fisherman americani

Vasca del vivo: come, dove e perché

La vasca del vivo è accessorio imprescindibile a bordo di ogni fisherman che si rispetti. La sua progettazione e la realizzazione  sono, tuttavia,  spesso alla mercé dell’interpretazione più o meno “creativa” dei cantieri nautici, soprattutto di quelli non specializzati in imbarcazioni per la pesca sportiva. Mi capita spesso di vedere soluzioni improvvisate su scafi allestiti per la pesca, ma nati come barche da diporto ricreativo. Al fine di ottenere un prodotto completo (sulla carta) e ben equipaggiato per la pesca sportiva, alcuni costruttori sperimentano soluzioni che vanno dal poco funzionale fino all’inutilizzabile.  In particolare, vasche con angoli interni a spigolo vivo o poco raccordato, oppure vere e proprie botole profonde dal diametro esiguo; piuttosto che con sistemi di ricircolo dell’acqua di mare insufficiente. Vedo, altresì, vasche dislocate nei punti più disparati di coperta, che nulla c’entrano con le aree dove l’azione di pesca si svolge: immaginate di innescare una seppia viva a ridosso del divano copilota e dover attraversare cuscinerie e pozzetto per calare in mare l’innesco… Lascio a voi trarre le logiche conclusioni. È degli ultimi anni, per giunta, la tendenza ad utilizzare gelcoat bicolore per scafo e coperta. Mi è capitato di vedere vasche esposte alla luce del sole, con pareti esterne in gelcoat blu scuro o nero. Se ci aggiungiamo che, come spesso accade, queste vasche non hanno la benché minima coibentazione termica, è facile credere che, più che una vasca per l’esca viva, questo vano possa facilmente diventare un boiler per l’acqua calda nelle afose giornate di piena estate. Con il risultato che, invece di innescare esce ben vitali, avrete la possibilità di mangiarvi un’appetitosa catalana di pesce bollito. Ricapitolando ed accantonando le battutacce: una vasca per il vivo ben progettata dev’essere: Adeguatamente capiente per consentire ad un congruo numero di pesci esca di convivere senza…


Fisherman Americani su Vela e Motore di Aprile!

E’ con estrema soddisfazione che Vi annunciamo la nostra presenza su Vela e Motore. Il nostro libro è stato recensito alla pagina 130 del numero di Aprile 2018. Qui di seguito l’articolo: Siamo oltremodo entusiasti di essere presenti su una delle riviste italiani più importanti della nautica da diporto e ciò ci spingerà a migliorare la nostra già fortunata pubblicazione in future riedizioni sempre più ricche! Grazie a Voi per il supporto in un settore che ha ancora molto da offrire in termini di professionalità e servizi al diportista. Noi ce la mettiamo tutta e continueremo a farlo con la stessa passione che ci ha spinti a partire in questo progetto. Per acquistare il libro Fisherman Americani, il testo pluripremiato interamente dedicato alle barche per la pesca sportiva, CLICCA QUI. Buona Lettura e Buon Mare! Benedetto


Eliche di manovra: complemento alla dotazione o indizio di un PROGETTO ERRATO?

Sempre più spesso constato gli effetti (sulle preferenze di acquisto)  di una vera e propria invasione di bow thrusters e stern thrusters (eliche di manovra di prua e di poppa), anche a bordo di barche orientate alla pesca sportiva. Non esiste, effettivamente, legge che vieti l’installazione di tali dispositivi di ausilio alla manovra a bordo di un fisherman… Tuttavia, quella che nel mio immaginario è sempre stata una tipologia di  BARCA VOTATA ALL’ ESSENZIALE, in ossequio al detto marinaro che recita che  “ciò che non c’è non si rompe”, vede la presenza sempre più massiccia di eliche di prua ed eliche di poppa. Qualche interrogativo sulle ragioni che portino i cantieri a montare tali dispositivi su un fisherman o presunto tale, nasce spontaneo (almeno a me): 1. Li installano per ragioni commerciali?      (Dotazione più ricca= barca più completa e più appetibile) 2. Li installano per agevolare i diportisti alle prime armi? 3. O le installano per arginare un E R R O R E  PROGETTUALE? Le due domande possono trovare risposta semplicemente constatando che, effettivamente, il mercato ci abbia abituato e in un certo senso assuefatto all’idea che ormai IL SUPERFLUO SIA IRRINUNCIABILE soprattutto se parliamo di beni voluttuari come le barche; analogamente, sempre più diportisti novizi si avvicinano al mondo della nautica specialistica del fisherman proprio per la passione per la pesca sportiva che li accompagna sin da giovani, per cui è plausibile che possa essere utile un ausilio alla manovra per il conducente alle prime armi, in spazi ristretti, soprattutto se la barca è monomotore e questi frequenta nei mesi estivi le affollate marine di mezza Italia. Ciò che tuttavia mi preoccupa maggiormente quando, durante le  consulenze o la redazione dei miei Fisherman’s Report, analizzo un fisherman (o considerato tale) è il seguente interrogativo: qual è il vero motivo…


-CHECK-LIST- Cosa è? A cosa serve?

Probabilmente avrai già sentito parlare del “Fisherman’s Report”, il dossier completo ideato per il pescasportivo che sappia già su quale particolare modello di barca da pesca orientarsi, ma che voglia conoscerlo più a fondo e, soprattutto, voglia avere la certezza che l’esemplare che sta valutando per l’acquisto non nasconda vizi occulti o difetti non rilevabili a prima vista. All’interno del Fisherman’s Report è presente un capitolo, chiamato “Check-List”, che costituisce la vera utilità dell’intero dossier. La Check-List è l’unico documento sul mercato che illustra, sia per via testuale che per via fotografica, ogni dettaglio suscettibile di difettosità conclamata o potenziale di barca e motori, gli eventuali richiami del cantiere costruttore e gli eventuali problemi segnalati da altri proprietari sullo stesso modello di imbarcazione.  La Check-List, dunque, ha tre importanti funzioni: 1) la possibilità di verificare in prima persona lo stato di salute della barca che ti accingi ad acquistare, SENZA DOVER RICORRERE A UN COSTOSO PERITO NAUTICO. 2) costituisce un ottimo STRUMENTO DI CONTRATTAZIONE, in quanto sarà possibile avere un’idea dei costi ulteriori da sostenere per le riparazioni, oltre quello da sopportare per acquistare la barca e, di conseguenza, avere valide argomentazioni per trattare il prezzo con il venditore. 3) ti farà capire prima che tu abbia effettuato la spesa, se stai acquistando la barca giusta o stai per gettare il tuo denaro per una barca destinata a riservarti molte noie e ben poche soddisfazioni. L’intero Fisherman’s Report, completo di Check-List, è un vero e proprio fascicolo di diverse decine di pagine che ti consentirà di prendere consapevolezza di COME TU STIA PER SPENDERE I TUOI SOLDI. Il mio ruolo, sia con il sito web che con i prodotti che offro, è quello di aprirti gli occhi nelle fasi cruciali della scelta della barca, fasi notoriamente dominate dall’istinto, che rende ciechi…


Flaps & Co.: i correttori di assetto

Correttori di assetto, flaps, trim tabs: tutti termini che indicano un dispositivo utile in tutte le barche, ma addirittura INDISPENSABILI in molte. Vi capiterà sicuramente, un giorno, di dover caricare più peso del dovuto a bordo e, soprattutto, di non sapere come distribuire questo peso, per via di un equipaggio più numeroso del solito, o perché magari deciderete di installare un motore ausiliario. Ancora, può capitarvi di incontrare condizioni di mare particolari che rendono difficile la governabilità della barca con l’ausilio del solo trim. I flaps sono piastre metalliche incernierate allo specchio di poppa, inclinabili attraverso appositi pistoni idraulici od elettro-attuati, utilizzando una pulsantiera in plancia. L’utilità dei flaps influenza diverse sfere della navigazione: migliora l’impatto della carena con l’onda, a tutto vantaggio del comfort di bordo; conseguentemente  risparmia  sollecitazioni ed urti altrimenti inevitabili alle strutture dello scafo; incrementa l’efficienza propulsiva, influendo positivamente sui consumi di carburante. consente di mantenere velocità di planata inferiori soprattutto in particolari condizioni di moto ondoso, riducendo gli spruzzi in coperta grazie al migliorato assetto. I flaps sono una manna, ereditata dall’ingegneria aeronautica che vi permetterà di correggere l’assetto di navigazione evitando di rientrare con la barca “sbandata” da un lato o cabrata (eccessivamente appoppata). Ma non solo. Spesso, quando si naviga con mari formati di prua o al mascone, la ruota di prua tenderà a perdere il contatto con l’acqua regalandovi fior di botte ai reni, ma anche sollecitazioni problematiche alle strutture dello scafo. Per ovviare a tale evenienza sarà opportuno navigare con flaps “negativi”, cioè abbassati di tanti gradi quanto sarà necessario a far mantenere alla carena un assetto quanto più possibile neutro rispetto alla superficie del mare. Purtroppo spesso agire sul solo power trim dei motori non basterà a far abbassare il “naso” della vostra barca e, se ci mettiamo una cattiva…


Fisherman: ogni carena al suo mare

Grave errore pensare che tutte le barche da pesca siano adatte al tuo mare. Personalmente ho avuto modo di testare le mie barche in adriatico e in alto ionio, e quasi stentavo a riconoscerle. Questo perché il moto ondoso, ma soprattutto la forza delle correnti e la frequenza dell’onda cambiano di molto da mare a mare. Le coste della nostra piccola Italia presenta una varietà di situazioni meteomarine tali per cui una carena oceanica possa addirittura navigare molto peggio di una carena di un costruttore locale di barche per il sottocosta, in certe condizioni… Non pensare che grandi pesi e carene profondissime siano sempre la scelta migliore!  PIÙ UNO SCAFO E’ PESANTE, PIÙ DIFFICILE SARÀ FERMARNE IL ROLLIO CON MARE AL TRAVERSO. Questo ovviamente è un concetto che qui esprimo in maniera grossolana e anche lacunosa, ma che TI INVITO AD APPROFONDIRE NEL FISHERMAN’S REPORT di quella che pensi possa essere la tua prossima barca da pesca. Ho fatto riferimento al mare corto perché, ad esempio, il mio mare (basso Adriatico), è tipicamente dominato da correnti nord-nordorientali che provocano appunto questa configurazione ondosa. Uno dei fisherman americani a cui sono stato più legato per svariati motivi, un Topaz 32 Express, barca performante e molto pesante, solcava qualsiasi mare ad onda medio-lunga (greco-levante in primis) ma necessitava di “trottare” ad andature elevate con mari corti. Ricordo in particolare un pomeriggio passato in altura ad alalunghe, in cui fummo colti di sorpresa da un levante di oltre 20 nodi, e fui costretto, (con piacere ed orgoglio, per la verità..) a rientrare a 27 nodi, velocità alla quale la ruota di prua era ben piantata in acqua e fendeva i marosi come una lama… Se riducevo la velocità anche solo di 2-3 nodi, si batteva. Questo perché le carene dei fisherman americani “vecchio…


Le migliori barche da pesca americane… in Italia: brevi cenni.

Quando si parla in termini assoluti si rischia di incorrere facilmente in errore. E si sa, quando parliamo di nautica, vige il detto secondo il quale “la barca è sempre una coperta troppo corta”; se all’enunciato edittale, però, si accosta l’esperienza che ne dimostra la fondatezza, si può con buona approssimazione definire il campo di scelte ed orientarlo a nostro favore, eliminando se non altro le fonti di distrazione dal nostro obiettivo: INDIVIDUARE LA BARCA DA PESCA GIUSTA PER NOI. In questo articolo parlerò più specificamente della qualità di taluni fisherman, che il pongono a buon diritto ai vertici della categoria per cura costruttiva e durata nel tempo. Il mercato dell’usato nazionale vede tra i “best seller” i noti marchi Boston Whaler, Grady White, Mako, Pursuit, Tiara e non più di altre 4 o 5 aziende leader, alcune ancora oggi attive, altre solo fino a qualche anno fa, nella produzione su scala industriale di fisherman di medio-piccole dimensioni. In questo articolo mi soffermerò sui primi due nomi, rimandando alle prossime scritture, le digressioni sugli altri marchi citati. Tutti marchi citati nel libro Fisherman Americani, che puoi acquistare CLICCANDO QUI. Boston Whaler ha preso piede in Italia a partire dalla fine degli anni ’60 sia come tender d’élite per grandi yacht (si pensi ai diffusissimi 13′ e 15′ Super Sport, onnipresenti e in bella mostra con le loro consolle in mogano, sui vecchi Baglietto e yacht d’altri tempi di pari rango) sia come barca per la pesca costiera e non (fine per il quale oltreoceano questi indistruttibili scafi sono nati). Tali barche sono tuttora apprezzate sul mercato e perfettamente efficienti, principalmente per la grande qualità costruttiva, e per la tecnologia che li rendeva gli unici scafi da diporto realmente inaffondabili, anche se tagliati in più tronconi o gettati dal X piano di…


Attento a ciò che non si vede…

Non soffermarti all’aspetto esteriore! Spesso ciò che è all’interno di uno scafo luccicante è terrorizzante e trasforma la tua spesa nell’investimento più inutile e deleterio della tua vita. Impianti elettrici fatiscenti e mascherati dietro un pannello pulito e sigillato, prese a mare bloccate o ossidate, in pratica INUTILIZZABILI IN CASO DI NECESSITÀ, cablaggi dei motori vecchi e mai manutenuti, ecc… COME FAI A SAPERLO SE NON PUOI VERIFICARLO? PAGARE È L’AZIONE PIÙ SEMPLICE DEL MONDO; LE RAGIONI PER CUI LO FAI A VOLTE SONO ERRATE, e possono costarti tempo sottratto alle tue meritate vacanze e, soprattutto, ulteriore denaro. Non sono rare esperienze nelle quali, dopo aver comprato, sia stato necessario, per l’acquirente inesperto, dover spendere una cifra pari al prezzo pagato per rendere la barca almeno utilizzabile, con il risultato di aver in definitiva ACQUISTATO UN GUSCIO DI PLASTICA INSERVIBILE. Se la tua intenzione è quella di poter navigare davvero con la tua barca appena acquistata, DEVI AVERE DELLE CERTEZZE, che solo chi naviga e ha a che fare con le barche da molti anni può aiutarti ad ottenere. RICORDA CHE LA SCELTA SBAGLIATA COSTA CARA; se la scelta riguarda la barca, ti costerà più cara di qualsiasi altro bene, perché le imbarcazioni hanno un mercato poco obiettivo e soggetto all’alea di trovare il vero appassionato che dia valore a ciò che vuoi vendere. Dunque, ciò che di meglio puoi fare per far sì che l’investimento sia il meno svantaggioso possibile per te, è ACQUISTARE BENE. Se vuoi un aiuto nel farlo al meglio, contattami per email a info@fishermanamericani.com. A ciò, ti consiglio vivamente di valutare il “fisherman’s report” personalizzato, che ti aiuterà ad acquisire le necessarie conoscenze sulla barca che sei intenzionato ad acquistare. Il fisherman’s report ti sarà indispensabile per massimizzare l’utilità del denaro che impiegherai per comprare l’oggetto…