portacanne

Tendalini parasole non invasivi per fisherman

La stagione calda ci porta ad utilizzare il nostro fisherman anche per attività diportistiche con famiglia o amici al seguito. Ecco che il nostro ingegno ed una certa dose di adattamento ci portano ad applicazioni di ripiego, spesso laboriose da installare e riporre in stiva una volta che il sole è tramontato… Da un leader americano nel settore degli accessori per imbarcazioni da pesca sportiva arriva una novità pratica, poco ingombrante e dall’utilizzo immediato. Taco Marine ha presentato SHADEFIN, un tendalino parasole geniale quanto semplice da montare ed estendere. Sarà sufficiente avere a bordo avere un portacanne di tipo rocket launcher sul t-top o hard-top, oppure in falchetta con apposito adattatore prolungato. Questo tendalino, infatti, fa affidamento su un adattatore per portacanna con ghiera di bloccaggio inferiore, molto simile a quella per divergenti. Una volta installato l’adattatore nel portacanne, SHADEFIN si estende in tre mosse: inserimento nell’adattatore; estensione delle pinne di tensionamento; estensione del tendalino con il bloccaggio delle pinne. Il punto forte del tendalino è essenzialmente nell’ingombro ridotto quando chiuso, infatti viene inserito in una sacca grande poco meno di quella di un comune tavolo arrotolabile da campeggio. La pulizia è molto semplice, così come la sua manutenzione e l’eventuale sostituzione del telo, come si può vedere nel video seguente: In ultimo, ricordiamo che Taco SHADEFIN è progettato per resistere alle sollecitazioni della navigazione una volta chiuso, semplicemente lasciandolo fissato al suo supporto nel portacanna. Un plus che qualsiasi altro tendalino estensibile o ad aste non ha. Posso aiutarti ad acquistare Taco SHADEFIN: contattami ad info@fishermanamericani.com e ti indicherò modalità di acquisto di questo innovativo prodotto 100% Made in USA. A presto e Buon Mare, Benedetto RutiglianoAutore di Fisherman Americani (anche eBook)Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da…


Portacanne ad incasso: quali e perché sceglierli

Argomento già ampiamente eviscerato sia nel libro Fisherman Americani, sia nella guida sintetica La Barca da Pesca Perfetta, lo ritengo tuttavia meritevole di ulteriore approfondimento, se non altro perché i portacanne concorrono ad “attrezzare” al meglio la barca che vogliamo debba vestirci addosso proprio nei nostri momenti di diletto preferito: quando siamo a pesca. In questa sede eviterò di digredire su tipologie speciali di portacanne che comunque il mercato ci mette a disposizione per ogni esigenza, limitandomi a parlare di quelli classici, che devono essere sempre e comunque presenti a bordo di una vera barca da pesca, e che consentono, tra l’altro, di implementarne l’attrezzamento con accessori innestabili negli stessi, per ospitare più canne o divaricarle maggiormente. Ecco perché è fondamentale che i portacanne fissi siano quanto più possibile solidi ed affidabili. Il mercato ci propone una moltitudine di tipologie e qualità di portacanne ad incasso, davvero per tutte le esigenze e tasche. Il portacanna da incasso è un elemento peculiare e dev’essere inteso come “definitivo” quando lo si acquista, poiché comporta interventi invasivi a bordo della nostra barca (fori e carotature di falchette in primis). Come già introdotto, il mercato offre varie possibilità di equipaggiare la nostra barca, ma la scelta del prodotto dipende da: categoria di imbarcazione da allestire; gravosità delle discipline alieutiche che usualmente pratichiamo e dal budget che ci siamo prefissi per questo investimento. I portacanne più a buon mercato che, peraltro, mi sento di non consigliare se non per barche molto piccole con le quali praticare dell’ “innocuo” bolentino o traina molto leggera, sono i portacanne realizzati in materiali sintetici (per lo più in nylon). Li sconsiglio principalmente perché spesso non hanno sagomature ed interasse dei fori standard, per cui dovrete forare la barca appositamente per oggetti che dureranno senz’altro molto meno rispetto a portacanna…


CONSIGLI PER GLI ACQUISTI: Portacanne doppio heavy-duty

Di prodotti del genere se ne trovano in gran numero sul web, ma è difficile trovare un portacanne davvero duraturo e “definitivo”. Un po’ perché, a volte, le angolazioni dei tubi di questo genere di portacanne non sono ben studiate, un po’ perché sono fatti con materiali non propriamente compatibili con la spietatezza del mare e del salino. Insomma, se oggi mi è capitato per le mani un oggetto che merita attenzione, sono ben felice di condividere questa “scoperta” con chi mi segue e mi legge. Oggi vi segnalo il breve video che ho postato su YouTube per presentarvi questo portacanne artigianale in acciaio inox AISI-316L (per informazioni su come averli scrivi ad info@fishermanamericani.com): Parliamo di AISI-316L vero e non quel surrogato di ferro e carbonio di provenienza cinese che purtroppo dilaga anche in componenti peculiari, non solo dell’industria nautica. Per maggiori dettagli ed informazioni su come avere questo prodotto artigianale, scrivete ad info@fishermanamericani.com Non dimenticate di leggere i libri Fisherman Americani e il nuovo eBook La Barca da Pesca Perfetta, che sicuramente vi daranno le giuste nozioni per acquistare la vostra prossima barca e ad allestirla al meglio per le vostre esigenze di pescatori sportivi incalliti! Buon Mare, Dr. Benedetto Rutigliano Autore del libro Fisherman Americani Autore del libro Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo) Autore dell’eBook La Barca da Pesca Perfetta Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMAN AMERICANI Podcast su iTunes e su Spreaker


Fisherman ed attrezzature a bordo: i gavoni e la loro (spesso errata) disposizione.

In questo articolo affronto brevemente la problematica dello stivaggio di attrezzature più o meno pesanti a bordo di una barca. Tale tematica, peraltro già affrontata nel mio libro Fisherman Americani , è particolarmente pertinente al mondo dei fisherman poiché, per via delle svariate tecniche di pesca che vorremo esser pronti a praticare in base alle condizioni marine contingenti, noi pescasportivi avremo perenne necessità di portarci al seguito una mole non indifferente di piombi, zaini, cassette, canne, mulinelli e chi più ne ha, più ne metta. Occorre specificare che, nello stivaggio a bordo, siamo sempre vincolati in quanto è la barca a decidere dove e quanto riporre in ciascun gavone. L’esperienza mi ha, tuttavia, insegnato che assai spesso in fase progettuale alcuni cantieri compiono svariati errori di valutazione dei carichi aggiuntivi, collocando gavoni da centinaia di litri di capacità dove meno sarebbe opportuno (leggasi aree dello scafo già ben gravate da peso di motori, serbatoi ed impianti). Viceversa, in zone dove si sente la mancanza di peso, si scopre che il costruttore vi abbia previsto un vano appena sufficiente ad accogliere una borsa da mare. Il problema di dislocazione e dimensionamento errati delle aree di stivaggio può esser dovuto a molteplici fattori: – vincoli costruttivi / strutturali (aree interne allo scafo schiumate per garantire l’inaffondabilità, strutture di rinforzo a griglia che limitano la capacità delle intercapedini libere, ecc..) – lacune progettuali rimediate all’ultimo momento (le dimenticanze in fase progettuale non sono affatto rare e, il più delle volte, in tali casi si studiano aperture dell’ultimo minuto per garantire un minimo di stivaggio in più) – eccessiva promiscuità del progetto (si pensi alle barche nate dapprima come natanti da diporto costiero o al day cruising, dal cui progetto nasce, successivamente, la versione orientata alla pesca sportiva) Sebbene la natura dei casi sopra illustrati sia diversa, il risultato…