Come riconoscere se il motore della barca soffre ?

In questo breve articolo intendo dare alcuni suggerimenti su come promuovere la salute del vostro propulsore.

Spesso le barche vengono fornite con motori ed eliche artatamente scelti per mostrare e dimostrare all’acquirente performance velocistiche quasi inaspettate in rapporto alla potenza in gioco.

Ancor più spesso tali prestazioni sono praticamente fruibili solo con mare piatto, barca scarica e carena pulita a specchio… (rif. Fisherman Americani)

Non appena gli effetti della stagione diportistica fanno capolino su carena ed elica, qualche carico in più si rende necessario per evitare esodi con quintali di attrezzatura al seguito ogni volta che si voglia prendere il largo, ecco che le prestazioni si MORTIFICANO INESORABILMENTE, e non se ne capisce il motivo.

Il problema è soprattutto delle barche acquistate con motorizzazioni di accesso, quindi con potenze al limite dell’indispensabile ove il venditore, per dimostrarvi con non vi fosse alcun sospetto di sottomotorizzazione, vi aveva fatto provare la barca con 15 litri di carburante imbarcato, carena senza antivegetativa ed un’elica con passo abbondante, in modo tale da farvi illudere che i fatidici 30 nodi fossero alla portata.

Il pericolo di arrecare danno ad un motore accoppiato ad un’elica sovradimensionata o comunque inadeguata risiede nell’ INDICE DI CARICO al quale il motore stesso sarà costretto ad operare continuativamente.

L’indice di carico, in soldoni, rappresenta lo sforzo che il motore esercita durante il suo lavoro. 

Un’elica con passo eccessivo farà sforzare il motore soffocandone la ripresa del regime di rotazione in tempi ragionevoli, costringendovi ad intervenire maggiormente con i flaps e con il trim per agevolare l’entrata in planata.

Un’elica siffatta molto probabilmente impedirà al motore di raggiungere il regime massimo nominale, il che è indice di grave sofferenza dello stesso.

E’, piuttosto, preferibile che il motore riesca a raggiungere 50-100 giri/min più del massimo nominale, che il contrario!

Inoltre, in condizioni del genere, quasi sicuramente l’indice di carico (voce rappresentata nei monitor digitali moderni come %LOAD o voce simile) sarà ben oltre il 90% anche a velocità di crociera economica. Se consideriamo che tale regime dovrebbe trovarsi generalmente attorno al 70/75% del regime massimo nominale, è comprensibile che con quella minima tolleranza di solo il 10 % di carico residuo sfruttabile, sarà altamente improbabile poter sfruttare l’intera potenza del motore e soprattutto non arrecare danni.

Un motore a benzina dovrebbe lavorare, al regime di crociera economica, ad un indice di carico non superiore al 78- 80% ; un motore diesel, all’ 85-90%. Se ciò non accade avremo consumi di carburante superiori alla norma (sicuramente superiori rispetto al caso in cui la barca fosse più motorizzata e con eliche adeguate…) e, nel caso del motore a benzina, usura precoce di varie componenti del gruppo termico. Escludo i diesel in questa sede, in quanto su di questi andrebbero fatte premesse diverse, data la differenza concettuale dei motori, soprattutto dal punto di vista delle caratteristiche termodinamiche.

Per le imbarcazioni diesel il discorso cambia in termini di percentuali di carico, ove il pericolo di arrecare danni all’unità termica può comparire addirittura se il motore ruota ad indici di carico troppo BASSI!.. ma di questo parlerò in un nuovo articolo.

Nel caso in cui la vostra barca non sia dotata di grande potenza, sarà meglio barattare 1 o 2 nodi in meno di velocità di crociera per garantire al motore una vita utile maggiore ed in piena salute!

E’ sempre preferibile scegliere l’elica in modo tale che il vostro scafo, a pieno carico, riesca ad entrare in planata in pochi secondi, pur sacrificando le velocità di crociera e di punta, piuttosto che “spremerlo” e sovraccaricarlo oltremodo ponendo le basi per pericolose avarie per voi, per il vostro equipaggio…

…e per le vostre tasche.

La motorizzazione di una barca da pesca sportiva è un tema che mi sta molto a cuore: per tale ragione sia in Fisherman Americani, sia nell’ eBook La Barca da Pesca Perfetta dedico due capitoli appositi, per cui vi invito a leggerli.

Se avete il dubbio che la vostra barca sia mal motorizzata o se avete altro tipo di interrogativi a cui vorreste dare risposta con il mio aiuto, basterà prenotare il vostro ticket consulenza telefonica CLICCANDO QUI.

Buon mare,

Benedetto Rutigliano
Autore di Fisherman Americani
Autore di“Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”
Autore di“La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook
Scrittore per la rivista Pesca in Mare
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