Hard-Top: accessorio indispensabile?

Un accessorio che delinea la completezza estetica e funzionale di una barca da pesca è senza dubbio l’hard-top.

Questo elemento ha una valenza essenziale per coloro i quali vogliano una protezione “stabile” contro le intemperie ed il sole cocente estivo, ma anche per chi pratica tecniche di pesca “ingombranti” come la traina d’altura.

L’hard-top, infatti, diviene un supporto importante per canne e divergenti, oltre che una piattaforma sopraelevata sulla quale posizionare le antenne dell’elettronica di bordo ma anche, in alcuni casi, una postazione di guida aggiuntiva (leggasi Marlin Tower o Tuna Tower).

Diversi hard-top nascono con una struttura tubolare progettata in modo tale da agevolare l’arrampicata sul tetto, ed anche con la predisposizione per la replica dei comandi su una seconda guida superiore, con cablaggi meccanici ed elettrici di solito nascosti nella falchetta o in un quadro ausiliario in zona guida.
In tali casi, la parte superiore del tetto diviene calpestabile e, per tale ragione, il gelcoat viene trattato con finitura antisdrucciolo, non fosse altro perché, seppur senza seconda guida, lassù ci finiscono le antenne gps, radar, vhf, fari di profondità ed ogni altro accessorio indispensabile alla navigazione che non si limiti all’immediato sottocosta.

La protezione e la rigidità di un hard-top non è paragonabile a quella di un bimini top abbattibile. Tuttavia, non sempre tale costoso accessorio è giustificato.

L’hard-top influisce spesso sull’assetto di navigazione, migliorandola o peggiorandola rispetto a quella dello stesso scafo privo di tetto rigido.

Un hard-top ben progettato ha un’altezza tale che agevoli la vivibilità del ponte comandi ma che, allo stesso tempo, non innalzi il baricentro dello scafo in maniera deleteria per la tenuta di mare (rollio in primis).

In secondo luogo, la struttura tubolare deve essere realizzata con leghe metalliche leggere. Su molte imbarcazioni da pesca sportiva spesso si vedono strutture in acciaio inox che sicuramente donano un aspetto lucente e rifinito all’intera realizzazione e durata nel tempo, ma, di contro, costringono ad impiegare sezioni ridotte dei tubi perché l’hard-top non gravi eccessivamente sul peso della barca. Non a caso, le costruzioni statunitensi di qualità prevedono l’utilizzo di avional o altre leghe di alluminio, anodizzati e successivamente trattati con spazzolatura e/o verniciatura a polvere (c.d. powder-coating).

Alcuni hard-top presentano vani morbidi nella parte interna, per riporre le dotazioni di sicurezza, nonché altoparlanti ed illuminazioni integrati nella stampata.

Oltre alla questione dei pesi, qui entra in gioco anche la resistenza agli agenti atmosferici: le leghe di alluminio da un lato vincono sull’acciaio inox per il peso notevolmente inferiore; dall’altro, però, risultano esser più vulnerabili alla corrosione. Vi sarà senz’altro capitato di notare le caratteristiche “fioriture” sulle superfici nude di alluminio. Proprio a questo ovviano i trattamenti superficiali sopra citati.

Chiudiamo questa parentesi tecnica (e divenuta un po’ noiosa anche per me…) per ritornare ad enumerare le caratteristiche estetiche e funzionali che un hard top ben fatto deve presentare:
  1. Portacanne rocket launcher ben spaziati e raggiungibili senza acrobazie dal pozzetto;

  2. Tientibene per la navigazione in piedi e da seduti;

  3. Struttura che consenta, all’occorrenza, di salire agevolmente sul tettuccio tramite pioli ricavati nella stessa;

  4. Tendalini perimetrali, frontali e posteriori solidi ed a tenuta;

  5. Tubolari di sezione adeguata, asserviti al passaggio agevole di cavi per accessori elettrici/elettronici supplementari.


Dettaglio di un hard-top con luci di via led incorporate e sezioni in EZ2CY ad alto spessore tra il parabrezza ed il tetto.
Intendo qui concludere dedicando qualche rigo al punto 4.

Un hard-top che si rispetti è completato con un kit di tendalini perimetrali con trasparenti di alta qualità e resistenza ai raggi UV ed al salino.

I materiali più utilizzati in questo ambito sono Strataglass e EZ2CY, entrambi costituiti di stratificazioni di materiale acrilico o vinilico brevettato, che offre l’effetto di limpidezza e lavabilità pari a quella del cristallo. In base allo spessore dei trasparenti, essi possono essere avvolgibili o fissi. Per le sezioni frontali è spesso scelta la soluzione del materiale di maggiore spessore, con settori abbottonabili all’interno del tettuccio dell’hard-top, mentre per i laterali ed i posteriori si utilizzano spessori più bassi per agevolare il ricambio di aria durante la stagione calda, arrotolando le porzioni dei tendalini isolate mediante cerniere.

Questo hard-top presenta due scale a pioli ricavate nella struttura tubolare, che danno libero accesso alla postazione di guida superiore; portacanne rocket launchers e tendalini di chiusura posteriore in solido Strataglass avvolgibile.

Naturalmente, un hard-top completo di chiusure di qualità come quelle citate ha un peso non trascurabile sul costo di acquisto complessivo dell’imbarcazione. E’ pur vero, però, che senza questo prezioso supporto, se necessiterete di una dotazione completa di accessori di ausilio alla navigazione (antenne gps, radar, vhf) ed alla pesca (outrigger e center rigger) dovrete rassegnarvi ad averli tra i piedi se sulla vostra nuova barca non sarà presente l’hard-top o, quantomeno, a sporcarne sia la linea sia la percorribilità della sua coperta.

E’ bene considerare che, nel bilancio finale dell’investimento su un fisherman, un hard-top può incidere fino all’otto-dieci percento del costo della barca.

Non sarà raro dover rinunciare a qualche piede di scafo in più, pur di avere un hard-top sotto il quale poter vivere e godere della nostra nuova barca in totale sicurezza e comfort.

Chiudo questo articolo con la mia personale esperienza, che può dare un aiuto alla vostra scelta.
Oltre al Madeira II (dotato ovviamente di hard-top!) , ho una seconda barca più piccola, un Seaswirl 2101 WA, acquistata nuova dal cantiere costruttore, che per mia scelta ho ordinato priva di hardtop ma con un semplice bimini top abbattibile.

Il bimini top resta una alternativa valida per chi cerca prestazioni e riparo dagli agenti atmosferici ed, allo stesso tempo, non pratica discipline di pesca che esigono la presenza di un hard-top.

La scelta è stata dovuta, da un lato, al compito al quale questa barca doveva assolvere: portarmi a pesca sottocosta a spigole o, al più, a traina con il vivo, entrambe tecniche che non esigono un dispiegamento di canne nutrito ed ingombrante. In più, volevo velocità, ed in questo un tendalino aiuta senz’altro più dell’hard-top, in quanto pesa a mala pena un decimo di quest’ultimo…

Resta, come sempre, la mia totale disponibilità ad aiutarvi nella scelta. basta scrivere a info@fishermanamericani.com o contattarmi per telefono o WhatsApp al 3486562148, sarò ben lieto di assistervi al meglio che posso con i miei programmi di consulenza e Fisherman’s Reports.

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Buona lettura e Buon Mare!

Benedetto Rutigliano
Autore di Fisherman Americani- il libro delle barche per la pesca sportiva
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Autore di Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)