barche a motore

Passavanti, battagliole, corrimano: utilità che a volte diventano ostacolo a bordo!

Gli elementi di base per poter praticare la coperta di una imbarcazione agevolmente ed in sicurezza possono essere spesso “vittime” di designer che poco o nulla hanno avuto a che fare con le operazioni di bordo o con le difficoltà di movimento su una barca, soprattutto in balia di un mare ben formato. D’accordo che l’estetica è il primo elemento cui lo sguardo del diportista “attecchisce”, ma se poi questa deve inficiare la funzionalità e la praticità di fruizione della barca stessa, bisogna farsi un po’ di domande prima di partorire determinati progetti e soluzioni. Ci sono casi in cui, poi, è preferibile che la battagliola od i corrimano siano più corti o addirittura assenti, se per esempio lo spazio in larghezza dei passavanti è già esiguo da progetto. A cosa serve dotare una barca di battagliole alte e spesse se poi sul passavanti ci passa a mala pena un polpaccio? Queste possono solo costituire ostacolo al quale imbrigliarsi prima di cadere rovinosamente in acqua o, peggio, infortunarsi. Esempi di design anti-funzionale sono presenti in certi progetti di barche di piccole dimensioni dove, invece, il “poco e buono” dovrebbe essere il principio di base per rendere la coperta praticabile al meglio. Ma si sa, molto spesso i beni voluttuari, quali le barche sono, si vendono grazie a “trovate” puramente estetiche , che allontanano l’acquirente da ciò che davvero conta, e che può rendere l’acquisto una spesa errata. Per non sbagliare acquisto, ti consiglio di leggere il libro Fisherman Americani ed il nuovo eBook La Barca da Pesca Perfetta. In questi testi ho concentrato tutta la mia esperienza in merito a come sono costruiti i veri fisherman americani ed ho indicato, altresì, le linee guida che mi hanno aiutato nell’affascinante ma insidioso mondo della nautica per la pesca sportiva, e che mi…


Barche classiche, motori moderni? Installazione di motori moderni su barche datate

Rimotorizzare una barca da pesca è una opzione da tenere in sicura considerazione, soprattutto se si acquista un fisherman usato di qualità. Meglio un prodotto vissuto ma ben costruito, che una barca fiammante ma con caratteristiche costruttive carenti, questo è pacifico. A questo punto, per accrescere massimamente l’affidabilità di una barca che ha già salpato molti pesci e solcato tanto mare, l’aggiornamento della propulsione è plausibile, con i dovuti distinguo. Rimotorizzare una barca con valore esiguo o sulla quale, per lo meno, una coppia di nuovi fuoribordo non incrementerebbero il valore di mercato della barca tanto quanto basterebbe per recuperare l’investimento, non è considerabile una buona scelta; Una barca con caratteristiche costruttive datate (es: specchio di poppa con rinforzi in legno o in sandwich) mal si presta a supportare uno o più motori quattro tempi di nuova generazione, per le ragioni che seguono. In questa sede mi soffermerò, come mio solito, solo sui “contro” dell’installare motori a 4T su barche nate con i 2T, perché dei “pro” ne son pieni il web, l’opinione comune ed il mercato. Insomma, il perché si scelga un 4T rispetto ad un 2T lo sappiamo tutti, o quasi. E’ un dato di fatto che il mercato attuale proponga, per fortuna, motori fuoribordo con caratteristiche molto diverse da quelle di 15 o 20 anni fa. Il fatto è che troppo spesso si vede galleggiare malamente vecchie barche che non avrebbero mai dovuto avere un quattro tempi appeso alla poppa. ESEMPIO: Se un fisherman era nato con un motore da 200cv a due tempi, per rimotorizzarlo adeguatamente senza perdere in tempo di entrata in planata ed in performance bisognerà optare per un 250cv quattro tempi. – L’esempio sul 4T è voluto, in quanto la tendenza più diffusa è questa: passare dal 2T al 4T. – Ma una barca…


Come fissi i parabordi alla tua barca? Ecco un prodotto degno di nota: Phender Pro!

Arriva dagli Stati Uniti d’ America una trovata semplice ed immediata per posizionare e rimuovere rapidamente i parabordi dalle murate della nostra barca, consentendoci di stivarli rapidamente. Si sa, la semplicità spesso è sinonimo di genialità. Il meccanismo di funzionamento, in fondo, è quasi elementare: un supporto cavo da fissare in falchetta ed un chiavistello a fungo che, grazie ad un meccanismo di tipo “pop-up”, è possibile inserire o svincolare dal supporto semplicemente premendo la testa a mo’ di stantuffo. Elementare, vero, ma nessuno ci aveva pensato prima… Inoltre, molto curata è anche l’estetica: il Phender Pro è realizzato completamente in acciaio inox AISI 316L lucidato a specchio, per un effetto scenico degno di un pezzo di gioielleria. La qualità e la funzionalità di questo prodotto merita l’attenzione di noi diportisti, che sappiamo cosa significhi ormeggiare in condizioni di vento avverse e quanto possa essere importante poter velocizzare le operazioni di bordo quando si è da soli. Infatti, con Phender Pro si finirà di perder tempo nello sciogliere le cimette attorno ai candelieri della battagliola, bitte o altri supporti fissi, ma basterà premere il fungo per asportarlo assieme al parabordo. ACQUISTA PHENDER PRO CLICCANDO QUI. Ti ricordo di leggere il libro  Fisherman Americani: nel suo costo è inclusa una consulenza telefonica, che potrai utilizzare per fugare un tuo dubbio o per chiedere un consiglio in merito alla tua barca o ad una alla quale sei interessato. Buon Mare ed a presto, Dr. Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani Autore di“Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di“La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMANAMERICANI Podcast  


Nuovo articolo su Pesca in Mare di Febbraio!

Eccoci con l’ormai consueto appuntamento con gli articoli mensili della rubrica Pesca e Nautica della rivista Pesca in Mare. Questo mese parliamo di  POSTAZIONI DI GUIDA RIALZATE PUOI SCARICARE IL FILE PDF PER LEGGERLO CON CALMA CLICCANDO QUI Buona lettura e Buon Mare! Dr. Benedetto Rutigliano Autore del libro Fisherman Americani Autore del libro Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo) Autore dell’eBook La Barca da Pesca Perfetta Scrittore per la rivista Pesca in Mare FISHERMAN AMERICANI Podcast su iTunes e su Spreaker


Manutenzione ed avarie a bordo: perché io non mi limito a delegare, ma voglio conoscere bene la mia barca

Per questo articolo traggo spunto da una corrispondenza di oggi ricevuta da un mio lettore. D’accordo affidarsi ai propri meccanici di fiducia, d’accordo anche che loro ne sanno più di voi, ma… COSA VI IMPEDISCE DI INFORMARVI? Oggi internet ci mette a disposizione una quantità di informazioni prima impensabili, che possono insegnarci molto sia sugli intervalli di manutenzione dei nostri motori ed impianti, sia sul saper riconoscere le probabili cause di un’avaria. – Affidarsi ciecamente alle maestranze dell’officina meccanica di sempre va bene, ci mancherebbe, ma la “dimenticanza” è sempre dietro l’angolo. – Esempio lo scambio di email di stamani con un mio lettore, il quale aveva affidato la manutenzione programmata di motori ed invertitori all’officina di fiducia. – Posta la domanda al meccanico su cosa avesse provocato l’avaria su uno degli invertitori, la risposta è stata un laconico: “mi sono dimenticato di cambiare l’olio” Ovviamente suona automatica l’idea di intraprendere azioni legali nei confronti dell’officina, ma siccome le aziende sono fatte di uomini ed errare è umano, io ho imparato a studiarmi le mie barche/motori dopo aver subito personalmente negli anni le “dimenticanze” altrui a suon di migliaia di euro di danni. – Oggi, fornisco io l’elenco dei lavori da effettuarsi all’officina che incarico della manutenzione e mi ci confronto per eventuali mie omissioni o suggerimenti della stessa. Il mio monito a tal riguardo è: Imparate a conoscere la vostra barca, vi costerà certamente molto meno, nel tempo! ☎️👨🏻‍💼 Ottieni il ticket per la tua consulenza telefonica cliccando QUI. 📘Leggi Fisherman Americani, il Libro delle barche per la pesca sportiva. e non perderti il nuovo eBook La Barca da Pesca Perfetta!   Buon mare e buona lettura, Dr. Benedetto Rutigliano Autore del libro Fisherman Americani Autore del libro Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)…


Fuoribordo e manovre rapide: alcune considerazioni

Quello che vediamo in foto è di grande suggestione, ma potenzialmente di grave pregiudizio per i motori. E non mi riferisco espressamente ai modelli in foto in evidenza, ma a tutti i fuoribordo in quanto tali. Un fuoribordo ha la caratteristica di racchiudere sotto un’unica calandra blocco motore, impianto di alimentazione, parte dei rinvii di trasmissione e, soprattutto, le condotte di ASPIRAZIONE. Sebbene qualsiasi fuoribordo sia progettato in modo tale da ridurre al minimo l’ingestione di acqua dall’esterno, tale rischio non può essere mai del tutto evitato, soprattutto quando effettuiamo delle manovre repentine in presenza di mare mosso. (Non a caso un noto marchio di fuoribordo ha avuto diversi problemi con un altrettanto arcinoto modello di suoi motori 4t, problemi relativi proprio all’ingestione di acqua salata nelle camere dei cilindri più bassi sull’acqua). Il peso gravante ad estrema poppa tipico delle imbarcazioni motorizzate con grossi fuoribordo ha l’effetto che, quando si accelera in retromarcia, la pressione della poppa sull’acqua tenderà a “tirare in basso” lo specchio stesso. Ovviamente tale effetto non è evidente così platealmente su ogni imbarcazione fuoribordo, ma stiamo parlando di tendenza , la quale resta. Al contrario, una barca entrobordo ha il fulcro posizionato nella zona della sala macchine, che quindi agirà da perno per le manovre a tutto gas marcia indietro. Gli effetti benefici sono di: Sollevare la poppa quel tanto che basta per agevolare il drenaggio fuoribordo delle acque imbarcate grazie ad ombrinali non “affogati”; Dare la possibilità di effettuare manovre a più alta velocità rispetto ad una imbarcazione fuoribordo, con la quale bisognerà procedere con i guanti bianchi se non si vorrà avere il timore di arrecare danni ai motori. Naturalmente, esistono barche fuoribordo che minimizzano tale endemico effetto e, viceversa, barche entrobordo che mal gestiscono tali manovre, nonostante la loro natura le vorrebbe ben…


Ricambi per la tua barca: dove comprarli e quando conviene la via “alternativa”

Come sempre, anche questo articolo scaturisce dalla mia esperienza diretta. In questo caso riporto esattamente i dati inerenti i ricambi che mi necessitano per rimettere a mare la mia barchetta… Due mesi di inattività mi sono costati steli valvole ossidati, con tutto ciò che ne consegue. Con l’occasione, dati gli undici anni del mio fido Volvo Penta 5.7 Gi, ho deciso di sbarcarlo approfittando per dargli una bella riverniciata e sostituire le componenti che lo richiedano. Siccome ho da sempre nel sangue la “passione” per le ricerche di mercato, anche stavolta ho voluto confrontare i prezzi di listino ufficiali con quelli reperibili online. Ho rispettato, in questo, un requisito: ove il fornitore o il produttore non abbia recensioni eccellenti e la differenza di costo rispetto all’articolo fornito dal circuito ufficiale Volvo Penta non sia superiore del 20%, propenderò per acquistarlo dal concessionario ufficiale. Cominciamo con un kit di guarnizioni per testate: da Volvo Penta costa € 68.71; il miglior prezzo reperito online è stato, invece, di € 44.69; ottimo, considerando che di questi kit ce ne vogliono due (vedi link). I perni guidavalvole costano di listino € 10.76 cad; online ho riscontrato un costo di € 14.65… questo perché l’unico fornitore con l’articolo in stock è statunitense, infatti più della metà del costo va via in spedizione. Ovviamente questo ricambio conviene acquistarlo tramite officina fisica Volvo Penta senza pensarci due volte. Così come per altre voci, sulle quali ho riscontrato prezzi addirittura superiori rispetto a quelli Volvo Penta. Sui kit risers e collettori di scarico il risparmio è di oltre il 50%! ( vedi link). Un tubo di alimentazione del circuito olio, da Volvo Penta costa € 48.04; online ne ho trovato uno in stock al prezzo, inclusa spedizione, di  € 38.85 (vedi link) Un kit coppa olio  per motore V8…


C’era una volta l’assetto – Lettera di un nostalgico…

D’accordo, non posso dire di essere della “vecchia guardia” data la mia età, ma io sono cresciuto sognando barche da pesca della tradizione americana. Barche le cui glorie si tessevano sulla base di equilibrio progettuale ed idrodinamico, studi sui baricentri fatti “a monte”, prima di lanciarne la produzione. Sono cresciuto conoscendo i difetti veniali di barche che rollavano troppo ma fendevano l’acqua come burro e non sono mai stato a vedere barche che non oscillano con il mare al traverso grazie ad un giroscopio, o assetti sempre perfetti grazie a flaps automatici (CLICCA QUI). È vero, sarei un troglodita anti-progresso se sparlassi di queste nuove tecnologie che hanno di fatto reso la vita a bordo molto più semplice e confortevole che in passato, ma mi resta un tarlo: QUANTE DI QUESTE IMBARCAZIONI MODERNE DOTATE DI GIROSCOPIO E TRIM TABS AUTOMATICHE SAPREBBERO ANDAR PER MARE DIGNITOSAMENTE SENZA TALI DISPOSITIVI? Ricordo lo spot di un notissimo cantiere di fisherman americani che, non molti anni fa, pubblicizzava un suo modello su una altrettanto nota testata giornalistica statunitense, vantando l’assenza dei flaps (manuali), nemmeno come optional. Un ricordo talmente indelebile da averne voluto parlare anche nel libro. La classica eccezione che conferma la regola: uno scafo nasce con un determinato comportamento di navigazione teorico, che strada facendo può vedersi modificato in seguito all’aggiunta di accessori particolarmente invasivi ma ritenuti indispensabili al momento del lancio, o per via di preferenze dei clienti per taluni layout di coperta differenti rispetto a come il cantiere l’aveva progettata in origine, o per via di qualsivoglia motivo intervenuto successivamente all’ingegnerizzazione ed al test in vasca dello scafo. Fin quando i vizi di assetto derivano dalle motivazioni di cui sopra, poco male. Il peggio sarebbe ove la progettazione sia tecnicamente carente/economica… “tanto poi ci piazziamo dentro un Seakeeper e risolviamo la…


CONSIGLI PER GLI ACQUISTI: Reverso Oil Change System

Facendo seguito al primo articolo del sabato pubblicato esattamente una settimana fa, oggi dedico l’articolo ad un apparecchio che personalmente ho testato in anni di diporto sulla mia barca, e che non posso che consigliare a chiunque voglia essere meno dipendente da meccanici o che, semplicemente, voglia effettuare la manutenzione ai propri motori quando meglio creda, senza essere vincolato ai giorni in cui le officine nautiche lavorano o, ancora, se un’emergenza vi imponga di effettuare il cambio dell’olio immediatamente. Spesso la difficoltà di accesso ai vari organi dei motori ci fanno desistere dall’effettuare un intervento semplice come il cambio dell’olio. Per di più, vi invito a riflettere su un’altro aspetto: UN APPARECCHIO CHE AGEVOLI LA MANUTENZIONE DEI VOSTRI MOTORI FARA’ RISPARMIARE MOLTE ORE DI MANODOPERA AL MECCANICO, CHE IMPIEGHERÀ MOLTO MENO TEMPO PER FINIRE IL LAVORO. L’oggetto al quale mi riferisco è un jolly, che peraltro da anni esiste e viene installato come opzione su gran parte delle barche statunitensi: REVERSO OIL CHANGE SYSTEM (CLICCA QUI) Si tratta di un impianto centralizzato che, mediante rubinetti ed una pompa rotativa meccanica, aspira i fluidi da motori, invertotori ed eventuale generatore, facendoli defluire attraverso un unico tubo di scarico. A voi toccherà semplicemente procurarvi una bacinella di raccolta dell’olio ed attendere che la pompa faccia il suo lavoro. Dopodiché, grazie alla bivalenza della pompa (sia aspirazione che immissione), potrete immettere l’olio nuovo a motori, generatore ed invertitore senza sporcarvi le mani e senza smontare dadi, tappi né tubazioni. PER ACQUISTARE IL REVERSO OIL CHANGE SYSTEM CLICCA QUI Se vorrete avere delucidazioni in merito a quale modello di pompa Reverso sia idonea alla vostra barca, scrivetemi compilando il FORM CONTATTI o inviate una mail ad assistenza@fishermanamericani.com. Non dimenticate di leggere FISHERMAN AMERICANI- Il Libro delle Barche per la Pesca Sportivaed il nuovissimo eBook La Barca…


CONSIGLI PER GLI ACQUISTI: The Boat Loop

A partire da oggi, l’articolo del sabato sarà dedicato ad oggetti e strumenti che ritengo utili a bordo. Cominciamo con qualcosa che, a primo colpo d’occhio, per alcuni può sembrare indecifrabile, per altri perfino banale. Questo, appunto, solo a prima vista… Si tratta del Boat Loop Questo ibrido tra un cappio ed un mezzo marinaio è un accessorio tanto ovvio quanto funzionale. Se i vostri pontili hanno bitte o il vostro ormeggio di prua è collegato ad un gavitello, The Boat Loop sarà la manna che vi permetterà di uscire in solitaria con la vostra barca e di rientrare con la stessa facilità, senza il rischio di intraversarsi ed urtare il musoni di prua della barca adiacente o scalfire con il piede del motore la fiancata dell’altra. Ad un prezzo non proprio economico potrete però risparmiare danni a terzi ed avere a bordo qualcosa in più di un mezzo marinaio… The Boat Loop è tre quarti di marinaio! Per acquistare The Boat Loop CLICCA QUI   Buon Mare! Dr. Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani Autore di“Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di“La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare