Articles by Benedetto Rutigliano

Scelta per voi dal 58° Salone Nautico di Genova: BOSTON WHALER 350 OUTRAGE

La solita qualità indiscussa di Boston Whaler: materiali di ottima fattura, spessori generosi, scricchiolii inesistenti, rivestimenti robusti, posizionamento ottimale degli accessori, con alcune innovazioni. In primis la side door: su barche dove l’intero specchio di poppa, o quasi, è ingombrato dalle calandre dei fuoribordo, la zona sgombra che risulta più logico utilizzare per l’imbarco e per il tag delle prede è il giardinetto. È qui che il cantiere ha posizionato un portello indicato, tra l’altro, anche per chi fa diving, dato che agevola non di poco l’issaggio delle bombole o di altra attrezzatura attraverso una soglia senza gradini, alta giusto un paio di palmi sopra la linea di galleggiamento. Altro dettaglio degno di nota è la quasi sconfinata vasca del vivo principale (sì, perché su questa barca ne abbiamo due), accorpata alla leaning post che precede immediatamente le sedute della zona guida: coperchio in policarbonato trasparente di spessore quasi imbarazzante (per quanto pesa), bordi armonizzati, ossigenatore ad alta capacità ed illuminazione diurna e notturna. Non si può davvero chiedere altro ad una vasca del vivo. Una seconda vasca è disposta all’angolo sinistro di poppa, posizione ideale per esche “imbrattanti” come i cefalopodi. Sebbene quest’ultima sia di supporto alla prima, è stata concepita con gli stessi crismi di fruibilità ed efficienza di ogni altro elemento a bordo di questa barca studiata nel minimo dettaglio. Per quanto concerne lo stivaggio del pescato, non si è fatta davvero economia nemmeno da questo punto di vista: il pagliolo del pozzetto fin quasi a mezza barca prevede vasche ad incasso coibentate e perfettamente gelcoattate per una pulizia immediata es una perfetta ermeticità rispetto a possibili insinuazioni di umidità nelle sezioni interne dello scafo che, ricordiamo, come da tradizione Boston Whaler, è interamente riempito di schiuma di poliuretano espanso a cellula chiusa, a garanzia di un…


La GUIDA SINTETICA sulle Barche da Pesca

Ecco appena sfornata una pratica mini guida che si affianca al libro Fisherman Americani, per chi lo ha già letto e per chi ancora deve farlo: per chi, insomma, come noi, ama approfondire la materia della nautica per la pesca sportiva. LA BARCA DA PESCA PERFETTA- guida sintetica Questo e-Book è stato ideato per tutti coloro i quali vogliano sapere come deve essere costruita e concepita una vera barca da pesca, piccola o grande essa sia; italiana od americana, poco importa. Il tutto, con la comodità di avere tali nozioni a portata di click, sul proprio tablet o smartphone, al prezzo di Euro 5,99. Noi pescasportivi siamo molto spesso poco inclini all’invasione dell’elettronica… Ma giacché la tecnologia c’è, perché non sfruttarla? 🙂 Ho progettato questo piccolo manuale tutto-testo come strumento propedeutico e di supporto all’ormai noto libro “Fisherman Americani” , il testo di riferimento di chi voglia acquistare un vero fisherman di scuola americana! La passione per le barche ed i miei più recenti approfondimenti nel campo di questa affascinante nicchia della nautica continuano, e questo è un modo per condividerli con Voi.   LEGGI ORA L’ESTRATTO GRATUITO DEL NUOVO EBOOK   Vi auguro una buona lettura con LA BARCA DA PESCA PERFETTA- guida sintetica


Nuovo articolo su Pesca in Mare di Settembre

Con entusiasmo Vi annuncio l’uscita del mio primo articolo su “Pesca in Mare” di settembre. Questo articolo sancisce l’inizio ufficiale della mia collaborazione con la nota rivista, che vedrà miei interventi su ogni numero da questa mensilità in poi. Curerò personalmente la sezione inerente la rubrica “pesca e nautica”, che mi sento onorato di rappresentare d’ora in avanti, con articoli inediti rispetto alle mie precedenti pubblicazioni sul blog del presente sito web, e mi auguro che questo ed i futuri testi pubblicati sull’ importante mensile di pesca e nautica stimolino considerazioni e critiche da parte Vostra, sulla nostra pagina facebook , dove cerco di essere puntualmente presente ed interverrò al meglio che posso per soddisfare le Vs gradite richieste. Per scaricare l’articolo di Pesca in Mare di settembre 2018 in formato pdf, CLICCARE QUI. A presto e Buon Mare, Benedetto Autore del libro Fisherman Americani Autore del libro Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)


58° Salone Nautico di Genova: le aspettative di un nuovo inizio, senza dimenticare il passato.

Il 20 settembre è vicino e la sete di novità dal settore nautico si fa sempre più viva. Quest’anno mi aspetto un cauto risveglio della proposta nautica, soprattutto da oltreoceano, pur consapevole che il cambio euro/dollaro non favorevole potrebbe rendere giustificabile il peso economico dell’importazione solo a partire da barche di un certo importo in poi. Comunque sia, fa sempre piacere constatare lo stato dell’arte dei costruttori d’oltreoceano a più riprese, da sempre, precursori e pionieri nell’ adozione di soluzioni ed accorgimenti poi diventati, dopo poche stagioni, di dominio comune sulle imbarcazioni “nostrane”. Non ultimo, mi aspetto una certa presenza di eliche traenti su Fisherman nazionali, sulla scia di esperimenti andati a buon fine su scafi di cantieri blasonati che, con successo, solcano i mari degli Stati Uniti d’America (leggasi Garlington e Jarrett Bay). Per citare esempi meno sofistici quanto a raffinatezza tecnologica delle costruzioni, quantunque altrettanto validi, ricordo il Luhrs 37 Open, che adotta proprio le trasmissioni ad eliche traenti Volvo IPS e da anni naviga con questa avveniristica tipologia di trasmissione (avveniristica per lo meno per la nautica da diporto). Tecnologia parte, mi aspetto una sempre più cavalcante tecnologia nel campo dell’elettronica di bordo, che d’altronde è stata già oggetto di mie critiche riferite ad un uso non appropriato delle stesse (vedi video), così come un parziale ritorno al passato nelle nuove motorizzazioni fuoribordo “aspirate”, soprattutto sulle potenze di punta (leggi articolo) Mi aspetto anche una certa presenza di fuoribordo a rastrelliera in poppa a grandi center console, tipologie di Fisherman che stanno dilagando anche nei nostri marina nonostante la benzina sia gravata da accise sempre più pesanti. Da specificare, però, che i grandi Center Console moderni sono anche molto più confortevoli dei cc tradizionali di diversi anni fa, i quali erano orientati esclusivamente alla pesca sportiva e, pertanto,…


Fisherman ed attrezzature a bordo: i gavoni e la loro (spesso errata) disposizione.

In questo articolo affronto brevemente la problematica dello stivaggio di attrezzature più o meno pesanti a bordo di una barca. Tale tematica, peraltro già affrontata nel mio libro Fisherman Americani , è particolarmente pertinente al mondo dei fisherman poiché, per via delle svariate tecniche di pesca che vorremo esser pronti a praticare in base alle condizioni marine contingenti, noi pescasportivi avremo perenne necessità di portarci al seguito una mole non indifferente di piombi, zaini, cassette, canne, mulinelli e chi più ne ha, più ne metta. Occorre specificare che, nello stivaggio a bordo, siamo sempre vincolati in quanto è la barca a decidere dove e quanto riporre in ciascun gavone. L’esperienza mi ha, tuttavia, insegnato che assai spesso in fase progettuale alcuni cantieri compiono svariati errori di valutazione dei carichi aggiuntivi, collocando gavoni da centinaia di litri di capacità dove meno sarebbe opportuno (leggasi aree dello scafo già ben gravate da peso di motori, serbatoi ed impianti). Viceversa, in zone dove si sente la mancanza di peso, si scopre che il costruttore vi abbia previsto un vano appena sufficiente ad accogliere una borsa da mare. Il problema di dislocazione e dimensionamento errati delle aree di stivaggio può esser dovuto a molteplici fattori: – vincoli costruttivi / strutturali (aree interne allo scafo schiumate per garantire l’inaffondabilità, strutture di rinforzo a griglia che limitano la capacità delle intercapedini libere, ecc..) – lacune progettuali rimediate all’ultimo momento (le dimenticanze in fase progettuale non sono affatto rare e, il più delle volte, in tali casi si studiano aperture dell’ultimo minuto per garantire un minimo di stivaggio in più) – eccessiva promiscuità del progetto (si pensi alle barche nate dapprima come natanti da diporto costiero o al day cruising, dal cui progetto nasce, successivamente, la versione orientata alla pesca sportiva) Sebbene la natura dei casi sopra illustrati sia diversa, il risultato…


Nuova collaborazione con la rivista Pesca in Mare

Con estrema soddisfazione annuncio in anteprima l’inizio della mia collaborazione con la rivista “Pesca in Mare”. Mi occuperò personalmente degli articoli della sezione nautica del mensile, cogliendo l’occasione per una crescita personale in un ambiente che mi è sempre stato molto familiare sin da bambino, quando correvo in edicola per acquistare l’ultimo numero di questa storica rivista alla quale sono, dunque, molto legato per ciò che ho appreso nell’ambito dell’alieutica e che, negli anni, mi ha dato lo stimolo di tentare la sorte con prede che non pensavo affatto potessero essere prerogativa mia e, soprattutto, del mio piccolo mare. Ad maiora a me ed a tutti coloro che avranno il piacere di leggermi non solo su questa pagina Facebook e sul mio sito web, ma anche, a partire dal prossimo Settembre, su Pesca in Mare! Buon mare, Benedetto. Autore di Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo) Autore di Fisherman Americani  


Pesca sportiva e Crociera con un Fisherman? Si può fare!

È ben noto, ad appassionati e non, che le prerogative di una barca da pesca che possa a pieno titolo denominarsi “fisherman” siano ben definite, essenziali per l’ergonomia e la funzionalità in fase di pesca nonché, talvolta, molto vincolanti per un uso differente dell’imbarcazione stessa. Talmente vincolanti da impedirne un utilizzo diverso dall’attività alieutica in senso stretto. Se tale pecca può esser tollerabile su una piccola barca, della quale sarebbe eccessivamente velleitario pretenderne l’onnivalenza, altrettanto non può dirsi qualora la tecnicità della vocazione sportiva impedisca la fruibilità per crociere in famiglia o per altro ameno impiego di una barca di dimensioni importanti. In realtà, ci sono caratteristiche tipiche dei grandi fisherman che, paradossalmente, possono solo giovare all’impiego strettamente diportistico e ricreativo della barca: ✔ Tenuta di mare ✔ Ampi spazi in pozzetto ✔ Sottocoperta razionale, con ampie volumetrie realmente vivibili ✔ Navigazione asciutta ✔ Sicurezza in mare ✔ Grandi autonomie e doti di navigazione con mare avverso Tenuta di mare. È noto che determinati tipi di pesca sovente vedono condizioni di mare avverse, spesso inevitabili per via del lungo periodo che si trascorre in altura. Pensiamo alla traina ai grandi pelagici, ad esempio. Chi già pratica questa affascinante tecnica di pesca avrà sicuramente avuto a che fare con partenze su acque calme come olio, e rientri in porto con grecale forza 4 ed oltre. I fisherman di rango sono costruiti in guisa tale da sopportare elevate sollecitazioni senza arrecare alcun danno alle strutture. Una barca da diporto costiero, a meno che non mutui la carena da un modello nato per l’altura, difficilmente sarà caratterizzata dalla tenuta di mare di quest’ultima, semplicemente perché non è nata per questo. Non è mistero che molte barche definite “da crociera” hanno comportamenti con il mare formato quantomeno discutibili. Ampi spazi in pozzetto e sul…


Andiamo a comprare la Tua barca usata

Un diportista soddisfatto è una persona messa nelle condizioni di godersi il proprio tempo libero nel migliore dei modi… Ed il tempo libero incide sulla qualità della vita più di qualsiasi lauto stipendio o lavoro redditizio. Per questo, ogni volta che riesco a soddisfare le aspettative di un mio cliente, quella soddisfazione è anche mia e mi investe di energie positive e produttive. Ieri sera, per esempio, c’è stato il naturale epilogo del 👉percorso di consulenza con  ✔Fisherman’s Report e ✔ visita ispettiva con prova in mare,  iniziato circa un mese fa e culminato nell’acquisto della barca sulla quale, insieme ai clienti, ho convenuto di doverli indirizzare, in base alle esigenze ed all’utilizzo che essi ne faranno. Dopo aver ✔ispezionato la barca, ✔l’ho provata ed ✔ho effettuato vari test di verifica per constatarne lo stato di conservazione ed usura dei vari componenti ed impianti; ✔ ho preso nota degli interventi da effettuare, ordinandoli per priorità e ✔ ne ho consegnato l’elenco al cliente, per far sì che egli abbia già un riepilogo dei lavori da fare non appena la barca verrà scaricata a destinazione, in modo tale che non debba ingaggiare il personale del suo rimessaggio per una “caccia alle riparazioni” che gli farebbe altrimenti perdere giorni preziosi di mare, di pesca e di posto barca già pagato. Se pensi di aver individuato la barca giusta, sappi che farsi catturare da belle foto non è sufficiente e che una barca usata può celare non poche insidie e difetti non di certo appurabili tramite il link di un annuncio di vendita. A questo io dedico il mio tempo e la mia passione, tanto da averne fatto la mia attività, per far sì che l’acquisto della barca sia per Te un’esperienza da ricordare e foriera di soddisfazioni durante tutto il tempo in…


Cosa faccio e cosa sono. Le consulenze di Fisherman Americani

❗❗AVVISO: questo sarà un articolo noioso per tutti coloro i quali sanno scegliere da sé una barca, analizzarla in ogni sua parte e portarsela a casa senza preoccupazione di aver acquistato una “sola”. Per tutti gli altri, è vivamente consigliato leggere quanto segue. È bene chiarire ciò che mi è capitato di aver visto travisato o mal interpretato, talvolta, tra i miei clienti. Se avete interpellato FISHERMAN AMERICANI è perché non vi basta scegliere un annuncio di vendita in base alle foto pubblicate dal venditore: avete, dunque, il fondato timore di acquistare un pezzo di plastica inservibile. È facile dire “mi compro la barca”. Ed è altrettanto facile sceglierne una su questo o quel portale di annunci.  Certo, non vi è richiesto di conoscere punto per punto la serie di analisi, di strategie e di filtri di selezione che Fisherman Americani applica per arrivare a quella scelta, perché voi vorrete da me il risultato di tutta questa serie di attività, cioè  LA RISPOSTA al vostro problema: QUALE BARCA COMPRARE Fisherman Americani vi darà il supporto necessario ad evitare di comprare barche problematiche e sceglierne una sana ed adeguata all’utilizzo che vorrete farne. Ciò altro non è che il risultato di quella serie di attività di mia specifica competenza, che sfocerà in ciò per cui mi avete interpellato: portarvi a casa una barca della quale godere nella bella e nella cattiva stagione, che sia con la famiglia, in solitaria piuttosto che con amici. La verità profonda è che, se venite a bussare alle porte di FISHERMAN AMERICANI, probabilmente non vi sentite sicuri di intraprendere una spesa di molte migliaia di euro; le ragioni di questa insicurezza potrebbero essere: la scarsa conoscenza di come e dove uno scafo usato necessiti di essere controllato per essere considerato un buon acquisto; la mancata o…


“Un vero fisherman non è se la torre non c’è” -Quanto è bella.. ma quanto ti costa?

Uno dei segni distintivi del fisherman americano nell’immaginario di qualunque diportista pescasportivo è senza ombra di dubbio quella svettante struttura a traliccio metallico chiamata tuna tower o marlin tower, in base a quanti livelli di sopraelevazione essa preveda (differenze analizzate nel libro “Fisherman Americani”, acquistabile cliccando QUI). Nata originariamente sulle barche per la pesca professionale ai grandi rostrati e pelagici, come struttura che permettesse di supportare una postazione di avvistamento sopraelevata e consentisse all’equipaggio di raggiungerla, è stata negli anni ristilizzata ed adattata alle barche da diporto, costituendone un’inconfondibile icona estetica e funzionale. Oggigiorno, sulle barche per la pesca sportiva, si sceglie l’opzione della “torre” per lo più per vezzo estetico ed a mo’ di status symbol, facendone un reale utilizzo nelle uscite in altura con la stessa frequenza con la quale indossiamo l’orologio a cipolla… In verità, come è vero che alcune carene oceaniche mal si adattano al moto ondoso tipico di alcuni dei mari che bagnano la nostra nella penisola, è altresì opportuno specificare che una tuna tower, soprattutto su una barca dal baglio limitato e dal peso modesto, può rendere problematico l’utilizzo della barca stessa in determinate condizioni di moto ondoso. A tal riguardo occorre osservare quanto segue: la struttura di una torre, per quanto leggere siano le leghe metalliche impiegate per la sua costruzione , ha un peso non trascurabile; conseguenza diretta ne è l’innalzamento del baricentro, che innesca inevitabilmente reazioni più accentuate con moto ondoso al traverso; non tutte le barche, peraltro, “sopportano” la presenza della torre a. per via dell’angolo di inclinazione degli assi di trasmissione; b. per via della posizione avanzata della zona guida, che porta la torre stessa a gravare in maniera tale da modificare l’assetto idrodinamico delle eliche in rotazione; i consumi ne risentiranno nell’ordine di un incremento di circa il…