barche usate

Come scegliere un fisherman “nuovo”

Siccome il mercato odierno non offre la possibilità a questo blog così cementato sui vecchi canoni stilistici e funzionali che hanno fatto del fisherman una barca ambita da una ampia fascia di utenti, sono ancora una volta costretto (si fa per dire…) ad occuparmi di vecchie barche. Ed è per questo che, come primo suggerimento, invito chiunque ami l’idea di possedere un vero fisherman, a documentarsi sul passato, recente e meno recente, della nautica specialistica d’oltreoceano che, volenti o nolenti, è da sempre la stella polare che ispira e guida i cantieri più dediti alla tipologia di barche in questione, anche quelli al di qua dell’Oceano Atlantico. Suggerisco di consultare la guida “Barche da pesca di ieri e di oggi” (link qui), che ho concepito per dare la possibilità al lettore di trovare al suo interno tutti i dati e le osservazioni essenziali alla scelta su ciascun modello analizzato, senza dover continuare a scartabellare vecchi forum online o chiedere risposte che non arriveranno mai da parte di cantieri spesso defunti. Il vecchio molto spesso è la base di rinnovamento di progetti validissimi, che non trovano eredi nella produzione odierna sempre più promiscua e sempre meno specializzata. In secondo luogo, suggerisco di non trascurare ciò che l’opinione comune scarta: mi riferisco a barche EFB con caratteristiche di navigazione pregevoli, che possono essere acquistate a poco prezzo ed eventualmente rimotorizzate in economia; mi riferisco anche a barche non dotate di accessori che si ritengono fondamentali (ad esempio hard-top), poiché spesso è preferibile che l’accessorio originale manchi, per poter far leva sul prezzo di acquisto, piuttosto che avere un hard-top posticcio, mal montato, che viola l’originalità (e quindi l’equilibrio generale) della barca stessa. Estratto analisi tribologica olio motore di un fisherman usato: in mancanza di una perizia a valore legale, questi risultati, che…


Perché analizzare l’olio motore ed invertitore di una barca usata?

L’analisi tribologica dell’olio motore è un processo di valutazione delle proprietà dell’olio attraverso l’analisi delle sue caratteristiche chimiche e fisiche per comprendere come interagisce con le superfici metalliche dei componenti del motore durante il funzionamento. La tribologia si occupa dello studio dell’usura, dell’attrito e della lubrificazione tra superfici in movimento relative, e nel caso dell’olio motore, questa analisi mira a identificare segni di deterioramento, contaminazione, presenza di metalli usurati, viscosità, livello di additivi e altre condizioni che potrebbero indicare problemi o anomalie nel motore. I principali obiettivi di un’analisi tribologica dell’olio motore sono:1. Monitorare l’usura dei componenti: La presenza di particelle metalliche nell’olio può indicare usura anomala.2. Verificare l’efficacia della lubrificazione: Determinare se l’olio sta facendo bene il suo lavoro di ridurre l’attrito e prevenire danni ai componenti.3. Controllare la qualità dell’olio: Stabilire se l’olio mantiene ancora le proprietà ottimali o se è necessario cambiarlo.4. Prevedere problemi futuri: Rilevare segnali di problemi che potrebbero portare a guasti meccanici prima che accadano, permettendo interventi preventivi. L’analisi tribologica dell’olio è, dunque, fondamentale per la manutenzione preventiva dei motori, specialmente in ambito industriale e marittimo, per evitare danni costosi e prolungare la vita utile dei motori. In sede di perizia, l’analisi in questione ha valore preventivo di eventuali avarie in procinto di manifestarsi, e quindi è funzionale alla composizione del valore congruo della barca che ci accingiamo ad acquistare. Le nostre perizie offrono come servizio accessorio l’analisi degli olii motori, invertitori e generatori. Per avere un preventivo dettagliato e conoscere tutti i servizi accessori eseguibili in perizia, contattatemi a info@fishermanamericani.com. Buon mare, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di BariWhatsApp: 348/6562148E-Mail: info@fishermanamericani.comAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una…


Quando la perizia dà parere negativo

Posto che una perizia nautica non ha il compito di emanare sentenze, ma di illustrare lo stato di ogni struttura e componente, impiantistica e non, di una imbarcazione, un bilancio negativo della relazione peritale può essere interpretata in due modi, essenzialmente. INTERPRETAZIONE POSITIVA: ho speso una certa somma per NON comprare una barca usata, il che è una salvezza di portafoglio, visto che generalmente l’esborso sarebbe stato di qualche decina di migliaia di euro, nella migliore delle ipotesi, e per la perizia si è spesa una cifra decimale rispetto al prezzo della barca. In sostanza, dunque, vale la similitudine tra compenso di perizia e premio assicurativo. Rinuncio ad una certa somma di denaro per “salvare” un’altra somma di denaro molto più grande;INTERPRETAZIONE NEGATIVA: sono stato avventato nella scelta fai-da-te, basata sui gusti e sul fattore emotivo, di una barca che si è rivelata antieconomica da rimettere in ordine. In ogni caso, l’affiancamento di un professionista anche nella fase di scelta delle barche tra le quali scegliere quella “eletta”, è quantomeno plausibile per ridurre al minimo anche il rischio di periziare una barca usata non destinata all’acquisto. A giochi ormai fatti, comunque, la perizia nautica “bocciante” dà sempre la possibilità di valutare con serenità l’opportunità di riparare una barca che per noi può avere un significato che vada oltre il fattore meramente economico, ricordandoci che qualsiasi oggetto di umana fattura è quasi sempre riparabile: può essere che di quel modello specifico non vi sia più disponibilità di altri esemplari meglio conservati o, ancora, che quella barca era già stata la barca di famiglia o di un caro amico, e dunque al fattore economico subentra un valore superiore, quello soggettivo-affettivo. Morale della favola: procediamo con prudenza sin dal giungere in noi dell’idea di acquistare una barca usata, per evitare di spendere denaro…


C’è del marcio in carena?

La perizia nautica a valore legale può essere integrata da alcuni servizi accessori, alcuni dei quali molto consigliabili in caso di barche con più di quindici anni di età o con tecnologie costruttive che possono dare adito a dubbi sull’integrità delle strutture. Uno di questi servizi accessori è il controllo umidità delle “pelli” dell’imbarcazione. Questo controllo può essere effettuato con diverse metodologie, a discrezione del professionista. Le variabili sono la profondità e l’intervallo tra i punti di rilevamento del tasso di umidità. Ad esempio, per barche in laminato pieno prive di schiumatura, un rilievo fatto entro i 10 millimetri di profondità dalla superficie di appoggio è più che sufficiente; in caso di costruzioni in sandwich, oppure in presenza di schiumatura, si attuerà un rilievo a maggiori profondità, per intercettare eventuali sacche umide attraverso le diverse tipologie di materiale con maggiori attitudini igroscopiche nel tempo. Un tasso di umidità oltre la soglia limite in carena più fornire seri indizi di osmosi o marcescenze, anche non immediatamente percepibili ad occhio, ma che possono essere il presupposto di interventi di una certa invasività e costo in futuro. Misuratore di umidità per nautica Un tasso di umidità preoccupante su calpestii ed altre zone dell’opera morta può essere foriero di interventi non così gravi ed esosi come nel primo caso, ma comunque esigenti maestranze qualificate per assicurarsi un risultato non mal “rattoppato”, ma risolutivo ed esteticamente rifinito. Questi rilievi servono, come ogni altro rilievo effettuato dal perito, a quantificare un valore commerciale equo di una imbarcazione usata. Trascurare la possibilità di problemi tanto gravi, quanto talvolta subdoli ed occulti, può significare acquistare non una barca usata pronta per l’utilizzo, ma un debito a lunga scadenza. Richiedi maggiori informazioni sulla perizia nautica per la barca usata alla quale sei interessato scrivendo a info@fishermanamericani.com Buon mare, Benedetto…


L’autunno porta consiglio (e nuove barche usate)

Archiviata l’estate, cominciano i primi grattacapi sulle manutenzioni ordinarie e straordinarie (ahimè) da effettuare sulle nostre barche. C’è chi ha potuto trascorrere, più o meno senza noie, vacanze a bordo in serenità, chi invece ha patito un fermo barca a causa di un’avaria dell’ultimo minuto, cose che, tra l’altro, accadono sempre sul più bello, magari giusto il giorno prima di mollare gli ormeggi per il trasferimento nella località di vacanza… Tra chi è estenuato ed un po’ deluso dal decorso delle tanto agognate vacanze, e chi, pur soddisfatto, ha maturato l’idea di una barca migliore per le proprie mutate esigenze, il mercato da settembre in poi subisce sempre un ricorsivo riapprovvigionamento di forze “nuove”, anche se non è tutto oro quello che luccica. In questo torna utile la figura del consulente nautico, che grazie ad un metodo di ricerca, selezione ed analisi, riesce a discernere gli specchietti per allodole da opportunità obiettivamente appetibili per il cliente. Il Percorso di Consulenza Pre-Acquisto è un lavoro di team, un team composto da due player: il professionista ed il cliente. Da una parte la competenza e lo spirito di analisi oggettivo ed astratto da emotività ed impulsività, dall’altra l’esigenza ed i gusti personali, dunque il fattore soggettivo, creeranno assieme il mix giusto per ottenere una “barca target” da portare a casa al giusto prezzo, destinata a rimanere con noi per diverse stagioni, con la consapevolezza di poterla impiegare al meglio per la pesca sportiva, piuttosto che per il diporto con la famiglia o amici. Qualunque sia l’impiego della vostra futura barca usata, è essenziale che tale impiego avvenga in piena sicurezza. Infatti, l’acquisto di una barca usata non è solo una questione di stile, di dotazioni, di potenza installata, di consumi, di posti letto, ma soprattutto di poter navigare in sicurezza e di…


Vogliamo barche per navigare con stile, o solo barche per “fare stile”?

Ero in mare per il mio bagno quotidiano nella solita località salentina dove, da circa 30 anni a questa parte, trascorro quasi tutto il mese di Agosto. Racconto questo piccolo aneddoto perché riguarda una barca che non rientra tra quelle di cui tratto io, ma che inspiegabilmente ha sempre “arredato” l’immagine che ho del me stesso… canuto et biancho (semicit.) Ero di spalle alla spiaggia e guardavo verso il largo, tra la punta del braccio di ponente del porto e la prima di una serie di isolette che creano una barriera parallela alla battigia, quando intravedo una sagoma a prima vista tozza e barcollante, ma che poi si è rivelata agli occhi come una sagoma a me conosciuta e che mi ha sempre destato fascino.Una barca alla quale ti avvicini con la curiosità di un bambino e la reverenza che si usa quando ascolti i racconti di un anziano: questa barca nasce per vivere il mare in ogni suo umore, e per saperlo affrontare. Un Grand Banks Yachts 36 Classic ti espone tutti insieme i valori perduti nella vita contemporanea, tramite il suo modo di andar per mare e le sue forme apparentemente tagliate con l’accetta: la costanza, la prudenza, la sobrietà, il rispetto, la grazia. Un trawler Grand Banks può piacere o no, ma non può innescare critiche. Perché un Grand Banks semplicemente “è”, o non è. Chissà se avrò le sostanze e la salute per arredare quella immagine di me, vecchio, al timone di un trawler come questo. Buon mare, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di Bari e BATWhatsApp: 348/6562148E-Mail: info@fishermanamericani.comAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore…


Il marchio è un valore aggiunto, non una garanzia

E se vi dicessi che la maggior percentuale di problemi strutturali vengono rilevati proprio su barche blasonate, ci credereste? La ragione di questo paradosso è molto semplice: le barche “di marca” si comprano il più delle volte senza far analisi di sorta, poiché si considera il brand noto come una garanzia. Ma la realtà è che il tempo e gli elementi naturali lavorano incessantemente giorno dopo giorno su qualsiasi struttura a contatto con il mare, ivi inclusi gli scafi di cantieri noti per la qualità delle loro costruzioni. L’istinto del diportista porta ad affrettarsi all’acquisto del fisherman tanto desiderato, nel timore di perdere quello che sembra un affare, o che qualcun altro si insinui nella trattativa e se lo accaparri. In questo trambusto di emozioni ed ansie, ciò che si evita sono quelle che spesso si considerano “perdite di tempo”, cioè PERIZIE, SOPRALLUOGHI, ISPEZIONI. Accade, dunque, di comprare a scatola chiusa barche di costo anche molto rilevante, che nascondono problematiche ancora più costose da risolvere.  Ecco perché il mercato propone spesso barche che, ad intermittenza, appaiono e scompaiono dagli annunci. Con ciò non voglio assolutamente insinuare che tutte le barche che passano di mano in mano nell’arco di poco tempo nascondano difetti o avarie gravi e costose da riparare, ma di certo questo può essere un campanello di allarme che dovrebbe indurci a far periziare la barca, poiché, al contrario, potrebbe nascondersi un vero affare. Ma nel caso non lo fosse, con una perizia od un sopralluogo avreste comunque risparmiato un bel po’ di denari da impiegare su una barca realmente sana. Ecco il perché della mia insistenza sul sensibilizzare i diportisti verso dispositivi di assicurazione dell’investimento nautico, quali perizie e sopralluoghi di fatto sono. Acquistare è un attimo; avere una barca usata realmente sana ed efficiente è cosa molto…


Il consulente nautico non serve a niente

Solitamente, quando si fa una nuova esperienza, che sia lavorativa piuttosto che di diletto, si tende ad affiancarsi a qualcuno che possa esserci in qualche modo da guida. Questo soprattutto quando ci sono di mezzo i soldi. Nella nautica avviene l’esatto contrario: si parte da soli, si persevera nella scelta autonoma di barche che si pensa idonee per se stessi, salvo poi accorgerci che ci piace fare con la barca anche altro, ed è lì che rivalutiamo la bontà dell’agire da soli. Spesso mi capita di parlare con persone che mi contattano per chiedermi semplicemente se io abbia “a disposizione” questa o quella barca da pesca. In questi casi (la maggior parte, per la verità) mi riesce difficile, se non impossibile, spiegare perché non ho barche disponibili. Una ragione è prettamente legale e professionale: non sono né commerciante di barche, né broker. L’altra ragione è incomprensibile a coloro i quali, nuovi del settore nautico, mi chiedano la disponibilità di una barca che magari hanno visto in copertina di qualche mio articolo di blog: sono consulente nautico e perito. Ma cosa fa un consulente nautico? Per prima cosa, ascolta il cliente. Ma molto spesso il cliente ha fretta di andare a mare, e vuole direttamente acquistare;Seleziona: anche in questo caso, questa funzione sembra alquanto inutile, in quanto si pensa che i canali di ricerca del consulente siano gli stessi che si possono utilizzare in autonomia.Esamina: pregi, difetti dei vari modelli selezionati, modo di navigare, accoppiamento con la motorizzazione degli esemplari specifici individuati, ecc… Ma in fin dei conti sono valutazioni che si possono fare anche da sé;Parla con il venditore: lo ascolta, fa delle domande strategiche per capire lo storico della barca, le abitudini di utilizzo e di manutenzione del proprietario, per carpire eventuali ambiguità nel suo racconto;Fornisce servizi che servono…


Il sopralluogo preventivo: perché e quando conviene?

Esistono casi in cui è antieconomico effettuare una perizia pre-acquisto intera, penso a barche di valore ma molto datate, di cui non si conosce lo stato delle parti più importanti di cui sono composte, che sono sempre anche quelle più costose da ripristinare. Per evitare di gettar via denaro su una perizia pre-acquisto, ho ideato un servizio propedeutico alla stessa, che costa solo il 20% della prima: il sopralluogo preventivo. ESEMPIO: la perizia pre-acquisto di una barca di 45 piedi costa 4.000 Euro; effettuando un sopralluogo preventivo, sborserete solo 800 Euro, un rischio molto inferiore al primo nel caso la barca risulti irrimediabilmente danneggiata. Nel caso in cui, invece, l’esito del sopralluogo sia positivo, potrete procedere tranquillamente alla negoziazione del prezzo di acquisto, eventualmente supportati da una perizia pre-acquisto a valore legale, se vorrete. È un servizio indicato in caso, dunque, di barche importanti, con più di 25 anni di età, sebbene possa essere utile anche per barche più giovani di notevoli dimensioni, sulle quali sostenere il costo della perizia pre-acquisto è prematuro, perché magari non siamo ancora sicuri dell’acquisto, oppure perché abbiamo gravi indizi della potenziale presenza di problemi seri sulla stessa. Lo consiglio, altresì, ogni qual volta ci si trovi davanti a barche in disuso, o addirittura abbandonate per anni, su piazzale o all’ormeggio, casi in cui non si intende sostenere spendere migliaia di euro per una perizia pre-acquisto, e poi magari sentirsi dire dal perito che la barca è sostanzialmente “un rottame”. Chiedimi maggiori informazioni scrivendomi a info@fishermanamericani.com con oggetto dell’e-mail “INFO SOPRALLUOGO“. E’ gratis! Buon Mare, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di BariWhatsApp: 348/6562148E-Mail: info@fishermanamericani.comAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare…


Piedi bagnati in pozzetto? Ecco la soluzione

Un problema spesso pernicioso delle barche di piccole dimensioni (diciamo entro i 24 piedi di lunghezza, salvo rari sforamenti) motorizzate fuoribordo o entrofuoribordo, è la tendenza a bagnare il calpestio del pozzetto in determinate condizioni. Posto che la tecnologia di progettazione incide molto su questo vizio, la rimotorizzazione e la modifica dei carichi a bordo può inficiare l’assetto statico e dinamico della barca, tanto da pregiudicare la corretta funzionalità dei drenaggi e degli ombrinali di scarico. Come porre rimedio a questo problema molto sentito soprattutto da chi pesca tutto l’anno e da chi spesso si trova ad armeggiare con ami e raffi a portata di piede o di stinco? Calpestare una coperta bagnata è una componente di rischio notevole, e se vi si aggiungono condizioni di mare ostico al giardinetto o da poppa, il mix potrebbe creare disconfort e pericolo per i componenti dell’equipaggio. N.B.: in questo breve articolo affronto solamente soluzioni ufficiali e patrocinate da aziende affidabili e con esperienza in campo nautico, tralasciando le soluzioni fai-da-te, che lascio a chi voglia cimentarsi nel “bricolage di bordo” a proprio rischio e pericolo. La soluzione adottata da una azienda statunitense dedita alla produzione custom e semi-custom di hardware per imbarcazioni da pesca sportiva è semplice quanto geniale: ridisegnare l’ombrinale di scarico, in modo tale da alloggiare non una comune membrana di tipo “flapper”, ma una bocca interna che si apre solo quando il flusso d’acqua segue un senso, e restando serrata quando l’acqua proviene dall’esterno. Per sostituire i vecchi ombrinali con questi, è necessario studiare una serie di caratteristiche che ci permetteranno di centrare il modello di ombrinale evoluto e di far rientrare l’annoso problema dell’acqua perenne in pozzetto. Per risolvere il problema del pozzetto bagnato del tuo fisherman, ti invito a fissare una consulenza al seguente link: LINK CONSULENZA…