Da anni ormai assistiamo al fenomeno del gigantismo dei center console, con proposte di serie che arrivano e sforano i sessantacinque piedi (vedi HCB Estrella 65). Tuttavia, a patto di non salire a bordo di questi veri e propri panfili, l’abitabilità sottocoperta è sempre scarsa o quantomeno non proporzionata alla stazza di tali scafi, proprio perché continuano a rispettare i dettami del center console classico.
Oggi la novità che a mio parere lascerà il segno, anche nei listini di molti altri cantieri costruttori, viene da un brand che nulla ha mai avuto a che fare con il mondo dei fisherman:
oggi vi scrivo di Regal e del suo nuovo 38 SAV
Regal Marine Industries è un cantiere americano di quarantennale esperienza nel campo del day & coastal crusing, ma mai prima di oggi lo avevamo visto impegnato in mezzi “sportfishing friendly”.
Il nuovo 38 SAV riunisce diverse peculiarità in una unica imbarcazione:
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Attitudine alla pesca sportiva;
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Predisposizione ad attività di diving;
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Abitabilità da day cruiser;
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Vivibilità della coperta prodiera paragonabile ai grandi dual console.
Gli scettici troveranno questo mix poco lucido da parte di un cantiere che, invece, ha secondo me colto nel segno:
andare incontro a coloro che, pur desiderando la possibilità di pernottare a bordo, amano la godibilità dei layout aperti poiché utilizzano la barca prettamente durante le stagioni calde.
Analizzando la barca a cominciare da estrema poppa, si nota la conformazione con bracket integrato, affiancato ai lati esterni da due plancette di poppa, ognuna delle quali è servita da un varco utile per salpare prede, per l’imbarco e sbarco di equipaggio e provviste, ma anche per il fissaggio di una eventuale passerella. entrambe le plancette sporgono quasi a filo delle calandre dei tre Yamaha F300, consentendo la gestione delle ultime fasi del combattimento senza pericolo di stuccare le lenze sulle eliche o sui flaps, che sono incassati a scafo e quindi molto arretrati rispetto al bordo esterno delle plancette stesse (vedi foto seguente)
L’accessibilità da e per il pozzetto è ulteriormente agevolata dalla presenza di due dive doors ricavate nelle rispettive murate laterali, ottime per coloro i quali usino ormeggiare alla francese o tra fingers, o per chi ami l’immersione: tali aperture, infatti, favoriscono l’ingresso in acqua da seduti, oltre che al salpaggio delle attrezzature pesanti come le bombole da ara.
Il pozzetto è sgombro, ampio grazie al baglio di 3.60 metri, sfruttato al massimo dallo spessore delle falchette non massiccio. I puristi del fisherman potrebbero storcere il naso su questo dettaglio, tuttavia bisogna ricordare che questa barca è davvero una “tuttofare”, abbracciando una molteplicità di impieghi spesso sconosciuta ai fisherman canonici, e lo scopriremo gradualmente durante questo articolo.
Il pozzetto è dotato di tutto quanto necessario all’attività di pesca: dai gavoni coibentati per il pescato a pagliolo con drenaggio fuoribordo alla ampia vasca del vivo con ricircolo, ai divergenti, alla postazione per la preparazione delle esche con tagliere e lavabo. Le sedute constano di una grande panca abbattibile ricavata sullo specchio di poppa e di un divano mezzanino contromarcia, appoggiato alla postazione di guida (vd sotto)
L’hard top ha una struttura davvero poco invasiva, in quanto ricavata da un roll bar in vetroresina supportato centralmente sul mobile della console ed anteriormente ancorato al robusto e protettivo parabrezza in vetro temperato: non abbiamo strutture tubolari da scansare o sulle quali arrampicarci per accedere alle antenne od agli altri eventuali accessori montati sul top, giacché l’accesso al tetto avviene grazie ad una vera, comoda scalinata ricavata sulla stampata di dritta:
Il ponte comandi si sviluppa sullo stesso piano del calpestio del pozzetto e incorpora ben quattro poltrone singole con poggiabraccia abbattibili e schienali abbattibili per convertire l’area a zona convivio. La plancia accoglie agevolmente due display multifunzione da 16 pollici ciascuno (il package con gli strumenti Garmin 8616 è proposto dal cantiere come opzione e comprende ecoscandaglio, radar, autopilota, gps cartografico e vhf).
La protezione dalle intemperie è garantita da un parabrezza che oserei chiamare “strutturale”, tanto è solido, visto che la parte prodiera dell’hard top a su questo si poggia e salda in un profilo perfettamente raccordato e “waterproof”.
Dalla plancia si accede al sottocoperta, che francamente nulla ha a che spartire con i più grandi center console puri in commercio: qui trovano alloggio comodamente quattro persone, distribuite nella cuccetta doppia prodiera di dimensioni più che generose, più altre due nella cabina di mezzabarca, sottostante il ponte comandi, costituita di due letti singoli trasformabili in matrimoniale queen size. Entrambi gli ambienti possono essere dotati di aria condizionata caldo/freddo e di impianto TV satellitare.
Il locale toilette è degno di tale nome, avendo persino il vano doccia separato con seduta e vetrata. Anche questo ambiente è climatizzato e dotato di aspiratore.
Le performance di questa barca prodigiosa sono allineate con i center console moderni, essendo dotato di tripla motorizzazione fuoribordo per un totale di 900 hp.
Una pecca, se proprio dovessi essere cinico? La mancanza dell’alternativa bimotore (magari con gli F425 , giusto per restare in casa Yamaha),
che a mio parere renderebbe ancora più pulita la linea poppiera. Per chi preferisse la soluzione bimotore, non resta che ordinare la barca con pre-rig per la motorizzazione che si andrà ad installare successivamente, e ritirare il solo scafo dal cantiere.
Il mercato statunitense pullula di nuove proposte ma a mio parere questo Regal 38 SAV lascerà il segno.
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A presto e Buon Mare,
Benedetto Rutigliano
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Scrittore per la rivista Pesca in Mare
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