In questi giorni stiamo assistendo a una prima ondata di freddo, che porterà le temperature su valori più consoni al periodo ma ,soprattutto, renderà meno problematico il fattore siccità, che ha flagellato l’Italia per gran parte di quest’anno. E con le prime perturbazioni, si sa, arrivano le prime sorprese per chi ama la pesca sportiva! In particolare per chi pratica la traina costiera con l’artificiale. Le violente precipitazioni sono un vero e proprio bombardamento per gli insetti, ma una promessa di imminente banchetto per i pesci che prediligono cacciare nel sottocosta, come le grosse spigole, ma anche le occhiate e altri piccoli predatori gregari. Non a caso, il mio guardaroba destinato alle attività “outdoor”, prevedono una tuta da sciatore… per le uscite più temerarie, che solitamente faccio i primi di gennaio, in quelle giornate in cui la sola idea che alletta è quella di un camino acceso e un pugno di caldarroste sul fuoco… Quelli sono i giorni che serbano le sorprese più “grosse” al pescasportivo che vorrà osare… e soffrire. Per limitare la sofferenza, sarà indispensabile una barca che garantisca protezione dal vento tagliente e dagli spruzzi di acqua, dato che tali battute di pesca saranno effettuate prevalentemente in condizioni di mare ben formato, quindi una zona guida protetta da un bel parabrezza e da tendalini perimetrali robusti, sarà una conditio sine qua non per non rischiare di finire a letto con febbre e bronchite. Queste condizioni di pesca vincolano la tipologia di fisherman al walk-around, all’express o al dual console, con particolare predilezione per la prima e l’ultima, se non altro perchè garantiscono una pronta raggiungibilità della prua in caso di emergenza. L’express, infatti, talvolta può presentare passavanti più stretti del solito, con ovvi rischi di caduta fuoribordo nel caso si debba intervenire nella zona prodiera in presenza…