Sempre più spesso constato gli effetti (sulle preferenze di acquisto) di una vera e propria invasione di bow thrusters e stern thrusters (eliche di manovra di prua e di poppa), anche a bordo di barche orientate alla pesca sportiva.
Non esiste, effettivamente, legge che vieti l’installazione di tali dispositivi di ausilio alla manovra a bordo di un fisherman…
Tuttavia, quella che nel mio immaginario è sempre stata una tipologia di BARCA VOTATA ALL’ ESSENZIALE, in ossequio al detto marinaro che recita che “ciò che non c’è non si rompe”, vede la presenza sempre più massiccia di eliche di prua ed eliche di poppa.
Qualche interrogativo sulle ragioni che portino i cantieri a montare tali dispositivi su un fisherman o presunto tale, nasce spontaneo (almeno a me):
1. Li installano per ragioni commerciali?
(Dotazione più ricca= barca più completa e più appetibile)
2. Li installano per agevolare i diportisti alle prime armi?
3. O le installano per arginare un E R R O R E PROGETTUALE?
Le due domande possono trovare risposta semplicemente constatando che, effettivamente, il mercato ci abbia abituato e in un certo senso assuefatto all’idea che ormai
IL SUPERFLUO SIA IRRINUNCIABILE
soprattutto se parliamo di beni voluttuari come le barche; analogamente, sempre più diportisti novizi si avvicinano al mondo della nautica specialistica del fisherman proprio per la passione per la pesca sportiva che li accompagna sin da giovani, per cui è plausibile che possa essere utile un ausilio alla manovra per il conducente alle prime armi, in spazi ristretti, soprattutto se la barca è monomotore e questi frequenta nei mesi estivi le affollate marine di mezza Italia.
Ciò che tuttavia mi preoccupa maggiormente quando, durante le consulenze o la redazione dei miei Fisherman’s Report, analizzo un fisherman (o considerato tale) è il seguente interrogativo:
qual è il vero motivo che porta alcuni cantieri a dotare di eliche di prua e/o di poppa le loro imbarcazioni?
L’eventualità di un errore progettuale, in tali casi, è sempre dietro l’angolo.
La storia del fisherman Made in USA è costellata di esempi di perfezione progettuale, come ad esempio il Viking 45, barca che il cantiere vantava, quando fu lanciata sul mercato, non necessitare di alcun dispositivo di ausilio alla manovra ed addirittura dei correttori di assetto. Infatti tale modello era venduto senza tali accessori di serie e le principali riviste di settore d’oltreoceano decantavano, nei loro test, la naturale perfezione dell’assetto di navigazione nonché l’assoluta maneggevolezza in manovra.
COROLLARIO–>Un fisherman che possa fregiarsi a buon diritto di tale nome DEVE POTERSI MANOVRARE IN QUALUNQUE CONDIZIONE METEOMARINA MEDIANTE L’UTILIZZO DELLE SOLE MANETTE, A BARRA DRITTA.
Con il Madeira II (un Topaz 32 Express) mi basta invertire il senso di marcia dei motori per farla ruotare su se stessa e tale abilità non dev’essere una eccezione ma LA REGOLA!
Una barca impacciata in manovra senza l’utilizzo di eliche di prua o di poppa è una barca, a mio modo di vedere, MAL PROGETTATA!
DIFFIDATE DALLE COMPLICAZIONI SPACCIATE PER VALORI AGGIUNTI, OVE IMPOSTE!
ed approfondire le reali motivazioni della presenza di questi equipaggiamenti a bordo della barca che state per acquistare.
Nel corso della mia esperienza diportistica ho visto, purtroppo, tanti casi di “arrabattamento” dell’ultimo minuto su scafi di nuova concezione, dotati di serie di eliche di manovra per “salvarne le performance” all’atto della presentazione ufficiale.
RICORDATE: UNA BARCA SEMPLICE È PIÙ AFFIDABILE DI UNA BARCA COMPLESSA.
Buon mare e Buona lettura
Benedetto Rutigliano
Autore di Fisherman Americani
Autore di“Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”
Autore di“La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook
Scrittore per la rivista Pesca in Mare
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