barche a motore

Come agevolare la vendita della tua barca usata?

Per stimolare l’interesse sulla tua barca ed accelerarne i tempi di vendita, soprattutto se si tratta di una barca “difficile”, prestigiosa ancorché poco nota nelle sue specifiche peculiarità, è necessario farla conoscere dettagliatamente, far capire ai potenziali interessati perché debbano voler acquistare proprio quella barca. Se la tua barca rientra tra queste, ti informo che FishermanAmericani.com offre il suo spazio e la sua visibilità per la tua barca. Ricordiamo che non esistono solo i cultori dei fisherman, quelli sanno già come cercarla, la tua barca. A noi non interessa raggiungere i conoscitori di sportfisherman. Le persone che normalmente NON raggiungiamo, tramite un annuncio di vendita, sono coloro che non la cercano, non perché non gli piaccia, ma perché non sanno nemmeno che quel modello sia mai esistito! Queste persone potrebbero comunque essere affascinate dalla tua barca di nicchia, benché non ne abbiano mai sentito parlare prima. Questa fascia di potenziali acquirenti è possibile acquisirla, al fine di incrementare le possibilità di vendita in tempi ragionevoli, semplicemente raccontando loro le peculiarità della tua barca, la sua storia se ha origini di particolare prestigio, spiegando le ragioni di determinati accorgimenti, eccetera… cosa che solo con un articolo illustrato dedicato è possibile fare. Il servizio consente di avere permanentemente sul sito web www.fishermanamericani.com un articolo dedicato alla tua barca, con descrizioni dettagliate da me curate direttamente, con report fotografico e scheda tecnica. Insomma, una sorta di minibrochure consultabile online, che sarà diffusa anche tramite i canali social. Il servizio è dedicato esclusivamente ai fisherman ed ha un costo una tantum di Euro 145,00 per barche fino a 30 piedi di lunghezza. (per barche di dimensioni maggiori contattami ad info@fishermanamericani.com) Il servizio non ha termini di scadenza in quanto, una volta che l’articolo verrà pubblicato su FishermanAmericani.com, esso continuerà a restarci a tempo indeterminato,…


Costruzione della barca in due pezzi o in tre pezzi: cosa significa?

Sul mercato esistono barche a due pezzi e a tre pezzi. Di questo, forse, non avevo mai parlato prima d’ora, ma è un tema tecnico che non incide in maniera evidente sulla percezione del diportista quando utilizza una barca denotata dall’una tecnologia costruttiva piuttosto che dall’altra, ma può spiegare, invece, la differenza di costo tra un fisherman ed altri suoi concorrenti. Per la verità esistono anche quelle monopezzo, ma qui non le consideriamo visto che stiamo discorrendo di imbarcazioni da diporto con un certo grado di articolazione impiantistica e di armamento, nonché di sicurezza. Courtesy pic by ActiveFisherman Per prassi si considerano quelle appartenenti alla categoria delle THREE-PIECE BOATS come “migliori” delle prime, per diverse ragioni: 1. Possibilità di avere un sotto-falchetta spazioso per poter posizionare i piedi e quindi agevolare il combattimento in stand-up o l’affaccio fuoribordo;2. Possibilità di chiedere customizzazioni al cantiere;3. Una generale maggior flessibilità di armamento e di layout, oltreché di alloggiamento di portacanne a riposo lungo le murate; Questo è consentito dalla presenza di tre elementi: . HULL (scafo) . DECK ( o floor, inteso come piano di coperta) . CAP (cappello) In realtà esistono barche in due pezzi fatte altrettanto bene come le “tre pezzi”, ma la “pienezza” delle murate, che non lascia spazio a toe rails sottomurata (vedi foto di copertina), impone un po’ di fantasia nel creare questo spazio. La seguente foto, ad esempio, inquadra il sotto-falchetta di una barca “due pezzi”, dove si evince che la maggior sporgenza della falchetta è in realtà una palpebra supportata da rinforzi, e non appartenenti ad un “cappello”, il terzo pezzo, appunto. La foto che segue, invece, inquadra chiaramente la parte di giunzione tra scafo, coperta e cappello, quindi n questo caso siamo in presenza di una barca in tre pezzi: Una barca in tre…


Inchiesta sui consumi di carburante

Cari amici, l’argomento “consumi” è sempre attuale tra chi utilizza la barca con frequenza, soprattutto per determinate discipline di pesca sportiva. Per dirimere alcuni luoghi comuni, ho affrontato il tema in diversi articoli ( LEGGI QUI, QUI e QUI per citarne alcuni) Oggi, con questo articolo che allego in pdf, affronto l’argomento riportando test ufficiali di modelli di fisherman differenti per tipo di trasmissione. A voi le conclusioni. ARTICOLO INCHIESTA SUI CONSUMI DI CARBURANTE: QUANTO MI BEVI? Premesso che le condizioni di utilizzo sono soggettivamente differenti, in base al carico a bordo, alle condizioni di carena e al modo di navigare di ciascuno di noi ( se nella parte bassa, intermedia o alta del range di regime da crociera), le considerazioni riportate nel seguente articolo potranno certamente aiutarvi a trovare la dritta nella scelta della vostra futura imbarcazione. Per tutto il resto, sono a disposizione per consulenze, perizie e valutazioni pre-acquisto. A presto e Buon Mare! Benedetto RutiglianoAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBookScrittore per la rivista Pesca in MareFISHERMANAMERICANI Podcast PS: E’ disponibile da pochi giorni il nuovo libro Barche da pesca di ieri e di oggi che, assieme a Fisherman Americani, può costituire una valida base di scelta autonoma del tuo futuro fisherman. Buona lettura!


L’importanza del peso su un fisherman

Prendi uno scafo, uno o due motori, impianti; installaci la coperta, fagli il pieno di carburante, caricaci dotazioni ed equipaggiamenti. Basta questo per intuire le conseguenze di errori di valutazione e progettazione. Per capire come ogni motorizzazione abbia effetti specifici anche -e soprattutto- sullo stesso identico scafo, passiamo in rassegna alcune considerazioni non sempre ovvie, nel seguente articolo: LEGGI QUI Buona lettura e, come sempre, buon mare! A presto e Buon Mare, Benedetto RutiglianoPerito nautico iscritto al ruolo dei Periti ed Esperti al n.1502 presso CCIAA di Bari e BatAutore di Fisherman Americani Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBookYouTube: https://www.youtube.com/channel/UC8lJ-Gch0Yy8uLncapcmaNAScrittore per la rivista Pesca in MareFISHERMANAMERICANI Podcast P.S.: è ora disponibile il nuovo libro Barche da pesca di ieri e di oggi (CLICCA QUI)


Facciamo il fisherman… a pezzi

L’inizio del nuovo anno parte con una nuova collana di brevissimi audio-video, pubblicati giornalmente su YouTube (CLICCA QUI). L’ascolto di questi brevi contenuti vi ruberà giusto il tempo di un caffè, ma l’auspicio è che instillino in voi il dubbio, perché dal dubbio scaturiscono sempre scelte migliori. Siamo partiti da estrema poppa: per proseguire, piede per piede, gradualmente verso estrema prua. La raccolta completa risulterà in una analisi precisa di ogni dettaglio che dovrebbe fare di una barca un vero fisherman. Ecco tutti gli episodi finora online: Ti invito ad iscriverti al canale YouTube QUI per restare aggiornato sulle future pubblicazioni. Se dopo l’ascolto di questi brevi interventi quotidiani dovesse sorgere qualche dubbio in merito alle tue scelte in fatto di nautica, sono disponibile ad un confronto tramite consulenza telefonica: un consulto può salvare i nostri denari ed il tempo libero nostro e di coloro i quali decidono di condividerlo con noi a bordo della nostra barca. A presto e Buon Mare, Benedetto RutiglianoAutore di Fisherman Americani Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBookScrittore per la rivista Pesca in MareFISHERMANAMERICANI Podcast P.S.: è ora disponibile il nuovo libro Barche da pesca di ieri e di oggi (CLICCA QUI)


Le carene del fisherman attraverso la storia

Oggi mi pregio presentare un argomento dai confini indefiniti, delineabili solo ed esclusivamente prendendo come punti cardini designer navali che hanno lasciato il segno. l tema è suscettibile di sviluppi continui e di speculazioni riguardanti le origini, le finalità prime e le attitudini di determinate linee d’acqua, che son finite per essere fatte proprie e, spessissimo, emulate dall’industria nautica da pesca sportiva e non. Questo tema viene sviluppato nella Rubrica Pesca & Nautica della rivista Pesca in Mare, numero di Novembre. Per vostra comodità, l’articolo è disponibile per il download CLICCANDO QUI. Qualche anticipazione? Ray Hunt, Donald Blount, Lou codega… Buona lettura! Dr. Benedetto RutiglianoPerito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di BariAutore di Fisherman AmericaniAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBookScrittore per la rivista Pesca in Mare


Christmas Pack: un idea per Natale

Le festività natalizie sono occasione di riunione tra amici e parenti, di gioie e di serenità. A volte, però, il cruccio più grande può essere il solito interrogativo: “Cosa regalo?” Noi di Fisherman Americani ti proponiamo un pacchetto irripetibile per il suo contenuto e per l’originalità dell’offerta. A partire da oggi, infatti,  è possibile ordinare il “Christmas Pack” composto da: 1 copia di “Fisherman Americani”; 1 copia de “Le 11 buone ragioni per non comprare una barca (ed una per farlo)” AL PREZZO TOTALE DI € 45,00 INCLUSA SPEDIZIONE, anziché € 52,50 PER ACQUISTARE IL CHRISTMAS PACK scrivi a info@fishermanamericani.com indicando nel testo: “INFO CHRISTMAS PACK” Approfitta ora dell’offerta e condividila con gli amici interessati ad un dono originale! → N.B.: in questo periodo i corrieri sono particolarmente impegnati ed i ritardi sono frequenti, per cui ti consigliamo di inviare l’ordine quanto prima, per non rischiare di non riceverlo in tempo per metterlo sotto l’albero! Buon Mare! Dr. Benedetto Rutigliano Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di Bari Autore di Fisherman Americani Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare


Questione di gravità

Durante uno dei miei studi inerenti lo stato dell’arte delle carene per imbarcazioni da altura, non sono riuscito a venire a capo del perché, anche quando ci si trovi dinanzi a progetti precedentemente nati con motorizzazione “tradizionale” (entrobordo od entrofuori,), l’upgrade costruttivo in configurazione fuoribordo riguarda soprattutto l’alleggerimento quasi ossessivo del manufatto. Incrociando dati di vecchi libri di design nautico, citazioni dei più influenti designer di sportfisherman del nostro secolo e di quello appena trascorso, ed anche analizzando particolari modelli di barche con diverse trasmissioni nelle più svariate condizioni meteomarine, sono venuto alla conclusione che, in qualche modo, la forza di gravità gioca un ruolo da protagonista nel caso di imbarcazioni entrobordo in linea d’asse; da antagonista, in quello di imbarcazioni performanti dotate di motori fuoribordo. Lo scopo del progettista di imbarcazioni fuoribordo è quello di raggiungere un equilibrio tra performance sul mare formato e comfort di impatto sull’onda dalla quale, inevitabilmente, uno scafo fuoribordo molto potente perderà maggiormente contatto rispetto ad una imbarcazione motorizzata entrobordo. Una imbarcazione fuoribordo con carena a V profondo deve sfiorare il pelo d’acqua e mantenere medie di velocità elevate, anche in condizioni di mare avverso, pena la perdita della planata, a causa delle eliche di dimensioni mediamente inferiori rispetto ad una motorizzazione entrobordo di pari potenza o persino inferiore, ed un’andatura fortemente incostante, in balìa del moto ondoso. Per far sì che ciò accada, bisogna ricorrere ad accorgimenti costruttivi (l’alleggerimento di cui sopra) ed ingegneristici (redan o steps, pattini di sostentamento, reverse chines e bracket, integrati o non, correttamente profilati e dimensionati); tale genere di imbarcazione sfrutta l’affilatura dell’opera morta per attutire gli impatti con l’onda e per incrementare la direzionalità. Una imbarcazione entrobordo con carena a V profondo deve poter solcare il mare, mantenendo una superficie bagnata uniforme. Questo significa che è essenziale…


Un fisherman piccolo e sicuro: Robalo R180

Quando ho deciso di scrivere “Fisherman Americani” sono partito dal basso. Per me cercavo una barca flessibile, poco impegnativa dal punto di vista dei costi di gestione e di spostamento, ma che potesse garantirmi un certo livello di sicurezza nel caso avessi dovuto affrontare imprevisti cambi di condizioni meteomarine. In questa sottile arte i piccoli scafi non sempre ben riescono, tanto è vero che, nella fascia dimensionale fino ai 21 piedi, la percentuale di pescasportivi che optano per il battello pneumatico anziché l’imbarcazione è consistente. Robalo ha la soluzione per i gommonauti che vogliono avvicinarsi alla barca in vetroresina senza rimpiangere la tenuta di mare del loro vecchio battello. Il R180 è tra i più piccoli fisherman center console sul mercato, ma anche tra i più “massicci” nella sua fascia dimensionale. Prova ne è la massima potenza applicabile di ben 150hp, il peso del solo scafo di 950kg a secco, nonché il baglio di 2.44m a fronte di una lunghezza f.t. di 5.59m La coperta è attrezzata di tutto punto, dalla vasca del pescato coibentata a quella del vivo, dalla console con vano wc integrato, alla leaning station e ad una varietà di portacanne in pesca ed a riposo, tutti inclusi nella dotazione di serie. Di fatto, questa barca non costa poco, ma c’è davvero quasi nulla da aggiungere (prettamente opzioni estetiche) alla dotazione già completissima con cui viene fornita in versione “standard”. La deadrise di 18°, unita al design multi-angolare della carena, già analizzata in altri articoli di questo blog, ne fa una barca molto asciutta e marina, con un occhio di riguardo ai consumi, grazie alla ridotta superficie bagnata alle velocità di crociera. Se quei famosi dazi aggiuntivi fossero tolti, sarebbe una ottima barca da importare e conservare con la diligenza del buon diportista, perché potrebbe riservarvi grandi…


Mulinelli elettrici e trolling motor: S.O.S. energia a bordo!

Sappiamo tutti come mulinelli elettrici e motori da traina, anch’essi alimentati elettricamente, sopperiscano alle gravi difficoltà che si incontrano nel bolentino di profondità e nella traina a lento moto. Ma non solo: nel caso del motore da traina (meglio noto con la corrispondente denominazione inglese di trolling motor) il suo ausilio sfocia nell’ancoraggio cd. “virtuale” o geoposizionamento. L’ancoraggio senza ancora (scusate il gioco di parole) viene incontro anche a specifiche limitazioni di determinate zone di mare che bagnano la nostra penisola: vi sono, infatti, zone sui cui fondali è vietato l’ancoraggio, per via dei potenziali danni che un’ancora incattivita può provocare nel caso si sia costretti a forzarla. Ecco che l’ambito di applicazione dei motori elettrici con assistenza satellitare si estende anche a chi utilizzi la propria imbarcazione per crociera o diporto ricreativo. Ma questi dispositivi, se da un lato semplificano la vita a bordo, dall’altro hanno “fame” di energia elettrica, perché non si alimentano con le sole buone intenzioni… e non ogni barca ha a disposizione spazi e capacità di carico sufficienti per ospitare moduli di batterie aggiuntive per alimentarli. Come sopperire a questo accresciuto fabbisogno di energia elettrica di una imbarcazione che, per pesca o per diporto, venga implementata di mulinelli elettrici e/o trolling motors? Le vie sono due, a quanto pare: ACCUMULARE ENERGIA – Prevedere uno (o molto più spesso) più moduli di accumulatori elettrici sovradimensionati, oppure sostituirli con batterie al litio (meno ingombranti e pese ma molto costose); PRODURRE ENERGIA – Installare un generatore di corrente a benzina o gasolio che possa alimentare pacchi batterie di dimensioni e capienza più contenute. Non tutte le barche hanno vani dove riporre un generatore di corrente (che ha un peso comunque non indifferente) in un punto abbastanza in basso per non inficiare il baricentro ed allo stesso tempo asciutto…