L’acquisto di una barca usata è una esperienza di vita (2/2)

Per chi non avesse letto la prima parte dell’articolo, ecco il link qui.

Una volta prospettate le varie possibilità che avevamo per condurre a termine un acquisto intelligente e quanto più possibile rispettoso del denaro investito, Diego ha deciso di avviare un percorso di consulenza pre-acquisto, poiché:

  1. Il costo del carburante è diventato troppo elevato per potersi permettere le solite trasferte fai-da-te a vuoto per andare a visionare varie barche;
  2. Voleva vederci chiaro rispetto a ciò che fosse meglio per lui;
  3. Di coperte troppo corte Diego era ormai stanco, e voleva una barca che, data la sua età, poteva anche diventare la sua ultima compagna di pesca, da tenere con cura fino a che se la fosse sentita di andar per mare.

LA SELEZIONE PRELIMINARE

Dal canto mio, mi ci è voluto un po’ di tatto per fargli capire che, fino ad allora, aveva navigato su una barca errata per le sue esigenze, che lo costringeva a troppi sacrifici, troppi compromessi.

Non che la barca non sia per natura un compromesso, ma se non facciamo nulla per venirci un po’ incontro quando la scegliamo, diventa talvolta demotivante utilizzarla.

Insomma, dopo il colloquio preliminare ed il test di cui al primo articolo, mi sono preso circa una settimana per attivare i miei canali di ricerca, reperendo solo barche con una certa protezione dalle intemperie, quindi:

  • Walkaround “profondi”
  • Dual console
  • Center console con console larga e protetta da prabrezza e T-Top con chiusure perimetrali.

Una settimana dopo, selezionate 4 barche, ho esposto a Diego caratteristiche statiche e dinamiche, pregi e difetti di ognuna, lui stesso mi ha fatto scartare entrambi i center console!

Evidentemente la lettura del libro lo aveva portato alla conclusione che doveva orientarsi su un dual console, l’unico nella lista delle quattro selezionate: un Seaswirl Striper 2101 DC, dotato di un motore Yamaha F200.

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IL PRIMO CONTATTO

Le fasi decisive furono quelle del primo contatto (per sua scelta eseguito da me) con il venditore, attraverso cui ho avuto una prima impressione sulla bontà del mezzo. Da come una persona si pone telefonicamente, si comprendono molte cose su come sia abituato a gestire i propri oggetti.

Nell’esercizio di questi primi contatti, ho l’abitudine di porre alcune domande strategiche che mi servono per capire:

  1. Quanti dati su barca e motore mancano al proprietario, che è indice di come la manutenzione, negli anni, sia stata fatta;
  2. Come ricostruire lo storico della barca, ad esempio attraverso l’acquisizione di eventuale documentazione consegnatagli dal/dai precedenti proprietari;
  3. Quanto il venditore sia motivato a vendere ad un prezzo congruo.

ISPEZIONE A BORDO E PROVA IN MARE

La fase finale della consulenza, previo accordo tra le parti, è costituita dalla mia ispezione della barca con prova in mare. La barca era di stanza a Rodi Garganico, e per fortuna il maestrale aveva dato tregua nei tre giorni precedenti, pur non mollando completamente, consentendo di testare la presenza di eventuali scricchiolii, scotimenti o perdite affrontando qualche onda volutamente in maniera un po’ scorbutica. Il motore rispondeva bene, senza esitazioni ed apparentemente senza perdite, dopo una buona mezzora di test nelle varie condizioni di regime e setup di flaps e trim.

Rientrati a terra, avendo avuto l’autorizzazione dal venditore di ispezionare ogni gavone ed intercapedine a me utile ad appurare l’integrità dello scafo, ho fatto i miei rilievi utilizzando la scheda rilievi, adattata al modello specifico, e scattato un centinaio di fotografie che sarebbero andate a comporre il dossier fotografico che fa parte del mio servizio di ispezione.

Ho poi utilizzato lo stesso dossier fotografico per redigere la relazione consuntiva, con la quale Diego avrebbe potuto poi rappresentare al venditore l’entità dei lavori necessari, riuscendo così ad ottenere un abbattimento del prezzo iniziale di 9.000 Euro.

Un buon risultato, considerando che, nella relazione consuntiva, avevo quantificato in circa 6.000 Euro il totale dei lavori di ripristino per me necessari per avere una barca in perfetto ordine: dal rifacimento dei tendalini perimetrali, alla sostituzione di due batterie, al perfezionamento di due prese di corrente ubicate in pozzetto per i mulinelli elettrici, alla creazione di un impianto di alimentazione di predisposizione al trolling motor, con altri interventi di dettaglio.

Gli altri 2.000 Euro, avrebbero dato la possibilità di un rinnovo dell’elettronica di bordo, sebbene ancora efficiente ancorché di ultimo grido.

In fin dei conti, Diego conviene con me che, se avesse proposto al venditore, senza documentarlo con la relazione consuntiva, un valore di acquisto inferiore, probabilmente avrebbe ottenuto solo un risultato: indispettirlo.

Un acquisto importante come una barca ha bisogno di adeguata motivazione, sia da parte di chi compra, che deve rendersi consapevole di cosa si stia acquistando e della spesa complessiva, che talvolta va ben oltre il prezzo d’acquisto in sé; sia da parte del venditore, che deve essere edotto circa quanto obiettivamente valga la propria imbarcazione, per non correre il rischio di restare sul mercato, infruttuosamente, chiedendo cifre molto lontane da quelle di realizzo.

Se vuoi ricevere supporto sulla ricerca e/o l’acquisto di un fisherman usato, contattami scrivendo a info@fishermanamericani.com

A presto e Buon Mare,

Benedetto Rutigliano
Autore di Fisherman Americani 
Autore di Barche da pesca di ieri e di oggi
Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”
Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook
Scrittore per la rivista Pesca in Mare
FISHERMANAMERICANI Podcast

PS: E’ disponibile da pochi giorni il nuovo libro Barche da pesca di ieri e di oggi che, assieme a Fisherman Americani, può costituire una valida base di scelta autonoma del tuo futuro fisherman. Buona lettura!