L’acquisto di una barca usata è una esperienza di vita (2/2)
Per chi non avesse letto la prima parte dell’articolo, ecco il link qui. Una volta prospettate le varie possibilità che avevamo per condurre a termine un acquisto intelligente e quanto più possibile rispettoso del denaro investito, Diego ha deciso di avviare un percorso di consulenza pre-acquisto, poiché: Il costo del carburante è diventato troppo elevato per potersi permettere le solite trasferte fai-da-te a vuoto per andare a visionare varie barche;Voleva vederci chiaro rispetto a ciò che fosse meglio per lui;Di coperte troppo corte Diego era ormai stanco, e voleva una barca che, data la sua età, poteva anche diventare la sua ultima compagna di pesca, da tenere con cura fino a che se la fosse sentita di andar per mare. LA SELEZIONE PRELIMINARE Dal canto mio, mi ci è voluto un po’ di tatto per fargli capire che, fino ad allora, aveva navigato su una barca errata per le sue esigenze, che lo costringeva a troppi sacrifici, troppi compromessi. Non che la barca non sia per natura un compromesso, ma se non facciamo nulla per venirci un po’ incontro quando la scegliamo, diventa talvolta demotivante utilizzarla. Insomma, dopo il colloquio preliminare ed il test di cui al primo articolo, mi sono preso circa una settimana per attivare i miei canali di ricerca, reperendo solo barche con una certa protezione dalle intemperie, quindi: Walkaround “profondi”Dual consoleCenter console con console larga e protetta da prabrezza e T-Top con chiusure perimetrali. Una settimana dopo, selezionate 4 barche, ho esposto a Diego caratteristiche statiche e dinamiche, pregi e difetti di ognuna, lui stesso mi ha fatto scartare entrambi i center console! Evidentemente la lettura del libro lo aveva portato alla conclusione che doveva orientarsi su un dual console, l’unico nella lista delle quattro selezionate: un Seaswirl Striper 2101 DC, dotato di un motore Yamaha…