Fuoribordo e manovre rapide: alcune considerazioni

Quello che vediamo in foto è di grande suggestione, ma potenzialmente di grave pregiudizio per i motori. E non mi riferisco espressamente ai modelli in foto in evidenza, ma a tutti i fuoribordo in quanto tali.

Un fuoribordo ha la caratteristica di racchiudere sotto un’unica calandra blocco motore, impianto di alimentazione, parte dei rinvii di trasmissione e, soprattutto, le condotte di ASPIRAZIONE.

Sebbene qualsiasi fuoribordo sia progettato in modo tale da ridurre al minimo l’ingestione di acqua dall’esterno, tale rischio non può essere mai del tutto evitato, soprattutto quando effettuiamo delle manovre repentine in presenza di mare mosso. (Non a caso un noto marchio di fuoribordo ha avuto diversi problemi con un altrettanto arcinoto modello di suoi motori 4t, problemi relativi proprio all’ingestione di acqua salata nelle camere dei cilindri più bassi sull’acqua).

Il peso gravante ad estrema poppa tipico delle imbarcazioni motorizzate con grossi fuoribordo ha l’effetto che, quando si accelera in retromarcia, la pressione della poppa sull’acqua tenderà a “tirare in basso” lo specchio stesso. Ovviamente tale effetto non è evidente così platealmente su ogni imbarcazione fuoribordo, ma stiamo parlando di tendenza , la quale resta.

Al contrario, una barca entrobordo ha il fulcro posizionato nella zona della sala macchine, che quindi agirà da perno per le manovre a tutto gas marcia indietro.

Su questo G&S è evidente la portanza e l’equilibrio baricentrico che molte barche entrobordo conservano anche in manovre “indietro tutta”.

Gli effetti benefici sono di:

  • Sollevare la poppa quel tanto che basta per agevolare il drenaggio fuoribordo delle acque imbarcate grazie ad ombrinali non “affogati”;

  • Dare la possibilità di effettuare manovre a più alta velocità rispetto ad una imbarcazione fuoribordo, con la quale bisognerà procedere con i guanti bianchi se non si vorrà avere il timore di arrecare danni ai motori.

Naturalmente, esistono barche fuoribordo che minimizzano tale endemico effetto e, viceversa, barche entrobordo che mal gestiscono tali manovre, nonostante la loro natura le vorrebbe ben predisposte a ciò!

Alla base di tutto occorre però fissare in mente un corollario fondamentale:

 “Drive the boat, don’t let the fish drive it for you”

Capt. Karl Anderson

La barca può essere il miglior fisherman al mondo, ma se l’imperizia è di chi la governa, il mezzo non ha colpe e voi sarete responsabili dell’incolumità dell’equipaggio, prima che di quella vostra.

Detto questo, se la prudenza ed il rispetto per il mare vi appartiene, sono disponibile ad offrire la mia competenza ed il mio tempo per aiutarvi a non rischiare acquisti-BIDONE: contattatemi pure, quindi, per una consulenza nautica telefonica prenotando il vostro ticket consulenza qui.

Se ritenete di voler gestire da voi la ricerca e l’acquisto di un fisherman, vi consiglio di leggere il libro Fisherman Americani unitamente al nuovo eBook La Barca da Pesca Perfetta.

 

Vi auguro buona lettura e Buon Mare, invitandovi a commentare qui di seguito all’articolo o sulla nostra pagina Facebook!

Dr. Benedetto Rutigliano
Autore del libro Fisherman Americani
Autore del libro Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)
Autore dell’eBook La Barca da Pesca Perfetta
Scrittore per la rivista Pesca in Mare