Due motori in 23 piedi? Con il Reefrunner 230, sì!
Una mosca bianca nel panorama dei center console moderni, che spingono sempre più in su l’asticella delle dimensioni di scafo minime per le motorizzazioni fuoribordo, vuoi perché le potenze dei motori sono salite vertiginosamente, vuoi perché il mercato ha nel suo DNA la caratteristica di spingere ad una spesa maggiore, che qui si giustifica con la scelta obbligata -per chi vuole il bimotore- ad orientarsi su uno scafo più grande. Per aver prova di questo cambiamento, basta guardare a modelli vetusti: Boston Whaler offriva la possibilità della doppia motorizzazione già sui 21 piedi (chi non ricorda i vecchi Revenge ed Outrage?), così come Robalo, Wellcraft e la maggior parte dei costruttori di fisherman fuoribordo statunitensi. La scusa ufficiale che qualsiasi cantiere riferirà in risposta al vostro interrogativo a riguardo, sarà che il cliente ormai vuole lo specchio di poppa chiuso e due plancette di poppa, o addirittura la tuna door anche su taglie di fisherman molto piccole. Scusa plausibile, se non che, con i bagli cui ci hanno ormai abituato, più vicini ai 25 piedi dell’epoca che non ai pari taglia di qualche lustro fa, ci sarebbe comunque spazio sufficiente a far convivere due motori fuoribordo attuali di media potenza con l’allestimento di poppa sopra descritto. D’accordo, questo Reefrunner 230 Open non avrà la tuna door, ma dimostra chiaramente come uno specchio di poppa chiuso con due plancette in stampata possano coesistere anche in presenza di due motori da 150 hp, il tutto su uno scafo di 23 piedi! In un baglio massimo di 2.46m questa barca accoglie un singolo motore o una soluzione doppia fino a 300hp, il tutto installato su uno scafo che fa misurare una deadrise poppiera di 22.5 gradi, sufficienti ed abbondanti per qualsiasi condizione meteomarina normalmente o accidentalmente incontrabili nella acque che bagnano il nostro…