Come far durare un fisherman nel tempo

Per mare gioie e dolori, navigazioni di piacere ed avarie sono connubi inscindibili ai quali, se il tempo e la passione non ci rendono resistenti e resilienti, reagiremo

VENDENDO LA BARCA, in preda ad un senso di frustrazione e di fallimento.

Se poi per mare pretendiamo di andarci anche quando le condimeteo non sono ottimali (e cioè molto spesso, se amiamo praticare talune discipline di pesca sportiva…), sarà bene che ci facciamo il callo quanto prima possibile, al fine di non mollare barca, canne e mulinelli a favore di più tranquilli (ed economici) hobbies.

L’attuale tendenza ad infarcire le nostre barche di ogni sorta di comodità va contro la qualità del nostro prezioso tempo libero.

In tal senso, l’unica soluzione per evitare quanto più possibile noie è avere a bordo impianti ben costruiti ed accessori costruiti con materiali di qualità elevatissima.

La difficoltà oggettiva, per il costruttore, di mantenere elevatissima la qualità di ogni singolo elemento che compone le proprie barche, è nel mantenere il prezzo al pubblico della stessa entro livelli “umani”, che non la pongano decisamente fuori mercato.

E siccome non possono essere tutti costruttori one-off o artigianali… dovrà pur esserci qualcuno di essi che costruisca barche accessibili ad una fascia ampia di diportisti.

Ecco che viene in soccorso la virtù dell’ ESSENZIALITÀ: il saper scegliere ciò che davvero a bordo è utile da ciò che è superfluo.

DOVREMMO, in poche parole, ESSERE IN GRADO DI RINUNCIARE AL FUTILE, ALMENO A BORDO!

Se sapessimo dire al venditore della nostra prossima barca nuova “grazie, ma la ordino senza questo o quest’altro”, probabilmente avremmo un mezzo:
– più affidabile;
– più facile da mantenere;
– suscettibile di molti meno grattacapi;
– che non presti il fianco al futuro acquirente di potersi appigliare a piccole riparazioni da effettuarsi, perché la semplicità è… ESENTE DA MANUTENZIONE!

Finiture hi-tech, pads, pannelli, touch screen e tasti ad alta sensibilità: tutti equipaggiamenti all’avanguardia, ma spesso troppo esposti alle intemperie, possono essere fonte di “rogne” non da poco. 

Con questo non dico affatto NO all’innovazione, ma per lo meno auspico che i cantieri costruttori siano consapevoli della delicatezza di certe sofisticazioni tecnologiche che sicuramente rendono più piacevole l’esperienza di bordo, ma che se mal collocate possono peggiorarla nettamente con fermi barca ed avarie periodiche.

La manutenzione è sempre e comunque richiesta anche per il più “ignorante” dei tasti, per carità! Ma, siccome già ci siamo scelti una parte rognosa di suo (quella del diportista-pescasportivo)

perché complicarsi ulteriormente la vita con ammennicoli non strettamente necessari?

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Buon Mare!

Benedetto Rutigliano
Autore di Fisherman Americani
Autore di“Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”
Autore di“La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook
Scrittore per la rivista Pesca in Mare
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