nautica

Convenzione assicurazioni ramo nautico clienti Fisherman Americani

Nell’intento di offrire un aiuto completo al diportista e pescasportivo dalla barca, sono lieto di annunciarvi che, per i nostri lettori e clienti è da oggi attiva una convenzione per polizze assicurative del ramo nautico. La Compagnia Assicurativa con la quale è stata stabilita la convenzione è di prim’ordine e, dato che, come sapete, l’aiuto che offro è da sempre frutto di mia esperienza diretta, a cominciare da quando ho scritto le prime righe dei miei libri, posso assicurarvi che questa Compagnia è stata da me “testata” in prima persona, in anni di diporto. Per saperne di più, contatta su WhatsApp il 348/6562148 o, per email, scrivendo ad info@fishermanamericani.com con oggetto “INFO POLIZZA”. Buon Mare, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di BariWhatsApp: 348/6562148E-Mail: info@fishermanamericani.comAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBookScrittore per la rivista Pesca in MareFISHERMANAMERICANI Podcast


Il giusto approccio all’elettrico nella nautica (per ora)

Forse il nostro approccio critico all’elettrico nella nautica, per lo meno alla luce della tecnologia di cui attualmente disponiamo per accumulare energia a bordo, dovrebbe essere diverso rispetto a quello che abbiamo verso una barca con motorizzazione tradizionale, e lo dico da scettico dell’elettrico, in senso assoluto. Lo studio da parte mia di una soluzione che consente di “ibridare” anche barche datate mi ha fatto riflettere, e non poco. Perché focalizzare l’attenzione del potenziale cliente su argomenti obiettivamente deboli, come autonomia e performance, e non riflettere sul fatto che l’elettrico può offrire “propulsione di supporto” a quella a combustibile fossile? Ecco, se ragioniamo in questi termini, la musica cambia, ed i vantaggi si vedono. Un sistema che affianca al motore endotermico un motore elettrico collegato anch’esso alle trasmissioni, offre sicuramente diversi validi spunti di riflessione. Ecco quelle salienti: Posso ridurre i consumi di carburante quando navigo (o pesco) a lento moto;Posso ridurre l’usura dei motori, soprattutto se a gasolio, motori che notoriamente soffrono i bassi regimi di rotazione ed indici di carico ridotto per lunghi periodi di tempo (situazione tipica della pesca a traina);Posso ridurre le emissioni “overall” della mia vecchia barca, rendendola idonea ad usufruire di eventuali future agevolazioni fiscali, in un’era di continuo cambiamento a favore del “green” e di veicoli poco inquinanti;Posso accedere a zone normalmente interdette alla navigazione a motore, poiché aree protette o di competenza di parchi naturali;Posso navigare in totale silenzio. Il sistema di ibridazione parallela per imbarcazioni a motore di e-Motion promette 5 ore di navigazione a lento moto (velocità tipiche della traina, appunto): vorreste sostenere che la media delle nostre uscite di pesca siano di molto superiori alle 5 ore, per durata? E semmai lo fosse, dovremmo trainare a motore (endotermico) per le 2 ore eccedenti l’autonomia del sistema elettrico: non sarebbe…


Tratto da una storia vera -di refitting-

Ricevo una telefonata da un tecnico incaricato di restaurare una barca di circa trent’anni, di un noto costruttore di sportfisherman americani. Il motivo dell’avermi interpellato è conoscere lo schema dell’impianto idraulico della barca, al fine di revisionarlo e, laddove necessario, sostituire i settori usurati. Al che, come sono solito fare in questi casi, mi offro di eseguire uno studio che, per forza di cose, va a ritroso negli archivi in mio possesso e, qualora questi non siano sufficienti, prevedono di interpellare “addetti ai lavori” oltreoceano, risalire tramite Hull ID Number allo stabilimento dove è stata costruita la barca, al personale che ci ho lavorato su. Insomma, un lavoro di ricostruzione che ha tempi e costi, per una barca che vale la pena di recuperare e rispettare. La risposta a quanto gli avevo illustrato telefonicamente è stata: “ah, pensavo che fosse un tecnico del cantiere XYZ, vabbè fa niente, grazie comunque”. Probabilmente non è ancora chiaro il mio ruolo, e di ciò mi faccio colpa, evidentemente non essendo riuscito a spiegarmi bene nei miei articoli e video. Il mio ruolo è aiutarvi a mantenere, migliorare e “rispettare” il vostro fisherman, e ciò vale, a maggior ragione, se la vostra ha un valore storico ed economico considerevole. Tuttavia, non è chiaro nemmeno che, procedendo a tentoni e non investendo tempo, pazienza ed una minima somma di denaro per una consulenza, rispetto al costo complessivo di un refitting, si continuerà ad arrabattare soluzioni che riducono il valore di mercato di queste barche, oggetti spesso rari e prestigiosi, che dovrebbero essere trattati con i guanti bianchi. Solo così potremmo aver ragione dell’impegno e dei capitali profusi per riportare questi fisherman ai loro originali fasti. RICHIEDI UNA CONSULENZA QUI Buon mare, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei…


Sea Ray Laguna 17

Correva l’anno 1989. Sea Ray lancia il piccolo center console della sua gamma dedicata alla pesca sportiva. Il Laguna 17 si preannuncia come una barca per tutti, parca nell’esigere potenza ma allo stesso tempo capace di supportare fino a 135cv; un layout versatile sia per diporto che per la pesca sportiva, per la quale in definitiva nasce, essendo dotata sin dall’origine di vasche per vivo e per il pescato; un design poppiero rivoluzionario per l’epoca. Proprio su questo vorrei soffermarmi maggiormente. È raro quanto impossibile reperire due varchi nello specchio di un center console, tanto più che stiamo parlando di una barca di poco più di 5,5m, in questo caso! Le due aperture si prestano benissimo sia al trasbordo di persone e cose, magari con l’ausilio di una passerella che sulla comoda plancetta troverebbe valido appoggio, sia per chi fa pesca in apnea o diving, essendo i calpestii di pozzetto e plancetta praticamente in piano. Una delle due plancette è dotata di scaletta di risalita a filo calpestio. La console, nella sua modesta estensione, trattandosi pur sempre di un 17 piedi, è tuttavia tra le più capienti, sia internamente, sia per quanto riguarda la superficie da adibirai all’alloggio della strumentazione di ausilio alla navigazione. A proravia due grandi aree gavonate sono celate sotto un pagliolo leggermente rialzato rispetto a quello di pozzetto e passavanti, mentre le già ampie falchette poppiere, si allargano ulteriormente accarezzando un leggero cavallino rovescio man mano che si procede verso prua.  Qui una delfiniera sovradimensionata e perimetrata da bottazzo costituisce un’ottima superficie per salire a bordo se la barca viene ormeggiata prua al pontile. La qualità Sea Ray si vede a distanza di 30 anni, nei limiti delle tecnologie di costruzione del periodo, e sul mercato europeo è oggi possibile reperire esemplari ad un buon prezzo….


E la barca se ne va…

Da recenti miei sondaggi effettuati sui social, risulta che le preferenze del diportista/pescasportivo moderno premiano senza dubbio le barche motorizzate fuoribordo. Del perché si tenda a scegliere ormai “di default” i motori fuoribordo si è scritto in vari articoli di questo blog, dei quali riporto uno a titolo di esempio: CLICCA QUI Ma il fuoribordo è fuori…bordo. Il che significa che è appetibile per i furti. Giammai sentirete parlare di furti di un motore entrofuoribordo o entrobordo, poiché la loro rimozione è troppo macchinosa. Altro dettaglio che fa propendere i ladri per il fuoribordo è che quest’ultimo, dal punto di vista assicurativo, è contrattualmente svincolato dallo scafo sul quale è montato; stessa cosa non dicasi per le barche EFB ed EB. Quindi, come proteggere la nostra barca fuoribordo dai malintenzionati? Il mercato offre diverse alternative, per ogni budget ed esigenza. Le soluzioni più economiche sono quelle con gestione diretta da app su smartphone e piccolo sensore da applicare a bordo o nella calandra del motore, come questa: Winnes 4G GPS AutoTracker : questo apparecchio consente di localizzare tramite interfaccia con satellite GPS e mappe, il veicolo sul quale il trasmettitore è installato. Ovviamente si può montare anche in barca, ma non aspettatevi un prodotto nato e concepito per resistere alle insidie del salino. Drivetech Aquasafe: oltre che proteggere il motore dal tentativo di furto, questo sistema è più specifico per uso nautico, in quanto protegge anche in caso di accidentale caduta in acqua con un meccanismo di interruzione dell’alimentazione del motore che, elettronicamente, aziona anche una sirena. L’avviso di furto avviene tramite chiamata cellulare, un po’ come i classici teleallarrmi, per intenderci. Questo impianto può essere implementato con sensori periferici e volumetrici, trasmettitore GPS per la localizzazione dell’imbarcazione, ma già di serie offre la protezione dal taglio dell’alimentazione e l’allarme…


Come agevolare la vendita della tua barca usata?

Per stimolare l’interesse sulla tua barca ed accelerarne i tempi di vendita, soprattutto se si tratta di una barca “difficile”, prestigiosa ancorché poco nota nelle sue specifiche peculiarità, è necessario farla conoscere dettagliatamente, far capire ai potenziali interessati perché debbano voler acquistare proprio quella barca. Se la tua barca rientra tra queste, ti informo che FishermanAmericani.com offre il suo spazio e la sua visibilità per la tua barca. Ricordiamo che non esistono solo i cultori dei fisherman, quelli sanno già come cercarla, la tua barca. A noi non interessa raggiungere i conoscitori di sportfisherman. Le persone che normalmente NON raggiungiamo, tramite un annuncio di vendita, sono coloro che non la cercano, non perché non gli piaccia, ma perché non sanno nemmeno che quel modello sia mai esistito! Queste persone potrebbero comunque essere affascinate dalla tua barca di nicchia, benché non ne abbiano mai sentito parlare prima. Questa fascia di potenziali acquirenti è possibile acquisirla, al fine di incrementare le possibilità di vendita in tempi ragionevoli, semplicemente raccontando loro le peculiarità della tua barca, la sua storia se ha origini di particolare prestigio, spiegando le ragioni di determinati accorgimenti, eccetera… cosa che solo con un articolo illustrato dedicato è possibile fare. Il servizio consente di avere permanentemente sul sito web www.fishermanamericani.com un articolo dedicato alla tua barca, con descrizioni dettagliate da me curate direttamente, con report fotografico e scheda tecnica. Insomma, una sorta di minibrochure consultabile online, che sarà diffusa anche tramite i canali social. Il servizio è dedicato esclusivamente ai fisherman ed ha un costo una tantum di Euro 145,00 per barche fino a 30 piedi di lunghezza. (per barche di dimensioni maggiori contattami ad info@fishermanamericani.com) Il servizio non ha termini di scadenza in quanto, una volta che l’articolo verrà pubblicato su FishermanAmericani.com, esso continuerà a restarci a tempo indeterminato,…


Che bel progettino! ROBALO R200

Questo è il nuovo Robalo R200, un center console compatto ma perfettamente armato per pesca e diporto. In poco più di 6.2m ha Una vasca del vivo di 60 litri con ricircolo e regolatore di flusso; Una casting platform poppiera con sedili a scomparsa e gavoni sottostanti; Quattro portacanne in pesca e quattro a riposo; Un vano console tecnico con alloggio WC Due tuna door “virtuali” costituite dagli schienali dei pop-up seats che, ribaltati, danno accesso ad altrettante plancette di poppa, utili per imbarco e sbarco di persone e cose, nonché per operazioni di emergenza e non, sul motore; Un solidissimo T-Top Un rispettabile baglio di m 2.54 Una massima potenza applicabile di 200hp che, facendo il paio con l’angolo di deadrise moderata a 18°, consentono performance importanti. Tuttavia, già con un motore Yamaha F150 è possibile superare la soglia dei 40 nodi, mantenendo circa 23 nodi di crociera economica a soli 3500 rpm, percorrendo 4.9 miglia per gallone, che, tradotti in autonomia, significano oltre 300 miglia calcolate sul 90% della capienza massima del serbatoio (tot 265 litri) Sulla costruzione garantisce il marchio, da oltre quindici anni impegnato nella produzione wood-free, con impiego di materiali altamente tecnologici che, oltre a garantire la robustezza, consentono la durata di questi scafi ben oltre i limiti della naturale “biodegradabilità” delle barche esposte all’impietosa azione del mare e degli agenti atmosferici. Il tutto ad un prezzo di circa 60.000 Euro, franco U.S.A. Se il marchio Robalo ti interessa, ti ricordo che altri modelli di questo prestigioso marchio sono recensiti sia sul sito che sul libro Barche da Pesca di Ieri e di Oggi Buon Mare e a presto, Benedetto Rutigliano(per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di BariWhatsApp: 348/6562148E-Mail: info@fishermanamericani.comAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca…


La barca americana più assurda mai costruita è marchiata Boston Whaler

Il tender più assurdo del mondo è marchiato Boston Whaler e riporta sulla sua minuscola plancia la dicitura “110 Sport“ Assurda per qualità costruttiva, per spazi interni in rapporto alle dimensioni, per costo, per proporzione tra lunghezza e potenza installabile, per appeal, soprattutto quello che conferisce allo yacht sulla cui coperta giace. D’accordo, né su questo blog, né sui miei libri mi ero mai spinto così in basso con le dimensioni (la barca più piccola che abbia mai recensito è un Calyber 12, di cui puoi leggere di più CLICCANDO QUI) ma questo prodigio dimensionale e costruttivo valeva la pena non solo di analizzarlo, ma anche di acquistarlo. Chi vuole regalare al proprio figliolo una moto d’acqua, un gommoncino ad idrogetto, o altri poco funzionali giocattoli marini simili, con un Boston Whaler 110 Sport sbaraglierà se stesso, il ragazzo e chi osserverà questa creatura al pontile, a cavallo tra l’intenerito e l’esterrefatto, perché questa è una barca vera, in miniatura. Posso asserire con assoluta fermezza che questa microbarca è tutt’altro che un giocattolo, poiché è il tender entro i 4 metri più incredibilmente ben costruito e concepito al mondo. PERCHE’? Eccone i motivi per cui, il più piccolo Boston Whaler a console centrale mai costruito, merita tutte le attenzioni di una barca in scala… 1:1 ! I materiali utilizzati per costruirla e l’hardware di coperta sono i medesimi che trovereste su un 380 Realm (credetemi, è così!)Il bottazzo per uso gravoso è il più spesso e robusto che possiate acquistare sul mercato;Quattro persone trovano alloggio senza discriminazione di comfort alcuna: tutti hanno un cuscino ben imbottito e rifinito in vinile ad alto peso specifico, sia che essi alloggino sulla panca di guida, sia che si posizionino ai lati della piccola ma completa console centrale. Questi accessori sono inclusi nel Comfort…


Le barche hanno un prezzo, ma la libertà di viverle ha un costo talvolta altissimo. Assicuriamo quella libertà!

Parafrasando un aforisma che si fa risalire a Henry Ford, Acquistando una barca non compri la barca, ma la libertà che la barca ti da. Per coloro i quali hanno una vita impegnata nel lavoro, talvolta sotto ritmi e stress notevoli – cioè la maggior parte di chi può anche permettersi una barca- il tempo libero è prezioso per ricaricarsi di energie nuove, e riaffrontare così una nuova settimana. Chi acquista una barca ed un posto barca al pontile, lo fa perché intende “staccare con la terraferma” (cit. Le 11 buone ragioni per non comprare una barca), con i suoi problemi, e non intende assolutamente crearsene altri quando molla gli ormeggi. Ma come far sì che, acquistando una barca, non acquistiamo anche nuovi problemi? La risposta è “TUTELANDOSI”. Tutelarsi da cattive sorprese, da difetti occulti od artatamente occultati, o anche da valutazioni di ripristino errate perché fatte frettolosamente, nella foga di portarsi a casa l’oggetto del desiderio. Devo con rammarico dire che, il più delle volte, i clienti mi contattano ad acquisto effettuato, e mi si chiede di riparare a problemi che non sapevano esser presenti su una barca apparentemente integra e dal prezzo molto conveniente. Io, da consulente nautico, faccio tutto il possibile per far sì che la stagione diportistica alle porte non diventi per essi una serie di avarie o addirittura una attesa senza speranza con la barca in secca. Tuttavia, ed è ciò che sostengo ogni qual volta tengo una consulenza telefonica, è sempre meglio prevenire che curare! Ecco perché bisogna tutelare quella libertà di cui alla citazione in apertura di articolo, anche se questa ha un piccolo costo, poiché il tempo libero speso male non torna più indietro, anzi, può essere foriero di problemi di gran lunga più costosi e dall’esito non certo. Questa tutela del…


Costruzione della barca in due pezzi o in tre pezzi: cosa significa?

Sul mercato esistono barche a due pezzi e a tre pezzi. Di questo, forse, non avevo mai parlato prima d’ora, ma è un tema tecnico che non incide in maniera evidente sulla percezione del diportista quando utilizza una barca denotata dall’una tecnologia costruttiva piuttosto che dall’altra, ma può spiegare, invece, la differenza di costo tra un fisherman ed altri suoi concorrenti. Per la verità esistono anche quelle monopezzo, ma qui non le consideriamo visto che stiamo discorrendo di imbarcazioni da diporto con un certo grado di articolazione impiantistica e di armamento, nonché di sicurezza. Courtesy pic by ActiveFisherman Per prassi si considerano quelle appartenenti alla categoria delle THREE-PIECE BOATS come “migliori” delle prime, per diverse ragioni: 1. Possibilità di avere un sotto-falchetta spazioso per poter posizionare i piedi e quindi agevolare il combattimento in stand-up o l’affaccio fuoribordo;2. Possibilità di chiedere customizzazioni al cantiere;3. Una generale maggior flessibilità di armamento e di layout, oltreché di alloggiamento di portacanne a riposo lungo le murate; Questo è consentito dalla presenza di tre elementi: . HULL (scafo) . DECK ( o floor, inteso come piano di coperta) . CAP (cappello) In realtà esistono barche in due pezzi fatte altrettanto bene come le “tre pezzi”, ma la “pienezza” delle murate, che non lascia spazio a toe rails sottomurata (vedi foto di copertina), impone un po’ di fantasia nel creare questo spazio. La seguente foto, ad esempio, inquadra il sotto-falchetta di una barca “due pezzi”, dove si evince che la maggior sporgenza della falchetta è in realtà una palpebra supportata da rinforzi, e non appartenenti ad un “cappello”, il terzo pezzo, appunto. La foto che segue, invece, inquadra chiaramente la parte di giunzione tra scafo, coperta e cappello, quindi n questo caso siamo in presenza di una barca in tre pezzi: Una barca in tre…