nautica

Hybrid center console: perché e per chi

Cari amici, come ormai di consueto, anche nel numero di Maggio 2021 è presente il mio contributo alla rivista cartacea Pesca in Mare. Nella rubrica Pesca&Nautica, questo mese parlo di: FISHERMAN C.C. IBRIDI: COSA SONO? E’ nata una tipologia di barca da pesca americana che potrebbe diventare interessante anche per il nostro mercato. Vediamo insieme nel dettaglio di cosa si tratta, con esempi di modelli già in vendita da parte dei cantieri più blasonati. Qualora vi foste persi il numero di Pesca in Mare di Maggio 2021, vi rimetto il file pdf consultabile gratuitamente cliccando qui sotto: SCARICA QUI L’INTERO ARTICOLO P.S. Ecco il nuovo libro sulle barche da pesca: CLICCA QUI. A presto e Buon Mare, Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani (anche eBook) Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMANAMERICANI Podcast


Fisherman americani: i grandi soffrono, i piccoli decollano

Hatteras Yachts, reduce da un periodo in cui ha rasentato la bancarotta solo due anni fa, è stata ceduta poco meno di due settimane or sono dalla proprietaria Brunswick Marine alla cifra di 34 milioni di dollari al gruppo Bass Pro Shops. In realtà i 25 milioni citati non sono stati corrisposti come somma d’acquisto del marchio, ma come “impegno” d’investirli in organico e in ammodernamento delle strutture produttive. Al contrario, cantieri impegnati nella costruzione di fisherman di piccole e medie dimensioni, crescono e raddoppiano, come Boston Whaler che ha visto riconvertita una sede originariamente di Sea Ray, sulla Palm Coast, per la produzione dei suoi modelli, la cui richiesta è cresciuta del 40% rispetto allo scorso anno. Non solo: è di pochi giorni fa la notizia che Brunswick stia per riaprire lo stabilimento di Flager County, con una assunzione di 440 unità di organico, per cercare di accorciare i tempi di consegna che, al momento, vedono le linee produttive impegnate fino a tutto il 2022. Come Hatteras, altri marchi sono addirittura spariti dalle scene negli ultimi anni (da Ocean a Post, Cavileer, Cabo e molti altri marchi di fisherman meno noti in Europa) ed alcuni parimenti soffrono, come Viking, che ha visto addirittura rischiare di dover eliminare dalla gamma di modelli il 92Ced il 93MY, a causa delle stringenti normative antinquinamento sui motori nautici a gasolio. tant’è che proprio Viking si è “attrezzata” con Valhalla, un marchio che tratta esclusivamente center console fuoribordo, tipologia di fisherman che oggi va per la maggiore. Forse, osservando i listini, si può desumere parte della sofferenza dei costruttori di grandi sportfisherman in scala industriale. I prezzi dei convertibles dai 60 piedi in su di Hatteras e Viking sono molto meno ridotti, rispetto al passato, di quelli di barche di produzione semicustom di pari…


Tendalini parasole non invasivi per fisherman

La stagione calda ci porta ad utilizzare il nostro fisherman anche per attività diportistiche con famiglia o amici al seguito. Ecco che il nostro ingegno ed una certa dose di adattamento ci portano ad applicazioni di ripiego, spesso laboriose da installare e riporre in stiva una volta che il sole è tramontato… Da un leader americano nel settore degli accessori per imbarcazioni da pesca sportiva arriva una novità pratica, poco ingombrante e dall’utilizzo immediato. Taco Marine ha presentato SHADEFIN, un tendalino parasole geniale quanto semplice da montare ed estendere. Sarà sufficiente avere a bordo avere un portacanne di tipo rocket launcher sul t-top o hard-top, oppure in falchetta con apposito adattatore prolungato. Questo tendalino, infatti, fa affidamento su un adattatore per portacanna con ghiera di bloccaggio inferiore, molto simile a quella per divergenti. Una volta installato l’adattatore nel portacanne, SHADEFIN si estende in tre mosse: inserimento nell’adattatore; estensione delle pinne di tensionamento; estensione del tendalino con il bloccaggio delle pinne. Il punto forte del tendalino è essenzialmente nell’ingombro ridotto quando chiuso, infatti viene inserito in una sacca grande poco meno di quella di un comune tavolo arrotolabile da campeggio. La pulizia è molto semplice, così come la sua manutenzione e l’eventuale sostituzione del telo, come si può vedere nel video seguente: In ultimo, ricordiamo che Taco SHADEFIN è progettato per resistere alle sollecitazioni della navigazione una volta chiuso, semplicemente lasciandolo fissato al suo supporto nel portacanna. Un plus che qualsiasi altro tendalino estensibile o ad aste non ha. Posso aiutarti ad acquistare Taco SHADEFIN: contattami ad info@fishermanamericani.com e ti indicherò modalità di acquisto di questo innovativo prodotto 100% Made in USA. A presto e Buon Mare, Benedetto RutiglianoAutore di Fisherman Americani (anche eBook)Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da…


Accessori per la pesca e dove installarli

Ogni barca da pesca, perfino tra le americane più blasonate, prima o poi subisce integrazioni con accessori più o meno invasivi che l’armatore ritiene indispensabili. Ma ci sono modi per non spendere un capitale, non stravolgere il layout della barca ed al contempo renderla più funzionale alle proprie esigenze. Qualche esempio: portacanne a riposo; occhielli di aggancio; portaesche o rastrelliere per artificiali dove il cantiere non ne ha previsti. … e chi più ne ha, più ne metta. Durante la mia esperienza diportistica ed alieutica ho avuto modo di testare vari accessori delle più svariate qualità. Posso affermare di aver trovato estremamente utili, tanto per citare qualcuno di questi accessori, le RASTRELLIERE PORTACANNE INOX Queste consentono di sfruttare zone normalmente difficilmente utilizzabili, come ad esempio le porzioni dei casseri dei motori entrofuoribordo, solitamente dotate di semplici maniglie. Queste rastrelliere assolveranno al duplice scopo di aprire il cassero ma anche di tenere in sicurezza le canne a riposo durante la navigazione. Altro esempio gli occhielli, utili per le più svariate esigenze : dai divergenti alle pinze di sgancio per rostrati per le canne inserite nei portacanne a falchetta, finanche ai sagolini dei parabordi: OCCHIELLI INOX MULTIUSO Questi potranno essere fissati nei più svariati punti dell’imbarcazione in base alle esigenze: dalle falchette alle paratie verticali, fino al tettuccio dell’hard top o in corrispondenza dei punti di posizionamenti dei parabordi. Ve ne sono di svariate dimensioni, in base alla portata ed alle dimensioni dei sistemi di aggancio che dovranno accogliere. Un accessorio che ultimamente sta trovando giusta collocazione nei più moderni progetti di fisherman di serie, è costituito da una rastrelliera, fissa od asportabile, che riporta vari tipi di agganci e passaggi per utensili (coltelli, forbici, pinze) ed artificiali. Questo, se posizionato in zone non soggette al transito veloce dei membri dell’equipaggio, può…


Fisherman: metamorfosi in corso

Cari amici, come ormai di consueto, anche nel numero di Aprile 2021 è presente il mio contributo alla rivista cartacea Pesca in Mare. Nella rubrica Pesca&Nautica, questo mese parlo di: FISHERMAN: METAMORFOSI IN CORSO Come sta cambiando il mercato nautico nazionale ed internazionale del fisherman? Quali sono le tendenze, le lacune ed i cambiamenti in vista di una filiera specialistica come quella della barca da pesca sportiva? Qualora vi foste persi il numero di Pesca in Mare di Aprile 2021, vi rimetto il file pdf consultabile gratuitamente cliccando qui sotto: SCARICA QUI L’INTERO ARTICOLO   P.S.: è ora disponibile il pack Barche da Pesca (CLICCA QUI); P.P.S.: inoltre, hai anche la possibilità di aggiudicarti il nuovo libro di prossima edizione ad un prezzo molto particolare, CLICCANDO QUI. A presto e Buon Mare, Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani (anche eBook) Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMANAMERICANI Podcast


Il nuovo Bertram 28 CC

La famiglia Gavio, già citata in occasione del rilancio del glorioso marchio Bertram, ha il merito di portare una ventata di freschezza nella gamma di produzione, che oggi si arricchisce di un nuovo center console “entry level”. Si fa per dire, visto che sarà economicamente posizionata ai vertici della categoria. Le caratteristiche principali di questo fisherman promiscuo sono sintetizzabili in un unico termine: flessibilità. In primo luogo, la disposizione della prua è tipica di un dual console, tant’è che è previsto il lancio a breve di una versione DC. In più, nonostante la dotazione di bordo comprenda ogni accessorio indispensabile per la pesca d’altura, il T-Top non nasce già dotato di portacanne rocket launchers e divergenti, dispositivi che potrebbero intralciare la vita a bordo e l’utilizzabilità della parte superiore dell’hard-top come area prendisole o per riporre tavole da sup, wakeboards o altra attrezzatura da diletto nautico. Una barca così flessibile che in chi, come me, è approdato nel meraviglioso mondo dei fisherman sognando  barche dure e pure come il Bertram 31 Moppie (tanto da citarlo nel libro Fisherman Americani), questa attitudine multiuso potrebbe suscitare un certo disorientamento tale da volerle chiedere: “cosa vuoi essere?” Senza voler gettare critiche gratuite sul gran lavoro che va riconosciuto all’ufficio progettazione per rinvigorire -e ringiovanire- l’immagine di un brand di nicchia come Bertram Yachts, da persona di parte, auspicherei che, in un futuro non lontano, venga lanciata una versione Sport Fisherman del 28 CC, che si presenta come ottima base per tirar fuori un meraviglioso coniglio dal cilindro! Qui di seguito un paio di mie considerazioni a caldo sul Bertram 28 CC: Se i fisherman vi stanno a cuore, acquistate il PACK BARCHE DA PESCA ! Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani (anche eBook) Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed…


Il progresso, secondo l’industria dei motori marini.

Ritorno ancora una volta sul tema della ecocompatibilità dei motori marini, per farvi soffermare sulla seguente immagine, che ritrae un propulsore turbodiesel di ultima generazione (in foto un Volvo Penta, ma il layout è similare per ogni altro costruttore di motori marini) così come fornito, per rispettare le vigenti normative IMO Tier III sulle emissioni di particolato e NOx. Il grosso “boiler” in acciaio inox è un filtro SCR (Selective Catalytic Reduction) che serve, appunto, a ridurre le emissioni di PM10 e PM2.5 ed ossidi di azoto. Il fatto è che una coppia di propulsori di ultima generazione ingombrano quasi come 4 motori, con pesi molto maggiori rispetto ad un tempo e spazi necessari nello scafo di una certa rilevanza, che andrà a sottrarre volumi al sottocoperta, quando non alle riserve di liquidi o alla semplice agibilità ed accessibilità di motori stessi ed impianti. A ciò, aggiungerei i costi di smaltimento dei moduli SCR, che chiaramente hanno una loro vita utile e che, dopo un certo numero di ore di moto, necessiteranno di sostituzione (i filtri SCR, a differenza dei DPF, non sono ripulibili pneumaticamente). Se, infine, consideriamo che un filtro SCR contiene una moltitudine di materiali nobili come molibdeno, vanadio, tungsteno e zeolite, la cui presenza è essenziale per innescare i processi di catalisi, possiamo ben immaginare l’incremento di costi di sostituzione di questi filtri, che potrebbe rendere antieconomico il ripristino, a meno di esborsi che rendono dubbiosa la scelta di una barca usata piuttosto che una barca nuova, magari di qualche piede più corta. Insomma, la via ecologica si presenta sempre più complessa, con molti rovesci di una medaglia a più facce. A presto e Buon Mare, Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani (anche eBook) Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per…


Il nuovo Mercury Verado V12: cosa aspettarci?

Ogni qualvolta una barriera viene raggiunta dai produttori di componenti per imbarcazioni, ci si chiede quale potrebbe essere quella successiva e gli effetti sui prodotti sui quali verranno installati. Nel caso del Seakeeper, la barriera era qualitativa: la fine del rollio. Gli effetti li abbiamo visti, e sono stati dilaganti finanche su imbarcazioni di piccole dimensioni. Stesso caso del Motorguide dove, però, la barriera consisteva nella manovrabilità a lentissimo moto e nelle modalità di ancoraggio su alti fondali, in cui fino al suo esordio si procedeva per via… tradizionale: motore ausiliario a scoppio o trolling valves nel primo caso; vascone con un chilometro e mezzo di cimetta, gavitello ed ancora nel secondo caso. Nel caso della potenza, la barriera raggiunta da Mercury con il suo Verado V12 in verità non viola alcun record precedente: basti ricordare il da poco scomparso marchio  Seven Marine che produceva un fuoribordo V8 di 627cv. Semmai, il record è certamente di cubatura: un motore di 7.6 litri con 12 cilindri a V contenuto nella calandra di un fuoribordo, non si era mai visto né sentito prima.   La vera innovazione concettuale è la presenza di un piede svincolato dal resto del corpo del motore, che resta fisso in posizione assiale allo scafo: il gambo immerso ruota come fosse un Zeus pod, con tanto di doppie eliche controrotanti. (il paragone con il piede poppiero, più volte fatto nella stampa immediatamente successiva alla presentazione del motore, è improprio poiché manca la campana). La soluzione è indicata per barche con baglio ridotto ed alte potenze di omologazione: tenere un motore in posizione fissa consente di ridurre l’interasse tra più unità, consentendo di installarne tre-quattro senza che collidano in fase di virata stretta. Da quasi-detestatore seriale delle soluzioni fuoribordo che superino le due unità, non posso che plaudire a soluzioni…


Un ausiliario per amico

Cari amici, come ormai di consueto, anche nel numero di Febbraio 2021 è presente il mio contributo alla rivista cartacea Pesca in Mare. Nella rubrica Pesca&Nautica, questo mese parlo di: MOTORI AUSILIARI Che sia per sicurezza o per utilità in pesca, il motore ausiliario è uno strumento imprescindibile a bordo di fisherman di medio-piccole dimensioni, diventato ormai una dotazione di bordo che completa una barca da pesca anche sotto l’aspetto del valore economico di rivendita. Ma non solo: il grande vantaggio è quello di “caricare” molte ore di moto su un propulsore che è giusto sacrificare rispetto ad un motore (quello principale) il cui costo di sostituzione è nettamente superiore.  Qualora vi foste persi il numero di Pesca in Mare di Febbraio 2021, vi rimetto il file pdf consultabile gratuitamente cliccando qui sotto: SCARICA QUI L’INTERO ARTICOLO   P.S.: è ora disponibile il pack Barche da Pesca, che comprende Fisherman Americani e La Barca da Pesca Perfetta a prezzo scontato, una idea come regalo natalizio. (CLICCA QUI) A presto e Buon Mare, Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani (anche eBook) Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMANAMERICANI Podcast


Dall’Italia con fervore: Seagame 250 CC

L’America traccia la via, l’Italia non sta a guardare: il Seagame 250 CC è l’interpretazione del center console mediterraneo che sa sposare le esigenze dell’angler più accanito con quello del diportista estivo con famiglia al seguito. Parliamoci chiaro e tondo: il center console è una barca estiva, nasce come tale alle basse latitudini degli States ed una postazione guida protetta da una palpebra prodiera e da un T-Top non può che ambire a questo, a meno di non equipaggiarla con tendalini perimetrali di chiusura. E se vogliamo, io lo vedo come un controsenso: il center console è fatto per godere della navigazione en plen air e non per trainare per ore a gennaio sotto la pioggia fina. Posto questo preambolo che vale per tutti i center console puri, e non solo per la barca in oggetto (ed il cantiere lo sa bene poiché, basandosi sullo stesso scafo del 250 CC, produce un walkaround) possiamo dire che il 250 CC è un center console ben concepito, disegnato e costruito. Ho avuto modo di visitarlo in occasione dell’ultimo Salone di Genova senza mascherine (2019), occasione nella quale ho scattato anche le foto presenti in questo articolo. Partendo da poppa, nello specchio è ricavata una enorme vasca coibentata provvista anche di pompa di ricircolo nella sezione di dritta. I coperchi in policarbonato azzurro trasparente consentono di tenere d’occhio le esche anche senza aprire la vasca. L’area calpestabile è ampia e sagomata in modo da non presentare ostacoli od impedimenti ai piedi dell’angler, escluse le staffe della panca abbattibile (pregevole per il fatto che resti perfettamente a filo con il cuscino perimetrale dello specchio poppiero) che forse potrebbero essere accorciate inferiormente per permettere il passaggio dei piedi senza scontrarsi con la loro robusta struttura. I cuscini perimetrali (o bolsters) proseguono su entrambe le murate…