Se il desiderio di cimentarsi con canne e mulinelli è irrefrenabile, ma questo si combina con ben più mondane esigenze di ospitare amici a bordo per cena, come quella di avere uno yacht esclusivo e fuori dalle mode, il convertible è la barca che meglio saprà conciliarle.
È il fisherman americano che più di ogni altro trae le proprie origini dalle prime ancestrali realizzazioni in fatto di nautica da
pesca sportiva.
Spesso allestito con tuna tower e lunghi divergenti a crociera, è lo yacht da pesca d’altura tipicamente oceanico, che consente grandi autonomie e velocità considerevoli, per poter sfruttare appieno la giornata di pesca battendo più hot spot distanti spesso molte miglia tra loro. La torre consente di avvistare i predatori da lunga distanza ( e, dato che si è molto in alto…mal di mare permettendo…).
Il rollio può essere accentuato su queste barche, che generalmente hanno importanti sezioni di carena, con V molto profonde soprattutto sulle carene Carolina style o Hunt (affronterò presto le differenze tra le varie filosofie di linee d’acqua dei fisherman in un articolo dedicato).
Queste imbarcazioni non difettano di spazi sottocoperta, in quanto una parte importante della lunghezza è destinata alla zona conviviale, sul ponte principale, in diretto collegamento con il pozzetto, con zona cucina e dinette pranzo e, più raramente, con zona guida interna. Non vi meraviglierà di trovare, infatti, su convertible di 60 piedi e più, un solo ponte di comando sul flybridge, magari climatizzato e riscaldato, ma protetto da semplici quanto costosissimi “vetri avvolgibili” di materiale molto particolare (generalmente EZ2CY o Strataglass), che li rendono di fatto invulnerabili alle intemperie e trasparenti quanto un vero e proprio vetro.
Un’altra postazione di guida potrà essere posizionata in cima alla spesso “vertiginosa” tuna tower, più essenziale della principale ed appositamente prevista per lo skipper che avrà da lassù il compito di individuare le prede e dirigervi la sontuosa “battlewagon” con tecnica e discrezione, per far sì che le numerose lenze filate in traina e ben ordinate in scia possano fare il fatidico incontro…
I pozzetti di queste barche sono attrezzati di tutto punto, da amplissime vasche a pagliolo coibentate con maceratore, per conservare il pescato, fabbricatori di ghiaccio, vasche del vivo, portacanne in azione e a riposo, più una o addirittura due sedie da combattimento, a seconda della larghezza dello scafo.
I convertible più “estremi” ed orientati esclusivamente alla pesca, come ogni fisherman senza compromessi, non ammettono nemmeno plancette di poppa.
Per l’angler questo è un inutile e pericoloso fronzolo da destinare a barche da cocktail e tintarella… Valli a capire questi americani..
Posso tuttavia garantirvi che la sensazione che regala calpestare scalzi il pagliolo, magari in teak, di uno di questi potentissimi e sicuri destrieri del mare, sono rievocativi di ambientazioni riscontrabili solo nei libri di Ernest Hemingway..
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Buon Mare,
Dr. Benedetto Rutigliano
Autore di Fisherman Americani
Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”
Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook
Scrittore per la rivista Pesca in Mare