Argomento già eviscerato sia su Fisherman Americani, sia sul nuovo eBook “La barca da pesca perfetta”, quello inerente le aperture sullo specchio di poppa è in continua evoluzione, sia in forza delle novità di volta in volta presentate da vari cantieri costruttori, sia a causa dell’aumento del numero di pescasportivi che si affacciano a tecniche volte alla cattura di grandi prede
Una barca da pesca non sempre offre una tuna door, per filosofia progettuale.
Si pensi ad esempio a barche fino a 20 piedi con specchio di poppa aperto o con bracket, dove si preferisce la compattezza dell’insieme alla complicazione di una poppa di tipo “eurotransom”, che allontana il pescatore dal bordo libero di poppa e crea un paio di piedi impraticabili nella stessa zona.
Tuttavia tale mancanza non è reversibile ed è bene tenerlo a mente in sede di acquisto, se il nostro intento sarà fare drifting al tonno rosso, traina con il vivo ai grandi pelagici, piuttosto che bolentino di profondità od altre tecniche volte ad insidiare grandi pesci.
Ora, però, parliamo di ciò che il mercato può offrirci: dagli specchi aperti alle paratie abbattibili, fino alle Tuna door ed alle Side door.
SPECCHIO APERTO
E’ la formula più ancestrale dello specchio di poppa rinvenibile su barche motorizzate fuoribordo, nata per esigenze funzionali: le teste dei motori di una certa potenza hanno bisogno di un “accesso” a bordo per poter consentire di sollevare al massimo i gambi degli stessi dall’acqua, dopo aver ormeggiato la barca al pontile. Questo si sostanzia in un ribassamento dell’altezza della sponda di poppa in progetti datati (si pensi ai vecchi Robalo e Boston Whaler Outrage e Revenge).
L’handicap di questo tipo di soluzione è che, in manovra a marcia indietro particolarmente energiche o con mare formato, l’intrusione di acqua di mare in pozzetto è un classico. In tale circostanza diviene requisito essenziale un impianto di drenaggio delle acque reflue efficiente e rapido. Non solo: non sarà possibile svolgere il combattimento in posizione frontale rispetto alla poppa in quanto non vi è una struttura adeguatamente sviluppata in altezza per poter poggiare le ginocchia, per cui ci si dovrà limitare alle murate laterali ed al giardinetto.
SPONDA ABBATTIBILE
Questa soluzione è ricorrente nei fisherman di medio-piccole dimensioni a partire dalla metà degli anni 80′. La ragione dell’abbattibilità della sponda è la medesima: far spazio alle calandre dei grossi motori fuoribordo per consentire alle eliche di restare completamente fuori dall’acqua all’ormeggio, una volta azionato il trim.
La sponda abbattibile consente un accesso, seppure talvolta non completamente sgombro da impedimenti, ad una o due piccole plancette di poppa separate (ove presenti), disposte esternamente rispetto ai motori. Un esempio classico di questa soluzione è il “maturo” Grady White 265 Express:
La sponda abbattibile del Grady White 265 Express conserva la stessa altezza degli spigoli di poppa, costituendo, in posizione sollevata, una murata unica a tutta larghezza. Per di più, essa è dotata di imbottitura per le ginocchia consentendo all’angler in combattimento di poter scorrere lungo l’intero perimetro del pozzetto senza inficiare la trazione sul pesce in canna.
Il lato negativo di questa pur valida soluzione è che, nel caso ci dimenticassimo di collassare la sponda, potremmo facilmente danneggiarla azionando i powertrim dei motori che andrebbero a collidere con la stessa… Occhi aperti, dunque, se avete uno specchio di poppa di questo tipo!
TUNA DOOR
Questa soluzione è quella più consolidata nei fisherman entrobordo in linea d’asse e sta prendendo piede anche tra le barche da pesca motorizzate con altro genere di propulsione. Non è difficile, infatti, trovare imbarcazioni con bracket e plancetta, sulla quale si affacci una tuna door ricavata nello specchio di poppa, come per esempio il Regulator 28:
Una solida tuna door in due pezzi contraddistingue il Regulator 28.
Ho scelto questo esempio perché esso costituisce la migliore delle configurazioni di tuna door mutuabili dai più classici fisherman entrobordo:
una tuna door in due pezzi (porta + elemento superiore a libro)
Le ragioni per le quali plaudo a questo tipo di tuna door sono principalmente due:
- Possibilità di costruire un manufatto “pesante” senza sollecitare troppo i fissaggi: dividere i carichi su due set di cerniere (uno sullo specchio e l’altro sulla falchetta) consente di non lesinare sui materiali ed avere una apertura solida e duratura nel tempo, scevra da incrinature o scardinamenti di sorta;
- Possibilità di gestire il combattimento a porta aperta, abbattendo l’elemento superiore dotato di imbottitura per le ginocchia, in questo caso perfettamente a filo con i bolsters adiacenti.
Tipologie di tuna door altrettanto valide, sebbene meno “accomodanti” per le ginocchia dell’angler, sono quelle monopezzo, come nella foto che segue:
SIDE DOOR
Tra molti costruttori sta prendendo piede l’adozione di un’apertura ulteriore su una delle murate laterali del pozzetto. Generalmente questa è contraddistinta da un accesso a filo pozzetto, per consentire l’issaggio a bordo di grandi prede o di attrezzature particolarmente pesanti (come bombole o altri equipaggiamenti)
La realizzazione di queste aperture richiede un lavoro progettuale raffinato per preservare la rigidità strutturale dello scafo e della controstampata: gli attuali materiali compositi e la tecnologia ad infusione consentono, infatti, di ottenere manufatti praticamente monolitici. E’ importante lo studio di strutture di rinforzo torsionale in prossimità del “taglio” della murata in corrispondenza del varco: per tale ragione personalmente storco il muso ogni qual volta mi capiti di vedere modifiche fai-da-te su barche datate, per ottenere una side door “casereccia”.
Lasciamo fare queste operazioni a chi costruisce barche e conosce al meglio le proprie!
Ecco un esempio di side door:
…ed una novità:
La murata scorrevole di Belzona Marine: unica sul mercato la sua “gunnel sliding door” brevettata. Si tratta di una intera parte della murata che scorre verso poppa, per agevolare l’imbarco dell’attrezzatura da diving o semplicemente dell’equipaggio in caso di ormeggio alla francese. Le caratteristiche costruttive sono di prim’ordine e l’ergonomia della coperta a prova di… pesca sportiva.
Come già accennato all’inizio di questo articolo, tale argomento è ampiamente affrontato sul libro Fisherman Americani- il Libro delle Barche per la Pesca Sportiva, che vi invito a leggere per avere un quadro organico e completo della articolata materia delle barche da pesca.
Resta il mio costante invito a contattarmi per qualsivoglia dubbio od informazione inerente i fisherman compilando il FORM DI CONTATTO. Sarò lieto di aiutarvi nel modo più professionale che posso.
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Buon Mare,
Dr. Benedetto Rutigliano
Autore di Fisherman Americani
Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”
Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook
Scrittore per la rivista Pesca in Mare