Fuoribordo Quattro Tempi: il ritorno alla Semplicità di Mercury Verado

RIFLESSIONI DI PRIMO PELO
Nel corso delle mie letture di aggiornamento ho avuto modo di approfondire la questione della -per me- più che auspicata “marcia indietro” di Mercury verso una unità aspirata, più semplice e virtualmente affidabile della pur sofisticata ma complessa unità sovralimentata 6L che la Casa Madre ha spinto fino alla soglia dei 400Cv.
La serie Verado ha portato, di fatto, per prima alla ribalta il concetto di downsizing nelle motorizzazioni fuoribordo, con un design a sei cilindri in linea e cubatura molto contenuta -troppo, per i miei canoni di valutazione in campo nautico- di appena 2600cc. Tale blocco viene “spremuto” fino alla straordinaria potenza di 400cv (153cv/litro di potenza specifica).

A questo punto, dov’è il vantaggio di una cubatura contenuta, per il diportista?

Manutenzione ridotta? NO, a causa della presenza della sovralimentazione e dell’impianto di raffreddamento dei gas di scarico. Manutenzione, in definitiva, sovrapponibile a quella di un turbodiesel, con molti condotti attraversati da acqua salata e una moltitudine di anodi sacrificali in posti più o meno angusti da sostituire periodicamente.
Peso ridotto rispetto ad un aspirato di pari potenza?: NO, considerando che siamo a 303 Kg
Consumi ridotti? In linea teorica sì, ma nella realtà varie schede di test dimostrano il contrario, a parità di scafo.
Allora, a cosa serviva una motorizzazione così raffinata, ma anche articolata e COMPLESSA?
A bocce ferme, vedendo l’evoluzione della gamma Verado verso una più paciosa e, magari, ben più affidabile unità ASPIRATA V8 di grande cubatura, direi per una sorta di BRANDING LABEL: l’idea del fuoribordo TURBO garantiva molte cose assieme, almeno sulla carta: coppia elevata a un basso regime, peso ridotto, ridotte emissioni, manutenzione dal costo contenuto… dopotutto si trattava di un “semplice” sei cilindri in linea!
 

COSA PROMETTE LA NUOVA SERIE VERADO V8?

Peso più contenuto rispetto alla vecchia serie 6L (!!!): il V8 400 pesa addirittura 28kg in meno rispetto al 400R 6L – Mercury lo pubblicizza come il motore fuoribordo quattro tempi più leggero rispetto ai concorrenti di pari potenza;
Emissioni contenute: il 6L rispettava le norme CARB-II, il V8, nonostante una cubatura superiore di 2000cc, la CARB-III
Affidabilità: evidentemente il motto “ciò che non c’è, non si rompe”, più volte citato nel mio libro dedicato ai Fisherman Americani, vige ancora, anche negli ambienti più spinti di Ricerca&Sviluppo di colossi nautici come Mercury.

Ai posteri l’ardua sentenza…

Una cosa è certa: le noie di un motore aspirato, per quanto assistito da elettronica e sensori di controllo, saranno sempre più intuitive e scevre da “cacce al tesoro” di un motore compresso, sia nell’alimentazione che nella sua angusta calandra.
Ben tornata semplicità, brava Mercury.