Ho sempre specificato, nei miei articoli, podcast e video, che parlo solo di barche che in qualche modo mi affascinano, e North Rip mi ha affascinato, senza ombra di dubbio. Mi dispiace solo esserne venuto a conoscenza quando ormai il mio libro Fisherman Americani era stato già chiuso e dato alla stampa, altrimenti questo cantiere avrebbe trovato il suo meritato posto nella sezione “center console”.
Un marchio pressoché sconosciuto in Europa, appannaggio solo dei fanatici di fisherman, ha molte frecce nel suo arco per fare breccia nel cuore dei pescasportivi nostrani.
A cominciare dalla linea, che mutua le sue proporzioni dai custom fisherman cold molded costruiti nelle yards del North Carolina…
Con tanto di assenza di battagliola e delfiniera, di masconi alti sull’acqua e con un bow-flare da urlo.
Il North Rip 30 CC è una scultura, da estrema poppa fino ad estrema prua.
Il bottazzo in due elementi affila lo spigolo dello specchio di poppa come una lama e ne accarezza la raggiatura perfetta.
La plancia di poppa a tutta larghezza non intralcia minimamente l’azione di pesca, essendo ricavata nel bracket; la tuna door qui è sullo specchio di poppa, proprio come su un fisherman motorizzato entrobordo.
I motori sono ravvicinati tra loro e rendono questa apertura pienamente efficiente ed efficace, anche per lo sbarco ed imbarco di cose e persone da e per il pontile con ausilio di passerella mobile.
I trincarini del pozzetto sono molto bassi sull’acqua, ma senza tuttavia essere pericolosi per chi lo abita in condizioni di mare avverso. il cavallino cresce progessivo e senza soluzione di continuità fino allo spigolo di prua, con una sinuosità rara, che rende alla prima vista questo trenta piedi capace di domare mari molto impegnativi.
Un unico spray-rail si staglia lungo i fianchi del tagliamare a definire netta la separazione tra opera viva ed opera morta, laddove comincia il mascone potente e svasato, sempre vigile e pronto a deflettere gli spruzzi di acqua sollevata con il delfinamento.
Questa nervatura a profilo negativo consente di proiettare verso il basso l’acqua tagliata con la prua affilata e rendere questa barca asciutta in pressoché ogni condizione navigabile.
Una grande vasca del vivo (160 litri) domina sullo specchio di poppa, affiancata da una grande tuna door; le vasche del pescato sono tutte coibentate e con maceratore a pagliolo; alcune di esse hanno il cestello interno estraibile per consentire lo sbarco delle prede e per dare accesso agli impianti sottostanti; tutte le gavonature a pagliolo sono gelcoattate internamente.
VI BASTANO 1360 LITRI DI VASCHE PER IL PESCATO?
Le falchette sono larghe per consentire l’installazione di ogni sorta di accessorio di ausilio alla pesca, dai portacanna a supporti per downriggers, bitte supplementari ed occhielli per outriggers; il perimetro interno delle stesse è imbottito con vinile molto pesante per una maggior durata contro gli elementi.
Procedendo lungo gli ampi passavanti verso prua, troviamo due gavoni speculari illuminati internamente con rastrelliere per canne a riposo (stiamo parlando di gavoni che possono ospitare una persona di media statura completamente distesa!) ed altri gavoni coibentati con scarico diretto fuoribordo per pescato o dotazioni di bordo. Come opzione, il cantiere offre la possibilità di installare una struttura gavonata prodiera, qualora tutto questo ben di Dio di stivaggi non dovesse esservi sufficiente.
La postazione di guida è esemplare per ergonomia e posizione: un divano per due persone, con supporto basculante per guida in piedi, accomoda skipper e passeggero. Per i più bassi di statura, il cantiere ha previsto una pedana apposita in stampata, che però può tornare utile a chiunque in condizioni di mare impegnative, quando si è costretti a navigare in semiplanata con assetto cabrato.
In plancia c’è spazio in abbondanza per una moltitudine di display ( in questa sede non mi interessa verificarne le dimensioni, poiché la foto sottostante parla da sé!) e presenta appigli e tientibene dove serve, senza che siano pericolosi per urti accidentali. Anche la struttura dell’hard top è sospesa, per evitare collisioni con i piedi nudi nelle fasi più concitate.
All’interno della plancia è situato l’ampio locale toilette, che può fungere da vano spogliatoio o di ulteriore stivaggio di attrezzature od oggetti che si conviene restino sottochiave. Qui è collocato anche il quadro elettrico principale con gli scattabatterie ed il quadro dei magnetotermici.
L’ordine ed il rigore di realizzazione qui dominano.
Sul fronte delle prestazioni, il North Rip 30 CC con una coppia di Yamaha F250 garantisce una velocità di crociera continuativa nell’ordine dei 33 nodi con un consumo orario di 120 litri/h ed una velocità di punta di 52 nodi. La barca è ordinabile anche con una coppia di Yamaha F300.
Infine, un cenno sulla costruzione, che tutto ha fuorché delle accezioni più negative dell’artigianalità: resinatura ad infusione, stringer system rinforzato in fibra di carbonio, saldatura scafo-coperta in Plexus, un metacrilato adesivo ad altissima resistenza.
Tutto quanto sopra detto ed illustrato risulta in un prezzo non propriamente da “cheap boat”, ma queste barche sono costruite per durare.
Per ulteriori informazioni su questa o su altri fisherman di nicchia, non esitate a
scrivere a info@fishermanamericani.com. Sarò lieto di illustrarvi i modi in cui potrò esservi d’aiuto nella ricerca della barca da pesca più idonea per le vostre esigenze.
Buona lettura e Buon Mare,
Dr Benedetto Rutigliano
Autore di Fisherman Americani
Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”
Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook
Scrittore per la rivista Pesca in Mare
Fisherman Americani PODCAST