Grady White 265 Express: l’incompresa

Oggi scrivo di uno dei due modelli Grady White a mio parere non molto capiti dal mercato, almeno al tempo in cui vennero lanciati. Eppure personalmente ci ho sempre visto grosse potenzialità e validi motivi per acquistarli. I modelli sono il 265 ed il 270, ed oggi mi soffermerò sul primo.

Del marchio Grady White ho scritto diverse volte nel mio blog (LEGGI QUI e QUI), oltre ad essere presente anche nel mio libro Fisherman Americani

Il 265 Express è stato prodotto dal 2000 al 2005 compreso ed è un modello con caratteristiche uniche: baglio generoso (sfiora i tre metri) a fronte di una lunghezza che fa rientrare la barca tra i fisherman compatti (7,72 metri di lunghezza scafo); grandi potenze applicabili (fino a 500cv). La connotazione fishing è chiara in pozzetto, dove troviamo un’area di calpestio perfettamente quadrata di 5.5 metri quadri completamente sgombra da intralci, ma completa di tutto.

Ciò che faceva storcere il naso ai più era la paratia abbattibile di poppa, che di fatto non consentiva di ricavare una seduta a scomparsa o di applicarvi una vasca del vivo. La suddetta paratia era stata progettata in tal guisa per consentire il sollevamento completo dei gambi dei fuoribordo dal pelo d’acqua e quindi proteggerli dai danni delle correnti galvaniche.

Ricordiamo che il 265 Express era uno scafo con specchio di poppa cd. “aperto”, e dunque privo di bracket.

Vasche che dopotutto troviamo un po’ ovunque, meno che a pagliolo, per via della schiumatura a cellula chiusa delle intercapedini dello scafo e del grande serbatoio di benzina (980 litri) che di fatto ingombra quasi due terzi del volume sottostante il pozzetto stesso.

Dicevamo a proposito delle vasche: ne troviamo due ai giardinetti, estraibili per dare accesso ad impianti e batterie; una molto grande (quasi 300 litri) per il pescato, coibentata e posizionata nel piano sopraelevato del ponte di guida, un’altra, provvista di impianto di ricircolo ed ossigenatore, nel mobile di sinistra, contrapposto alla rigging station con tagliere per le esche, lavabo ad acqua dolce e stivaggi per attrezzature e minuterie. Entrambi i mobili sono provvisti di cuscini per poter essere facilmente convertite in sedute mezzane.

Entrambe le falchette ospitano rastrelliere portacanne a riposo, mentre i trincarini larghi e stondati, provvisti di cockpit bolsters per le ginocchia, accolgono quattro portacanna ad incasso, due dei quali orientati per ospitare le canne collegate ai divergenti, ove presenti.

La struttura del generoso hard top presenta portacanne di tipo rocket launchers lungo i lati e al bordo del tetto ed ha le vie di corsa per l’inserimento del kit di tendalini isolanti la zona guida.

Una caratteristica che a me è sempre piaciuta di questo piccolo grande express è proprio il layout della
zona guida.

La postazione di comando è centrale, proprio come sui grandi convertible ed express, con due divani davvero grandi ad entrambi i lati. Quello di babordo ha una porzione abbattibile per agevolare la discesa nel sottocoperta.

La poltrona di guida è una classica e durevole Pompanette de luxe ladderback, assistita da un poggiapiedi integrato nella stampata della plancia. Questa ha un vano a chiusura ermetica dove collocare l’elettronica di ausilio alla navigazione, coadiuvato da un altro vano sospeso proprio sotto il tetto dell’hard top, utile per installarvi vhf e radio hifi. Entrambi i vani sono richiudibile sottochiave.

Il vano di plancia potrebbe esser soggetto oggigiorno ad un refitting, modificandolo a vano cieco per poter permettere l’installazione di strumenti ad incasso.

Entrambi i divani in zona guida ospitano vani di stivaggio amplissimi, mentre il top ha una rete utile per collocarvi giubbetti di salvataggio e ciambella salvagente.

Il parabrezza è con frame in alluminio anodizzato e vetri in… VETRO. Insomma, una protezione reale e solida contro le intemperie, dato anche il suo profilo alto e ben raccordato che protegge davvero il comandante ed il suo equipaggio durante la navigazione.

In cabina troviamo una disposizione essenziale ma efficacie degli spazi: una vera cuccetta matrimoniale full size a prua, che accoglie nella parte inferiore il frigorifero.  Il cielino della cabina prevede occhielli portacanna per un totale di sei canne da pesca.

Sulla sinistra la cucina ricavata in stampata, con forno microonde, fornello estraibile, vani di stivaggio e lavabo. Sul lato opposto il vano toilette provvisto di doccia stand up ed areatore (qui non è previsto alcun oblò)

Siamo al cospetto di una barca solida, concepita monoliticamente, ecco perché anche i singoli arredi sono strutturali, in modo da scongiurare allascamenti dovuti al tempo ed alle sollecitazioni durante la navigazione, infiltrazioni o scollamenti di sorta.

Dal punto di vista delle performance, la tenuta di mare è garantita dal Sea-V2 hull, la carena a deadrise variabile marchio di fabbrica da più di due decenni di Grady White. La deadrise poppiera del 265 Express è di 21 gradi, quanto basta per gestire mari più che formati in comfort. La navigazione è asciutta grazie ai ginocchi pronunciati ed ai pattini di sostentamento aggressivi, che tra l’altro fanno incedere lo scafo del 265 come su rotaie.

Provare per credere!

Sul fronte delle prestazioni, con due fuoribordo 4t da 250cv cadauno la velocità di crociera si attesta tra i 27 ed i 30 nodi e quella di punta di appena oltre i 40 nodi.

Il 265 Express è una barca ognitempo, pesante e con una carena importante, per cui è bene non lesinare con la potenza, soprattutto sei si intende rimotorizzarla con i nuovi 4 cilindri di alta potenza. E’ uno scafo che necessita di coppia e la soluzione ottimale, in mancanza della propensione verso il due tempi, quella di optare per motorizzazioni a sei od otto cilindri a quattro tempi.

Per ulteriori informazioni su questa piccola grande barca, per sapere cosa guardare di un esemplare usato che ha attratto la vostra attenzione ed esser seguiti nel vostro prossimo acquisto, scrivete ad info@fishermanamericani.com

 

Buon mare,

Benedetto Rutigliano
Autore di Fisherman Americani (anche eBook)
Autore di “Le 11 buone ragioni per NON comprare una barca (ed una per farlo)”
Autore di “La Barca da Pesca Perfetta- Guida sintetica” eBook
Scrittore per la rivista Pesca in Mare
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