fisherman usato

Rimotorizzare o revisionare? L’eterno dilemma

È facile sostituire vecchi motori con dei nuovi, più efficienti, più regolari nel funzionamento, più prestanti. Viceversa, non è affatto facile prevedere le conseguenze che questo intervento può comportare sulle strutture e sulla sicurezza della barca, a maggior ragione quando questa ha già diversi anni alle spalle. Ne ho parlato già in diverse occasioni (ad es. QUI e QUI), ma l’argomento è sempre più in voga, tanto più che permane la difficoltà di reperire barche da pesca sportiva sane, con pochi anni di vita e con motori “freschi”. Questo ci porta sempre più spesso a pensare di rimotorizzare. Materiali, tecnologie costruttive, stagioni su stagioni passate “in ammollo”, possono compromettere l’intera poppa, e non solo lo specchio. Sento spesso parlare di “trasformazione” in fuoribordo, ed in special modo di “bracketizzazione”: ebbene, un bracket necessita di una base più che solida per poter essere imbullonato, e bisogna tenere a mente che ogni bullone è potenziale via di infiltrazione, cosa che minaccia pesantemente i sandwich con cui un tempo gran parte degli specchi era costruita. Non solo: spesso si rimotorizza con maggiori potenze, tuttavia, ancor più che la potenza in sé, ciò che minaccia l’integrità delle strutture è la coppia ed il peso dei motori, che assieme costituiscono un mix potenzialmente letale per via delle torsioni in gioco, che agiscono sulle “appendici” che assicurano i motori allo scafo. Prima di rimotorizzare, pensa, consultati, studia vantaggi e potenziali conseguenze negative su strutture, assetto e… portafogli. Ti invito ad ascoltare il breve video che ho preparato sull’argomento, che offre altri spunti di riflessione e, se possibile, qualche chance in più per non sbagliare: Resto, come sempre, disponibile per consulenze QUI, soprattutto per operazioni di impegno economico non trascurabile, come quelle di rimotorizzazione di un vecchio fisherman. A presto e Buon Mare, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST…


La barca è uno svago, cercare la barca giusta non dovrebbe mai diventarlo!

…altrimenti diventa un gioco d’azzardo. Mi capita spesso ancora oggi, dopo cinque anni di presenza nel settore della consulenza nautica che, aperta la telefonata, mi venga chiesto se ho questo o quel modello di barca disponibile. Il mindset del diportista è impostato sulla scelta fai-da-te, quindi:1. sull’acquisto diretto o, al massimo,2. per il tramite di un broker. Il mio ruolo è intermedio, in queste due situazioni: consiste nell’accompagnarti alla ricerca, alla scelta ed all’acquisto consapevole di una barca usata che, proprio in quanto usata, può avere problematiche da risolvere con un esborso di denaro, costo che dev’essere “pesato” nel prezzo di acquisto e di cui dovete essere consapevoli. Ma come puoi farlo, se non conosci queste problematiche al momento della stipula del contratto? Ecco perché il PERCORSO DI CONSULENZA PRE-ACQUISTO è un percorso, appunto, e non una consulenza una tantum. E’ necessario che io conosca pedissequamente ogni particolare della barca, ogni risposta del venditore e che acquisisca ogni nozione che mi aiuti a ricostruire lo storico della barca, al fine di dirti “è una barca che vale la pena di essere acquistata ad XXX Euro, perché dopo dovrai spendere xxx euro per riparare questo, xxx euro per aggiustare quello, ed alla fine delle spese non sarai fuori mercato” Anche quando ho scritto Fisherman Americani – Il Libro delle Barche da Pesca Sportiva mi sono posto come obiettivo l’affiancamento alla ricerca della barca giusta, mai la proposta della barca. Come posso affermare che questa o quella sia la barca giusta per te, se prima non ti ascolto, non conosco il tuo modo di andar per mare, le tue abitudini di navigazione e di pesca? Per far sì che la tua prossima barca non sia l’ennesima coperta troppo corta, fissa una consulenza telefonica. Buon mare, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA…


Le testimonianze dei clienti di Fisherman Americani

Fisherman Americani non si serve di campagne pubblicitarie Google, Facebook o di qualsivoglia altro fornitore di pubblicità online. L’unica pubblicità di cui gode è la voce dei clienti e dei lettori. Ecco perché è per me di primaria importanza soddisfarli al massimo, nei limiti delle mie competenze e possibilità, naturalmente. In questo articolo, riporto con soddisfazione la voce di tre miei clienti, che così hanno descritto i servizi di Fisherman Americani: Da Andrea: Innegabile la conoscenza e la passione che dimostra Benedetto verso i fisherman americani. Dopo aver venduto la mia barca mi son trovato “a terra” per parecchi mesi; la stagione stava cominciando e il timore di trovarmi senza barca mi stava portando a fare l’acquisto sbagliato. La fretta non è mai una buona consigliera. Ho avuto diverse consulenze telefoniche e via mail da Benedetto che mi ha tenuto lontano da barche non adatte a me o con prezzi non giustificati. Fortunatamente in extremis ho trovato la barca giusta per me e con l’approvazione di Benedetto ora sono felice possessore di un bellissimo center console americano. Da Antonio: Benedetto è uno dei massimi esperti di fisherman americani. La sua competenza unite alla sua passione sono state fondamentali nella ricerca della mia barca da pesca. A distanza di qualche mese e di centinaia di miglia di navigazione posso affermare di essere estremamente soddisfatto della sua consulenza in fase di acquisto e assistenza a 360 gradi successiva Da Mauro: Sono un appassionato velista e pescasportivo e frequento il mondo della nautica da mezzo secolo… Ho avuto modo di apprezzare la competenza, sicuramente maturata in anni di studio e passione, del Dott. Rutigliano sia leggendo i suoi testi sia in occasione di una consulenza fattami qualche anno fa. Raccomando vivamente il suo operato che posso garantirvi molto professionale e cordiale. Spero di…


Il progresso, secondo l’industria dei motori marini.

Ritorno ancora una volta sul tema della ecocompatibilità dei motori marini, per farvi soffermare sulla seguente immagine, che ritrae un propulsore turbodiesel di ultima generazione (in foto un Volvo Penta, ma il layout è similare per ogni altro costruttore di motori marini) così come fornito, per rispettare le vigenti normative IMO Tier III sulle emissioni di particolato e NOx. Il grosso “boiler” in acciaio inox è un filtro SCR (Selective Catalytic Reduction) che serve, appunto, a ridurre le emissioni di PM10 e PM2.5 ed ossidi di azoto. Il fatto è che una coppia di propulsori di ultima generazione ingombrano quasi come 4 motori, con pesi molto maggiori rispetto ad un tempo e spazi necessari nello scafo di una certa rilevanza, che andrà a sottrarre volumi al sottocoperta, quando non alle riserve di liquidi o alla semplice agibilità ed accessibilità di motori stessi ed impianti. A ciò, aggiungerei i costi di smaltimento dei moduli SCR, che chiaramente hanno una loro vita utile e che, dopo un certo numero di ore di moto, necessiteranno di sostituzione (i filtri SCR, a differenza dei DPF, non sono ripulibili pneumaticamente). Se, infine, consideriamo che un filtro SCR contiene una moltitudine di materiali nobili come molibdeno, vanadio, tungsteno e zeolite, la cui presenza è essenziale per innescare i processi di catalisi, possiamo ben immaginare l’incremento di costi di sostituzione di questi filtri, che potrebbe rendere antieconomico il ripristino, a meno di esborsi che rendono dubbiosa la scelta di una barca usata piuttosto che una barca nuova, magari di qualche piede più corta. Insomma, la via ecologica si presenta sempre più complessa, con molti rovesci di una medaglia a più facce. A presto e Buon Mare, Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani (anche eBook) Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per…


5 domande per un fisherman

Cari amici, come ormai di consueto, anche nel numero di Marzo 2021 è presente il mio contributo alla rivista cartacea Pesca in Mare. Nella rubrica Pesca&Nautica, questo mese parlo di: FISHERMAN: IL MIX PERFETTO L’acquisto di una imbarcazione per la pesca sportiva presuppone una componente razionale, una irrazionale ed una meramente economica. Dal giusto mix di questi tre ingredienti, e rispondendo alle 5 domande presenti nell’articolo, si otterrà la barca più aderente alle nostre esigenze. Qualora vi foste persi il numero di Pesca in Mare di Marzo 2021, vi rimetto il file pdf consultabile gratuitamente cliccando qui sotto: SCARICA QUI L’INTERO ARTICOLO   P.S.: è ora disponibile il pack Barche da Pesca (CLICCA QUI); P.P.S.: inoltre, hai anche la possibilità di aggiudicarti il nuovo libro di prossima edizione ad un prezzo molto particolare, CLICCANDO QUI. A presto e Buon Mare, Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani (anche eBook) Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMANAMERICANI Podcast


Le bugie (e le omissioni) hanno le gambe corte

Oggi mi sono imbattuto nell’ennesima menzogna sull’anno di costruzione di un fisherman americano usato. Come sapete, sono tornato da poco nel mercato nell’intento di trovare un mezzo che mi consenta di andar per mare in sicurezza la prossima stagione diportistica, dopo aver ceduto il BabyMadeira circa due mesi fa. Perché specifico “fisherman americano”? Le barche soggette ad importazione, si prestano bene ad ambiguità di… comunicazione, sugli annunci di vendita. La mia statistica è disarmante: gli annunci di vendita di cinque barche delle sette alle quali mi sono interessato negli ultimi quindici giorni, riportavano età non corrispondenti al vero. Chi ha un po’ di esperienza e la fortuna di avere a disposizione foto significative, può riconoscere la bugia, ma molti altri si fidano di ciò che gli viene comunicato, molto spesso sulla scorta dell’età certificata dei motori (quando le barche sono fuoribordo). L’associazione più istintiva, soprattutto quando a bordo sono installati motori anch’essi di età coerente con quella dello scafo, è che quest’ultimo sia effettivamente dell’anno di costruzione dei motori stessi. Molto spesso, invece, l’anno dichiarato è quello di IMPORTAZIONE DELLO SCAFO. Come riconoscere la verità? Documentandosi. Le barche, così come le automobili, subiscono dei restyling periodici che identificano l’epoca di costruzione delle stesse. Ad esempio, il Grady 265 Express (di cui peraltro è presente un articolo dedicato QUI) ha subìto un restyling che ha interessato sia la carena che gli interni nel 2003, che consisteva nell’incremento di un grado di deadrise poppiera ed in rifiniture interne con elementi in teak. Altro esempio: il Pursuit 2860 Denali, a partire dal 2001, ha perso il letto di mezzabarca posto sotto il ponte di guida, oltre ad avere un roll bar ed un parabrezza rivisitati sia dal punto di vista del design che della struttura. Non tutti sanno che, di fatto, ha persino cambiato…


Il mercato nautico ci ascolta ancora?

L’orientamento della produzione di sportfisherman è ormai appurata da anni, verso il center console ed il dual console. Le considerazioni di primo pelo su questa tendenza potrebbero sembrare ovvie: il mercato più proficuo per i cantieri produttori di barche da pesca è quello statunitense, per cui si sacrificano le richieste degli altri mercati, proporzionalmente residuali, riguardo layout di coperta più… ognitempo. Questo assunto ci metterebbe in pace con noi stessi se non valutassimo che il 95% delle imbarcazioni naviganti negli States ha lunghezza inferiore ai 26 piedi. Ciò significa che: Una minima parte dei diportisti proprietari di queste imbarcazioni al di sotto dei 26 piedi pratica la pesca sportiva; OPPURE       2. Tutti coloro che hanno barche fino ai 26 piedi, le usano solo nei mesi caldi e non fanno diporto ricreativo. OPPURE       3. Il mercato fa quel che vuole per fini prettamente tecnici, veicolando di fatto le scelte degli utenti.   Quando acquistai la mia prima barca da pesca americana, nel 1999, ricordo che Grady White mi spediva con cadenza semestrale dei questionari cartacei (all’epoca internet non era di dominio pubblico come oggi) via posta prioritaria, nei quali si chiedevano (a me come presumo ad ogni cliente Grady White) le abitudini di diporto, le tipologie di pesca praticate, le zone di mare frequentate. Alla fine del questionario, era scritto qualcosa del tipo: “Grazie al tuo contributo potremo sviluppare modelli più aderenti alle esigenze dei nostri clienti”. Questa interazione sinergica tra cantiere e cliente, ti faceva sentire parte della squadra, in qualche modo, ma soprattutto ti faceva sentire ASCOLTATO. Siamo proprio sicuri che oggi il mercato funzioni così, o segua logiche del tutto meccanicistiche, quasi algoritmiche? Considerazione nella considerazione: se la maggior parte dei proprietari di barche al di sotto dei 26 piedi utilizza la…


Fisherman poco noti, o poco considerati?

Cari amici, in queste righe raccolgo alcuni post della pagina Facebook inerenti barche americane da pesca -e non solo- a torto poco diffuse né considerate sul mercato dell’usato nazionale. Queste barche hanno una loro ragion d’essere, ed in determinati casi andrebbero a soddisfare appieno le esigenze di pesca e diporto di molti di noi, molto meglio di qualsiasi altro fisherman specialistico diffuso nell’opinione comune. Talvolta scegliere le soluzioni meno “chiacchierate” e note si rivela la cosa giusta. Alcuni esempi? Tiara 2900 Coronet; Intrepid 40 Center Console Inboard Bimini Marine 245 SX Ecco i rispettivi post sulla pagina Facebook di Fisherman Americani: Buona lettura e buona interazione, se siete anche voi su Facebook! Vi ricordo di leggere il libro Fisherman Americani, nel quale sono contemplate alcune delle soluzioni “alternative” come quelle in esempio nei post sopracitati, che sicuramente possono completare il vostro ventaglio di scelta di una barca da pesca idonea alle vostre esigenze di pescasportivi e diportisti.   Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani (anche eBook) Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMANAMERICANI Podcast


Barche da pesca e volumi sottocoperta: la metamorfosi

Un tempo la cabina non era un privilegio per pochi eletti. C’erano i cuddy cabin, i walkaround, i cuddy console, tutte tipologie di fisherman che partivano sin dai venti piedi di lunghezza di scafo, ed in alcuni casi addirittura meno. La cabina su queste barche non era di certo concepita come un’area da vivere trascorrendovi lunghe crociere, ma per lo più come vano di stivaggio di attrezzature da pesca, che altrimenti sarebbero state destinate alla spola casa-barca-casa ogni qual volta si desiderasse uscire in barca. Il più delle volte questi piccoli volumi ricavati sotto la pontatura prodiera ospitavano una cuccetta a V con una toilette a scomparsa.  Insomma, lo stretto necessario per un rifugio dal maltempo, un cambio di vestiti o per una urgenza fisiologica. L’avvento dei moderni center console, che hanno subìto cure steroidee quanto a dimensioni, hanno consentito di ricavare un piccolo vano in console ad uso toilette, ma la loro inarrestabile ascesa ha eroso pesantemente lo spazio che prima era destinato ai walkaround nelle linee produttive dei cantieri nautici. Le ragioni? Proviamo ad enumerarne alcune: Propensione della clientela a scegliere barche che, a parità di dimensioni di scafo, offrano ampia superficie calpestabile su un unico livello; Maggiore indipendenza “percepita”, che consente di pensare di poter uscire all’occorrenza, anche in solitaria, con meno problemi di gestione delle fasi di ancoraggio ed ormeggio; Maggior contatto con l’azione di pesca e le attrezzature rispetto ad una barca con zona guida isolata o comunque “avvolta” in un parabrezza (vd walkaround). L’elenco potrebbe continuare ma dovrei forzare un po’ la mano, perché per la verità quello del center console è il tipico caso in cui il mercato veicola le scelte e non viceversa. In soldoni, questo passa il convento, ed esagero volutamente con questa espressione perché personalmente amo il walkaround e noto…


Cambiare i motori su un fisherman datato: quando e come?

Cari amici pescasportivi, come di consueto Vi rimetto la scansione a colori dell’articolo in formato integrale che ho scritto per la rivista Pesca in Mare, numero di Settembre 2020. Per chi non avesse fatto in tempo ad accaparrarsi una copia del numero di Settembre in edicola, sarà utile scaricarlo CLICCANDO QUI Stavolta parliamo di rimotorizzazioni, di come e quando ricorrervi in relazione al tipo ed all’età della barca, nonché alle sue caratteristiche progettuali. Nella speranza che questo articolo possa esservi torni utile, colgo l’occasione per ricordare che il libro Fisherman Americani per il periodo del 60° Salone Nautico di Genova sarà disponibile al prezzo speciale, inclusa spedizione, di Euro 29,00 Ecco il link per acquistarlo a prezzo scontato: CLICCA QUI   A presto e buon mare, Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani (anche eBook) Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMANAMERICANI Podcast