La scia perfetta: fisherman che vai, scia che trovi.

Una scia può raccontare molto di una barca. Nella scia, infatti, si concentrano i risultati di:

  1. assetto
  2. ripartizione dei pesi
  3. inclinazione dell’asse di spinta
  4. correttezza dell’installazione di eventuali appendici

L’assetto di una imbarcazione può essere congenitamente influenzato, oppure corretto a posteriori.

Uso analizzare la scia di una barca, soprattutto se fisherman, sia in dislocamento (velocità di traina veloce, sui 7 nodi circa), sia a velocità di crociera.

E’ molto importante avere in scia settori di acqua chiara e senza turbolenze, canali preziosi che potremmo sfruttare per filare esche di superficie che, a loro volta, generano una propria scia, come ad esempio bubble-jet o kona, finanche i teaser (per chi ne fa uso). Non a caso, vige la regola della “quarta onda” nel caso di utilizzo delle esche appena citate, e la necessità è quella di trovare proprio l’acqua limpida, che normalmente si trova dopo la quarta onda di dislocamento. Se la scia è pulita, la si ritroverà ovviamente prima.

Per questi argomenti è vivamente consigliata la lettura di Fisherman Americani e de La Barca da Pesca Perfetta

Ebbene, una scia limpida in traina è il risultato di: profondità delle eliche dal pelo d’acqua, nonché del loro diametro e passo: più importante è l’elica, meno giri al minuto dovrà compiere per muovere lo scafo ad una data velocità. Non a caso i fisherman che offrono scie più indicate per la traina -soprattutto quella d’altura- sono quelli motorizzati entrobordo in linea d’asse, dove le eliche sono di dimensioni più grandi e rispetto ad un qualsiasi fuoribordo, per via della maggior coppia motrice dei turbodiesel rispetto a questi. Ma principalmente la pulizia della scia è, in questo caso, imputabile alla profondità alla quale tali eliche evolvono, profondità -a parità di scafo- quasi di un buon 30% maggiore rispetto all’asse portaelica di un qualsiasi fuoribordo (rif. entrobordo in linea d’asse con assi NON intubati).

Il fuoribordo ha nel suo DNA la peculiarità di offrire grandi performance prestazionali grazie allo sfruttamento dell’acqua cd “dura”, acqua cioè immediatamente compressa dai piani di carena in planata piena, nonché ad una “sano” accenno di ventilazione delle eliche. Non a caso le velocità di punta, su un fisherman fuoribordo, si ottengono molto spesso agendo sui trim, al fine di trovare la posizione limite oltre la quale le eliche cavitano. Quello è il punto in cui le eliche hanno la maggior propulsione ed efficienza, in corrispondenza del quale spingono lo scafo alla sua massima velocità in rapporto al regime di rotazione raggiunto dai gruppi termici.

Dando per scontato che le eliche installate siano corrette (altrimenti servirebbe un libro per eviscerare tutte le altre correlazioni che ne discenderebbero…) la scia di un fuoribordo tende generalmente a “schiumare” più della scia di una barca entrofuoribordo, che a sua volta schiuma più di una barca motorizzata entrobordo in linea d’asse, per le ragioni sopraddette che qui riassumo:

  • diametro e passo delle eliche;
  • profondità di evoluzione delle eliche.

Non mi dilungo sull’entrobordo in quanto le considerazioni sull’aspetto dinamico della sua scia si intuiscono direttamente dal breve accenno fatto poc’anzi per i fuoribordo.

Da quali fattori una scia potrebbe essere influenzata?

Ripartizione dei pesi: una barca molto carica a poppa, in mancanza di adeguata riserva di coppia e potenza, potrebbe soffrire di assetto cabrato. Una barca che naviga cabrata ha una scia alta, ma ciò che è peggio, non lavora bene con il tagliamare, potendo quindi soffrire di “spanciamenti” durante la navigazione con mare mosso.

La carena è progettata per lavorare il mare da prua a poppa, ragion per cui una coppia di correttori di assetto (flaps) soccorre e migliora il comfort di navigazione, preservando, se vogliamo, anche le strutture dello scafo da scossoni ed urti evitabilissimi…

*In deroga alla regola del tagliamare, faccio notare molti scatti di convertibles d’oltreoceano che sembrano scivolare sul mare con il “naso all’insù”: ebbene, alcune carene, soprattutto quelle di scuola NJ, hanno la caratteristica di ridurre la superficie di contatto con l’acqua a partire da una certa velocità, per ridurre i consumi di carburante ed aumentare marginalmente le prestazioni.

Tuttavia, questo assetto di navigazione si concilia unicamente con condizioni di mare calmo o poco mosso: gli skipper dei grandi sportfisherman USA sanno benissimo quando è il caso di cominciare ad abbassare il muso ai loro destrieri, con l’aiuto dei flaps.

Correttezza dell’installazione di eventuali appendici: un trasduttore, un sensore di velocità, il gambo di un motore ausiliario, una plancetta di poppa con cassero sporgente, una scaletta di risalita.

Le possibilità di disturbare una scia sono molteplici e spesso non si considerano gli effetti sulla stessa quando si installano attrezzature after market alla propria imbarcazione. Prima di installarne, è necessario sincerarsi che tutto quanto applicato sopra la linea di galleggiamento resti NETTAMENTE lontano dall’acqua quando si è in planata; per quanto concerne sensori ed altre appendici destinate a fendere l’acqua, che esse siano installate in modo tale da non creare disturbi con altre appendici adiacenti. Non è solo una questione puramente estetica, ma anche di comfort e di effettiva utilizzabilità di ogni parte della barca:

avere la schiena bagnata stando seduti sul divano poppiero per via del “pennacchio” d’acqua di un trasduttore non è simpatico; come non lo è calpestare il pagliolo del pozzetto costantemente umido per via di nebulizzazioni varie provenienti dalla scia.

A meno che la vostra barca non sia dotata di idrogetti, questa non è una scia modello…

Ricordo a tutti che da poco il libro Fisherman Americani è disponibile anche in formato eBook. Personalmente detesto i libri elettronici, perché a me piace toccare la carta ed annusarla, mi piace prendere appunti e farci l’orecchietta dove trovo qualcosa di interessante, ma in questi tempi di difficoltà anche nelle spedizioni, ho pensato di produrre anche Fisherman Americani eBook.

Fisherman Americani in formato cartaceo è, ovviamente, sempre disponibile, e da diritto ad una consulenza telefonica inclusa nel prezzo di copertina.

PS per tutti: provando gratuitamente Kindle Unlimited, tutti i miei ebook costano Euro 0,00

Buon mare ed a presto,

Benedetto Rutigliano
Autore di Fisherman Americani (anche eBook)
Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”
Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook
Scrittore per la rivista Pesca in Mare
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