La ragione che Ti porta all’idea di acquistare un fisherman, nuovo o usato che sia, non è probabilmente quello di insidiare grandi pesci, almeno inizialmente.
Tuttavia, visto che l’appetito vien mangiando, è quasi scontato che anche in Te nascerà il tarlo del big game al tonno gigante.
D’altronde, quale miglior coronamento per una barca nata per la pesca sportiva, della cattura di un pesce simbolo di questa attività?
Le moderne attrezzature consentono di combattere in stand-up tonni di oltre 100kg, ovviando alla mancanza della sedia da combattimento, per anni retaggio dei temerari che sfidavano la potenza questi treni del mare con attrezzature sovradimensionate, scelta obbligata dal peso dei materiali e dalle tecnologie di costruzione delle canne dell’epoca.
È vero, d’altronde, che da vent’anni a questa parte e fino a poco meno di un lustro fa, l’ipersfruttamento degli stock ittici della pesca professionale aveva ridotto il tonno rosso quasi al pericolo di estinzione, almeno nelle acque circostanti la nostra Penisola.
Non che oggi siano ritornati in gran forza i giganti solitari che riempiono le memorie dei pionieri del big game in Italia, epoche nelle quali tonni di tre quintali erano tanto frequenti da indurre chi volesse provare l’ebbrezza di uno strike a installare trespoli e sedie sulla propria barca, anche di ridotte dimensioni, ma per lo meno non è più così raro incrociare esemplari superiori al quintale, pezzatura in grado di mettere alla prova le abilità del pescasportivo.
Ricordo quando mio padre una sera, una trentina di anni fa -nel periodo in cui la febbre da “gigante” qui nel basso Adriatico contagiava chiunque si cimentasse con canne e mulinelli- portò a casa una canna da sedia in vetroresina con manico in legno, da 130 libbre, in coppia con un mulinello (con frizione a stella) del peso di svariati kg. Il solo terrore di stuccare quella fune di nylon da due millimetri di diametro ha fatto sì che quella canna non venisse mai utilizzata… Ora è in una bacheca in bella esposizione in camera…