Elettronica di bordo: tradizione Vs innovazione.

Imprescindibile ausilio alla nostre giornate di pesca, l’elettronica di bordo merita, nella scelta, cura almeno pari a quella che dedichiamo alla selezione della nostra attrezzatura. Anzi, di più!…

Con una canna e un mulinello economici, se abbiamo “buon manico” potremo salpare anche prede di un certa importanza o, alle brutte, cambiarli se la loro azione non ci convince.

Non che l’elettronica non si possa cambiare, ma ciò comporta indubbie complicazioni e, soprattutto, costi ben più pesanti. Per tale motivo è fondamentale focalizzare l’attenzione su quali strumenti installare, soprattutto se i display verranno incassati (soluzione a mio parere definitiva e più salubre, per gli strumenti stessi ma anche per i cablaggi di alimentazione, che resteranno sempre protetti all’asciutto e al riparo dai raggi del sole).

Ovviamente per incassarli, dovrete avere lo spazio necessario in plancia e questo non è mai scontato*

Praticare gli scassi in plancia a misura degli strumenti che si andranno a montare, infatti, è un’operazione irreversibile, a meno di creare mascherine che richiudano le aperture nel caso in quelli sostitutivi degli originali siano di altra forma e di differenti dimensioni.

In mare non è affatto indispensabile farsi prendere dalla frenesia  di  “inseguire” sempre l’ultimo ritrovato, soprattutto perché, molto spesso, le innovazioni pubblicizzate non apportano reali benefici alla nostra azione di pesca ma soddisfano solo il nostro capriccio di avere lo strumento aggiornato e, magari, più “colorato”. Un buon ecoscandaglio doppia frequenza con display LCD e trasduttore in bronzo è più che sufficiente ed efficiente, e renderà superfluo sostituirlo con uno dei moderni e scenografici 3D che, al di là della suggestiva visuale tridimensionale e l’ indubbia chiarezza rappresentativa del fondo, non ci riempirà il pozzetto di prede, se sul gps non avremo memorizzato le poste giuste…

Personalmente per quanto riguarda l’ecoscandaglio, riconosco di essere forse un po’ “old style”, e resto più affascinato dai classici “archetti” tutti da interpretare, pregni di mistero e suspense fino a che le esche non li lambiscano, piuttosto che dalle marcature superdefinite degli strumenti ultrasofisticati dei giorni nostri…

Spezzo, al contrario, una lancia a favore dei nuovi gps cartografici con cartografia dettagliata. Ho recentemente affiancato un nuovo strumento al vecchio cartografico e posso assicurare che la comodità di avere un dettaglio di batimetriche metro per metro mi consente di percorrere tratti di mare in traina come se fossi su veri e propri binari, potendo facilmente scegliere di cambiare profondità di pesca in maniera semplice ed immediata.

Le attuali cartografie, inoltre, “apprendono” dai rilievi del sonar/ecoscandaglio e possono essere aggiornate online incrociando i dati di altri utilizzatori dello stesso tipo di cartografia, che magari hanno percorso il medesimo tratto di mare, incrementando dunque ulteriormente il dettaglio nelle zone non “coperte” sulla nostra cartografia.


La moderna cartografia aggiornabile, se implementata con i marker gps, ci consentirà di ridurre al minimo i rischi rottura, con vantaggio per le nostre tasche, ma soprattutto per l’ambiente marino, già oltremodo deturpato e invaso di rifiuti di ogni sorta.

Sì alla tecnologia, ma con raziocinio ed in base ai propri gusti ed esigenze.

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