Ore di moto e valore di una barca usata

Questo argomento ha confini indefinibili, perché le variabili che incidono sul valore complessivo di una barca usata sono molteplici e differenti da esemplare ad esemplare, a parità di modello.

In generale, per ogni categoria di imbarcazione a motore si rispetta un numero di ore annue medio che consente di valutare la barca oggetto di vendita come poco o molto sfruttata.

Al fine di dare riferimenti numerici, considero personalmente come “poco sfruttata” una barca da diporto che abbia navigato per un numero uguale o inferiore a 50 ore annue; per i fisherman, invece, elevo prudenzialmente l’asticella a 100 ore annue. Queste sono mie valutazioni del tutto personali che rientrano nell’ambito della mia professione di perito nautico.

Sui fisherman, solitamente, si innalza la soglia delle ore medie annue poiché determinate discipline di pesca richiedono l’utilizzo dei motori in forma continuativa.

Qui, proprio sulla cifra fatidica indicata dal contaore, casca l’asino: il mercato nautico odierno è dominato da prezzi drogati.

Per far rientrare una barca usata, seppur meticolosamente mantenuta, con 1000 e più ore di moto nella forchetta di prezzi gonfiati che siamo abituati a vedere sui siti di inserzione, ci vogliono argomentazioni molto solide, che spesso possono essere rappresentate da strumentazione elettronica aggiornata ed all’avanguardia, da pesanti interventi di refitting dello scafo, eccetera.

Talvolta, invece, si sceglie la scorciatoia: scalare le ore di moto.

Questa è una pratica pone il venditore a rischio di figuracce e denunce, data la possibilità di risalire alle ore di moto originali con un comune apparecchio di diagnosi, se il motore è gestito elettronicamente; quand’anche il motore non consenta la connessione a dispositivi diagnostici resterebbe, per il venditore furbo, il rischio della vecchia, cara “ricostruzione documentale”, cosa che abitualmente faccio quando ho fondati sospetti di manomissione.

Nella ricostruzione documentale rientrano anche il rintracciamento dei precedenti proprietari e il conseguente loro contatto (ove possibile) per avere riscontro circa il presumibile numero totale di ore corrente del motore.

Questo studio che spesso mi occupa settimane; è però in grado di fugare qualsiasi dubbio o ambiguità sulla barca alla quale si è interessati, e pone me nella condizione di essere certo nella redazione della relazione consuntiva delle mie perizie.

A mio parere, una barca che ha subìto lo scarico dei contaore ha ancor meno valore della stessa barca con contaore in condizioni originali, poiché l’aver accertato (e non sempre è possibile, non lo nego) una sofisticazione di questo tipo, pone seri dubbi su altre pratiche adottate sulla stessa barca, magari anche molto più invasive di un semplice “alleggerimento” del contaore.

Se ti interessa una barca usata, ma vuoi vederci chiaro, contattami per una consulenza nautica per fisherman usato.

Buon mare ed a presto,

Benedetto Rutigliano
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Autore di Fisherman Americani 
Autore di Barche da pesca di ieri e di oggi
Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”
Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook
Scrittore per la rivista Pesca in Mare
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