Sailfish 220 WAC

Di questo cantiere ho parlato a più riprese sia sul blog che sul libro (CLICCA QUI).

La ragione per la quale ha sempre suscitato la mia attenzione, è il suo continuo perseguire un invidiabile sfruttamento degli spazi in coperta e sotto. Un mix che la rende una delle poche barche da pesca sportiva idonee anche per la famiglia.

Il 220 WAC non fa eccezione, a dispetto delle dimensioni di scafo e di ciò che una prima superficiale impressione delle linee possano far percepire. La barca è costruita attorno allo skipper, che per Sailfish è anche angler, gaffman, mate, buon padre di famiglia…

La cabina completa e funzionale del Sailfish 220 WAC

Il Sailfish 220 WAC è concepito per essere utilizzato anche in solitaria, grazie ad una zona guida in costante contatto con il pozzetto: di fatto, non c’è alcuna paratia o gradino che demarchi la zona di comando dal “teatro di pesca”, essendo la coperta, in quest’area, del tutto fusa ed ininterrotta.

Questo avvantaggia chi usi pescare in solitaria, per scelta o per necessità, dato che dal divano di governo, che è anche una leaning post attrezzata, è possibile raggiungere le canne in pesca semplicemente allungando il braccio. Da contraltare, il piccolo parabrezza in cristallo temperato fa il possibile per proteggere per lo meno la strumentazione di bordo da spruzzi accidentali ed intemperie, ma non completamente skipper ed equipaggio, come fa, ad esempio, un parabrezza avvolgente.

Un esempio di walkaround con parabrezza avvolgente.

E’ innegabile che questa barca sia fatta bene, basta osservare com’è rifinito il cielo inferiore dell’hard-top (di serie), com’è architettata la zona poppiera e la collocazione delle ferramente di coperta: non vi sono inutili sporgenze e giochi puramente estetici, le bitte sono a scomparsa, il bottazzo è in pvc ad alta densità con inserto in acciaio inox lucidato a specchio; si è riusciti a creare anche una tuna door -sul lato opposto a quello occupato dalla vasca del vivo- che da accesso alla plancetta poppiera, dotata di scaletta da bagno a scomparsa.

La barca è lunga 6.48m di solo scafo, a fronte di un baglio di 2.59m, porta un motore di potenza massima di 200cv, ma già con 1x150cv Mercury o Yamaha (il cantiere propone unicamente package e prerig con questi brand) ha prestazioni più che dignitose.

La carena è la VDS di Sailfish, una deadrise variabile che culmina con i 24° di estrema poppa, dotata di una ruota prodiera a raggio davvero ampio, una caliciatura a mio parere bellissima che rende l’aspetto di questo scafo piacevolmente massiccio e potente.

A proposito di questa barca, ho preparato anche un breve video con le mie considerazioni a riguardo. Puoi vederlo cliccando qui sotto:

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Grazie e Buon Mare,

Benedetto Rutigliano
SPORTFISHING BOAT SPECIALIST (per consulenze CLICCA QUI)
Perito Nautico, iscrizione n.1502 al Ruolo dei Periti ed Esperti Nautici della CCIAA di Bari
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Autore di Fisherman Americani 
Autore di Barche da pesca di ieri e di oggi
Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”
Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook
Scrittore per la rivista Pesca in Mare
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