già dopo qualche mese di sosta al pontile, persino su quelle nuove. (da un paragrafo de “Le 11 Buone Ragioni per NON Comprare una Barca”) INTERVENTI DEL TIPO CHE ELENCHERÒ QUI DI SEGUITO SONO GENERALMENTE DA RITENERSI INDICE DI RIGORE E CURA DEL VENDITORE, MA A VOLTE QUESTI SONO MERI ESPEDIENTI DI “TRUCCO E PARRUCCO” CHE NASCONDONO BEN ALTRO! Mi soffermerò su dettagli che più facilmente possono tradire l’età di una barca, poiché questi sono anche i dettagli in base ai quali si comprende la cura che il proprietario ha prestato nella manutenzione della propria barca, ma anche quelli su cui spesso taluni venditori “furbetti” intervengono per far trapelare una generale meticolosità manutentiva della stessa, magari sperando che l’interessato non approfondisca ulteriormente l’indagine pre-acquisto con il rischio che scopra beghe ben più perniciose. Tali parti di facile usura e di altrettanto facile intervento sono: • Plexiglass o policarbonato di parabrezza e palpebre in plancia; • Portabicchieri, altoparlanti ed altri accessori plastici esterni; • Linea di galleggiamento. • Lucidatura gelcoat. Basta intervenire su questi punti per dare un aspetto totalmente differente alla barca. È facile imbellettare una barca dalla salute precaria per renderla appetibile e distrarre l’attenzione dell’acquirente da problemi per più importanti e questi sono dettagli che, con poca spesa, possono essere ripristinati per riuscire nell’intento. Altri dettagli di intervento meno economico di quelli sopracitati, ma sui quali alcuni venditori particolarmente motivati a disfarsi di una barca problematica intervengono sono: • Ombrinali di scarico; • Guarnizioni profilo parabrezza e verniciatura a polvere, ove presente, delle ferramente di coperta; • Bottazzo; •…


Pesca d’altura e competizioni: quando l’affiatamento non basta!

Dopo questo articolo vincerete ogni singola gara di pesca. (Questa sarebbe un’ottima frase click-bait , ma non ho il coraggio di farlo, ancora no!) Vado a ripescare un po’ del mio passato per buttare sulla tastiera qualche considerazione in merito ad un argomento molto dibattuto nei circoli nautici, soprattutto quelli popolati da pescasportivi accaniti. La questione che qui sollevo è in merito al rapporto barca-equipaggio. Le sorti di una competizione di pesca sportiva sono figlie di diversi fattori: Affiatamento tra i membri dell’equipaggio; Esperienza di pesca e di gestione del combattimento, dallo strike fino all’imbarco o tag&release; Conoscenza del comportamento della barca da parte dello skipper. In questa sede mi soffermerò sull’ultimo punto: il feeling tra skipper e barca. Quando si decide di partecipare ad una gara fuori porta è necessario noleggiare una barca per l’occasione e non sempre è possibile rispettare le nostre preferenze, vuoi perché la disponibilità di imbarcazioni messe a disposizione via via si riduce, vuoi perché spesso il porto dal quale parte la “carovana” non offre barche con cui si ha dimestichezza. Accade, quindi, di ritrovarsi al timone di una pilotina un po’ ballerina, poco manovrabile macchine indietro, con poca visibilità sul pozzetto e sulle lenze, e chi più ne ha più ne metta! Spesso si tende quindi ad incolpare il mezzo, lo skipper o l’angler di un risultato al di sotto delle aspettative. Il più delle volte, però, chi si sorbisce le paternali più ruvide è proprio lo skipper che, magari, si è pure spontaneamente offerto di sacrificarsi per far pescare un altro membro dell’equipaggio! Un colpo di manetta un po’ troppo generoso che fa “stuccare” la lenza già tesa, oppure troppo poco gas, all’ordine del mate, non riesce ad annullare il bando di lenza causando la slamatura del pesce; un incrocio sfavorevole e fortuito di vento…


La tua barca ideale: TEST ONLINE

Ho preparato un test molto semplice con il quale spero di potere aiutarti a comprendere quali tipologie di imbarcazione siano più idonee al Tuo impiego, in base ad una serie di fattori ai quali le poche domande fanno riferimento. Ecco il test: Caricamento… Non appena avrai completato il questionario, mi perverranno le Tue risposte e ti darò riscontro a mezzo email con un parere preliminare GRATUITO. Ti ricordo di leggere i miei libri, che trovi in firma con i rispettivi link, per avere una idea completa e consapevole del variegato mondo delle barche da pesca sportiva e poter, così, scegliere una barca idonea alle Tue esigenze ed aspettative, rispettosa del Tuo tempo libero e del Tuo danaro. Ti auguro buon mare, come sempre. Benedetto RutiglianoPerito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di BariAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBookScrittore per la rivista Pesca in MareFISHERMANAMERICANI Podcast


Il fisherman perfetto è l’abito che meglio veste su di te

Nella vita esiste la teoria e la pratica; l’esperienza altrui e la propria; esistono i consigli, ma la tua decisione ha sempre l’ultima parola. La tua scelta è quella che sancisce il successo od il fallimento della tua azione, senza possibilità che tu possa sentirtene minimamente deresponsabilizzato. ECCO PERCHÉ E’ ESSENZIALE SCEGLIERE CON LA PROPRIA TESTA. Di certo la dottrina che potrai apprendere tramite testi, blog, anche attraverso i miei stessi libri ed articoli, servono a prendere consapevolezza delle scelte che compirai in futuro in materia di barche. La conoscenza è di vitale importanza in un settore, come quello nautico, insidiato da TRAPPOLE COMMERCIALI e da FALSI AFFARI. La ragione per la quale ho scritto Fisherman Americani,  La Barca da Pesca Perfetta e Le 11 Buone Ragioniè quella di trasmettervi le mie esperienze e conoscenze in materia di fisherman, affinché possiate compiere scelte più consapevoli possibile.  Tuttavia, così come una auto fiammante è inservibile se non c’è chi la conduca, la conoscenza è sterile se non affiancata dai propri gusti e preferenze. Dunque, impara a scegliere ed a sviluppare senso critico quando visioni o testi una barca, senza lasciarti affascinare eccessivamente dal blasone del marchio. La barca da pesca ideale PER TE è quella che meglio rispecchia ciò che TU ti aspetti da lei, quanto ad utilizzo nelle tecniche di pesca che prediligi, nei periodi dell’anno in cui più ti piace prendere il largo, ecc… Spesso erroneamente si intende come fisherman unicamente il layout del center console, piuttosto che quello dell’express. La realtà è che una barca da pesca può anche contemplare la presenza di una pilot-house (zona guida chiusa da finestrature e porta scorrevole) purché rispetti tutti i requisiti che poi saranno essenziali per renderla fruibile, efficace e funzionale una volta che si sarà in pesca. Oppure, chi ha…


Nuovo articolo su Pesca in Mare di Aprile!

Eccoci con il consueto appuntamento di inizio mese. Nella rubrica Pesca&Nautica del numero corrente della rivista Pesca in Mare parlo di MOTORI FUORIBORDO DIESEL Clicca qui e scarica l’articolo integrale in PDF.   Colgo l’occasione per comunicarti che da oggi è disponibile anche su Amazon l’eBook “La barca da pesca perfetta”:   A presto e Buon Mare, Dr. Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani Autore di“Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di“La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMANAMERICANI Podcast


Piccoli fisherman usati: poca spesa, molta resa

“…quando sono sani”, aggiungerei come sottotitolo. La barca da pesca che, nell’immaginario collettivo, appare come la più “disimpegnata” in assoluto resta senza alcun dubbio il center console nella fascia tra i 17′ ed i 21′. Questi fisherman possono essere mossi da un solo motore (semplicità ed economia di gestione), non sono molto esigenti dal punto di vista della potenza impiegata (consumi generalmente contenuti) per cui consentono di potersi muovere con potenze che vanno tra i 90 ed i 150 cavalli con sufficiente disinvoltura. Molto spesso, questi scafi permettono anche il montaggio di un motore di rispetto, da usare sia per la traina, per chi non volesse caricare di ore di moto a lento moto il motore principale, sia come unità di emergenza. Com’è ovvio, queste barche sono nel 99% dei casi motorizzati fuoribordo, il che consente di portare a nuova vita anche barche molto datate con la sostituzione del propulsore e poco altro. Il problema della rimotorizzazione è stato già affrontato in passato (vedi link) e torna alla ribalta ogni qual volta subodoriamo l’affare in uno scafo con alle spalle molti anni motorizzate con un vecchio due tempi crepitante. Il problema principale, in questi casi, è proprio capire il peso economico di una rimotorizzazione sul valore residuo del solo scafo, nonché se sia sufficiente rimotorizzare senza doverci spendere un’altra “barca di soldi” per ripristini strutturali importanti! I modelli che più mi vengono in mente, a tal riguardo, sono: Mako dal 171 fino al 221; Robalo 1820 fino al 2120; Boston Whaler Montauk e Dauntless di pari misure; Alcuni (rari) Fishing Rover by Rover Marine; I pressoché introvabili Seacraft (noti per le storiche carene a deadrise variabile). Non è che il mercato non offra altro, semplicemente ho voluto enumerare modelli e cantieri che costruivano più che bene, garanzia già di per sé…


Luoghi comuni diffusi nel mondo dei fisherman

Il mondo della nautica è piena zeppa di affermazioni che entrano come tarli nella mente del diportista, deviandone molto spesso le scelte in fatto di barche. Oggi spendo qualche riga per esporne sintenticamente giusto un paio. Per le altre, vi do appuntamento ai prossimi articoli. 1. “E’ UNA BARCA BAGNATA” Posto che esistono casi di carene perfettibili dal punto di vista della capacità di deflettere gli spruzzi in navigazione (altrimenti gli spray rails non sarebbero mai stati inventati…), tutte le barche, prima o poi, si troveranno nelle condizioni di bagnare il proprio parabrezza od il ponte di prua. Assumere che una barca sia “bagnata” solo perché, durante il rientro con mare e vento teso al traverso o contrario, i tergicristalli tirano continuamente acqua dal parabrezza,  significa dare prova di aver passato molto poco tempo della propria vita in navigazione. Oppure, se le condizioni del mare impongono di abbassare i flaps per non far picchiare lo scafo sull’onda e, giocoforza,  solleveremo più acqua del solito , ciò non significa che quel progetto sia farlocco! Significa semplicemente che il mare è imprevedibile e che ogni navigazione ci pone in condizioni diverse dalla precedente. L’acqua è un fluido a viscosità bassissima ed è normale che la coperta si bagni in determinate condizioni! 2. “E’ UNA BARCA TROPPO APPOPPATA” Se un fisherman naviga leggermente appoppato, questa caratteristica non va additata come handicap, soprattutto quando la barca è generosamente motorizzata. Il motivo è qui di seguito spiegato. Nella stragrande maggioranza dei casi, i progettisti di sportfisherman RICERCANO un angolo di inclinazione, in navigazione, che varia da due a cinque gradi. Questo consente di: Facilitare il drenaggio fuoribordo di eventuali acque reflue finite in sentina; Tenere la prua alta sul mare, mettendo la barca in condizione di non ingavonarsi in presenza di onde importanti di prua,…


Problemi di assetto sulle barche usate e come risolverli – una consulenza di FISHERMAN AMERICANI –

La nautica americana è piena di esempi di barche con assetto appoppato. Quando si compra una barca americana usata si da spesso per scontato che il marchio di rango ci tenga al riparo da cattive sorprese. Non è così, in quanto ogni barca ha una storia a sé che non ci è dato conoscere. Nell’immaginario di chiunque la barca da pesca naviga con la prua protesa verso il cielo ed il pozzetto quasi interamente coperto dall’onda di planata… Molti loghi stilizzano tale immagine eloquentemente e fotografano essenzialmente ciò che gli americani spesso ricercano progettualmente, sui propri fisherman. Un angolo di inclinazione di 3°-5° è fisiologico per un fisherman entrobordo, nonché “salutare”, poiché riduce enormemente la possibilità di ingavonamento con mare alto di poppa, e garantisce una costante pressione sulle sezioni poppiere della carena, assicurando che le eliche lavorino ad una profondità adeguata, garantendo continuità di spinta ed esorcizzando le eventualità di cavitazione. Non è frequente che una barca, invece, soprattutto se motorizzata entrobordo, soffra di assetto con prua troppo bassa sull’acqua. Se poi ciò accade su una barca nota per navigare evidentemente appoppata, qualcosa non quadra. Questo articolo nasce proprio da una mia recente esperienza di consulenza su un fisherman americano dei primi anni 90. Il cliente lamentava un assetto eccessivamente appruato. Come procedere, in questi casi? In questi casi divido la consulenza in due FASI: una ACQUISITORIA ed una PRATICA. Nella FASE ACQUISITORIA  mi occupo di raccogliere tutte le informazioni a me utili per conoscere a fondo la barca, e per consentirmi di fare le opportune verifiche a bordo. Per fare ciò, ove lo ritenga necessario, mi avvalgo di contatti nazionali e statunitensi, con i quali mi confronto per poter ricostruire al meglio la storia dello specifico scafo. In questo caso la fase acquisitoria ha comportato circa una settimana di…


Passavanti, battagliole, corrimano: utilità che a volte diventano ostacolo a bordo!

Gli elementi di base per poter praticare la coperta di una imbarcazione agevolmente ed in sicurezza possono essere spesso “vittime” di designer che poco o nulla hanno avuto a che fare con le operazioni di bordo o con le difficoltà di movimento su una barca, soprattutto in balia di un mare ben formato. D’accordo che l’estetica è il primo elemento cui lo sguardo del diportista “attecchisce”, ma se poi questa deve inficiare la funzionalità e la praticità di fruizione della barca stessa, bisogna farsi un po’ di domande prima di partorire determinati progetti e soluzioni. Ci sono casi in cui, poi, è preferibile che la battagliola od i corrimano siano più corti o addirittura assenti, se per esempio lo spazio in larghezza dei passavanti è già esiguo da progetto. A cosa serve dotare una barca di battagliole alte e spesse se poi sul passavanti ci passa a mala pena un polpaccio? Queste possono solo costituire ostacolo al quale imbrigliarsi prima di cadere rovinosamente in acqua o, peggio, infortunarsi. Esempi di design anti-funzionale sono presenti in certi progetti di barche di piccole dimensioni dove, invece, il “poco e buono” dovrebbe essere il principio di base per rendere la coperta praticabile al meglio. Ma si sa, molto spesso i beni voluttuari, quali le barche sono, si vendono grazie a “trovate” puramente estetiche , che allontanano l’acquirente da ciò che davvero conta, e che può rendere l’acquisto una spesa errata. Per non sbagliare acquisto, ti consiglio di leggere il libro Fisherman Americani ed il nuovo eBook La Barca da Pesca Perfetta. In questi testi ho concentrato tutta la mia esperienza in merito a come sono costruiti i veri fisherman americani ed ho indicato, altresì, le linee guida che mi hanno aiutato nell’affascinante ma insidioso mondo della nautica per la pesca sportiva, e che mi…


Nuovo articolo su Pesca in Mare di marzo!

Come ogni mese, ecco l’appuntamento con il mio contributo a questa prestigiosa testata nazionale di pesca sportiva. Stavoltam, nella rubrica Pesca&Nautica, parliamo di CARENE (CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO)   Mi auguro che la lettura sia di vostro gradimento e vi do appuntamento al prossimo articolo! PS: se la tematica vi stuzzica, trovate ampio sviluppo della stessa nel libro Fisherman Americani nonché nel nuovo eBook La Barca da Pesca Perfetta Buon Mare, Dr. Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani Autore di“Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di“La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMANAMERICANI Podcast