Tecnica e spirito fanno la barca completa

Martin Heidegger, filosofo del Novecento da molti considerato come il pensatore di riferimento delle problematiche del mondo contemporaneo, sollevò il problema della tecnica: egli sosteneva che il mondo di oggi, comprese le azioni ed i prodotti dell’uomo, sono messi in atto o manufatti solo in quanto generino un risultato.

Un prodotto o un’azione sono meritevoli di essere posti in essere solo proporzionalmente ed con riguardo al risultato che essi producono.

Heidegger condanna la tecnica perentoriamente, perché spoglia tutto ciò che essa permea di qualsiasi utilità spirituale.

L’alternativa di Heidegger alla tecnica è un graduale ritorno alla natura, ritorno inteso come ri-osservazione dei meccanismi che la regolano ed ai quali ispirarci per costruire i mezzi per una nostra esistenza consapevole, in cui il nostro spirito possa esservi partecipe, giacché l’età della tecnica ha completamente sterilizzato la nostra vita ed i nostri prodotti da ciò che emoziona e che è foriero di nuove idee. Senza nuove idee si cade nell’inutilità.

Cosa c’entra tutto questo con la nautica? 

Osservando alcune trovate progettuali di certe barche, non ho potuto fare a meno di capire cosa potrebbe spingere un diportista ad acquistarle.

L’uomo naviga anche e soprattutto per avere l’occasione di evadere dai rigidi algoritmi che regolano la vita lavorativa di tutti i giorni, cui siamo sottoposti come componenti di una catena cinematica. L’evasione ricerca l’anima, la parte più istintiva e libera che siamo costretti a reprimere nella vita quotidiana, e la ricerchiamo perché carica di forza rigenerante.

La coperta di una barca costruita solo con matita e squadra, con una pilotina di guida disposta su di un lato per lasciare un corridoio ampio dalla parte opposta, oppure con murate alte come balconi perché danno più sicurezza di una linea di coperta rastremata, non emoziona. 

La barca è un bene voluttuario e, in quanto tale, deve lasciare spazio all’emozione. L’emozione, anzi, è la sua funzione primaria (cit. Le 11 Buone ragioni per Non Comprare una Barca).

Una barca -da diporto- esclusivamente funzionale quindi non serve a niente, e siccome qualsiasi barca ha difetti, se l’acquisterete non avrete la forza di perdonarglieli, ma la cambierete di lì a poco.

Da oggi, è disponibile il pack Barche da Pesca, che comprende Fisherman Americani e
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A presto e Buon Mare,

Benedetto Rutigliano
Autore di Fisherman Americani (anche eBook)
Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”
Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook
Scrittore per la rivista Pesca in Mare
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