Rollio : quando pescare in deriva diventa un… twist!

PREMESSA

La scienza della progettazione delle linee d’acqua è tutt’altro che perfetta. Trovare una barca che eccella in qualsiasi condizione di mare e di impiego è, per mia esperienza, IMPOSSIBILE.

Detto ciò e rassegnati gli animi, affrontiamo un tema già eviscerato nel libro Fisherman Americani, ma che reputo opportuno riaffrontare soprattutto in questi primi calori estivi (e l’imminenza dell’ahimè brevissimo periodo di pesca al tonno rosso), che ci portano a desiderare una bella battuta a drifting.

Chiunque abbia dimestichezza con questa tecnica sa quanto siano importanti le caratteristiche statiche di uno scafo. Vi sono modelli di fisherman americani (il cui più significativo esempio è citato ed argomentato proprio nel libro Fisherman Americani) particolarmente predisposti a soffrire il moto ondoso al traverso, in quanto il mix tra baricentro e diedro di carena le rendono estremamente “ballerine”.

Le carene a V profonda si prestano ad un comportamento ballerino con mare al traverso. Albemarle, nella sua brillante produzione, ha alcuni modelli che patiscono il rollio in modo significativo.

Parliamo di cantieri ai quali non si può certo insegnare a costruire fisherman, in quanto sono nati in questo settore. Più che altro sono progetti partoriti spesso anche trent’anni or sono, che offrono soluzioni di linee d’acqua e di allestimento che, al giorno d’oggi, subirebbero senz’altro rivisitazioni migliorative (come, appunto, detti cantieri hanno fatto sui loro attuali modelli che li sostituiscono).

Le ragioni che portano un fisherman a “rollare” oltremodo sono principalmente:

  1. Il diedro di carena;

  2. La ripartizione dei pesi a bordo;

  3. Il baricentro.

Sotto il primo profilo, una carena classica a V profonda (per profondo intendo a partire da un minimo di 22° di deadrise poppiera) è di per sé predisposta a rollare con mare al traverso, se non ben coadiuvata da reverse chines, da pattini e da chiglie, in alcuni casi. I reverse chines consentono di smorzare il rollio non appena lo spigolo della carena incontra l’acqua, frenandone, appunto, il movimento acceleratorio attorno al proprio asse longitudinale. I pattini, sebbene principalmente operano in navigazione allo scopo di tenere parte della carena “all’asciutto” all’aumentare della velocità, hanno anch’essi la duplice funzione di attutire le oscillazioni dello scafo in deriva, se sono ben pronunciati e larghi.

Ancora, la chiglia di certe produzioni del N.J. e del N.C. presenta una sorta di pinnetta o deriva, che frena il movimento oscillatorio quando la barca è in balia del moto ondoso traverso.

Riguardo la ripartizione dei pesi, una barca che presenta gran parte delle masse in corrispondenza dell’asse di chiglia e non ne presenta nelle porzioni laterali incrementa la tendenza a rollare. Il segreto e ripartire i pesi nel pieno senso del termine: tutte le zone della barca “piantate” in acqua da ferma, che quindi hanno funzione di supporto del suo intero peso, devo essere compartecipi delle masse di bordo. Fianchi troppo leggeri o comunque con forti differenze di pesi supportati rispetto alla parte centrale dello scafo, portano ad un comportamento statico della barca suscettibile di comportamenti “ballerini” in determinate condizioni di mare.

Una certa dose di rollio è salubre per la barca ed inevitabile, in quanto per quanto grande e stabile possa essere, il vostro fisherman sarà sempre un piccolossimo corpo in un elemento fluido dalla forza incalcolabile e virtualmente ingestibile per qualsiasi mezzo di umana concezione.

In ultimo il baricentro: questo spesso è condizionato da allestimenti specifici dei fisherman,
come ad esempio le torri

Esse tendono ad innalzare il baricentro e, dunque, a provocare instabilità con mare al traverso. Non a caso molti proprietari di modelli di barche noti per rollare considerevolmente in deriva, hanno optato per la rimozione della tuna tower. In fin dei conti, chi utilizza la barca per tecniche di pesca in deriva, della torre se ne fa poco o nulla. Questo è un fattore da tenere in forte considerazione quando si acquista un fisherman usato. Le spese di modifica dell’hard top in caso di rimozione della sovrastruttura della torre non sono sempre esigue, in base alla conformazione della struttura stessa.

Il parco barche americano presenta diversi casi di vulnerabilità al mare al traverso ed è necessario, qualora si intenda acquistare un fisherman puro, considerare questa eventuale insidia.

Farsi affascinare dallo svettante luccichio di una torre è peccato veniale per un pescasportivo che sogna l’altura e grandi battute di pesca, ma la ragione rischia di darci sonori schiaffi in faccia se non consideriamo quanto sopra detto e ci lanciamo in un acquisto spesso impegnativo.

Se intendi intraprendere un investimento di questo tipo, ti invito a parlarne. Una consulenza telefonica può salvare i tuoi risparmi ed indirizzarti verso una scelta sensata.
Ti ricordo, infine, che il libro La Barca da Pesca Perfetta  è ora disponibile anche in versione cartacea

 

Buon Mare ed a presto,

Benedetto Rutigliano

Autore di Fisherman Americani
Autore di“Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”
Autore di“La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook
Scrittore per la rivista Pesca in Mare
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