Barca da pesca

Quali e quanti motori per il tuo fisherman americano?

Barca grande, grandi motori… Ma non basta. La scelta della motorizzazione della tua nuova barca da pesca influirà sui tipi di utilizzo che potrai farne, ma anche e soprattutto sulla SICUREZZA IN MARE. Esempio: un center console di 24′ può essere motorizzato con un fuoribordo da 250hp piuttosto che con 2 da 150hp. Non è affatto scontato che la seconda configurazione sia preferibile alla prima. È presto spiegato il perché. Il motore da 250hp ha una coppia motrice che consente allo scafo di entrare in planata in pochi secondi, così come la doppia motorizzazione… solo se in perfetta efficienza! Se malauguratamente uno dei due motori da 150hp desse forfait costringendoci a rientrare con l’unico motore superstite, non è affatto certo che questo riesca a far entrare in planata la barca! Questo perché il motore dovrà caricarsi non solo il peso della barca, con passeggeri, annessi e connessi, ma anche il proprio peso e quello del compagno in panne. Inoltre, un 150hp ha molta meno coppia motrice di un 250hp, e conseguentemente lo si farà girare a regimi molto elevati con scafo sempre in semidislocamento, per ottenere dunque velocità magari ugualmente ottenibili con un buon ausiliario da 15hp con elica da spinta… con consumi drasticamente inferiori e quindi con molte più possibilità di riguadagnare la costa se per giunta le riserve di carburante sono limitate.  Ecco la ragione per la quale è indispensabile conoscere a fondo le caratteristiche della barca che ti accingi a valutare, ma soprattutto la bontà (o meno) di certe motorizzazioni, seppur proposte dallo stesso cantiere costruttore. Il fisherman’s report contempla anche questo tipo di valutazioni. Non esitare a richiederlo! Segui anche su Facebook la pagina di Fisherman Americani.


Fisherman: ogni carena al suo mare

Grave errore pensare che tutte le barche da pesca siano adatte al tuo mare. Personalmente ho avuto modo di testare le mie barche in adriatico e in alto ionio, e quasi stentavo a riconoscerle. Questo perché il moto ondoso, ma soprattutto la forza delle correnti e la frequenza dell’onda cambiano di molto da mare a mare. Le coste della nostra piccola Italia presenta una varietà di situazioni meteomarine tali per cui una carena oceanica possa addirittura navigare molto peggio di una carena di un costruttore locale di barche per il sottocosta, in certe condizioni… Non pensare che grandi pesi e carene profondissime siano sempre la scelta migliore!  PIÙ UNO SCAFO E’ PESANTE, PIÙ DIFFICILE SARÀ FERMARNE IL ROLLIO CON MARE AL TRAVERSO. Questo ovviamente è un concetto che qui esprimo in maniera grossolana e anche lacunosa, ma che TI INVITO AD APPROFONDIRE NEL FISHERMAN’S REPORT di quella che pensi possa essere la tua prossima barca da pesca. Ho fatto riferimento al mare corto perché, ad esempio, il mio mare (basso Adriatico), è tipicamente dominato da correnti nord-nordorientali che provocano appunto questa configurazione ondosa. Uno dei fisherman americani a cui sono stato più legato per svariati motivi, un Topaz 32 Express, barca performante e molto pesante, solcava qualsiasi mare ad onda medio-lunga (greco-levante in primis) ma necessitava di “trottare” ad andature elevate con mari corti. Ricordo in particolare un pomeriggio passato in altura ad alalunghe, in cui fummo colti di sorpresa da un levante di oltre 20 nodi, e fui costretto, (con piacere ed orgoglio, per la verità..) a rientrare a 27 nodi, velocità alla quale la ruota di prua era ben piantata in acqua e fendeva i marosi come una lama… Se riducevo la velocità anche solo di 2-3 nodi, si batteva. Questo perché le carene dei fisherman americani “vecchio…


Le migliori barche da pesca americane… in Italia: brevi cenni.

Quando si parla in termini assoluti si rischia di incorrere facilmente in errore. E si sa, quando parliamo di nautica, vige il detto secondo il quale “la barca è sempre una coperta troppo corta”; se all’enunciato edittale, però, si accosta l’esperienza che ne dimostra la fondatezza, si può con buona approssimazione definire il campo di scelte ed orientarlo a nostro favore, eliminando se non altro le fonti di distrazione dal nostro obiettivo: INDIVIDUARE LA BARCA DA PESCA GIUSTA PER NOI. In questo articolo parlerò più specificamente della qualità di taluni fisherman, che il pongono a buon diritto ai vertici della categoria per cura costruttiva e durata nel tempo. Il mercato dell’usato nazionale vede tra i “best seller” i noti marchi Boston Whaler, Grady White, Mako, Pursuit, Tiara e non più di altre 4 o 5 aziende leader, alcune ancora oggi attive, altre solo fino a qualche anno fa, nella produzione su scala industriale di fisherman di medio-piccole dimensioni. In questo articolo mi soffermerò sui primi due nomi, rimandando alle prossime scritture, le digressioni sugli altri marchi citati. Tutti marchi citati nel libro Fisherman Americani, che puoi acquistare CLICCANDO QUI. Boston Whaler ha preso piede in Italia a partire dalla fine degli anni ’60 sia come tender d’élite per grandi yacht (si pensi ai diffusissimi 13′ e 15′ Super Sport, onnipresenti e in bella mostra con le loro consolle in mogano, sui vecchi Baglietto e yacht d’altri tempi di pari rango) sia come barca per la pesca costiera e non (fine per il quale oltreoceano questi indistruttibili scafi sono nati). Tali barche sono tuttora apprezzate sul mercato e perfettamente efficienti, principalmente per la grande qualità costruttiva, e per la tecnologia che li rendeva gli unici scafi da diporto realmente inaffondabili, anche se tagliati in più tronconi o gettati dal X piano di…


Il tuo primo fisherman americano

Le sensazioni sono spesso nemiche della realtà. Anche quando pensi che una passione, hobby, o sport che sia, ti piaccia davvero, o la smentita può essere sempre dietro l’angolo. Se provi il tennis per la prima volta, e corri al negozio specializzato a prenderti una racchetta supertecnica da 500€, credo che tu abbia bisogno del mio aiuto per non rischiare di far la stessa deprecabile scelta con il tuo primo fisherman americano. Acquistare un convertible senza battagliole a prua, unica guida scoperta sul flybridge, area salone cieca senza parabrezza e con due motori da 1000cv ciascuno per poi scoprire che ti piace la pesca agli sgombri con i sabiki, è come acquistare una Ferrari per trainarci un carrello con sopra la motozappa. Il tuo primo fisherman americano dev’essere una barca flessibile, quindi adatta per giri con la famiglia piuttosto che per l’uscita a bolentino o la piccola traina costiera, ma soprattutto, non dev’essere troppo specializzata, perché un investimento di diverse decine di migliaia di euro non può e non deve impedirti di fruirne in diversi modi, se non altro perché tu, con la tua nuova barca, devi familiarizzarci il più possibile e imparare a conoscerla a fondo. Non sempre il mare sarà buono per andarci a pesca e, se le donne di famiglia non troveranno un’area adattabile alla tintarella, c’è buona probabilità che ti facciano venir la nausea di aver acquistato la barca che avevi sempre sognato. Ecco perché del fisherman’s report: con questo dossier analizzo dettagliatamente le cosiddette “amenities” di bordo e quindi descrivo come un modello sia più  adatto a un utilizzo molteplice, o viceversa molto specialistico e quindi NON ADATTO A TE CHE TI AVVICINI A QUESTO TIPO DI IMBARCAZIONI. Richiedi una consulenza telefonica estesa per discutere dei tuoi dubbi circa il tuo prossimo fisherman, CLICCANDO QUI….


Lo yacht da pesca d’altura: Convertible Fisherman

Se il desiderio di cimentarsi con canne e mulinelli è irrefrenabile, ma questo si combina con ben più mondane esigenze di ospitare amici a bordo per cena, come quella di avere uno yacht esclusivo e fuori dalle mode, il convertible è la barca che meglio saprà conciliarle. È il fisherman americano che più di ogni altro trae le proprie origini dalle prime ancestrali realizzazioni in fatto di nautica da pesca sportiva. Spesso allestito con tuna tower e lunghi divergenti a crociera, è lo yacht da pesca d’altura tipicamente oceanico, che consente grandi autonomie e velocità considerevoli, per poter sfruttare appieno la giornata di pesca battendo più hot spot distanti spesso molte miglia tra loro. La torre consente di avvistare i predatori da lunga distanza ( e, dato che si è molto in alto…mal di mare permettendo…). Il rollio può essere accentuato su queste barche, che generalmente hanno importanti sezioni di carena, con V molto profonde soprattutto sulle carene Carolina style o Hunt (affronterò presto le differenze tra le varie filosofie di linee d’acqua dei fisherman in un articolo dedicato). Queste imbarcazioni non difettano di spazi sottocoperta, in quanto una parte importante della lunghezza è destinata alla zona conviviale, sul ponte principale, in diretto collegamento con il pozzetto, con zona cucina e dinette pranzo e, più raramente, con zona guida interna. Non vi meraviglierà di trovare, infatti, su convertible di 60 piedi e più, un solo ponte di comando sul flybridge, magari climatizzato e riscaldato, ma protetto da semplici quanto costosissimi “vetri avvolgibili” di materiale molto particolare (generalmente EZ2CY o Strataglass), che li rendono di fatto invulnerabili alle intemperie e trasparenti quanto un vero e proprio vetro. Un’altra postazione di guida potrà essere posizionata in cima alla spesso “vertiginosa” tuna tower, più essenziale della principale ed appositamente prevista per lo skipper che avrà…


La barca da pesca d’altura per eccellenza: Express Fisherman

È considerato il fisherman d’altura per eccellenza nei nostri mari e oltreoceano, appellato dagli americani come “pocket battlewagon”… Dopotutto, nella vastità disarmante dell’ oceano, anche una barca pesante svariate tonnellate e con molti cavalli, è pur sempre una “barchetta”! Sono barche generalmente molto pesanti e con geometrie di carena importanti, che esigono grandi potenze per poter affrontare mari impegnativi, con la necessaria autonomia. Basti considerare che un express americano lungo 32′ imbarca in media dai 1200 ai 1500 litri di carburante, a scapito molto spesso però della capienza delle riserve di acqua dolce, cosa di cui è bene tenere conto. Il Pursuit 3100 Offshore (vedi foto), è un express al quale sono personalmente legato, poiché entrata in “finale” nel lontano 2003 insieme al Topaz 32, tra le barche che avrebbero dovuto conciliare le esigenze dei maschietti di famiglia, ma anche quelle ben più diportistiche delle signore (un giorno, magari, spiegherò le ragioni della scelta per la contendente del New Jersey). Questa barca in foto, aveva ed ha tutt’oggi molto da dire, soprattutto al cospetto di progetti ben più attuali, ove spiccano la sua qualità costruttiva ed il perfetto bilanciamento di attitudini per la pesca sportiva come per la crociera. L’area cruciale, in questo genere di imbarcazioni, è il pozzetto, sgombro da qualsiasi elemento che possa intralciare il libero movimento dell’angler durante il combattimento, il quale avrà a disposizione talvolta un’imbottitura interna delle falchette lungo l’intero perimetro, all’altezza delle ginocchia (cockpit bolsters), che gli consentirà di poggiarsi durante l’azione di pesca. Il pozzetto, su un express ben progettato, è in diretta connessione con il ponte di guida, dal quale lo skipper è in grado di seguire direttamente l’azione di pesca e di posizionare la barca con precisione millimetrica al fine di assecondare angler e preda all’amo. Gli express dai 28′ in…


Vuoi comprare un fisherman americano ? occhio al cambio

L’incertezza insita nel cambio valutario ti ha sempre tenuto lontano dall’idea di importare il tuo fisherman americano? PERCHÉ NON CONSIDERARE CIÒ COME UN’OPPORTUNITÀ DI RISPARMIO? Se fino a pochi mesi fa era antieconomico pensare all’importazione in USD, in questi giorni si sta assistendo a una rivalutazione della valuta europea su quella americana, ragion per cui valutare di acquistare una barca usata dagli Stati Uniti d’America sta diventando una soluzione sempre più appetibile, con il cambio Euro/Dollaro a quasi 1.20 Occhio al mese di Agosto, storicamente foriero di sorprese sul fronte dei cambi per le settimane a venire, e considerate che, in tempi in cui la presenza di cantieri americani nei maggiori Saloni di settore Europei (Genova docet) è poco nutrita da ormai più di un lustro, piazzare sul territorio una imbarcazione seppur usata, può essere un’occasione di marketing gratuito per gli operatori d’oltreoceano. Dunque, per l’acquirente due grossi vantaggi che si riflettono sul potere contrattuale: 1. uno legato al cambio euro/dollaro sempre più vantaggioso 2. l’altro insito nel grande interesse, per il venditore d’oltreoceano, a “piazzare” un prodotto USA su un mercato quasi sfornito di proposte “Made in USA” da ormai diversi anni. Buona ricerca! Dr. Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani Autore di“Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di“La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare