Walkaround

Fisherman usato sì, ma usato QUANTO?

Non è difficile trovare, soprattutto sul mercato nazionale, fisherman americani sfruttati, ma magari rimotorizzati da poco tempo, ad un prezzo allettante. Prima di prendere in esame una di queste barche, chiedetevi se state acquistando una barca completa di motori o… solo i motori! Può accadere che il proprietario voglia liberarsi di uno scafo problematico per via di modifiche effettuate nel corso degli anni dai proprietari che si sono succeduti o per interventi necessari e troppo onerosi. Il modo più facile di rendere appetibile una barca datata è quello di installarci motori attuali, il più delle volte anch’essi usati, che spesso costituiscono l’unico valore certo che andreste ad acquistare dell’intero “pacchetto”. Un prezzo fin troppo conveniente può celare infatti condizioni precarie dello scafo, e dunque C’È IL FONDATO RISCHIO di dover prevedere UNA ULTERIORE E INGENTE SPESA per ripristinare impianti ormai obsoleti e carpenterie compromesse da infiltrazioni varie ed acciacchi dovuti all’età, almeno nelle condizioni in cui vi verrebbe consegnato. Per evitare sorprese del genere, oltre ad una seria ed attenta visione del mezzo, ti consiglio di commissionare il fisherman’s report personalizzato, che ti consentirà di constatare in piena autonomia la bontà dell’acquisto o meno. Comporrò il   fisherman’s report in modo tale che tu possa fare una vera e propria check list analitica, su ogni particolare della barca che può nascondere sorprese che influiranno, dunque, sul valore di acquisto e di rivendita dell’imbarcazione. Su questo e su altre tematiche il libro “FISHERMAN AMERICANI” può aiutarti a scegliere ed acquistare il fisherman più idoneo alle tue esigenze. Puoi acquistarlo cliccando su questo link. Per consultarmi in merito a dubbi od informazioni sulla vostra attuale barca o sulla vostra prossima compagna di pesca, compilate il FORM CONTATTI. Vi ricontatterò a stretto giro, cercando di aiutarvi nel modo più professionale che posso. Buon mare, Dr. Benedetto…


Perché importare una barca dall’America

Se vuoi la tua barca da pesca ideale, probabilmente la limitatezza del mercato nazionale dei fisherman americani usati non potrà soddisfare le tue necessità. Per rimediare a ciò hai due possibilità: 1) RIPIEGARE su una barca da pesca attinta dal mercato italiano, magari molto datata e con molti passaggi di mano; 2) IMPORTARE LA TUA BARCA DA PESCA dagli Stati Uniti d’America Nel primo caso i rischi in cui incorrerai saranno trovare impiantistica arrabattata o modificata alla meglio per incompetenza dei proprietari (e fin qui il ripristino è quasi sempre rimediabile, seppur con spese non quantificabili a priori) o per scarsa reperibilità dei ricambi; beghe allo scafo o modifiche mal realizzate. Nel secondo caso potrai scegliere TU la barca che rispetta i dettami che, se vorrai, io ti illustrerò, in modo da acquistare ad un prezzo idoneo una barca destinata a durare nel tempo e a non darti problemi di affidabilità o riservarti cattive sorprese. Gli elementi da guardare su una barca sono diversi ed È ESSENZIALE ANALIZZARLI. Se trascurerai i dettagli ti ritroverai un guscio difficilmente rivendibile, se non perdendoci molti quattrini. L’importazione di una barca dagli USA però comporta la conoscenza di numerosi dettagli che coinvolgono la costruzione della barca e dei suoi impianti (come per esempio la dichiarazione di conformità CE), una certa preparazione in materia doganale e di emissioni inquinanti dei motori. Per fare ciò avrai la necessità di affidarti a chi che lo fa per lavoro, e io ti spiegherò come fare. A tale fine il libro “Fisherman Americani” appena pubblicato, sarà il tuo consigliere tascabile non solo per la barca che ti accingerai a valutare, ma anche per approfondire le conoscenze della nicchia particolare ed esclusiva dei fisherman americani, barche fatte per i pescasportivi, ma adatte a garantire navigazioni sicure anche al diportista non strettamente…


La grande rivelazione: il Dual Consolle

Una delle tipologie di fisherman di derivazione americana meno considerate sia dal mercato italiano, sia dalla mente dei pescasportivi nostrani, è il dual consolle. Combinazione magica tra comfort diportistico e razionalità alieutica. Io personalmente sostengo che nel mio futuro di diportista ci sarà senza meno un dual consolle, per svariati motivi: 1. Non voglio rinunciare alla protezione della zona guida, ma allo stesso tempo poter godere della navigazione en plen air quando c’è sole; 2. Non disdegno affatto un’area dedicata alle donne di bordo, dove possono avere il loro spazio conviviale o prendere la tintarella; 3. Esigo pur sempre un “armamento” tipico dei fisherman puri, quindi vasche del vivo e del pescato, portacanne a riposo e ad incasso, hard top, ecc… 4. proveniendo da walk around ed express, ho un retaggio per la presenza di un vano chiuso abitabile a bordo e, anche nel più piccolo dei fisherman americani dual consolle attuali, questo è sempre presente (almeno il locale bagno, quando non addirittura una piccola cuccetta utilizzabile, in alternativa, come ricovero al coperto di attrezzature da pesca e dotazioni). Queste barche infatti, dispongono di un grande parabrezza con tergicristalli, attorno e sul quale spesso troviamo tendalini trasparenti avvolgibili e struttura di tipo bimini top o addirittura, nelle configurazioni più complete, di hard top con portacanne di tipo rocket launcher. Inoltre, il parabrezza dispone di una porzione centrale apribile che consente il passaggio alla zona di prua, allestita con divani e spesso anche un tavolo a scomparsa. Il tutto ovviamente, cela grandi vani di stivaggio per tutto ciò sia necessario alla navigazione o alla permanenza a bordo. Ultimo ma non ultimo, la comodità di un locale chiuso (vedi sopra), dove potersi cambiare e non dover correre in porto ogni qual volta le necessità fisiologiche chiamino, è di grande comodità. Infine, questo vano…


Walk Around: flessibilità per pesca e famiglia

Una tipologia  di fisherman americano divenuto ormai un’icona della produzione U.S.A. è a mio parere la soluzione di miglior compromesso tra abitabilità interna e fruibilità degli spazi esterni per il pescasportivo che, tuttavia, non voglia rinunciare alla possibilità di un rifugio in caso di cattivo tempo, quando non di un vero e proprio pernottamento a bordo con la famiglia. (d’altronde, chi ha già letto il libro Fisherman Americani, già conosce la mia personale predilezione per questo layout) L’elemento caratterizzante, che conferisce anche la denominazione a questo tipico fisherman americano è il passavanti, che consente di percorrere agevolmente e senza intralci tutto il perimetro interno della barca, dall’inizio della sovrastruttura della tuga fino ad estrema prua, virtù che diviene fondamentale in fase di pesca; per giunta tale caratteristica è particolarmente apprezzata anche da una fascia di diportisti per i quali la pesca sportiva non è d’interesse preminente quando prendono il largo, ma cercano sicurezza a bordo ed indipendenza nelle operazioni di governo e di ormeggio. Per la verità, il mercato attuale non offre molte barche con il passavanti tipico del walkaround, poiché penalizza l’abitabilità del sottocoperta, requisito sempre più richiesto dai diportisti. E’ riscontrabile, infatti, la tendenza ad “incassare” meno il passavanti, per ottenere un passaggio a prua dalla profondità poco più che accennata, a metà strada tra un walkaround puro ed un express: Tornando alla ragione per la quale siete capitati sul mio sito web, la ricerca della barca per la pesca sportiva, l’eventuale sedia da combattimento o il trespolo saranno disposti preferibilmente sulla tuga prodiera, quest’ultima rialzata rispetto alla linea di falchetta, per aumentare l’altezza sottocoperta. Questo perché la stragrande maggioranza dei moderni W.A. sono motorizzati fuoribordo e, pertanto, talmente ingombrati sullo specchio di poppa da non permettervi la gestione di lenze sotto tensione. Tali delicate operazioni, quindi, andranno…


Vuoi comprare un fisherman americano ? occhio al cambio

L’incertezza insita nel cambio valutario ti ha sempre tenuto lontano dall’idea di importare il tuo fisherman americano? PERCHÉ NON CONSIDERARE CIÒ COME UN’OPPORTUNITÀ DI RISPARMIO? Se fino a pochi mesi fa era antieconomico pensare all’importazione in USD, in questi giorni si sta assistendo a una rivalutazione della valuta europea su quella americana, ragion per cui valutare di acquistare una barca usata dagli Stati Uniti d’America sta diventando una soluzione sempre più appetibile, con il cambio Euro/Dollaro a quasi 1.20 Occhio al mese di Agosto, storicamente foriero di sorprese sul fronte dei cambi per le settimane a venire, e considerate che, in tempi in cui la presenza di cantieri americani nei maggiori Saloni di settore Europei (Genova docet) è poco nutrita da ormai più di un lustro, piazzare sul territorio una imbarcazione seppur usata, può essere un’occasione di marketing gratuito per gli operatori d’oltreoceano. Dunque, per l’acquirente due grossi vantaggi che si riflettono sul potere contrattuale: 1. uno legato al cambio euro/dollaro sempre più vantaggioso 2. l’altro insito nel grande interesse, per il venditore d’oltreoceano, a “piazzare” un prodotto USA su un mercato quasi sfornito di proposte “Made in USA” da ormai diversi anni. Buona ricerca! Dr. Benedetto Rutigliano Autore di Fisherman Americani Autore di“Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)” Autore di“La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook Scrittore per la rivista Pesca in Mare


I miti da sfatare sui fisherman

Quante volte hai sentito consigliarti tra una chiacchiera da bar e l’altra: “scegli il motore diesel e risparmi un sacco di soldi”, oppure “io consumo cinque litri di gasolio in una uscita”.. Ti sei mai chiesto quanta esperienza abbia avuto il primo in fatto di barche, o quante miglia percorra in un’uscita il secondo, con quei cinque litri? Qui ci sarebbe da scrivere della letteratura dedicata in merito, ma in questa sede mi limiterò a suscitare poche ma FONDAMENTALI RIFLESSIONI SULLA SCELTA DEI MOTORI PER IL TUO FISHERMAN AMERICANO. Oggi accenno brevemente sui luoghi comuni che inquinano le nostre scelte in materia di motorizzazioni e trasmissioni della nostra nuova imbarcazione. Spesso a regime maggiore corrisponde un consumo minore.  E’ prassi comune navigare a regimi medio-bassi nella convinzione di limitare i consumi, cosa non affatto scontata perché l’abbattimento dei consumi dipende dalle linee d’acqua della carena, dall’assetto che a sua volta è influenzato dalla distribuzione dei pesi a bordo, e… dalla velocità stessa! Una carena che naviga cabrata (eccessivamente appoppata) a un regime di X giri/min indica una propulsività non ottimale e, di conseguenza, inefficienza nei consumi.Un marginale incremento di anche soli 100 giri/min potrebbe magari far guadagnare 3-4 nodi, mantenendo identico il consumo orario… Il risultato sarebbe che il consumo in litri/miglio migliorerebbe notevolmente. Inoltre, specificamente il motore diesel è nato per lavorare con indici di carico elevati, approssimativamente tra il 75% e il 90% del regime massimo.   Navigare per tre ore al 50% del carico massimo nella convinzione di tener bassi i consumi, significa porre solide basi per una prossima, ESOSA AVARIA.   La temperatura e la pressione dei gas di scarico di ricircolo, infatti, non raggiungono valori tali da far lavorare correttamente la turbina, e inoltre la combustione tendenzialmente ancor più incompleta ai regimi intermedi, provoca l’imbrattamento…