nautica

Sicurezza in mare: l’articolo su Pesca in Mare di agosto 2020

Cari amici, come ormai di consueto, anche nel numero di Agosto 2020 è presente il mio contributo alla rivista cartacea Pesca in Mare. Nella rubrica Pesca&Nautica, questo mese parlo di: VACANZE A BORDO… IN SICUREZZA! Qualora vi foste persi il numero di Pesca in Mare di Agosto 2020, vi rimetto il file pdf consultabile gratuitamente cliccando qui sotto: SCARICA QUI L’INTERO ARTICOLO   Non dimenticate di leggere il libro Fisherman Americani – il Libro delle Barche per la Pesca Sportiva, l’unico libro con consulenza telefonica inclusa! Da oggi, inoltre, la guida sintetica La Barca da Pesca Perfetta è disponibile anche in versione cartacea! (CLICCA QUI) A presto e Buon Mare, Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani (anche eBook) Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMANAMERICANI Podcast


Conformità e certificazione CE della nostra barca, in pillole.

Il nuovo codice della nautica da diporto, ormai in vigore da più di due anni, ha cambiato le carte in tavola per molte barche usate.    L’entrata in vigore della nuova disciplina, infatti, ha reso più netto e definitivo il confine tra “conformità” e “certificazione”.   Qual è la differenza tra i due termini, dal punto di vista pratico?   Una barca si intende CONFORME alle normative CE se il cantiere costruttore l’abbia prodotto rispettando i canoni della normativa comunitaria. In tal senso, dunque, una barca conforme alle normative CE (EC compliant) ha un cd.   Certificato CE del tipo   rilasciato da determinati Enti sovranazionali all’uopo preposti.   ATTENZIONE!  Il fatto che la barca sia conforme non significa automaticamente che la stessa sia anche provvista di certificato CE!   Anzi, almeno il cinquanta percento delle barche con più di quindici anni di vita circolanti nei mari europei non hanno il certificato CE.   La lettera del nuovo codice della nautica da diporto impone di essere provvisti del certificato CE della propria imbarcazione, a pena di non poterla utilizzare oltre le sei miglia dalla costa.   La non certificazione di una barca comporta: 1. Una sicura svalutazione sul mercato dell’usato; 2. La fondata possibilità di incorrere in sanzioni amministrative e penali in caso di sinistri in mare; 3. Controversie di carattere assicurativo. Ogni caso presenta particolarità che portano ad intervenire in modalità differenti e più o meno onerose, per tale ragione ti invito a contattarmi per una consulenza telefonica per parlarne e capire insieme come risolvere questa problematica, sia essa legata alla tua attuale barca piuttosto che ad un fisherman al quale sei interessato. CLICCA QUI PER OTTENERE IL TICKET CONSULENZA TELEFONICA   A presto e Buon Mare, Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani (anche eBook) Autore di “Le 11 buone ragioni…


Assetto e fisherman: alcune considerazioni

Nell’ideale collettivo il fisherman americano naviga con il “naso all’insù”… Questo argomento viene puntualmente affrontato nel libro Fisherman Americani, in cui si spiegano le ragioni di tale peculiare comportamento degli scafi nati per la pesca d’altura. L’assetto tipicamente appoppato è da molti criticato, ma apprezzato da chi sa cosa significhi ingavonarsi in condizioni marine avverse. Il disagio maggiore, su taluni fisherman, è dato dalla sensazione di non poter vedere bene l’orizzonte soprattutto per chi è di statura medio-bassa. Non a caso, i ponti di guida di molti fisherman d’oltreoceano presentano una ulteriore piattaforma rialzata sulla quale è posizionata la poltrona di comando che, appunto, conferisce un certo “vantaggio” allo skipper quanto a visibilità. Ma l’appoppamento di un Fisherman è un effetto voluto, quando ben progettato. La funzione dell’appoppamento è principalmente quella di “superare l’onda” quando si naviga con il mare di prua o al mascone. Ciò comporta che gran parte dell’acqua si infrangerà contro il mascone o contro il dritto di prua, proprio laddove dovrebbe infrangersi. Ciò che accade, invece, su barche con assetto neutro (inclinazione di zero gradi a velocità di crociera) è la predisposizione all’ingavonamento in condizioni meteomarine impegnative, o comunque ad essere “bagnata”. A proposito di carene asciutte e bagnate, Ti consiglio di leggere QUESTO ARTICOLO per ulteriore approfondimento. Una barca bagnata può esserlo per vari motivi: per linee di carena che non deflettono a dovere l’acqua, per ginocchi non particolarmente pronunciati che non riescono a rovesciare l’acqua o per masconi con svasatura insufficiente od assente. Quando a ciò si aggiunge un assetto neutro, che il più delle volte per natura tende all’appruamento con l’aumentare della velocità per effetto propulsivo, ecco che facilmente gli spruzzi bagneranno il ponte di prua ed il parabrezza. Per ulteriori approfondimenti sul tema, Ti invito a leggere Fisherman Americani: il Libro delle Barche per la Pesca Sportiva….


Hatteras 50 Convertible : lo yacht da pesca – PARTE II

Segue da QUI. Ma le peculiarità dell’Hatteras 50 Convertible non si limitano alla sua “sana e robusta costituzione”, ma entrano anche sottocoperta… Prima di accedere ai volumi interni, però, mi soffermerei su quel pozzetto nato per il pescatore sportivo: le murate alte quanto basta per garantire sicurezza durante il combattimento, anche con mare mosso; le falchette larghe e sicure -sono dotate di diamantatura antisdrucciolo a beneficio di chi ormeggi alla francese ed acceda a bordo tramite le stesse- consentono di installare una molteplicità di accessori come, ad esempio: portacanne ad incasso aggiuntivi a quelli già di serie; bitte ausiliarie per parabordi e traversine di rinforzo; supporti per eventuali tendalini parasole; flange per downriggers e chi più ne ha, più ne metta. Le vasche per il pescato a pagliolo sono amplissime e supercoibentate: provate ad estrarne una e vi sentirete dei piccoli powerlifter… La vasca per il vivo con ricircolo è, su questo modello, posizionata accanto al mobile di preparazione delle esche in stampata a ridosso della porta per il quadrato: trattasi dello stesso mobile che cela l’ingresso principale alla sala macchine. Varcata finalmente la porta a vetri scorrevole del salone, ci troviamo dinanzi ad un’area ampia, sobria ed insospettabilmente illuminata: le due grandi finestrature laterali ad occhio con cristalli fume (rigorosamente fisse) garantiscono il giusto mix tra privacy ed illuminazione naturale. Due grandi divani ad L contrapposti ospitano comodamente fino a dodici persone e, nel caso la barca venga usata da una compagnia agguerrita per una battuta di pesca di più giorni, possono essere utilizzati come cuccette aggiuntive data l’estrema comodità delle imbottiture e l’ampiezza delle sedute. Uno dei due divani è contrapposto alla cucina, superattrezzata, ed è dotato di tavolo per essere utilizzata come dinette da pranzo. La cucina è a penisola con configurazione a C, essendo addossata alla…


Hatteras 50 Convertible: lo yacht da pesca – PARTE I

Questo è un articolo da leggere con attenzione: per tale motivo sarà suddiviso in due parti. Hatteras Yachts ritorna tra gli articoli di FISHERMAN AMERICANI, stavolta con un suo best seller: Hatteras 50 Convertible Il modello è dei più longevi di casa Hatteras, tant’è che lo troviamo per la prima volta a catalogo nel lontano 1980, e via via lo abbiamo visto evolversi nelle motorizzazioni e negli allestimenti sottocoperta, per renderla sempre più flessibile anche per i diportisti meno avvezzi a canne e mulinelli e più inclini alla crociera. E questa barca può davvero portarvi molto, molto lontano, complici le generose riserve di carburante e di acqua dolce, da un lato; una carena leggendaria, dall’altro. Il design è quello iconico di Hatteras: la grande finestratura ad occhio, che sembra quasi tagliato con l’accetta, enfatizza il cavallino montante ed allo stesso tempo slancia ed alleggerisce la visuale  della sovrastruttura del quadrato, sopra il quale si erge il flybridge. Le prese d’aria sembrano quasi mordere la fiancata, a presagire la poderosa motorizzazione che questo scafo richiede: l’esemplare oggetto di questo articolo monta una coppia di Caterpillar C18 da 1015cv ciascuno, che garantiscono prestazioni importanti: 26 nodi di crociera continuativa con pieno di carburante e liquidi; 31 nodi di velocità di punta. Ma chi si interessa ad Hatteras interpreta il termine “prestazioni” nel senso più marino del termine: affrontare condizioni meteomarine impegnative a bordo di un Hatteras 50 Convertible può diventare una esperienza totalizzante per un appassionato di fisherman americani! Gli spessori delle stratificazioni dello scafo sono impressionanti: le sezioni dell’opera viva sono di 25,4 mm di vetroresina multiassiale stratificata a mano (laminato pieno). Ogni elemento a bordo di Hatteras 50 Convertible è monolitico e solidale allo scafo: a partire dalle ferramente di bordo ausiliarie come battagliole e tientibene, che vengono fazzolettati internamente…


Questione di grip: l’articolo su Pesca in Mare di giugno

Cari amici, come ormai di consueto, anche nel numero di Giugno 2020 è presente il mio contributo alla rivista cartacea Pesca in Mare. Nella rubrica Pesca&Nautica, questo mese parlo di: QUESTIONE DI GRIP: MATERIALI PER IL PAGLIOLO DELLA BARCA Qualora vi foste persi il numero di Pesca in Mare di Giugno 2020, vi rimetto il file pdf consultabile gratuitamente cliccando qui sotto: SCARICA QUI L’INTERO ARTICOLO A presto e Buon Mare, Benedetto Rutigliano Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di Bari Autore di Fisherman Americani (anche eBook) Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMANAMERICANI Podcast


Come acquistare un fisherman usato in Italia

Nei miei articoli mi occupo quasi sempre di tecnica e molto poco di mercato. In questo nuovo articolo voglio fare qualche considerazione su un mercato che può offrire ottime occasioni, ma solo se affrontato con esperienza ed oculatezza. Il mercato dell’usato nautico italiano non è dei più semplici per chi acquista, per due fondamentali motivi: L’importazione di fisherman americani nuovi è praticamente fermo da circa dieci anni, complice un tasso di cambio Eur/Usd sfavorevole; Per il motivo suindicato, le barche da pesca statunitensi in vendita in Italia sono spesso già passate di mano più di una volta. Cosa c’è di male nell’acquistare una barca con più di un proprietario precedente? Assolutamente nulla. Io stesso ne ho acquistate ed usate per anni con grande soddisfazione, e ne parlo più volte nel mio libro Fisherman Americani. Per mia deformazione professionale, tuttavia, tendo sempre a cercare di ricostruire con la maggior meticolosità possibile il passato di una barca, prima di acquistarla o farla acquistare ad un mio cliente. Qui entra in gioco il fattore “proprietari precedenti”: più ce ne sono, più difficile ed articolato sarà ricostruire a ritroso la storia della barca. Considerando anche che, spesso, la documentazione a supporto di ciò che il proprietario corrente ci racconta sulla barca è lacunosa quando non assente del tutto, è ben comprensibile come la scelta debba esser fatta con i piedi di piombo. Per i motivi suddetti, il mercato delle imbarcazioni usate in Italia (parlo di questo perché lo conosco meglio di altri mercati) va affrontato con: Passione Prudenza Obiettività –> Se viene meno la passione, si finisce per acquistare una barca senza anima, che non sentirete mai vostra, sulla quale vi arrovellerete nel cercare di adattarla alle vostre esigenze. Quanto sto per dire è paradossale, ma la buona convivenza tra l’armatore e la propria…


Tra legge e buon senso: l’articolo su Pesca in Mare di maggio

Cari amici, come ormai di consueto, anche nel numero di Maggio 2020 è presente il mio contributo alla rivista cartacea Pesca in Mare. Nella rubrica Pesca&Nautica, questo mese parlo di: NAUTICA AI TEMPI DEL COVID Qualora vi foste persi il numero di Pesca in Mare di Marzo 2020, vi rimetto il file pdf consultabile gratuitamente cliccando qui sotto: SCARICA QUI L’INTERO ARTICOLO   Non dimenticate di leggere il libro Fisherman Americani – il Libro delle Barche per la Pesca Sportiva, l’unico libro con consulenza nautica inclusa! Da oggi il libro è disponibile anche in versione eBook (CLICCA QUI), ad € 0,00 con KindleUnlimited. A presto e Buon Mare, Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani (anche eBook) Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMANAMERICANI Podcast


Evinrude chiude i battenti

Un triste dejavu che ci riporta al 2000, quando Evinrude, sotto egida OMC, fu sull’orlo della bancarotta. Poi arrivò Bombardier, che ne rilevò marchi e strutture, e riconsegnò Evinrude a nuova vita, sempre perseguendo la tecnologia dei due tempi, in antagonismo con un mercato che spingeva sempre più verso il quattro. “The biggest challenge is we’re the different guys” Questo disse Nando Zucchi,  all’epoca vicepresidente di BRP, quando presentò i progetti che, in un’unica linea di sviluppo, passò dai primi Ficht, ai Ficht-Ram, ai D.I. fino agli E-Tec ed agli ultimi E-Tec G2, davvero prodigiosi per coppia motrice e rapporto consumi/prestazioni. Ole Evinrude nel 1909 INVENTO’ il motore marino fuoribordo. Dopo venti anni, la fusione con Johnson Motors, che ha portato il marchio ed il know-how Evinrude, tra vicissitudini societarie e finanziarie positive e negative, ai giorni nostri. Evinrude paga lo scotto di non seguire il gregge, di rincorrere e ripercorrere due sogni: quello di essere leader in una nicchia ben definita; quello di dimostrare, normativa dopo normativa, di poter rispettare ed eccedere i requisiti antinquinamento sempre più stringenti a livello mondiale. In questo ci è riuscita alla grande, ma spesso, quando la passione prevale sul freddo denaro, ci si lascia le penne. A mio parere la tecnologia G2 è troppo avanti con i tempi, pur essendo figlia di un’architettura di motore ormai abbandonata. Un motore a due tempi che entro gli 800 giri/min non consuma olio, che mantiene regimi di 550 giri/min senza il minimo ingolfamento tipico dei vecchi 2T, che richiede intervalli di manutenzione più che doppi rispetto ai moderni 4T, ha costi di acquisto praticamente livellati a questi ultimi, rende la scelta del diportista spesso istintiva ed automatica per il quattro tempi. Tuttavia, come a più riprese spiegato sul libro Fisherman Americani, nonché sugli articoli di sito…


La scia perfetta: fisherman che vai, scia che trovi.

Una scia può raccontare molto di una barca. Nella scia, infatti, si concentrano i risultati di: assetto ripartizione dei pesi inclinazione dell’asse di spinta correttezza dell’installazione di eventuali appendici L’assetto di una imbarcazione può essere congenitamente influenzato, oppure corretto a posteriori. Uso analizzare la scia di una barca, soprattutto se fisherman, sia in dislocamento (velocità di traina veloce, sui 7 nodi circa), sia a velocità di crociera. E’ molto importante avere in scia settori di acqua chiara e senza turbolenze, canali preziosi che potremmo sfruttare per filare esche di superficie che, a loro volta, generano una propria scia, come ad esempio bubble-jet o kona, finanche i teaser (per chi ne fa uso). Non a caso, vige la regola della “quarta onda” nel caso di utilizzo delle esche appena citate, e la necessità è quella di trovare proprio l’acqua limpida, che normalmente si trova dopo la quarta onda di dislocamento. Se la scia è pulita, la si ritroverà ovviamente prima. Per questi argomenti è vivamente consigliata la lettura di Fisherman Americani e de La Barca da Pesca Perfetta Ebbene, una scia limpida in traina è il risultato di: profondità delle eliche dal pelo d’acqua, nonché del loro diametro e passo: più importante è l’elica, meno giri al minuto dovrà compiere per muovere lo scafo ad una data velocità. Non a caso i fisherman che offrono scie più indicate per la traina -soprattutto quella d’altura- sono quelli motorizzati entrobordo in linea d’asse, dove le eliche sono di dimensioni più grandi e rispetto ad un qualsiasi fuoribordo, per via della maggior coppia motrice dei turbodiesel rispetto a questi. Ma principalmente la pulizia della scia è, in questo caso, imputabile alla profondità alla quale tali eliche evolvono, profondità -a parità di scafo- quasi di un buon 30% maggiore rispetto all’asse portaelica di un qualsiasi…