fisherman americani

Manutenzione: sostituire il sigillante marino in coperta

L’autunno porta con sé un taccuino, sul quale annotare operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, scritte con una penna chiamata “Pazienza”! Oggi analizziamo due strumenti elementari per aiutarci a fare un buon lavoro nella riapplicazione del sigillante marino in coperta (e non). Il sigillante posto lungo le fughe della coperta, ad esempio attorno alla console, lungo i punti di giunzione oppure attorno ai piani di pagliolo avvitati, periodicamente cede, o perché si ammuffisce, o perché perde la sua elasticità ed impermeabilità, oppure perché danneggiato da riparazioni che hanno reso necessario asportare determinate parti della coperta. Anche solo per un fattore prettamente estetico, ogni cinque, sei anni, è bene rifare le fughe percorse dal sigillante, rimuovendo il vecchio ed applicando il nuovo. Starbrite produce due strumenti economici ma indispensabili per rimuovere il vecchio sigillante marino senza danneggiare il gelcoat, ed applicare il nuovo. Ecco lo Starbrite 92401, per la rimozione del vecchio sigillante: CLICCA QUI Questo, invece, è l’accessorio per applicare il nuovo sigillante: CLICCA QUI Questi sono due accessori molto semplici, fatti per non arrecare danno alla coperta della nostra barca e per rifinire in modo esteticamente decoroso il nuovo sigillante da applicare. L’alternativa sono cacciavite ed il sempiterno dito! Buon mare e buona manutenzione, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di BariWhatsApp: 348/6562148E-Mail: info@fishermanamericani.comAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBookScrittore per la rivista Pesca in MareFISHERMANAMERICANI Podcast


Nuovo Robalo R250

Di questo marchio arcinoto e dalle molteplici vicissitudini societarie, ci siamo soffermati sia su questo blog, diverse volte, sia nel libro Barche da Pesca di Ieri e di Oggi. Oggi presentiamo la nuova nata di casa Robalo, l’ R250, una barca da pesca sportiva che concilia l’utile al ricreativo. Questo nuovo modello del noto cantiere presenta anche novità di rilievo rispetto ai center console di pari taglia dimensionale, a cominciare dalla compresenza di tuna door e side door, cosa insolita su barche di soli 25 piedi; una cura notevole dal punto di vista idraulico -notare i drenaggi dei portacanna che convogliano le acque reflue nella vasca di contenimento dei fuoribordo; una zona guida yacht-style, con colorazione in grigio, per attenuare i riflessi durante le ore di pieno sole, ed al contempo conferire una aspetto accattivante ed in pendant con la verniciatura a polvere in nero delle strutture in traliccio di leaning post e T-Top. Una nota di rilievo per un center console di queste dimensioni è la presenza di un parabrezza a tutta altezza in cristallo atermico temperato, dotato della porzione superiore apribile mediante attuatore lineare: La zona prodiera è più tradizionale, con una seduta gavonata a V, che facilmente si converte in zona prendisole. I gavoni non sono semplici aree di stivaggio, ma due vasche per il pescato autodrenanti e coibentate da 190L di capacità, più una ghiacciaia posta in asse con la chiglia, sotto il cuscino centrale. Sotto il tambuccio prodiero, abbastanza ampio da costituire, assieme alle porzioni di falchetta laterali, una valida postazione di lancio, si celano musone ancora passante e verricello elettrico, con il comando dedicato qui posto per essere protetto da intemperie e raggi UV. La console, pur mantenendo una snellezza che consente di non rubare preziosa superficie calpestabile in coperta, è in grado di…


Tratto da una storia vera -di refitting-

Ricevo una telefonata da un tecnico incaricato di restaurare una barca di circa trent’anni, di un noto costruttore di sportfisherman americani. Il motivo dell’avermi interpellato è conoscere lo schema dell’impianto idraulico della barca, al fine di revisionarlo e, laddove necessario, sostituire i settori usurati. Al che, come sono solito fare in questi casi, mi offro di eseguire uno studio che, per forza di cose, va a ritroso negli archivi in mio possesso e, qualora questi non siano sufficienti, prevedono di interpellare “addetti ai lavori” oltreoceano, risalire tramite Hull ID Number allo stabilimento dove è stata costruita la barca, al personale che ci ho lavorato su. Insomma, un lavoro di ricostruzione che ha tempi e costi, per una barca che vale la pena di recuperare e rispettare. La risposta a quanto gli avevo illustrato telefonicamente è stata: “ah, pensavo che fosse un tecnico del cantiere XYZ, vabbè fa niente, grazie comunque”. Probabilmente non è ancora chiaro il mio ruolo, e di ciò mi faccio colpa, evidentemente non essendo riuscito a spiegarmi bene nei miei articoli e video. Il mio ruolo è aiutarvi a mantenere, migliorare e “rispettare” il vostro fisherman, e ciò vale, a maggior ragione, se la vostra ha un valore storico ed economico considerevole. Tuttavia, non è chiaro nemmeno che, procedendo a tentoni e non investendo tempo, pazienza ed una minima somma di denaro per una consulenza, rispetto al costo complessivo di un refitting, si continuerà ad arrabattare soluzioni che riducono il valore di mercato di queste barche, oggetti spesso rari e prestigiosi, che dovrebbero essere trattati con i guanti bianchi. Solo così potremmo aver ragione dell’impegno e dei capitali profusi per riportare questi fisherman ai loro originali fasti. RICHIEDI UNA CONSULENZA QUI Buon mare, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei…


Sea Ray Laguna 17

Correva l’anno 1989. Sea Ray lancia il piccolo center console della sua gamma dedicata alla pesca sportiva. Il Laguna 17 si preannuncia come una barca per tutti, parca nell’esigere potenza ma allo stesso tempo capace di supportare fino a 135cv; un layout versatile sia per diporto che per la pesca sportiva, per la quale in definitiva nasce, essendo dotata sin dall’origine di vasche per vivo e per il pescato; un design poppiero rivoluzionario per l’epoca. Proprio su questo vorrei soffermarmi maggiormente. È raro quanto impossibile reperire due varchi nello specchio di un center console, tanto più che stiamo parlando di una barca di poco più di 5,5m, in questo caso! Le due aperture si prestano benissimo sia al trasbordo di persone e cose, magari con l’ausilio di una passerella che sulla comoda plancetta troverebbe valido appoggio, sia per chi fa pesca in apnea o diving, essendo i calpestii di pozzetto e plancetta praticamente in piano. Una delle due plancette è dotata di scaletta di risalita a filo calpestio. La console, nella sua modesta estensione, trattandosi pur sempre di un 17 piedi, è tuttavia tra le più capienti, sia internamente, sia per quanto riguarda la superficie da adibirai all’alloggio della strumentazione di ausilio alla navigazione. A proravia due grandi aree gavonate sono celate sotto un pagliolo leggermente rialzato rispetto a quello di pozzetto e passavanti, mentre le già ampie falchette poppiere, si allargano ulteriormente accarezzando un leggero cavallino rovescio man mano che si procede verso prua.  Qui una delfiniera sovradimensionata e perimetrata da bottazzo costituisce un’ottima superficie per salire a bordo se la barca viene ormeggiata prua al pontile. La qualità Sea Ray si vede a distanza di 30 anni, nei limiti delle tecnologie di costruzione del periodo, e sul mercato europeo è oggi possibile reperire esemplari ad un buon prezzo….


Che bel progettino! ROBALO R200

Questo è il nuovo Robalo R200, un center console compatto ma perfettamente armato per pesca e diporto. In poco più di 6.2m ha Una vasca del vivo di 60 litri con ricircolo e regolatore di flusso; Una casting platform poppiera con sedili a scomparsa e gavoni sottostanti; Quattro portacanne in pesca e quattro a riposo; Un vano console tecnico con alloggio WC Due tuna door “virtuali” costituite dagli schienali dei pop-up seats che, ribaltati, danno accesso ad altrettante plancette di poppa, utili per imbarco e sbarco di persone e cose, nonché per operazioni di emergenza e non, sul motore; Un solidissimo T-Top Un rispettabile baglio di m 2.54 Una massima potenza applicabile di 200hp che, facendo il paio con l’angolo di deadrise moderata a 18°, consentono performance importanti. Tuttavia, già con un motore Yamaha F150 è possibile superare la soglia dei 40 nodi, mantenendo circa 23 nodi di crociera economica a soli 3500 rpm, percorrendo 4.9 miglia per gallone, che, tradotti in autonomia, significano oltre 300 miglia calcolate sul 90% della capienza massima del serbatoio (tot 265 litri) Sulla costruzione garantisce il marchio, da oltre quindici anni impegnato nella produzione wood-free, con impiego di materiali altamente tecnologici che, oltre a garantire la robustezza, consentono la durata di questi scafi ben oltre i limiti della naturale “biodegradabilità” delle barche esposte all’impietosa azione del mare e degli agenti atmosferici. Il tutto ad un prezzo di circa 60.000 Euro, franco U.S.A. Se il marchio Robalo ti interessa, ti ricordo che altri modelli di questo prestigioso marchio sono recensiti sia sul sito che sul libro Barche da Pesca di Ieri e di Oggi Buon Mare e a presto, Benedetto Rutigliano(per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di BariWhatsApp: 348/6562148E-Mail: info@fishermanamericani.comAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca…


Shamrock 290 Offshore: express in purezza

Questa è una di quelle barche da pesca veramente genuine, sane nel progetto e umili nella loro mission: lo Shamrock 290 Offshore si poneva come “pocket battlewagon”, non come barca polivalente, un po’ da pesca, un po’ da crociera. No, il 290 Offshore era un fisherman senza compromessi, a cominciare dall’assenza del parabrezza, come optional raramente munito di un semplice palpebra Venturi. Un parabrezza in cristallo temperato ed alluminio anodizzato era previsto come opzione, sebbene personalmente ritengo sgraziasse un po’ la purezza di queste linee essenziali ed inconfondibilmente yankee. Dettaglio del parabrezza opzionale. L’unica protezione dagli schizzi prodieri era un robusto tendalino in EZ2CY, oltre naturalmente all’hard top in avional, molto spesso sovrastato da una marlin tower con doppi comandi. La linea è tipicamente fisherman, con un cavallino rovescio con una shear line appena accennata. Un pozzetto ampio e sgombro, provvisto di tutto, dalla vasca del vivo nel capo di banda poppiero, ad un ampio gavone per il pescato estraibile a pagliolo, ai portacanna in pesca ed a riposo, agli attacchi per lavaggio ponte con acqua salata e dolce. La sagomatura dello specchio di poppa è leggermente convessa verso l’esterno, in modo da agevolare le risalite sul pesce in canna in retromarcia aiutando il muro d’acqua a deflettersi verso i giardinetti, a profilo raggiato e non a spigolo vivo. Quasi sempre la plancetta di poppa era su questo modello assente, sebbene come opzione fosse prevista. La zona comandi è quanto di più razionale possa esser concepito su un fisherman: plancia centrale, poltrona di comando con due divani laterali perfettamente simmetrici su ambo i lati. Due mobili in stampata separano il ponte di guida, uno con lavabo e rubinetto ad acqua dolce, l’altro con ghiacciaia a pozzetto e coperchio con tagliere per le esche integrato. I passavanti sono, come su ogni…


Quanto costa importarla?

Venerdì scorso tenevo una consulenza telefonica con un diportista interessato a cambiare barca. La prima cosa che mi ha chiesto è stata: “quanto costa importare questa barca dall’America?” Al che, gli ho redatto un prospetto d’importazione, ma non prima di avergli insinuato il seme del dubbio con le seguenti considerazioni. Comprendo che l’idea dell’importazione ci sensibilizzi molto, perché ci suggerisce un potenziale e consistente risparmio di denaro all’acquisto ma, prima di focalizzarci sulla SPESA, sarebbe il caso di capire se davvero la barca che vogliamo sia la più giusta per le nostre esigenze, nonché per il budget annuale che vorremo destinare alla sua gestione e manutenzione. Un assunto americano che vige nella nautica “vissuta” recita che: i costi di gestione annua di una barca ammontano a circa il dieci percento del suo costo da nuova Per fare un esempio: Tiara 2700 Open, valore dell’esemplare usato: circa 35.000 Euro; costo da nuova nel 1987: circa 120.000 USD; costo annuo di gestione: circa 12.000 USD = 10.800€ ESATTO: in questo caso, come in molti altri che coinvolgono barche datate, il costo di gestione annuo (carena, rimessaggio, tagliando motori, riparazioni collaterali, ecc…) ammonta a quasi un terzo del prezzo di acquisto. E questo è tanto più vero quanto più la barca è stata trascurata o comunque non manutenuta con metodo. Ci sarà chi obietterà che spende molto meno, ma nella nautica i calcoli vanno eseguiti per eccesso, e vi sarà l’intervento imprevisto che farà saltare il banco del budget, prima o poi. Molto spesso si pensa che una barca sia conveniente perché acquistabile a un prezzo molto basso in relazione alle sue dimensioni… come fosse un sacco di patate.Ma le patate si mangiano e finisce lì… la barca, invece, resta ed esige cure onerose e spesso imprevedibili al momento del suo acquisto! In…


Barche da pesca di ieri e di oggi: il nuovo libro

Oggi ho il desiderio di condividere con voi la gioia dell’imminente disponibilità del mio nuovo libro di testo sulle barche da pesca sportiva, stavolta in forma di annuario. Questo nuovo testo raccoglie le recensioni dei modelli di fisherman presenti sul blog di Fishermanamericani.com, ma anche nuove recensioni inedite, che non verranno mai pubblicate sul blog ma saranno presenti esclusivamente qui. 48 capitoli corrispondono ad altrettanti modelli di fisherman recensiti, con descrizione di scafo e coperta, di pregi e difetti di ognuno, con supporto fotografico e schede tecniche a corredo. Ogni dato riportato ha origine ufficiale, per cui non troverete, in questo libro, dati appresi da fonti non attendibili. Piuttosto, come la nota a fine prefazione riporta: Nota Bene: sin dove i dati ufficiali fossero disponibili, le specifiche riportate in questo testo vi si sono attenute in modo ferreo; ove assenti o persi nei meandri della frammentaria letteratura nautica da diporto, non vengono riportati, nel rispetto di una sana informazione. Come ogni testo, anche questo certamente sarò contaminato dal mio personale punto di vista, tuttavia ho cercato, per quanto possibile, di rendere una rappresentazione oggettiva dei modelli di barche da pesca esaminati, a beneficio di chi lo consulterà per aiutarsi nella scelta della prossima barca. In “Barche da pesca di ieri e di oggi” sono presenti barche costruite in epoche più disparate, da quelle attuali finanche modelli prodotti 60 anni or sono. Lo scopo è di aiutare sia il diportista pescasportivo interessato al nuovo, sia chi venga attratto da una barca con molte stagioni alle spalle ed accarezzi l’idea di avere un pezzo di storia, oltreché una bella barca da pesca sportiva, magari accarezzando l’idea di refittarla e riportarla agli antichi fasti. Nei prossimi giorni comunicherò maggiori dettagli sul lancio del libro, che già posso preannunciarvi sarà disponibile Acquistalo su Amazon…


Le barche e la crescita esponenziale dei listini

E’ evidente che il comparto nautico abbia subito un incremento dei prezzi di listino di gran lunga superiore a prodotti di altro settore. Forse, l’impennata dei prezzi è pari solo alla irrazionalità con cui sono cresciuti i prezzi delle abitazioni per uso civile. In entrambi i casi si osserva che sono sempre meno gli utenti che acquistano cash, spostandosi verso l’indebitamento, un po’ per convenienza (nautica) un po’ per necessità (edilizia). Leggevo oggi l’analisi di un esperto di finanza ed economia, che mi ha fatto molto riflettere in merito alle possibili motivazioni di questa crescita incontrollata dei prezzi delle barche di qualità (leggasi di marchi premium) che, solo fino a cinque o sei anni fa, costavano il 25-30% in meno. Un dato di fatto è che stiamo vivendo un’era di forte inflazione, causata dall’eccesso di liquidità in circolazione. Attenzione, questo non significa che siamo tutti più ricchi, ma che semplicemente questa liquidità “sguazza” nel mercato in quantità molto superiore al controvalore in prodotto mondiale lordo, quindi una parte di moneta è eccedente e viene naturalmente “accorpata” ai soldi che servono per comprare i beni, da quelli di prima necessità fino a quelli strumentali e quelli voluttuari. Come? Nei listini prezzi… Un discorso che necessiterebbe di una trattazione sterminata, ma qui non mi dilungherò rispetto a tutti i fattori che scatenano un’onda inflattiva poderosa come quella che stiamo vivendo oggi. Quali sono i mezzi che l’essere umano “produttore” ha, per combattere l’impennata dei prezzi dei suoi prodotti? Diminuire la qualità dei beni, riducendo le percentuali di materie prime migliori e miscelandole a materie prime più “scarse”;Ridurre il costo della manodopera, quindi i salari. E’ ovvio a tutti che la crescita della remunerazione del lavoro è sempre molte volte più lenta rispetto a quella dei prodotti finiti, i cui prezzi invece negli…


L’importanza del peso su un fisherman

Prendi uno scafo, uno o due motori, impianti; installaci la coperta, fagli il pieno di carburante, caricaci dotazioni ed equipaggiamenti. Basta questo per intuire le conseguenze di errori di valutazione e progettazione. Per capire come ogni motorizzazione abbia effetti specifici anche -e soprattutto- sullo stesso identico scafo, passiamo in rassegna alcune considerazioni non sempre ovvie, nel seguente articolo: LEGGI QUI Buona lettura e, come sempre, buon mare! A presto e Buon Mare, Benedetto RutiglianoPerito nautico iscritto al ruolo dei Periti ed Esperti al n.1502 presso CCIAA di Bari e BatAutore di Fisherman Americani Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBookYouTube: https://www.youtube.com/channel/UC8lJ-Gch0Yy8uLncapcmaNAScrittore per la rivista Pesca in MareFISHERMANAMERICANI Podcast P.S.: è ora disponibile il nuovo libro Barche da pesca di ieri e di oggi (CLICCA QUI)