Pesca d’altura

Bertram 35: un classico fuori dal tempo

Un classico fuori dal tempo. Ecco, è forse questa la definizione più azzeccata. Se dovessi paragonare il nuovo Bertram 35 ad un segnatempo, penserei ad un Vacheron&Constantin ultrapiatto, “il basico” in gergo orologiero. Lo sceglierei in oro bianco. Solo due sfere (ore e minuti), gli indici qui sono semplici batons. Ciò che serve è “segnare il tempo” con essenzialità ed eleganza assolute. Al suo interno uno dei movimenti più raffinati, complicati ed imitati al mondo. Lo si può indossare per occasioni esclusive ma anche nella vita di tutti i giorni, perché scompare sotto il polsino della camicia; anzi, sembra nato per questo: mai appariscente, chiunque lo osservi non può che restarne rapito, pur senza saperne il motivo. In questo Bertram ritornano l’eleganza e la classe, quelle vere: qui le uniche due “sfere” sono una carena che ha fatto la storia della nautica mondiale, partendo dalle corse passando per le gare di endurance, fino al diporto, ed un layout essenziale, che ha tutto senza ostentarlo. Niente orpelli od imbottiture dove non serve. Nel Bertram 35 c’è discrezione, pulizia di linee ed etica progettuale. Per me questo è tutto, perché quando guardo una barca voglio emozionarmi. Ed il Bertram 35 mi fa emozionare a tal punto da avere il suo posto nel mio libro. La bellezza e la semplicità sono un connubio silenzioso, che fa innamorare solo chi ha la sensibilità per apprezzare le parole appena sussurrate. E questa barca può farvi davvero innamorare. Buon Mare, Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMANAMERICANI Podcast


NorthCoast: la storia che si fa… pilotina!

Chi è appassionato di fisherman americani ricorderà sicuramente il marchio North Coast (leggi questo articolo a riguardo), per i suoi express dalla carena prestante e molto esigente dal punto di vista della potenza impegnata. A questo nome sono affezionato -tant’è che ne parlo anche nel mio libro Fisherman Americani– perché da piccolo, quando sfogliavo quelle tanto agognate ed allora carissime riviste di pesca statunitensi per le quali pregavo mio padre di rinnovarmi l’abbonamento di anno in anno, vedevo quel logo stampigliato sui giardinetti di barche con svettanti tuna Towers, lunghi divergenti e, quasi sempre, con la murata intrisa di sangue di grandi tonni o marlin. A partire da allora ho sempre associato il nome NorthCoast ad un non so che di avventuroso a largo dell’Atlantico… Erano barche che davano il meglio di sé con mare di prua: le loro carene erano caratterizzate da una ruota prodiera molto ampia, con pattini di sostentamento aggressivi e ben in rilievo. Deadrise poppiera decisamente profonda (dai 23º ai 24º, in base ai modelli) e linee da fisherman senza compromessi. La maggior parte dei NorthCoast sono tutt’ora naviganti, e questo depone a favore della qualità costruttiva di queste barche, davvero solide e ridondanti dal punto di vista costruttivo. Dopo quasi un ventennio di assenza dalle scene, il brand NorthCoast viene acquisito dalla C&C Marine, per riportarlo alla ribalta con una gamma di imbarcazioni sempre dedicate alla pesca, ma di layout differenti. La gamma attuale infatti, contempla center console e pilotine. La mia attenzione oggi è riposta sulla gamma delle pilotine, vista la carenza di offerta in questo particolare segmento di fisherman. La serie Cabin di NorthCoast contempla scafi con lunghezze variabili dai 21 fino ai 29 piedi, tutti motorizzabili fuoribordo. Le carene conservano le geometrie importanti che hanno reso i vecchi NorthCoast acclamati nell’ambiente dei…


Articolo su Pesca in Mare di dicembre 2019

Cari amici, come ormai di consueto, anche nel numero di Dicembre 2019 è presente il mio contributo alla rivista cartacea Pesca in Mare. Nella rubrica Pesca&Nautica, questo mese parlo di MARE DA LUPI: come affrontare il mare avverso? Qualora vi foste persi il numero di Pesca in Mare di Dicembre 2019, vi rimetto il file pdf consultabile gratuitamente cliccando qui sotto: CLICCA QUI PER SCARICARE L’INTERO ARTICOLO Non dimenticate di leggere il libro Fisherman Americani – il Libro delle Barche per la Pesca Sportiva, l’unico libro con consulenza nautica inclusa! Vi faccio presente anche l’ eBook La Barca da Pesca Perfetta- Guida Sintetica- che trovate anche su Amazon!   A presto e Buon Anno!   Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani Autore di“Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di“La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMANAMERICANI Podcast


In quale direzione va l’express fisherman?

Il cambiamento è nell’aria, anzi è incipiente. Dove ci condurrà tale cambiamento, in relazione al più classico dei layout di fisherman (LEGGI FISHERMAN AMERICANI su questo argomento) Sicuramente verso una maggior accoglienza dell’equipaggio anche dal punto di vista più prettamente diportistico. + sempre più FUORIBORDO + sempre più ACCOGLIENTE + sempre meno ESTREMO; + più CAPIENTE sottocoperta a parità di dimensioni rispetto al passato. Nei progetti di molti express in procinto di esser presentati, infatti, si intravedono soluzioni attualmente adottate sugli yacht a vocazione crocieristica, come ad esempio punti luce fissi a murata per il sottocoperta (che io personalmente obietto, ma il mercato guida tali scelte d’altronde; leggi qui per approfondimenti), oltre ad una sempre più massiccia presenza di sedute a mezzanino anche su barche di dimensione medio-piccola. Che fine farà, allora, il fisherman duro e puro? Di sicuro continuerà ad esistere, soprattutto negli States; in Europa, dove la dedizione alla pesca sportiva per i proprietari di barche di una certa importanza è appannaggio, quasi sempre, delle sole stagioni miti, avranno un sicuro riscontro le barche più flessibili. Prova ne è la scarsa penetrazione nel nostro mercato dei grandi center consolle e catamarani tuttapesca, accanto alla sempre più massiccia diffusione dei dual console. Ma perché snaturare una tipologia di barca così specialistica anziché orientare la scelta su barche nate espressamente per il diporto ricreativo? Risposta è semplice: per mutuare la marinità delle barche concepite per la pesca d’altura e renderla disponibile per chi non è avvezzo a canne e mulinelli… perché la sicurezza è per tutti! + In più, l’idea di possedere una barca in grado di affrontare mari impervi è suggestiva non solo per noi pescasportivi, ma anche per il diportista ricreativo. Ecco un esempio di tutte queste evoluzioni in una unica barca: XCelerator 35 Express è un 35…


Albemarle 305 Express: recensione

Oggi parlo di una barca che ritengo di riferimento nella categoria degli Express Fisherman. Siamo al cospetto di un cantiere maestro nella produzione di fisherman, perché da quando è stato fondato non ha fatto altro che incentrare la propria produzione sulle barche da pesca d’altura. Non a caso, viene più volte citato nel mio libro come riferimento “tangibile”, visto che è stata venduta in diversi esemplari sul mercato italiano per quasi un decennio. Questo modello rispecchia la filosofia del cantiere, che non lascia spazio a compromessi per un uso che non sia quello alieutico. La linea di coperta sembra tirata con un taglierino, pulita ed essenziale, con un cavallino rovescio accentuato che, dalle falchette piatte e basse sull’acqua, fa impennare il bottazzo per dare spazio agli ampi masconi cavi, con un flare in pieno stile Carolina. Il parabrezza in cristallo temperato è alto e protettivo, dotato di tre tergicristalli surdimensionati a pantografo. La sua sagomatura è rimarcata dal frame in alluminio anodizzato satinato, robustissimo e provvisto di tientibene esterni per praticare in sicurezza il passavanti. Sul passavanti osservo che la fascia più esterna del bordo di falchetta è liscia, sprovvista di antisdrucciolo, che è invece presente nel corridoio interno, leggermente incavato rispetto alla prima. La sua larghezza potrebbe esser più generosa per consentire di transitarvi con barca bagnata in maniera più sicura, tanto più che la battagliola parte da meno di metà barca rispetto alla prua sugli esemplari dal 2001 in poi. In presenza di marlin tower e divergenti a crociere (più della metà dei 305 disponibili in Italia ne è provvista) l’accesso dal pozzetto è semplice grazie ai gradini di risalita gavonati disposti simmetricamente ad ambo i lati, ma dopo i primi due passi si incontrerà l’ingombro degli steli dei divergenti, il che richiederà un po’ di pratica nell’aggrapparsi…


FISHERMAN AMERICANI: perché leggerlo?

Divincolarsi tra le mille proposte del mercato nautico non è affatto semplice. Ciò che noi cerchiamo in una barca, poi, complica ulteriormente le cose, perché abbiamo esigenze ed aspettative molto specifiche da un qualsiasi mezzo nautico sul quale intenderemmo metter piede. La nostra passione per la pesca sportiva, infatti, è la maggior discriminante nel momento in cui andiamo a selezionare e provare una imbarcazione. Dalle mie esperienze è nato un libro dedicato esclusivamente alle barche da pesca sportiva. Le esperienze che più mi hanno insegnato di questo settore sono, paradossalmente, quelle cattive, poiché sono le esperienze che restano più impresse e che pesano maggiormente, sia dal punto di vista della godibilità della barca scelta, sia da quello puramente economico. Nel libro troverete una parte prettamente didattica ed una soggettiva. Ho cercato, infatti, di racchiudere la teoria e la pratica in un volume che possa avere valenza permanente, ora ed in futuro, sia per coloro i quali si avvicinano per la prima volta al mondo dei fisherman, sia per chi, già con esperienza pregressa, voglia approfondire il suo bagaglio conoscitivo. La parte teorica è rappresentata dai capitoli in cui si parla della storia del fisherman americano, delle varie tipologie che il mercato del passato e del presente offre, delle differenti propulsioni e della loro adeguatezza alle varie tipologie di pesca sportiva. La parte pratica riguarda la mia personale esperienza in campo nautico, che può essere assimilata a quella di tutti coloro i quali hanno esordito con la propria prima barca, ed hanno vissuto le gioie e patito i dolori di scelte più o meno sbagliate. Il libro Fisherman Americani ha l’obiettivo di farvi scegliere bene. E quando, dalla lettura del libro, scaturisce la scelta giusta, mi sento di aver raggiunto un traguardo. Quello di aver dato al lettore un vantaggio tangibile:…


Articolo su Pesca in Mare di Ottobre 2019

Come di consueto, vi allego il PDF del mio articolo presente nella rubrica Pesca&Nautica nel numero della rivista “Pesca in Mare” di Ottobre. In questo numero l’argomento è inequivocabile: IL FISHERMAN DEI DESIDERI Accanto alle linee guida che definiscono e distinguono un vero fisherman da una semplice barca da diporto, passiamo stavolta in rassegna le principali novità del Salone Nautico di Genova, quanto a barche da pesca sportiva. Buona lettura e Buon Mare! PS: non dimenticate di leggere il libro Fisherman Americani – il Libro delle Barche per la Pesca Sportiva Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani Autore di“Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di“La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMANAMERICANI Podcast


Fisherman di alta genealogia: Strike 29

Strike Yachts è un nome che riecheggia nella mente di molti pescasportivi amanti degli scafi “duri e puri” e della qualità costruttiva. Questo cantiere nasce, nel 1977, come distaccamento del nobilissimo nome di Striker Yachts, dedita da oltre cinquant’anni alla costruzione di imbarcazioni in alluminio di lusso per la pesca sportiva. Il vero e proprio trademark di Strike lo si trova nelle sue carene: a V profonda, con deadrise poppiera molto accentuata in rapporto alla larghezza; scafi costruiti in laminato pieno stratificato a mano, con spessori ai vertici della categoria. Non a caso lo Strike 29 si è guadagnato, in anni di oceano agitato e di battute di pesca in altura (quella vera…) la nomea di piccola-grande head sea boat. Con la differenza che, a dispetto di molte carene oceaniche, lo Strike 29 letteralmente è in grado di mangiare l’onda corta e ripida come fosse burro caldo. Con il mare di poppa, se possibile, il suo comportamento si esalta ancor più, rendendo estremamente utile l’assetto appoppato. Tale efficacia merita senz’altro potenze adeguate, infatti la barca oggetto di questo articolo è motorizzata con due motori entrobordo diesel Yanmar da 370cv ciascuno, con i quali tiene velocità di crociera dai 23 ai 27 nodi, con velocità W.O.T. di 34 nodi. Il rapporto tra lunghezza e larghezza rappresenta un connubio perfetto, tra l’altro,  tra la volontà dei progettisti di conservare un angolo di deadrise poppiera di ben ventitré gradi e l’intendimento degli stessi di offrire una grande fishing platform , stabile e capiente. Ciò che le linee sottili e filanti denotano è lo strenuo impegno del cantiere di tenere il baricentro quanto più sotto la linea di galleggiamento possibile, per compensare la quasi sempre presente marlin tower. La realtà dei fatti è che una V così profonda non potrebbe essere più stabile e piantata in…


Fisherman, tra passato e presente.

Qualsiasi diportista pescasportivo con buona memoria e spirito di osservazione non può negare che la nautica specialistica abbia subito una metamorfosi, che ha coinvolto la progettazione delle nostre barche da pesca, la loro costruzione ed ha anche influito molto sulle abitudini di chi le utilizza. Una profilazione storica di massima è stata di proposito inserita nel mio libro Fisherman Americani, perché dalla tradizione si possa continuare a trarre spunto per un nuovo acquisto od un nuovo progetto. Un tempo in cui la sicurezza in mare era direttamente proporzionale alla solidità strutturale (non che non lo sia ancora) ed al peso, in concomitanza con tecnologie che si basavano sulla ridondanza dei materiali e sull’integrità della costruzione, era davvero raro trovare, ad esempio, una tuna door su barche di lunghezza inferiore ai ventotto piedi. Integrità intesa come assenza di aperture od “interruzioni” di qualsiasi sorta. Personalmente ho vissuto la mia “gavetta nautica” su diversi esemplari di barche americane, tra cui due Grady White, e ricordo ancora il mio 257 Trophy Pro, che sfiorava i nove metri di lunghezza f.t. per tre di larghezza, con uno specchio di poppa alto e completamente chiuso. L’altezza della murata in pozzetto era davvero importante, forse anche un po’ troppo, così come la larghezza delle falchette, realizzate con profilo trapezoidale per ragioni non solo estetiche, ma anche e soprattutto meccaniche e costruttive. La nervatura del profilo dei trincarini, che proseguiva ininterrotta abbracciando l’intera murata poppiera, conferiva rigidità strutturale all’insieme. Ma ricordo anche che questo fu il principale impedimento alla mia volontà di cimentarmi già all’epoca nel drifting ed in genere in tecniche di pesca “ambiziose”. L’idea di affacciarmi fuori bordo per dover sollevare a peso morto dall’acqua un grande pesce mi faceva desistere, tanto più che spesso mi ritrovavo da solo in barca. L’alternativa sarebbe consistita nell’emulare…


Anche i V.I.P. amano i fisherman!

Parentesi aperta e chiusa, nella saga degli articoli dedicati al Salone Nautico di Genova… ————— Ogni tanto bisogna anche abbandonarsi alla curiosità di sapere se, dall’alto dei loro stili di vita, vi sia qualcosa che può accomunarci con alcuni personaggi famosi dello spettacolo, della musica o dello sport. Siccome avevo necessità di “bighellonare” un po’ tralasciando un po’ il protocollo redazionale, l’ho fatto chiedendomi se vi siano celebrità che possiedano una barca da pesca sportiva. Ed ho trovato: Billy Joel, col suo ARGOS, un “modestissimo” Ellis 36, allestito però in modo tale che la passione per il virtuoso piano man non possa proprio rimanere segreta. Billy Joel ha sempre avuto la passione per i fast commuter retro’ e per i downeast, ed Argos non lo smentisce: Michael Jordan, con il suo CATCH 23, un poderoso Viking 80 con il quale partecipa a pressoché tutti i tornei di pesca d’altura della East Coast. Lo sportivo più pagato di tutti i tempi per molti anni fino alla fine degli anni 80, il golfista Greg Norman, ha deciso di portarsi il suo Liberty 48 Sportfisherman sulla sua… “barca”. Il sistema ricorda una matrioska, dato che a bordo vi sono un totale di 7 natanti, tra cui, oltre al Liberty già citato, anche un più modesto center console con propulsione ad idrogetto di soli 38 piedi… Leggenda narra che a bordo dell’ Aussy Rules giacciano oltre 200 canne da pesca… Insomma, indipendentemente dalla capienza del proprio portafoglio, la passione per la pesca contagia chiunque… A presto, con un ritorno alle novità del 59° Salone Nautico di Genova, e Buon Mare! Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani Autore di“Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di“La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMANAMERICANI Podcast