Una proposta di legge USA potrebbe tarpare le ali al diporto nautico

La balena franca (genere Eubalena), che vive principalmente negli oceani, sembra essere oggetto di attenzioni particolari da parte dei legislatori statunitensi, i quali si apprestano ad approvare, salvo mozioni della comunità dei costruttori nautici, una legge che potrebbe porre un grosso freno allo sviluppo di nuove imbarcazioni performanti, anche quelle da diporto, dunque.

Il fatto: esiste una legge, la North Atlantic Right Whale Vessel Strike Reduction Rule, che tutela questi meravigliosi cetacei dalle collisioni con navi ed imbarcazioni. National Marine Fisheries Service, un’agenzia interna al National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) ha proposto di emendare questa legge, con

l’estensione del limite massimo di velocità di 10 nodi fino a 100 miglia nautiche dalla costa, per le imbarcazioni di lunghezza superiore ai 35 piedi.

In tal caso, ricadrebbe nel limite quasi il 40% delle imbarcazioni da diporto americane, che per navigare in planata dovrebbero superare in media circa 60 miglia di distanza dalla costa e, nei punti più ampi, 100 miglia.

In sostanza, la pesca sportiva sulla costa atlantica diverrebbe impraticabile (in tempi ragionevoli) in tutte quelle zone dei mari USA dove è necessario uscire per molte decine di miglia dalla costa per essere in pesca.

La legge attualmente impone una velocità massima di 10 nodi in zone molto circoscritte, dove è noto l’accosto di questi grandi cetacei minacciati dall’estinzione. Il nuovo “tratto” di costa interessato dalla legge, se gli emendamenti venissero approvati, sarebbe lungo poco meno di 1500 miglia nautiche, dal Massachusetts alla Florida, cioè la quasi totalità della East Coast degli USA.

Sappiamo tutti che il serbatoio di idee e di realizzazioni in ambito diportistico è statunitense. Se questa legge venisse approvata, di certo la produzione nautica attuale ne risentirebbe. E forse, non sarebbero male le contromisure: vedremmo meno barche multi-fb, più barche che navigano piantate in acqua, che sanno gestire il dislocamento ed il mosso senza che l’acqua fumi sotto la carena.

Più trawlers, più gozzi dislocanti (W l’Italia, almeno in questo!) e meno center console con 3000+cv fuoribordo? Chi vivrà, vedrà!

Buon mare,

Benedetto Rutigliano
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Autore di Fisherman Americani 
Autore di Barche da pesca di ieri e di oggi
Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”
Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook
Scrittore per la rivista Pesca in Mare
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