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Nautica da diporto: importare oggi

Riflessione molto personale La congiuntura attuale vede azzerati i vantaggi dell’eliminazione dei dazi aggiuntivi dopo la guerra doganale USA-UE. Infatti, fino a pochi mesi fa, vigeva una mannaia ulteriore del 25% rispetto al classico dazio dell’1,7% che rendeva antieconomico importare una barca dagli Stati Uniti d’America. Oggi, il cambio EURUSD stenta a mantenere la parità, mentre solo fino ad un anno fa si attestava su 1,20. Andamento del cambio EURUSD dal 2018 ad oggi In più, il settore della nautica da diporto deve fronteggiare una bolla dei listini causata dall’esplosione della domanda di barche di medio-piccole dimensioni in USA nel corso della “era Covid”; dalla permanente penuria di componenti, che fa tardare le consegne del nuovo. Non solo: la moda del “leasing loan” ha fatto sì che conti più la RATA che il PREZZO DI LISTINO. Per il diportista americani medio, oggi è più importante sapere che la barca gli costerà 1.500-2.000€ al mese di rata per i due-tre anni che la possederà, piuttosto che il suo intero valore, che è destinato ad essere corrisposto da una serie di “proprietari”, di passaggio in passaggio. Tutto ciò si è sostanziato in una collaterale crescita dei prezzi dell’usato. Sarebbe miope non ammettere che questa criticità coinvolga in realtà pressoché ogni filiera produttiva, ma noi badiamo al nostro “orticello”, che è già bell’e che compromesso. Quando rivedremo quotazioni realistiche delle barche usate? Sicuramente a partire dal momento in cui questa “forza malata” del dollaro americano, (da sempre valuta rifugio anche in fasi paradossali come questa in cui l’ombra dei dubbi di solvibilità degli stessi USA avanza, da parte dei creditori esteri) comincerà a venir meno. Questo è solo un ingrediente, che può lenire la febbre dei prezzi delle barche, ma non il solo. Buon mare, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito…


Bayliner Trophy 20 CC: il center console “facile”

Il marchio Bayliner ha un passato molto ricco di modelli, tipologie di imbarcazioni, vicissitudini societarie, alti e bassi. Dopo una quasi completa assenza della gamma Trophy, dapprima accorpata al cantiere Bayliner, poi reso come entità separata ed indipendente, ed ora nuovamente sotto la sua egida, oggi Bayliner continua a proporre modelli della gamma Trophy, completamente rinnovata, stavolta con un 24 piedi ed un 20 piedi. Qui accenno brevemente alle caratteristiche salienti del piccolo della gamma, un center console di poco più di 6.20 metri, con deadrise di 18 gradi (moderata per gli States, più che adeguata per i nostri mari). La barca è caratterizzata da una poppa senza specchio, che viene simulato parzialmente sollevando gli schienali a scomparsa delle sedute poppiere. Quando retratte, queste creano una piattaforma ottima sia per il trasbordo di persone e cose da e per il pontile, sia per il lancio o per la tintarella, vista la completa planarità della superficie, che si presta ad essere completata da un cuscino prendisole extra. E guai se così non fosse, poiché le due plancette che perimetrano l’area di contenimento del fuoribordo, costringerebbero, per la loro estensione, ad usare canne molto lunghe per evitare di collidervi con le lenze. Con questo pozzetto rialzato, diventa tutto più semplice (quando il moto ondoso è moderato, s’intende…) Piattaforma poppiera Questa piccola barca da pesca è dotata di serie di ben due vasche per il vivo: una che vediamo sotto il tambuccio centrale, tra le due sedute sopra menzionate, l’altra sul retro del divano di comando, molto più grande. L’equipaggiamento di serie è già molto completo, e si può implementare con strumentazione elettronica Simrad che il cantiere offre di poter installare già in fase di costruzione della barca. La console è internamente grande a sufficienza per accogliere un WC marino come opzione, oltre…


Edgewater 170 CC: un piccolo fisherman sempre attuale

Questa barca fa parte della così chiamata dal costruttore “Heritage Series”, cioè la gamma classica del cantiere floridense. Il 170 CC unisce, in soli 4.8 m di scafo per 2.2m di larghezza, tutto quanto serve al pescasportivo costiero mediterraneo, che ami dedicare anche qualche battuta di pesca ai grandi pelagici: visto che la capacità di carico di questa barca è di ben 365kg… un equipaggio di due persone di media corporatura lascia spazio e carico disponibile a prede di mole, e ne avanza pure! La costruzione è la solita di Edgewater: schiumatura integrale a cellula chiusa, con pelli in vetroresina ad alto spessore per scafo e coperta stratificate in infusione. La qualità, sul 170 CC, c’è ovunque, con qualche concessione alle rifiniture dove non batte il sole, eppure la solidità di questa barca ne garantisce la durata nel tempo e le consente di affrontare accidentali cambi repentini di condizioni meteo. Una nota che evidenza la sostanza di questo piccolo fisherman costruito da grande, è la piastra in acciaio inox di fissaggio dei controdadi del motore. Il 170 CC può essere motorizzato con potenze fino a ben 115cv, trasporta 113 litri di benzina e, grazie al suo baglio massimo di m 2,20, è in grado di garantire spazio in pozzetto per un totale di 4 mq, con in più un inaspettato vano in console, utile anche per riporre le attrezzature da pesca, oltre che come vano tecnico. E’ apprezzabile che un cantiere di radici nobili come Edgewater (il brand fu fondato nel 1992 da Bob Dougherty, il vicepresidente di Boston Whaler, nonché mente e mano che avviò anche il marchio Everglades assieme al figlio Stephen) conservi una ristretta gamma di barche che incarnano anche le basi di un design, quello Heritage appunto, che vedono nelle linee disegnate per ragioni di funzionalità…


La barca è uno svago, cercare la barca giusta non dovrebbe mai diventarlo!

…altrimenti diventa un gioco d’azzardo. Mi capita spesso ancora oggi, dopo cinque anni di presenza nel settore della consulenza nautica che, aperta la telefonata, mi venga chiesto se ho questo o quel modello di barca disponibile. Il mindset del diportista è impostato sulla scelta fai-da-te, quindi:1. sull’acquisto diretto o, al massimo,2. per il tramite di un broker. Il mio ruolo è intermedio, in queste due situazioni: consiste nell’accompagnarti alla ricerca, alla scelta ed all’acquisto consapevole di una barca usata che, proprio in quanto usata, può avere problematiche da risolvere con un esborso di denaro, costo che dev’essere “pesato” nel prezzo di acquisto e di cui dovete essere consapevoli. Ma come puoi farlo, se non conosci queste problematiche al momento della stipula del contratto? Ecco perché il PERCORSO DI CONSULENZA PRE-ACQUISTO è un percorso, appunto, e non una consulenza una tantum. E’ necessario che io conosca pedissequamente ogni particolare della barca, ogni risposta del venditore e che acquisisca ogni nozione che mi aiuti a ricostruire lo storico della barca, al fine di dirti “è una barca che vale la pena di essere acquistata ad XXX Euro, perché dopo dovrai spendere xxx euro per riparare questo, xxx euro per aggiustare quello, ed alla fine delle spese non sarai fuori mercato” Anche quando ho scritto Fisherman Americani – Il Libro delle Barche da Pesca Sportiva mi sono posto come obiettivo l’affiancamento alla ricerca della barca giusta, mai la proposta della barca. Come posso affermare che questa o quella sia la barca giusta per te, se prima non ti ascolto, non conosco il tuo modo di andar per mare, le tue abitudini di navigazione e di pesca? Per far sì che la tua prossima barca non sia l’ennesima coperta troppo corta, fissa una consulenza telefonica. Buon mare, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA…


Manutenzione: sostituire il sigillante marino in coperta

L’autunno porta con sé un taccuino, sul quale annotare operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, scritte con una penna chiamata “Pazienza”! Oggi analizziamo due strumenti elementari per aiutarci a fare un buon lavoro nella riapplicazione del sigillante marino in coperta (e non). Il sigillante posto lungo le fughe della coperta, ad esempio attorno alla console, lungo i punti di giunzione oppure attorno ai piani di pagliolo avvitati, periodicamente cede, o perché si ammuffisce, o perché perde la sua elasticità ed impermeabilità, oppure perché danneggiato da riparazioni che hanno reso necessario asportare determinate parti della coperta. Anche solo per un fattore prettamente estetico, ogni cinque, sei anni, è bene rifare le fughe percorse dal sigillante, rimuovendo il vecchio ed applicando il nuovo. Starbrite produce due strumenti economici ma indispensabili per rimuovere il vecchio sigillante marino senza danneggiare il gelcoat, ed applicare il nuovo. Ecco lo Starbrite 92401, per la rimozione del vecchio sigillante: CLICCA QUI Questo, invece, è l’accessorio per applicare il nuovo sigillante: CLICCA QUI Questi sono due accessori molto semplici, fatti per non arrecare danno alla coperta della nostra barca e per rifinire in modo esteticamente decoroso il nuovo sigillante da applicare. L’alternativa sono cacciavite ed il sempiterno dito! Buon mare e buona manutenzione, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di BariWhatsApp: 348/6562148E-Mail: info@fishermanamericani.comAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca di ieri e di oggiAutore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBookScrittore per la rivista Pesca in MareFISHERMANAMERICANI Podcast


Nuovo Robalo R250

Di questo marchio arcinoto e dalle molteplici vicissitudini societarie, ci siamo soffermati sia su questo blog, diverse volte, sia nel libro Barche da Pesca di Ieri e di Oggi. Oggi presentiamo la nuova nata di casa Robalo, l’ R250, una barca da pesca sportiva che concilia l’utile al ricreativo. Questo nuovo modello del noto cantiere presenta anche novità di rilievo rispetto ai center console di pari taglia dimensionale, a cominciare dalla compresenza di tuna door e side door, cosa insolita su barche di soli 25 piedi; una cura notevole dal punto di vista idraulico -notare i drenaggi dei portacanna che convogliano le acque reflue nella vasca di contenimento dei fuoribordo; una zona guida yacht-style, con colorazione in grigio, per attenuare i riflessi durante le ore di pieno sole, ed al contempo conferire una aspetto accattivante ed in pendant con la verniciatura a polvere in nero delle strutture in traliccio di leaning post e T-Top. Una nota di rilievo per un center console di queste dimensioni è la presenza di un parabrezza a tutta altezza in cristallo atermico temperato, dotato della porzione superiore apribile mediante attuatore lineare: La zona prodiera è più tradizionale, con una seduta gavonata a V, che facilmente si converte in zona prendisole. I gavoni non sono semplici aree di stivaggio, ma due vasche per il pescato autodrenanti e coibentate da 190L di capacità, più una ghiacciaia posta in asse con la chiglia, sotto il cuscino centrale. Sotto il tambuccio prodiero, abbastanza ampio da costituire, assieme alle porzioni di falchetta laterali, una valida postazione di lancio, si celano musone ancora passante e verricello elettrico, con il comando dedicato qui posto per essere protetto da intemperie e raggi UV. La console, pur mantenendo una snellezza che consente di non rubare preziosa superficie calpestabile in coperta, è in grado di…


Tratto da una storia vera -di refitting-

Ricevo una telefonata da un tecnico incaricato di restaurare una barca di circa trent’anni, di un noto costruttore di sportfisherman americani. Il motivo dell’avermi interpellato è conoscere lo schema dell’impianto idraulico della barca, al fine di revisionarlo e, laddove necessario, sostituire i settori usurati. Al che, come sono solito fare in questi casi, mi offro di eseguire uno studio che, per forza di cose, va a ritroso negli archivi in mio possesso e, qualora questi non siano sufficienti, prevedono di interpellare “addetti ai lavori” oltreoceano, risalire tramite Hull ID Number allo stabilimento dove è stata costruita la barca, al personale che ci ho lavorato su. Insomma, un lavoro di ricostruzione che ha tempi e costi, per una barca che vale la pena di recuperare e rispettare. La risposta a quanto gli avevo illustrato telefonicamente è stata: “ah, pensavo che fosse un tecnico del cantiere XYZ, vabbè fa niente, grazie comunque”. Probabilmente non è ancora chiaro il mio ruolo, e di ciò mi faccio colpa, evidentemente non essendo riuscito a spiegarmi bene nei miei articoli e video. Il mio ruolo è aiutarvi a mantenere, migliorare e “rispettare” il vostro fisherman, e ciò vale, a maggior ragione, se la vostra ha un valore storico ed economico considerevole. Tuttavia, non è chiaro nemmeno che, procedendo a tentoni e non investendo tempo, pazienza ed una minima somma di denaro per una consulenza, rispetto al costo complessivo di un refitting, si continuerà ad arrabattare soluzioni che riducono il valore di mercato di queste barche, oggetti spesso rari e prestigiosi, che dovrebbero essere trattati con i guanti bianchi. Solo così potremmo aver ragione dell’impegno e dei capitali profusi per riportare questi fisherman ai loro originali fasti. RICHIEDI UNA CONSULENZA QUI Buon mare, Benedetto RutiglianoSPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei…


Sea Ray Laguna 17

Correva l’anno 1989. Sea Ray lancia il piccolo center console della sua gamma dedicata alla pesca sportiva. Il Laguna 17 si preannuncia come una barca per tutti, parca nell’esigere potenza ma allo stesso tempo capace di supportare fino a 135cv; un layout versatile sia per diporto che per la pesca sportiva, per la quale in definitiva nasce, essendo dotata sin dall’origine di vasche per vivo e per il pescato; un design poppiero rivoluzionario per l’epoca. Proprio su questo vorrei soffermarmi maggiormente. È raro quanto impossibile reperire due varchi nello specchio di un center console, tanto più che stiamo parlando di una barca di poco più di 5,5m, in questo caso! Le due aperture si prestano benissimo sia al trasbordo di persone e cose, magari con l’ausilio di una passerella che sulla comoda plancetta troverebbe valido appoggio, sia per chi fa pesca in apnea o diving, essendo i calpestii di pozzetto e plancetta praticamente in piano. Una delle due plancette è dotata di scaletta di risalita a filo calpestio. La console, nella sua modesta estensione, trattandosi pur sempre di un 17 piedi, è tuttavia tra le più capienti, sia internamente, sia per quanto riguarda la superficie da adibirai all’alloggio della strumentazione di ausilio alla navigazione. A proravia due grandi aree gavonate sono celate sotto un pagliolo leggermente rialzato rispetto a quello di pozzetto e passavanti, mentre le già ampie falchette poppiere, si allargano ulteriormente accarezzando un leggero cavallino rovescio man mano che si procede verso prua.  Qui una delfiniera sovradimensionata e perimetrata da bottazzo costituisce un’ottima superficie per salire a bordo se la barca viene ormeggiata prua al pontile. La qualità Sea Ray si vede a distanza di 30 anni, nei limiti delle tecnologie di costruzione del periodo, e sul mercato europeo è oggi possibile reperire esemplari ad un buon prezzo….


Che bel progettino! ROBALO R200

Questo è il nuovo Robalo R200, un center console compatto ma perfettamente armato per pesca e diporto. In poco più di 6.2m ha Una vasca del vivo di 60 litri con ricircolo e regolatore di flusso; Una casting platform poppiera con sedili a scomparsa e gavoni sottostanti; Quattro portacanne in pesca e quattro a riposo; Un vano console tecnico con alloggio WC Due tuna door “virtuali” costituite dagli schienali dei pop-up seats che, ribaltati, danno accesso ad altrettante plancette di poppa, utili per imbarco e sbarco di persone e cose, nonché per operazioni di emergenza e non, sul motore; Un solidissimo T-Top Un rispettabile baglio di m 2.54 Una massima potenza applicabile di 200hp che, facendo il paio con l’angolo di deadrise moderata a 18°, consentono performance importanti. Tuttavia, già con un motore Yamaha F150 è possibile superare la soglia dei 40 nodi, mantenendo circa 23 nodi di crociera economica a soli 3500 rpm, percorrendo 4.9 miglia per gallone, che, tradotti in autonomia, significano oltre 300 miglia calcolate sul 90% della capienza massima del serbatoio (tot 265 litri) Sulla costruzione garantisce il marchio, da oltre quindici anni impegnato nella produzione wood-free, con impiego di materiali altamente tecnologici che, oltre a garantire la robustezza, consentono la durata di questi scafi ben oltre i limiti della naturale “biodegradabilità” delle barche esposte all’impietosa azione del mare e degli agenti atmosferici. Il tutto ad un prezzo di circa 60.000 Euro, franco U.S.A. Se il marchio Robalo ti interessa, ti ricordo che altri modelli di questo prestigioso marchio sono recensiti sia sul sito che sul libro Barche da Pesca di Ieri e di Oggi Buon Mare e a presto, Benedetto Rutigliano(per consulenze CLICCA QUI)Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di BariWhatsApp: 348/6562148E-Mail: info@fishermanamericani.comAutore di Fisherman Americani Autore di Barche da pesca…


Shamrock 290 Offshore: express in purezza

Questa è una di quelle barche da pesca veramente genuine, sane nel progetto e umili nella loro mission: lo Shamrock 290 Offshore si poneva come “pocket battlewagon”, non come barca polivalente, un po’ da pesca, un po’ da crociera. No, il 290 Offshore era un fisherman senza compromessi, a cominciare dall’assenza del parabrezza, come optional raramente munito di un semplice palpebra Venturi. Un parabrezza in cristallo temperato ed alluminio anodizzato era previsto come opzione, sebbene personalmente ritengo sgraziasse un po’ la purezza di queste linee essenziali ed inconfondibilmente yankee. Dettaglio del parabrezza opzionale. L’unica protezione dagli schizzi prodieri era un robusto tendalino in EZ2CY, oltre naturalmente all’hard top in avional, molto spesso sovrastato da una marlin tower con doppi comandi. La linea è tipicamente fisherman, con un cavallino rovescio con una shear line appena accennata. Un pozzetto ampio e sgombro, provvisto di tutto, dalla vasca del vivo nel capo di banda poppiero, ad un ampio gavone per il pescato estraibile a pagliolo, ai portacanna in pesca ed a riposo, agli attacchi per lavaggio ponte con acqua salata e dolce. La sagomatura dello specchio di poppa è leggermente convessa verso l’esterno, in modo da agevolare le risalite sul pesce in canna in retromarcia aiutando il muro d’acqua a deflettersi verso i giardinetti, a profilo raggiato e non a spigolo vivo. Quasi sempre la plancetta di poppa era su questo modello assente, sebbene come opzione fosse prevista. La zona comandi è quanto di più razionale possa esser concepito su un fisherman: plancia centrale, poltrona di comando con due divani laterali perfettamente simmetrici su ambo i lati. Due mobili in stampata separano il ponte di guida, uno con lavabo e rubinetto ad acqua dolce, l’altro con ghiacciaia a pozzetto e coperchio con tagliere per le esche integrato. I passavanti sono, come su ogni…