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A caccia di “rogne” sulle barche usate

L’argomento è sempre attuale, visto che il nostro parco barche stenta a rinnovarsi e spesso ci si imbatte in belle barche, che tuttavia hanno nel frattempo subìto modifiche, passaggi di proprietà e rimotorizzazioni. Per di più, talvolta ricostruire il passato di una barca diventa impresa ardua, un po’ perché il proprietario corrente è subentrato, a sua volta, quando lo storico della barca era già “opaco”, un po’ perché, come spesso accade, questi l’ha acquistata emotivamente, sull’onda dell’entusiasmo. E noi, che rifuggiamo qualsiasi coinvolgimento emotivo prematuro quando andiamo a visionare un fisherman usato, dobbiamo porre particolare attenzione su come la barca sia stata manutenuta, se sia in tutto originale o abbia subìto modifiche, e come queste ultime siano state realizzate. Il fattore estetico è l’ultimo dei problemi: ad esempio, un T-Top non originale, costruito in materiali difformi dall’originale, con basi di appoggio non correttamente dimensionate, o fissate in maniera “non rispettosa” del materiale della coperta, può ledere l’integrità della stessa in men che non si dica. Ancora, lavori di modifica o di aggiunta di utenze all’impianto elettrico, se non ben cablati e protetti con cavi di massa correttamente fissati e posizionati, con magnetotermici correttamente dimensionati, possono arrecare danni agli accumulatori ed agli altri impianti originariamente alimentati dall’impianto. Rimotorizzazioni: qui si apre un capitolo grande quanto una casa… Per prima cosa: una barca fuoribordo di trent’anni or sono è certamente costruita con materiali tradizionali, ancorché validi se integra, ma non esattamente adatta a supportare masse a sbalzo superiori di centinaia di chilogrammi (4 tempi) rispetto alla motorizzazione originale (quasi sicuramente ancora a due tempi). In secondo luogo: posto che la struttura regga bene il sovraccarico di una nuova coppia di motori quattro tempi, siamo certi che il bilanciamento dei pesi originale continui ad essere valido, o è (sarebbe stato) necessaria una riprogettazione…


ETERNA DIATRIBA: BENZINA VS DIESEL

Oggi riporto un passo di un saggio di Frank T. Moss in cui l’autore affronta la diatriba benzina Vs gasolio. Questo è un argomento frequentemente dibattuto, sia su Fisherman Americani- Il Libro delle Barche da Pesca Sportiva, sia nel corso delle mie consulenze. Contrassegnerò con affermazioni non più vere, affermazioni ancora vere, affermazioni da verificare di caso in caso. <<Un quesito basilare dei nostri giorni è: “L’alimentazione di una barca nuova o da rimotorizzare dovrebbe essere a benzina o a gasolio?” Il costo del carburante porta molti armatori a pensare seriamente al diesel, ma vi è in gioco ben più di ciò che l’occhio vede (il prezzo alla pompa, ndt), così diamo un’occhiata alla controversia benzina-gasolio.Esattamente, quali sono i vantaggi della motorizzazione diesel?– Maggiore autonomia con un pieno di pari capienza – Minor costo del carburante per litro – Minor costo per ora o miglio navigato – Eliminazione del rischio di esplosione della benzina – Eliminazione dei sistemi di iniezione elettrica/elettronica – Compatibilità con sistemi di controllo preesistenti a bordo – Costruzione robusta e lunga vita operativa – Valore aggiunto dell’investimento >> Analizziamo al volo i punti interrogativi, posto che il discorso è molto, molto più ampio ed articolato: 1. Eliminazione del rischio di esplosione della benzina: i moderni impianti di immagazzinamento ed alimentazione hanno fugato quasi completamente il rischio di esplosione da vapori di benzina; i motori a gasolio, soprattutto quelli moderni con alimentazione ad alta pressione, possono cagionare parimenti incendi a bordo 2. Compatibilità con sistemi di controllo preesistenti a bordo: ormai pressoché ogni motore diesel moderno è dotato di comandi elettronici e parzializzatori, il che richiede lo smantellamento di manette meccaniche preesistenti 3. Valore aggiunto dell’investimento: se in assoluto una barca a gasolio vale di più dell’omologa a benzina, in caso di rimotorizzazione quasi sempre non si…


L’acquisto di una barca usata è una esperienza di vita (1/2)

Con il presente articolo ringrazio, innanzitutto, Diego di avermi consentito di pubblicare, seppur rispettando l’anonimato, la sequenza di conversazioni che hanno portato il mio cliente ad un acquisto mirato, aderente alle sue esigenze e, soprattutto, diverso da quello che credeva essere la scelta giusta per se stesso. Spero che questa testimonianza aiuti il lettore a comprendere meglio come affrontare la scelta e l’acquisto di una futura barca, nuova o usata essa sia. Per rapidità, abbrevierò con D. e B. gli intestatari degli scambi del dialogo che riporterò qui di seguito, che rispecchia la dinamica usuale delle mie consulenze pre-acquisto. Diego: “Buongiorno, ho preso il suo numero di telefono sulla lettera allegata al libro Fisherman Americani, che ho letto; io sto cercando una barca da pesca usata perché con la mia non mi ci trovo per un po’ di cose che le dirò”Benedetto: “Buongiorno a lei, grazie per avermi interpellato. Se va bene per entrambi, possiamo darci del TU, tra pescasportivi così il dialogo scorre meglio!”D: “Ci mancherebbe, te lo avrei proposto io. Dunque, se posso, vorrei sfruttare la consulenza inclusa per avere un’idea più chiara di cosa cercare per me”.B: “Certo. Che barca hai attualmente?”D: “Un Marino 6.50 con un Evinrude E-Tec 130cv. Non mi trovo perché ho una certa età e i reni non mi accompagnano più… La barca è dura per me, poi d’inverno soffro il freddo nonostante i tendalini nuovi che ho fatto fare a novembre”B: “Ti capisco. Dipende molto dalle tue abitudini di uscire in mare: peschi in solitaria o spesso c’è qualcuno con te a bordo?“D: “Da solo non mi ci diverto, c’è sempre un amico o mio figlio, quando può. Poi, ho una certa età e non me la sento più di affrontare il mare da solo”B: “Cosa ti ha portato a scegliere un…


Inverno: quando il passato insegna

Per i pescasportivi più impavidi, l’attesa del periodo invernale è il preludio a possibili incontri tanto sporadici quanto importanti. Per far sì che il tempo trascorso in un mare in condizioni metereologiche spesso ostili non ci si riversi per intero nelle ossa e nelle articolazioni, occorre scegliere bene la barca: vediamo come con l’ultimo articolo pubblicato su Pesca in Mare di Febbraio 2022. Come scegliere la barca per l’inverno? Non resta che leggere l’articolo cliccando sul link seguente: INVERNO : QUANDO IL PASSATO INSEGNA Buon mare a tutti, Benedetto RutiglianoAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBookScrittore per la rivista Pesca in MareFISHERMANAMERICANI Podcast PS: vi ricordo del mio nuovo libro “Barche da pesca di ieri e di oggi”, disponibile su Amazon a questo LINK


Il motore a combustione interna non è finito: ecco Astron Omega1

L’azienda aerospaziale Astron ha presentato un progetto di motore a combustione interna avveniristico e molto promettente: Omega 1 Lo schema architettonico di questo motore è quello dei rotori, per logica di funzionamento contro rotanti, per via dello sfruttamento del concetto di “disco rotante”, tanto caro ai vespisti di un tempo più avvezzi ad elaborazioni folli…Solo che qui parliamo di un motore che rispecchia il funzionamento del “quattro tempi”. Ciò che più lascia sgomenti di questa intuizione ingegneristica è la quasi totale assenza di attriti: i rotori non toccano le pareti, essendo il loro unico punto di contatto quello dei rispettivi alberi di rotazione cui sono connessi tramite cuscinetti. Le fase cruciale della compressione è affidata a un dente ed una sede di chiavetta disposti ciascuno su uno dei due rotori: qui le pressioni e temperature raggiunte dovrebbero essere stratosferiche rispetto anche al più compresso dei motori a pistoni, ecco il perché delle perplessità di un possibile impiego in ambito marino, cosa contemplata a fine video che qui allego: Un motore che pesa 15kg, che eroga 160cv e 230Nm di coppia, che ha un range di regime che va dai 1000 ai 25000 giri al minuto non può che porre interrogativi sul numero di ore di esercizio che può sopportare prima di interventi di manutenzione “drastici”. Fatto sta che Astron merita senza dubbio attenzione per aver continuato a sviluppare il motore a combustione interna, in un’era schizofrenica dove il resto del mondo procede verso una elettrificazione che si prospetta costosa sia in termini economici che ambientali, oltreché poco funzionale dal punto di vista dell’autonomia e velocità di rifornimento. Buon mare a tutti, Benedetto RutiglianoAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da…


Barche da pesca di ieri e di oggi

Cari amici,Oggi è stato finalmente pubblicato il mio nuovo libro sull’argomento barche da pesca. Ecco il link: https://amzn.to/3pu7EFl Un volume… voluminoso! Ecco un po’ di numeri di “Barche da Pesca di Ieri e di Oggi“: – 48 capitoli per altrettanti modelli di fisherman dai 12 ai 90 piedi, per tutte le tasche e per tutti i gusti;– 337 pagine;– 800gr di peso;– Più di 50 tabelle e schede tecniche. Tengo a precisare che ogni dato indicato proviene da fonti certe ed ufficiali e, laddove ne manchi uno, è perché non ho voluto inserire nel testo elementi frutto del “sentito dire”, in ossequio alla trasparenza dell’ informazione nella già carente letteratura della nautica da diporto. CLICCA QUI PER ORDINARLO Ecco una breve presentazione video: Buona lettura!Benedetto Benedetto RutiglianoPerito nautico iscritto al ruolo dei Periti ed Esperti al n.1502 presso CCIAA di Bari e BATAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica”YouTube: https://www.youtube.com/channel/UC8lJ-Gch0Yy8uLncapcmaNAScrittore per la rivista Pesca in MareFISHERMANAMERICANI Podcast


Dazi USA-UE: dalla guerra all’armistizio

L’amara ironia della sorte fa coincidere questo momento di travaglio geopolitico con la pubblicazione dell’estratto di un mio articolo di gennaio della rubrica che mi onoro di poter curare sulla rivista Pesca in Mare, il quale mestamente riporta nel titolo il termine “guerra”. Ed in effetti di guerra si è trattato: una guerra di vasta portata che ha comportato la rottura degli equilibri economici e diplomatici di interi continenti, che al momento sembra essere rientrata a favore di più distesi rapporti commerciali tra USA ed Europa. Fermo restando che l’interesse ad importare un bel fisherman dagli Stati Uniti accarezza anche il sottoscritto da sempre (sino ad oggi, per mio utilizzo personale, ne ho importati quattro), spero che le riflessioni presenti nell’articolo in oggetto possano aiutarvi a ponderare l’acquisto della prossima barca da pesca. CLICCA QUI PER SCARICARE L’ARTICOLO Nonostante abbia affrontato questo tema più volte in passato, credo che i tempi siano maturi per poter pensare concretamente al mercato americano, ora che la mannaia del famoso 25% di EU tariffs è stato ufficialmente eliminato (vedi screenshot seguente) A presto e Buon Mare! Benedetto RutiglianoPerito nautico iscritto al ruolo dei Periti ed Esperti al n.1502 presso CCIAA di Bari e BATAutore di Fisherman Americani Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica”YouTube: https://www.youtube.com/channel/UC8lJ-Gch0Yy8uLncapcmaNAScrittore per la rivista Pesca in MareFISHERMANAMERICANI Podcast


Il center console più ispirante al mondo (per me)

D’accordo, sarò parziale, poco professionale nel presentarvela in queste poche righe ed in questi termini, ma l’Hunt 32 ha rapito la mia ritrosia in merito ai center console. Questa barca ha tutto: comfort, armamento da vero fisherman, classe senza tempo, spazi razionali e ben distribuiti, qualità realizzativa senza pari. Quando Ray Hunt fondò l’omonimo cantiere per costruire barche carenate con le sue linee d’acqua, i fuoribordo erano poco potenti, fumosi ed inaffidabili. I suoi scafi “deep-V” erano allora spinti da motori entrobordo o entrofuoribordo, e solcavano i mari per diletto o per competizione (a proposito, se volete, nel libro Fisherman Americani potrete approfondire anche questo) Oggigiorno il mercato detta la rotta verso center console sempre più grandi ed ipermotorizzati. Ma Hunt Yachts si ferma a 32 piedi, studiati nei minimi dettagli per offrire qualità eccelsa, un layout intelligente sia per la famiglia dedita sia alla pesca sportiva che ad un utilizzo prettamente diportistico, sia a chi utilizza la barca come terrazza sul mare per cene con amici. Ma l’Hunt 32 Center Console ha un ascendente particolare come maxi tender di lusso. E’ difficile che un Hunt 32 passi inosservato in banchina, poiché sprizza esclusività da ogni poro. Inoltre, consente di avere in console, udite udite: Un locale WC;Un mobile cucina con tanto di lavello e microonde;Una cuccettaStivaggi veri per attrezzature e canne. Il costo di questo Hunt Yacht è da rapportarsi all’enorme sforzo dei progettisti di unire, in “soli” 32 piedi, tutte le caratteristiche di uno sportfisherman e di un day cruiser, il tutto su una carena dalle proverbiali potenzialità. La barca è motorizzabile con una coppia di fuoribordo, da un minimo di 2x250cv fino ad un massimo di 2x350cv. Qui di seguito la tabella performance con una coppia di Yamaha F300: Giudicate voi se poco più di 60 litri/ora…


Barche da pesca di ieri e di oggi: il nuovo libro

Oggi ho il desiderio di condividere con voi la gioia dell’imminente disponibilità del mio nuovo libro di testo sulle barche da pesca sportiva, stavolta in forma di annuario. Questo nuovo testo raccoglie le recensioni dei modelli di fisherman presenti sul blog di Fishermanamericani.com, ma anche nuove recensioni inedite, che non verranno mai pubblicate sul blog ma saranno presenti esclusivamente qui. 48 capitoli corrispondono ad altrettanti modelli di fisherman recensiti, con descrizione di scafo e coperta, di pregi e difetti di ognuno, con supporto fotografico e schede tecniche a corredo. Ogni dato riportato ha origine ufficiale, per cui non troverete, in questo libro, dati appresi da fonti non attendibili. Piuttosto, come la nota a fine prefazione riporta: Nota Bene: sin dove i dati ufficiali fossero disponibili, le specifiche riportate in questo testo vi si sono attenute in modo ferreo; ove assenti o persi nei meandri della frammentaria letteratura nautica da diporto, non vengono riportati, nel rispetto di una sana informazione. Come ogni testo, anche questo certamente sarò contaminato dal mio personale punto di vista, tuttavia ho cercato, per quanto possibile, di rendere una rappresentazione oggettiva dei modelli di barche da pesca esaminati, a beneficio di chi lo consulterà per aiutarsi nella scelta della prossima barca. In “Barche da pesca di ieri e di oggi” sono presenti barche costruite in epoche più disparate, da quelle attuali finanche modelli prodotti 60 anni or sono. Lo scopo è di aiutare sia il diportista pescasportivo interessato al nuovo, sia chi venga attratto da una barca con molte stagioni alle spalle ed accarezzi l’idea di avere un pezzo di storia, oltreché una bella barca da pesca sportiva, magari accarezzando l’idea di refittarla e riportarla agli antichi fasti. Nei prossimi giorni comunicherò maggiori dettagli sul lancio del libro, che già posso preannunciarvi sarà disponibile Acquistalo su Amazon…


Le barche e la crescita esponenziale dei listini

E’ evidente che il comparto nautico abbia subito un incremento dei prezzi di listino di gran lunga superiore a prodotti di altro settore. Forse, l’impennata dei prezzi è pari solo alla irrazionalità con cui sono cresciuti i prezzi delle abitazioni per uso civile. In entrambi i casi si osserva che sono sempre meno gli utenti che acquistano cash, spostandosi verso l’indebitamento, un po’ per convenienza (nautica) un po’ per necessità (edilizia). Leggevo oggi l’analisi di un esperto di finanza ed economia, che mi ha fatto molto riflettere in merito alle possibili motivazioni di questa crescita incontrollata dei prezzi delle barche di qualità (leggasi di marchi premium) che, solo fino a cinque o sei anni fa, costavano il 25-30% in meno. Un dato di fatto è che stiamo vivendo un’era di forte inflazione, causata dall’eccesso di liquidità in circolazione. Attenzione, questo non significa che siamo tutti più ricchi, ma che semplicemente questa liquidità “sguazza” nel mercato in quantità molto superiore al controvalore in prodotto mondiale lordo, quindi una parte di moneta è eccedente e viene naturalmente “accorpata” ai soldi che servono per comprare i beni, da quelli di prima necessità fino a quelli strumentali e quelli voluttuari. Come? Nei listini prezzi… Un discorso che necessiterebbe di una trattazione sterminata, ma qui non mi dilungherò rispetto a tutti i fattori che scatenano un’onda inflattiva poderosa come quella che stiamo vivendo oggi. Quali sono i mezzi che l’essere umano “produttore” ha, per combattere l’impennata dei prezzi dei suoi prodotti? Diminuire la qualità dei beni, riducendo le percentuali di materie prime migliori e miscelandole a materie prime più “scarse”;Ridurre il costo della manodopera, quindi i salari. E’ ovvio a tutti che la crescita della remunerazione del lavoro è sempre molte volte più lenta rispetto a quella dei prodotti finiti, i cui prezzi invece negli…