Quanto pesano i fermi barca invernali?

Di solito chi utilizza la propria barca prettamente per la pesca sportiva, predilige le stagioni più fredde, per diversi ordini di ragioni:

  1. D’inverno è più difficile trovare “traffico” sugli hotspot più gettonati;
  2. L’alternanza di perturbazioni e mari calmi durante le stagioni fredde favoriscono gli incontri con grandi predatori anche su batimetriche molto basse;
  3. Il numero limitato di ore di luce consente di sfruttare il tramonto, momento “magico” per insidiare i predatori dei bassifondi, anche quando non si ha a disposizione tutta la giornata.

C’è un’alea, però, completamente fuori dal nostro controllo:
l’andamento della stagione meteorologica.

Quando le perturbazioni si susseguono a ruota per un mese e più, è inevitabile dover lasciare la barca all’ormeggio, e questo comporta spesso sorprese poco gradite, soprattutto se si pensa alle spese sostenute ad inizio stagione per rimetterla in ordine.

Come evitare che le batterie ci mollino, che il termostato rimanga bloccato, che gli ombrinali di scarico non si intasino, che i tendalini si corrodano per le deiezioni dei gabbiani (VEDI ARTICOLO DEDICATO), ed altre rogne varie ed eventuali?

Una ricetta infallibile e “comoda” non c’è, dal momento che:

  • La semplice messa in moto con barca all’ormeggio può aiutare i motori a benzina, ma oltre un certo limite di avvii può essere, al contrario, deleterio per i diesel;
  • Gli ombrinali di scarico sotto la linea di galleggiamento si manutengono con semplice e duro olio di gomito, raschiandoli aiutandosi con spazzole e lamine;
  • Le batterie sono sensibili agli sbalzi termici e di umidità, considerando anche che non sempre sarà possibile tenere il cavo di banchina collegato, proprio a causa del movimento della barca all’ormeggio se di stanza in un porto sensibile a determinati venti e moti ondosi.

Eppure, con un floating dock…

Tutto ciò ha sicuramente un costo in termini di mancato godimento della propria barca, innanzitutto.

Poniamo il caso che la gestione annua di una barca, carburante escluso, ci costi Euro 6.000,00. Nel caso in analisi, in cui si tiene in acqua la barca per tutto l’anno, esclusi i giorni di manutenzione e ripristino dell’antivegetativa, il costo suddetto andrà ripartito per tutti i dodici mesi. Nel caso venga meno l’utilizzo per un mese causa maltempo, il costo mensile lieviterà di circa il 10%, ma solo sulla carta!

Facevo prima riferimento al costo del mancato godimento dell’imbarcazione proprio perché, per i pescasportivi che prediligono le stagioni fredde, questo periodo ha un peso di gran lunga maggiore rispetto a quello estivo, per cui il costo percepito dell’impossibilità all’utilizzo della barca per la pesca invernale è superiore rispetto al freddo 10% calcolato sulla carta.

Insomma: se proprio di avaria dovremo patire, è preferibile che per noi caschi quando non si può far altro che bagni di sole con la nostra barca.

Spesso chi acquista una imbarcazione per la prima volta considera solo il proprio irrefrenabile desiderio di utilizzarla sempre e comunque, ma trascura il fattore meteorologico, che può ribaltare ogni nostro programma diportistico.

Ecco perché consiglio la lettura del libro:

Fondamentalmente avere una barca comporta la dedizione di una grande porzione del proprio tempo all’attività diportistica, poiché, in definitiva:

l’unico rimedio alle avarie è l’utilizzo.

Ciò significa che, quando avrete due ore di tempo libero imprevisto, cercate di andare al pontile e di scogliere gli ormeggi, soprattutto dopo una sosta forzata di più settimane consecutive. La vostra barca -e la vostra tasca- vi ringrazieranno.

Benedetto Rutigliano

Autore di Fisherman Americani
Autore di Barche da pesca di ieri e di oggi
Autore di“Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”
Autore di“La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook
Scrittore per la rivista Pesca in Mare
FISHERMANAMERICANI Podcast

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