Barche americane

L’alternativa di qualità al legno naturale

Durante la mia esperienza di consulente nautico, ho avuto modo di studiare diversi prodotti nautici alternativi al legno naturale. Quando sono approdato nel mondo Amtico, però, la mia considerazione del termine “qualità”, in campo di pavimentazioni nautiche sintetiche, è cambiata. Amtico Marine Flooring produce i suoi pavimenti interamente in Regno Unito, e questo già di per sé pone i suoi prodotti su una fascia di costo superiore alla media dei sintetici più diffusi, a cui fa da contraltare una rifinitura ed una possibilità di personalizzazione con pochi pari nel settore. La possibilità di personalizzazione della pavimentazione Amtico Marine Flooring coinvolge:– le dimensioni dei “mattoni” (in gergo tecnico “plance”)– le tonalità delle “fugature” (in g.t. “stripping”)– le mordenzature della pavimentazione, che vanno da varie riproduzioni (fedelissime, provare per credere) di essenze naturali di legno, fino a diverse tipologie di marmi e pietra Tra i brand di fisherman che hanno adottato prodotti di pavimentazione Amtico Marine, mi piace citare Riviera, Tiara, Viking, Davis, Hatteras, Hargrave, e molti altri che ometto non per scarsa importanza. Ecco due esempi di abbinamento di pavimentazione Amtico Marine Flooring, una in tonalità teak, l’altra in ciliegio. A ciascuna è stata affiancata una fugatura di contrasto, che allo stesso tempo esalti la mordenzatura della plancia: Le possibilità di personalizzazione offerte della gamma di pavimentazioni Amtico Marine Flooring sono le più disparate, e sicuramente tra queste, c’è la combinazione che meglio si abbina agli arredi della tua barca. I prodotti Amtico Marine sono garantiti dieci anni, se applicati con collanti Amtico, e sono provvisti di uno strato di usura di 0.55 mm di spessore. Per una consulenza tecnica sulla pavimentazione Amtico Marine Flooring e per configurare l’abbinamento più adatto alla tua barca, puoi scrivermi ad info@fishermanamericani.com scrivendo nell’oggetto dell’e-mail “INFO AMTICO“. Buon mare, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA…


Svezia compra USA: il caso Edgewater

E’ notizia di poche ore prima della stesura di questo breve articolo che il cantiere Edgewater, LLC sia stato acquistato dal gruppo scandinavo Nimbus per il corrispettivo in contanti di 9.5 milioni di dollari USA. Ciò che balza all’occhio è che l’azienda abbia prodotto un EBIT (un utile prima di interessi ed imposte) del 6,3% su un fatturato di 47,7 milioni di USD, cui corrispondono circa 300 barche vendute nel 2022. Il margine di profitto è alquanto sottile, segno che, nonostante i lauti listini dei fisherman americani nuovi dei giorni nostri, il costo di produzione è straordinariamente elevato. Chissà cos’avrà in mente Nimbus, con riguardo al destino di Edgewater, la creatura di Bob Dougherty. Il bilancio del cantiere statunitense, questo è certo, sarà consolidato nei conti di Nimbus già alla chiusura dell’esercizio corrente. La cosa che balza agli occhi, analizzando la poca contabilità disponibile su Edgewater, è che lo stabilimento è stato valutato 3.5 milioni di USD, il fatturato del 2022 è di 47.7 milioni di USD e il valore di acquisto dell’intera azienda è di “soli” 9.5 milioni di USD. Sicuramente i 165 dipendenti ed il margine di profitto basso hanno avuto il loro peso nel valore di acquisto del cantiere che, si spera, non abbia il triste destino di tanti altri brand persi per strada (leggasi Post, Cavileer, Topaz, Predator, Ocean, ecc…) e che, anzi, ritrovi nuova linfa dai capitali nord-europei. Mi piace sperare, perché essere sempre pessimisti dicono faccia male alle coronarie… PS: ECCO IL VIDEO SULL’ARGOMENTO: Buon Mare, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di BariWhatsApp: 348/6562148E-Mail: info@fishermanamericani.comAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La…


Whitewater 28: la perla nascosta delle offshore fishing boats

Whitewater nasce come costola di un altro notissimo marchio americano attivo nella produzione di center console da pesca sportiva sin dal 1974: Sea Vee. Questo marchio esiste da più di 40 anni ormai, ed ha la peculiarità di costruire su ordinazione: ogni modello può essere realizzato con motorizzazioni fuoribordo, entrobordo in linea d’asse o con jackshaft, oppure con EFB. La qualità dei materiali e la ridondanza della costruzione fanno sì che questi scafi durino decenni, anche se sottoposti alle sollecitazioni tipiche dell’impiego in charter. La carena a V profonda con 24 gradi di deadrise rendono il 28 piedi, di cui qui scrivo, un vero destriero oceanico, con i vantaggi e svantaggi (per talune tecniche di pesca, ndr) tipici di carene così estreme. La potenza a poppa dovrà abbondare perché questo scafo esprima al meglio le sue potenzialità, lo spazio a bordo è sovrabbondante sia come superfici calpestabili, sia come aree di stivaggio del pescato sotto i pagliolati, con vasche del vivo amplissime, fish boxes coibentati e gelcoattati internamente, provvisti di maceratori e drenaggio diretto fuorobordo, una console che, all’interno, consente di posizionare in ordine e con chiarezza tutti i cablaggi elettrici ed elettronici, in modo tale da poter intervenire tempestivamente in caso di avaria in mare. Certamente non sarà la barca ideale per pescare con i sabiki… ma se desideri una barca da altura, in grado all’occorrenza di portarti in traversata da un capo all’altro del mare in sicurezza, Whitewater costruisce barche in grado di garantirtelo. Buon mare, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di BariWhatsApp: 348/6562148E-Mail: info@fishermanamericani.comAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da Pesca Perfetta-…


Edgewater 170 CC: un piccolo fisherman sempre attuale

Questa barca fa parte della così chiamata dal costruttore “Heritage Series”, cioè la gamma classica del cantiere floridense. Il 170 CC unisce, in soli 4.8 m di scafo per 2.2m di larghezza, tutto quanto serve al pescasportivo costiero mediterraneo, che ami dedicare anche qualche battuta di pesca ai grandi pelagici: visto che la capacità di carico di questa barca è di ben 365kg… un equipaggio di due persone di media corporatura lascia spazio e carico disponibile a prede di mole, e ne avanza pure! La costruzione è la solita di Edgewater: schiumatura integrale a cellula chiusa, con pelli in vetroresina ad alto spessore per scafo e coperta stratificate in infusione. La qualità, sul 170 CC, c’è ovunque, con qualche concessione alle rifiniture dove non batte il sole, eppure la solidità di questa barca ne garantisce la durata nel tempo e le consente di affrontare accidentali cambi repentini di condizioni meteo. Una nota che evidenza la sostanza di questo piccolo fisherman costruito da grande, è la piastra in acciaio inox di fissaggio dei controdadi del motore. Il 170 CC può essere motorizzato con potenze fino a ben 115cv, trasporta 113 litri di benzina e, grazie al suo baglio massimo di m 2,20, è in grado di garantire spazio in pozzetto per un totale di 4 mq, con in più un inaspettato vano in console, utile anche per riporre le attrezzature da pesca, oltre che come vano tecnico. E’ apprezzabile che un cantiere di radici nobili come Edgewater (il brand fu fondato nel 1992 da Bob Dougherty, il vicepresidente di Boston Whaler, nonché mente e mano che avviò anche il marchio Everglades assieme al figlio Stephen) conservi una ristretta gamma di barche che incarnano anche le basi di un design, quello Heritage appunto, che vedono nelle linee disegnate per ragioni di funzionalità…


Due motori in 23 piedi? Con il Reefrunner 230, sì!

Una mosca bianca nel panorama dei center console moderni, che spingono sempre più in su l’asticella delle dimensioni di scafo minime per le motorizzazioni fuoribordo, vuoi perché le potenze dei motori sono salite vertiginosamente, vuoi perché il mercato ha nel suo DNA la caratteristica di spingere ad una spesa maggiore, che qui si giustifica con la scelta obbligata -per chi vuole il bimotore- ad orientarsi su uno scafo più grande. Per aver prova di questo cambiamento, basta guardare a modelli vetusti: Boston Whaler offriva la possibilità della doppia motorizzazione già sui 21 piedi (chi non ricorda i vecchi Revenge ed Outrage?), così come Robalo, Wellcraft e la maggior parte dei costruttori di fisherman fuoribordo statunitensi. La scusa ufficiale che qualsiasi cantiere riferirà in risposta al vostro interrogativo a riguardo, sarà che il cliente ormai vuole lo specchio di poppa chiuso e due plancette di poppa, o addirittura la tuna door anche su taglie di fisherman molto piccole. Scusa plausibile, se non che, con i bagli cui ci hanno ormai abituato, più vicini ai 25 piedi dell’epoca che non ai pari taglia di qualche lustro fa, ci sarebbe comunque spazio sufficiente a far convivere due motori fuoribordo attuali di media potenza con l’allestimento di poppa sopra descritto. D’accordo, questo Reefrunner 230 Open non avrà la tuna door, ma dimostra chiaramente come uno specchio di poppa chiuso con due plancette in stampata possano coesistere anche in presenza di due motori da 150 hp, il tutto su uno scafo di 23 piedi! In un baglio massimo di 2.46m questa barca accoglie un singolo motore o una soluzione doppia fino a 300hp, il tutto installato su uno scafo che fa misurare una deadrise poppiera di 22.5 gradi, sufficienti ed abbondanti per qualsiasi condizione meteomarina normalmente o accidentalmente incontrabili nella acque che bagnano il nostro…


Hybrid center console: perché e per chi

Cari amici, come ormai di consueto, anche nel numero di Maggio 2021 è presente il mio contributo alla rivista cartacea Pesca in Mare. Nella rubrica Pesca&Nautica, questo mese parlo di: FISHERMAN C.C. IBRIDI: COSA SONO? E’ nata una tipologia di barca da pesca americana che potrebbe diventare interessante anche per il nostro mercato. Vediamo insieme nel dettaglio di cosa si tratta, con esempi di modelli già in vendita da parte dei cantieri più blasonati. Qualora vi foste persi il numero di Pesca in Mare di Maggio 2021, vi rimetto il file pdf consultabile gratuitamente cliccando qui sotto: SCARICA QUI L’INTERO ARTICOLO P.S. Ecco il nuovo libro sulle barche da pesca: CLICCA QUI. A presto e Buon Mare, Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani (anche eBook) Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMANAMERICANI Podcast


Fisherman americani: i grandi soffrono, i piccoli decollano

Hatteras Yachts, reduce da un periodo in cui ha rasentato la bancarotta solo due anni fa, è stata ceduta poco meno di due settimane or sono dalla proprietaria Brunswick Marine alla cifra di 34 milioni di dollari al gruppo Bass Pro Shops. In realtà i 25 milioni citati non sono stati corrisposti come somma d’acquisto del marchio, ma come “impegno” d’investirli in organico e in ammodernamento delle strutture produttive. Al contrario, cantieri impegnati nella costruzione di fisherman di piccole e medie dimensioni, crescono e raddoppiano, come Boston Whaler che ha visto riconvertita una sede originariamente di Sea Ray, sulla Palm Coast, per la produzione dei suoi modelli, la cui richiesta è cresciuta del 40% rispetto allo scorso anno. Non solo: è di pochi giorni fa la notizia che Brunswick stia per riaprire lo stabilimento di Flager County, con una assunzione di 440 unità di organico, per cercare di accorciare i tempi di consegna che, al momento, vedono le linee produttive impegnate fino a tutto il 2022. Come Hatteras, altri marchi sono addirittura spariti dalle scene negli ultimi anni (da Ocean a Post, Cavileer, Cabo e molti altri marchi di fisherman meno noti in Europa) ed alcuni parimenti soffrono, come Viking, che ha visto addirittura rischiare di dover eliminare dalla gamma di modelli il 92Ced il 93MY, a causa delle stringenti normative antinquinamento sui motori nautici a gasolio. tant’è che proprio Viking si è “attrezzata” con Valhalla, un marchio che tratta esclusivamente center console fuoribordo, tipologia di fisherman che oggi va per la maggiore. Forse, osservando i listini, si può desumere parte della sofferenza dei costruttori di grandi sportfisherman in scala industriale. I prezzi dei convertibles dai 60 piedi in su di Hatteras e Viking sono molto meno ridotti, rispetto al passato, di quelli di barche di produzione semicustom di pari…


Accessori per la pesca e dove installarli

Ogni barca da pesca, perfino tra le americane più blasonate, prima o poi subisce integrazioni con accessori più o meno invasivi che l’armatore ritiene indispensabili. Ma ci sono modi per non spendere un capitale, non stravolgere il layout della barca ed al contempo renderla più funzionale alle proprie esigenze. Qualche esempio: portacanne a riposo; occhielli di aggancio; portaesche o rastrelliere per artificiali dove il cantiere non ne ha previsti. … e chi più ne ha, più ne metta. Durante la mia esperienza diportistica ed alieutica ho avuto modo di testare vari accessori delle più svariate qualità. Posso affermare di aver trovato estremamente utili, tanto per citare qualcuno di questi accessori, le RASTRELLIERE PORTACANNE INOX Queste consentono di sfruttare zone normalmente difficilmente utilizzabili, come ad esempio le porzioni dei casseri dei motori entrofuoribordo, solitamente dotate di semplici maniglie. Queste rastrelliere assolveranno al duplice scopo di aprire il cassero ma anche di tenere in sicurezza le canne a riposo durante la navigazione. Altro esempio gli occhielli, utili per le più svariate esigenze : dai divergenti alle pinze di sgancio per rostrati per le canne inserite nei portacanne a falchetta, finanche ai sagolini dei parabordi: OCCHIELLI INOX MULTIUSO Questi potranno essere fissati nei più svariati punti dell’imbarcazione in base alle esigenze: dalle falchette alle paratie verticali, fino al tettuccio dell’hard top o in corrispondenza dei punti di posizionamenti dei parabordi. Ve ne sono di svariate dimensioni, in base alla portata ed alle dimensioni dei sistemi di aggancio che dovranno accogliere. Un accessorio che ultimamente sta trovando giusta collocazione nei più moderni progetti di fisherman di serie, è costituito da una rastrelliera, fissa od asportabile, che riporta vari tipi di agganci e passaggi per utensili (coltelli, forbici, pinze) ed artificiali. Questo, se posizionato in zone non soggette al transito veloce dei membri dell’equipaggio, può…


Un tempo esistevano i piccoli bimotore…

Come può il mercato assicurarsi che il diportista scelga un modello più grande? Privando i modelli più piccoli di opzioni importanti. In queste righe vi porto a riflettere sul fatto che, oggigiorno, sono pressoché spariti i piccoli fisherman fino a 23 piedi di lunghezza, motorizzabili con due motori fuoribordo. Il design della poppa, adottato dalla stragrande maggioranza dei cantieri, vincola al motore singolo. C’è una ragione tecnica? Principalmente no. C’è una ragione economica? Certamente sì! Un buon center console americano di 23 piedi con un motore singolo costa oggi quanto la stessa barca, motorizzata con due motori, ma quindici anni fa. In sostanza, un 23 piedi bimotore oggi avrebbe un prezzo che sforerebbe agilmente i 150.000 Euro. Eliminando la possibilità di installare due motori a poppa di un piccolo fisherman, ci si può spingere verso prezzi quasi assurdi fino a pochi anni fa, offrendo una barca con un singolo motore, ed al contempo obbligando il cliente ad optare per il modello più grande, spendendone 200.000. In poche parole, il mercato odierno vieta le soluzioni “economiche”, che fanno rima molto spesso anche con “funzionali”, e spinge l’asticella della spesa per l’acquisto di una nuova barca a livelli mai visti prima, a parità di dimensioni. Consideriamo, altresì, che i prezzi dei motori fuoribordo di alta potenza, oggi costano meno rispetto al passato nemmeno troppo remoto, per cui il maggior costo è imputabile al cantiere costruttore dello scafo. Il vantaggio competitivo della tecnologia pare aver avuto effetti positivi solo sulla motoristica, ma quasi devastanti sulla cantieristica da diporto. E’ indubbio, tuttavia, che le tecniche di costruzione di oggi garantiscono manufatti più solidi a parità di peso, e più sicuri -salvo rare eccezioni, rispetto al passato, ma anche una maggiore efficienza, il che significa maggiore autonomia. Inoltre, gli scafi dei fisherman moderni sono omologati…


Il nuovo Bertram 28 CC

La famiglia Gavio, già citata in occasione del rilancio del glorioso marchio Bertram, ha il merito di portare una ventata di freschezza nella gamma di produzione, che oggi si arricchisce di un nuovo center console “entry level”. Si fa per dire, visto che sarà economicamente posizionata ai vertici della categoria. Le caratteristiche principali di questo fisherman promiscuo sono sintetizzabili in un unico termine: flessibilità. In primo luogo, la disposizione della prua è tipica di un dual console, tant’è che è previsto il lancio a breve di una versione DC. In più, nonostante la dotazione di bordo comprenda ogni accessorio indispensabile per la pesca d’altura, il T-Top non nasce già dotato di portacanne rocket launchers e divergenti, dispositivi che potrebbero intralciare la vita a bordo e l’utilizzabilità della parte superiore dell’hard-top come area prendisole o per riporre tavole da sup, wakeboards o altra attrezzatura da diletto nautico. Una barca così flessibile che in chi, come me, è approdato nel meraviglioso mondo dei fisherman sognando  barche dure e pure come il Bertram 31 Moppie (tanto da citarlo nel libro Fisherman Americani), questa attitudine multiuso potrebbe suscitare un certo disorientamento tale da volerle chiedere: “cosa vuoi essere?” Senza voler gettare critiche gratuite sul gran lavoro che va riconosciuto all’ufficio progettazione per rinvigorire -e ringiovanire- l’immagine di un brand di nicchia come Bertram Yachts, da persona di parte, auspicherei che, in un futuro non lontano, venga lanciata una versione Sport Fisherman del 28 CC, che si presenta come ottima base per tirar fuori un meraviglioso coniglio dal cilindro! Qui di seguito un paio di mie considerazioni a caldo sul Bertram 28 CC: Se i fisherman vi stanno a cuore, acquistate il PACK BARCHE DA PESCA ! Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani (anche eBook) Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed…