Pesca a traina veloce : come utilizzate i motori della vostra barca ?

Le economie di bordo, unite a congetture più o meno razionali sull’usura dei propulsori, ci portano a far nostre, quando siamo in pesca, abitudini che hanno pro e contro.

  1. Per molti di noi è d’uso alternare il funzionamento dei motori, ad esempio mezzora per ognuno (ovviamente nel caso la barca non sia monomotore).

  2. Viceversa, molti altri hanno l’abitudine di utilizzarli entrambi.

Vediamo i pro ed i contro di ciascuna di queste pratiche.

I PRO che favoriscono i primi sono, di solito:

  • il dimezzamento delle ore di moto (usandoli alternativamente si abbatte della metà il numero di ore di moto accumulate su ciascuna macchina;
  • la riduzione dei consumi di carburante;
  • maggior comfort acustico a bordo;
  • temperatura media della sala macchine leggermente più bassa rispetto al caso di utilizzo simultaneo di entrambi i propulsori.

Sulle barche fuoribordo la mancanza di moto di uno dei due motori può inficiare la manovrabilità della barca più che sulle barche entrobordo, a causa delle ridotte dimensioni delle eliche dei primi.

I PRO che favoriscono i secondi, invece, sono:

  • manovrabilità ampiamente facilitata, soprattutto in caso di necessità di virate repentine in fase di combattimento;
  • allineamento certo delle ore di moto su entrambi i propulsori;
  • ricarica piena di tutte le bancate di batterie (nel caso vi sia un motore “master”, cioè uno solo deputato alla ricarica delle batterie);
  • meno stress per le batterie stesse in quanto non vi saranno accendi/spegni scanditi ad ogni cambio di propulsore;
  • meno stress per i motori stessi: soprattutto se l’intervallo di alternanza è lungo, bisogna considerare che l’accensione è un momento critico per qualsiasi motore endotermico, in quanto per i primissimi secondi esso girerà “a secco”.

E’ empiricamente provato, infatti, che gran parte dell’usura meccanica dei gruppi termici (sia terrestri che marini) è imputabile alla somma di questi mini-stress da accensione, in anni ed anni di avviamenti.

I CONTRO di ciascuna delle due abitudini sono ricavabili ribaltando ed incrociando i PRO dell’altra…

Ad esempio, è ovvio che, nel caso di utilizzo di entrambi i motori per ore ed ore all’anno, a fine stagione vi ritroverete con un accumulo di ore di moto doppio rispetto a chi alternava i propulsori ed ha fatto le stesse ore di pesca, e così via…

Su barche entrobordo è opportuno bloccare in marcia ingranata l’asse del motore non in funzione, per evitare surriscaldamenti di organi meccanici in movimento non lubrificati.

-> Ma c’è un CONTRO in più per chi alterna: il surriscaldamento dell’olio dell’invertitore del motore fermo, in quanto gli ingranaggi ed i cinematismi dello stesso ruotano a secco, trasmettendo calore al lubrificante fermo. E’ buona norma, infatti, ingranare la marcia del motore OFF prima di partire con l’altro motore, per evitare che la rotazione dell’asse in folle possa causare tale inconveniente. Le conseguenze possono, nel tempo comportare gravi danni agli ingranaggi dell’invertitore, in quanto il surriscaldamento dell’olio ne fa degradare le proprietà viscose e lubrificanti.

Se avete esperienze o considerazioni in merito, commentate pure in calce al presente articolo. sarò felice di confrontarmi con voi e condividere la vostra per me preziosa opinione.

Non dimenticate, infine, di leggere il libro Fisherman Americani, il testo che raccoglie ogni ambito di competenza del variegato ed affascinante mondo delle barche per la pesca sportiva.

Buon mare,

Benedetto Rutigliano

Autore di Fisherman Americani
Autore di Barche da pesca di ieri e di oggi
Autore di“Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”
Autore di“La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook
Scrittore per la rivista Pesca in Mare
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